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opinione : UNA LEGGE PER TUTTE LE LEGGI |
Inviato da Redazione il 17/1/2005 13:35:38 (3304 letture) |
UNA LEGGE PER TUTTE LE LEGGI
Nella discussione seguita all'articolo "Ideali, non ideologie", qualcuno ha posto la famosa "domanda da un milione di dollari": ideali sì, ma quali? Facile infatti concepire un mondo in cui si agisca solo in base a principi assoluti, ben più difficile indicare questi principi con nome e cognome. Definisci "fratellanza", se ci riesci. Oppure "giustizia".
Forse allora la soluzione sta non nell'elencare a monte una determinata serie di principi ideali, ma nel ridurre le nostre leggi talmente al minimo da imporre a questi ideali di venire fuori per forza, di definirsi da soli, di cristallizzarsi per effetto delle azioni umane, invece di essere loro a guidarle. Una specie di "omeopatia morale", che responsabilizzi l'individuo e lo obblighi a scoprire da solo, di volta in volta, la cura migliore per ogni caso specifico.
Come riuscirci? Proviamo ad immaginare un "Codice civile e penale unificato", in cui l'unica regola rimasta, per tutti e per tutto, indistintamente, … |
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palestina : E IL SETTIMO GIORNO CI RIPENSO' |
Inviato da Redazione il 16/1/2005 11:14:31 (2706 letture) |
E IL SETTIMO GIORNO CI RIPENSO'
E durata solo una settimana l'illusione - almeno per chi ci aveva creduto - di vedere un cambiamento nel tormentato braccio di ferro fra palestinesi e israeliani, in seguito all'uscita di scena di Arafat.
Additato come un paria politico ormai anche dai paracarri, il tignoso leader palestinese aveva voluto restare in sella fino all'ultimo, prolungando di qualche anno un'agonia politica che era chiaramente iniziata con il fallimento degli accordi con Ekud Barak.
Il mondo non saprà mai con precisione che cosa davvero fosse stato offerto ad Arafat in quel frangente, ma di sicuro sappiamo ... |
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opinione : UN ALTRO GRADO DI TERRORISMO |
Inviato da Redazione il 15/1/2005 10:35:17 (2660 letture) |
UN ALTRO GRADO DI TERRORISMO
di Stefano Serafini
Bisognerebbe prima di tutto chiarire un equivoco, collegato a quello dell'uso invalso della parola "terrorismo". "Terrorista" è per definizione chi opera con il fine di terrorizzare, destare sconcerto nell'opinione pubblica, ad es. colpendo indiscriminatamente civili inermi (la strage di Piazza Fontana, la strage dell'Italicus, le bombe al Velabro e a S. Giovanni a Roma). Non è terrorista, ma mero criminale, guerrigliero o nemico, chi usa violenza contro un obiettivo dichiarato e identificabile (non sono atti di terrorismo il rapimento e l'uccisione di Moro da parte delle BR che è un assassinio politico, né la strage di Nassirya che è un atto di guerra).
E' evidente quanto sia strumentale l'abuso della parola "terrorismo" da parte delle amministrazioni occidentali e dei loro media per stigmatizzare i propri nemici. Prima dell' 11 Settembre, la soldataglia cecena era chiamata dal New York Times |
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news internazionali : L'INDONESIA RINGRAZIA, E NE APPROFITTA |
Inviato da Redazione il 12/1/2005 10:26:31 (4157 letture) |
L'INDONESIA RINGRAZIA, E NE APPROFITTA
Il Messico ha il Chiapas, la Russia ha la Cecenia, e l'Indonesia ha la provincia di Aceh. Sono circa 40.000, secondo le stime ufficiali governative, i guerriglieri "ribelli" che da anni vivono asserragliati fra villaggi e foreste, e che non vogliono saperne di sottomettersi ai militari del Generale Endriartono Sutarto. Le associazioni di diritti umani lamentano da anni continui abusi contro la popolazione civile - rea, come sempre, di "ospitare" i guerriglieri - e non fatichiamo di certo a credere alle loro denunce.
Ma dopo lo tsunami - o forse è meglio dire, grazie allo tsnuami - il governo ha deciso di alzare la posta, e da ieri ha posto il veto a tutti i lavoranti esteri delle varie associazioni di soccorso ... |
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opinione : IDEALI, NON IDEOLOGIE |
Inviato da Redazione il 11/1/2005 20:59:36 (3038 letture) |
IDEALI, NON IDEOLOGIE
di Fernanda Alene
La Storia non dovrebbe essere un tribunale. Ma se proprio la vogliamo ridurre a questo, non dobbiamo prescindere dal momento storico e dalle circostanze in cui i fatti diventano "la Storia".
Questo non significa che tutto debba essere giustificato, ma anzi, tutto il contrario. Significa valutare ogni avvenimento come il prodotto di quelli che lo hanno preceduto. Se invece ne vediamo solo l'aspetto negativo, niente si salva. Non possiamo guardare al passato in base a quello che siamo oggi, pena la immediata perdita di obbiettività.
La verità è che continuiamo a fare discorsi vecchi, e non ci rendiamo conto di quanto sia difficile ... |
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opinione : NICKNAME E PERSONALITA' |
Inviato da Redazione il 10/1/2005 1:15:39 (4866 letture) |
NICKNAME E PERSONALITA'
A proposito del piccolo incidente da poco registratosi sul sito, in cui si è rivelato che un iscritto partecipava da tempo ai commenti con multipli nicknames (credo si chiami "clonarsi", in gergo), vorrei proporre un paio di riflessioni.
Prima di tutto, appare evidente che il sistema dei nick - che io aborrisco ma sono costretto, ovviamente, ad accettare - rappresenti già di per sè un doppio anonimato: già scegliere infatti di chiamarsi Anna invece di Maria lo garantirebbe (e questo, di per sè, è sacrosanto), ma rappresentarsi con una sigla significativa - "internazionale_comunista", "forza_italia_sempre", o "fanculo_tutti" che sia - permette di velare, e quindi di influenzare, la percezione dei propri messaggi in maniera determinante.
Una cosa è dedurre dal contenuto dei commenti che uno sia marxista, ben altra è "leggerlo" a priori nel nickname, colorando automaticamente ... |
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speciali : C'E' QUALCUNO CHE GIOCA CON I NUMERI? |
Inviato da Redazione il 8/1/2005 22:00:00 (29276 letture) |
"Un improvviso sconvolgimento climatico portera' ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, …portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia". (Da un rapporto "segreto" del Pentagono).
C'E' QUALCUNO CHE GIOCA CON I NUMERI?
Forse le date - 26 Dicembre 2002 (Ciclone Zoe in Polinesia), 26 Dicembre 2003 (terremoto in Iran), 26 Dicembre 2004, onda tsunami nelll'Oceano Indiano - sono solo una coincidenza. Forse non è vero - al di là delle date - che lo tsunami del Dicembre 2004, come suggeriscono alcuni siti di "cospirazionismo", è stato provocato da un esperimento tecnologico segreto (altri dicono addirittura "voluto"), ma questo non basta certo a scartare … |
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palestina : ELEZIONI NON SIGNIFICA DEMOCRAZIA |
Inviato da Redazione il 8/1/2005 6:23:55 (2815 letture) |
ELEZIONI NON SIGNIFICA DEMOCRAZIA
Curiosi accostamenti nella storia vorranno che in questo mese di Gennaio, a pochi giorni di distanza, si tengano elezioni "democratiche" in due nazioni islamiche sotto occupazione straniera (ove per straniera si intenda l'accoppiata di ferro Usa-Israele). Il paradosso stride, ovviamente, ma non abbastanza da fare che al mondo qualche altra nazione si preoccupi di aprir bocca in favore dei popoli che saranno "obbligati" a scegliersi così liberamentre i propri governi.
Solo oggi infatti si può cominciare a leggere con chiarezza il "piazza pulita" sistematico fatto negli ultimi tempi da Israele nei confronti dei vari leader palestinesi, in attesa della morte anche fisica di Arafat. Tra quelli riportati dai media, e quelli di cui non abbiamo saputo nulla, la morìa dirigenziale palestinese ha lasciato al nastro di partenza... |
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varie : TRE PICCIONI CON UNA FAVA |
Inviato da Redazione il 5/1/2005 14:24:38 (4126 letture) |
TRE PICCIONI CON UNA FAVA
Si chiama analisi psicostrutturale della scrittura, ed è una scienza che aiuta a compilare un quadro della personalità di un individuo tramite la decodifica di certi parametri rilevabili dalla sua scrittura. E' una scienza giovane e complessa insieme, tanto utile per certi versi quanto affascinante per altri.
Noi l'abbiamo già applicata in precedenza, in occasione di un "comunicato islamico" che conteneva minacce di Al-Queda all'Italia, dove mostravamo come, con forti probabilità, chi aveva scritto quel messaggio non potesse essere chi sosteneva di essere. Ovvero un arabo che scrivesse in italiano come seconda lingua. Vi era troppa discrepanza fra la complessità strutturale di certe frasi e la povertà smaccata di vocabolario, e il livello concettuale di alcuni passaggi, come la loro angolazione intellettuale, stonavano fortemente con il presumibile background socio-politico, e geo-culturale dell'autore. La ripetizione inoltre di certi errori di grafia, che avrebbe indicato una precisa ignoranza di certe regole, veniva smentita in altri punti, in cui la regola risultava invece rispettata, dimostrando così l'intenzionalità degli errori stessi. Eccetera eccetera eccetera. In altre parole, è' molto difficile "scrivere male", quando lo si sappia fare bene.
Facciamo ora un esperimento "in casa", prendendo tre nomi a caso fra gli iscritti più recenti che hanno partecipato agli ultimi commenti. In Internet i nomi usati - i nicknames - sono fittizi, e quindi, se da una parte questo permette l'anomimato a chi scrive…
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politica italiana : E' IN ARRIVO UN COLPO DI STATO |
Inviato da Redazione il 1/1/2005 23:47:22 (5865 letture) |
E' IN ARRIVO UN COLPO DI STATO
Lo ha detto chiaramente Calderoli. Indirettamente lo ha fatto Cossiga. Lo hanno fatto intuire, fra le righe, praticamente tutti gli altri governanti, di centro o di destra che siano. E siccome questa gente non usa solitamente strumentalizzare i fatti di cronaca per scopi politici, bisogna crederci.
Il segnale convenuto? Una cavallettata in testa al nostro Presidente del Consiglio. Ricevuta la sera dell'ultimo dell'anno, in Piazza Navona, e gentilmente fornita da un "muratore" - così si premura di definirlo la stampa governativa - che evidentemente non era riuscito ad articolare meglio il suo discontento. Presto verranno presi d'assalto i negozi di articoli fotografici, i cavalletti andranno a ruba (già quelli tascabili non si trovano più), e l'uscita da Montecitorio ... |
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opinione : ADDIO 2004 |
Inviato da Mazzucco il 31/12/2004 7:17:25 (4326 letture) |
ADDIO 2004
Il trend per il terzo millennio non sembra incoraggiante: il 2001, con l'11 Settembre, è stato certamente peggio del 2000. Il 2002, con la guerra in Afghanistan, ancor peggio del 2001. Il 2003, con la guerra in Iraq, cento volte peggio del 2002. E il 2004, senza ombra di dubbio, peggio di tutti gli altri messi insieme.
Quest'anno poi, già orribile di per sè, si è chiuso con il maremoto in Asia, che appare come una summa agghiacciante di questo nostro meraviglioso "mondo moderno": pochi i salvati - noi, mille i sommersi - gli altri. Anche letteralmente, in questo caso.
E' stato come se Madre Terra, con una semplice scrollatina delle spalle, avesse voluto buttarci in faccia, moltiplicato per mille, ... |
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media : PIU' MORTI DEGLI ALTRI |
Inviato da Redazione il 30/12/2004 13:58:20 (3778 letture) |
PIU' MORTI DEGLI ALTRI
Lettera di Stefano Serafini al quotidiano La Repubblica:
Roma, 30 dicembre 2004 A: La Repubblica - Redazione Centrale
Faccio riferimento all’odierno grande titolo di prima del vostro giornale riguardante i possibili 600 connazionali periti nel Sud-est asiatico: “La tragedia degli italiani”.
VERGOGNATEVI!
Davanti ad oltre 60000 morti nei paesi colpiti dal disastro, l’ultima cosa da fare è drammatizzare all’italiana ...
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media : L'UOMO IN DODICESIMI |
Inviato da Redazione il 29/12/2004 0:33:47 (2728 letture) |
L'UOMO IN DODICESIMI
Esiste un personaggio - un signore in carne ed ossa - che io rispetto profondamente, perchè condivide con me degli ideali che sono superiori ad ogni barriera di qualunque tipo. Come ho detto, è un un signore con tanto di nome e cognome, anche se incarna un archetipo ben più ampio di quanto si possa immaginare.
Lui, l'essere umano in questione, da qualche tempo sta fingendo (con sè stesso, più che altro, per scaramanzia) di prendere sottogamba un'iniziativa che ritiene invece assolutamente seria ed importante. Fondamentale, direi, per lui prima ancora che per il mondo.
E' l'idea, utopica ma non irrealizzabile (e qui sta l'inghippo), di un giornale collettivo. Un quotidiano, stampato su carta, che raccolga… |
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11 settembre : I LAPSUS DI DONALD RUMSFELD |
Inviato da Redazione il 28/12/2004 0:35:32 (3168 letture) |
I LAPSUS DI DONALD RUMSFELD
(La notizia ha "fatto notizia". V. articolo CNN)
Fare un errore, dicendo una cosa al posto di un'altra, è un fatto comunissimo che di solito non merita attenzioni particolari.
Ma quando la cosa sbagliata è proprio "quella", e non un'altra fra le mille possibili, viene già da pensare. Alcuni lo chiamano Lapsus Freudiano. Quando poi questo si ripeta più di una volta, e sempre sullo stesso argomento, allora la cosa va come minimo segnalata.
Ecco due estratti da due discorsi diversi di Donald Rumsfeld - uno è di ieri - che hanno un denominatore comune: mentre smentisce la versione ufficiale, il lapsus sembra ogni volta confermare in pieno la "teoria cospiratoria" sui fatti dell'11 Settembre.
Vai direttamente alla PAGINA nella Sezione 9/11. Per eventuali commenti invece clicca su "commenti" - (Si ringraziano Linucs e Goldstein per la doppia segnalazione) |
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