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chiesa e religione : NEL NOME DI ABRAMO |
Inviato da Redazione il 27/9/2004 7:06:03 (3581 letture) |
NEL NOME DI ABRAMO
All'interno poniamo ai lettori un quesito molto semplice. Vi sono tre uomini di cui non vediamo il volto: uno è musulmano, l'altro cristiano, il terzo ebreo.
Siete in grado, con un'unica domanda posta a ciascuno di loro, di stabilire con certezza chi sia il musulmano, chi il cristiano e chi l'ebreo?
Chi avesse una risposta valida, può passare al secondo livello.
Siete in grado, con un'unica domanda posta a due soltanto di loro, di stabilire chi sia il musulmano, chi il cristiano e chi l'ebreo?
Siete in grado infine di farlo, ponendo una sola domanda ad uno soltanto di loro? |
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Iraq : L'ALTRA FACCIA DELL'IRAQ |
Inviato da Redazione il 24/9/2004 20:05:17 (2577 letture) |
L'ALTRA FACCIA DELL'IRAQ
"Se per assurdo un giorno il Cielo si abbattesse sulla Terra, allora forse potremmo avere rapporti con Al Qaeda"
Un giornalista della Stampa ha intervistato un sedicente leader della resistenza irachena. Nonostante lo stesso giornalista metta le mani avanti sull'identità della persona (ottimo segno, di solito), a giudicare dai contenuti ci sono ottimi motivi per credere che chi parla nel nome degli insorti sia pienamente legittimato a farlo. Il che cambia non poche cose rispetto al quadro generale che ci è stato finora proposto dai media sulla situazione in Iraq.
(Segnalato da Diva)
«L’Iraq è con noi, cacceremo gli invasori americani» La Stampa, 20/9/04
BAGHDAD. La «resistenza» irachena esce allo scoperto, e lo fa con un’intervista all’inviato della Stampa in Iraq. L'incontro, dopo mesi di contatti e rinvii, avviene in una villetta semicentrale di Baghdad. L’uomo, che si fa chiamare con il nome di battaglia Abu Moussa, non è armato: dicono avesse ricoperto alti incarichi nell'esercito di Saddam, forse comanda la guerriglia a Baghdad o forse ne è autorevole portavoce. Verificarlo è impossibile, però le cose che l'uomo senza nome rivela sono di estremo interesse. «Il nucleo della resistenza irachena - dice - è attivo dal 1998. Fu allora che il presidente Saddam, ritenendo ormai inevitabile una guerra,… |
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dagli Usa : LE FONTI ALTERNATIVE |
Inviato da Redazione il 23/9/2004 21:50:51 (3195 letture) |
LE FONTI ALTERNATIVE
Si chiacchierava con un amico, qualche giorno fa, e lui - incurabile pessimista - si diceva preoccupato perchè non vede fine alla crisi del petrolio, se non in un imbuto di ingordigia che porterà necessariamente ad un'ulteriore escalation di violenza militare nel mondo. Io gli rispondevo - incurabile ottimista - che le variabili che intervegono, nella storia, ad influire sul corso di certi eventi, sono talmente complesse che sono di solito impossibili da valutare a priori, ma che da sempre l'umanità ha mostrato di saper trovare soluzioni assolutamemte impreviste, adeguandosi proprio all'evolvere di queste variabili.
Apparentemente, sostenevo io, se vincerà Kerry - o meglio, se perderà Bush - cambierà poco. Ma in realtà quel poco sarà fondamentale. Già Al Gore aveva rimarcato, nella sua catastrofica battaglia elettorale col figlio dell'ex-presidente, che una necessità fondamentale per gli Stati Uniti era quella di gettare la maggior quantità possibile di risorse nella ricerca e nello sviluppo di fonti alternative di energia, così da ridurre progressivamente, nel tempo, la dipendenza da petrolio degli Stati Uniti. Cosa che invece, con un clan di petrolieri al comando del mondo - produttori essi stessi, ed associati fino al midollo con la famigila reale saudita - non sarebbe certo mai successa. (Anzi, è successo proprio l'opposto, cioè l'11 Settembre).
Ebbene, a giudicare da una serie di recenti articoli, gli Stati Uniti stanno già facendo istintivamente quello che avrebbero da tempo dovuto fare … |
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Iraq : LE NOTIZIE E LA VERITA |
Inviato da Redazione il 23/9/2004 7:50:18 (7543 letture) |
LE NOTIZIE E LA VERITA
Le notizie drammatiche in queste ore si accavallano, e ovviamente nessuno di noi è sufficientemente freddo da non lasciarsi coinvolgere, specialmente ora che sembra tornato in gioco il destino delle due Simone. Ci sembra impossibile, infatti, che del male possa esser fatto a persone come loro, o come agli stessi giornalisti francesi ancora in ostaggio: persone pulite e generose, che nulla hanno da guadagnare da questa avventura, mentre, nel voler dare, rischiano di fare la fine del già quasi dimenticato Baldoni.
Ma c'è da tenere presente, prima di tutto, che in Iraq la situazione ultimamente è profondamentre mutata. Il paese - checchè ci raccontino i nostri TG - è praticamente alla guerra civile. Nel triangolo sunnita la violenza ... |
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Iraq : NICK BERG, PAUL JOHNSON, OLIN ARMSTRONG. TRE DECAPITAZIONI, |
Inviato da Redazione il 22/9/2004 9:06:27 (80724 letture) |
NICK BERG, PAUL JOHNSON, OLIN ARMSTRONG. TRE DECAPITAZIONI, UNA SOLA REGIA. All'interno il video completo con le foto, che sono posizionate a distanza dalla fine dell'articolo, per chi non vuole vederle. Il video della decapitazione dell'americano Olin Armstrong, diffuso nei giorni scorsi, presenta moltissimi punti in comune con quello di Nicolas Berg. La procedura stessa dell'esecuzione, inoltre, è simile anche a quella usata per il terzo americano, Paul Johnson, e diventa quindi difficile pensare che mani diverse abbiano portato a termine le tre operazioni. Ed in fondo è la CIA stessa a confermarlo, nel momento in cui ha attribuito al fantomatico Abu Al-Zarqawi, la nuova primula rossa di AlQueda trapiantata in Iraq - la responsabilità di questo ultimo omicidio, come già aveva fatto con quello di Nick Berg. Tra i due c'è Paul Johnson, episodio meno ricco di dettagli, ma perfettamente il linea con gli altri due. Resterebbe solo da stabilire, a questo punto, chi sia e per chi lavori davvero questo Al-Zarquawi. Se lo prenderemo entro un mese al massimo, sotto elezioni americane, avremo la conferma definitiva di quello che già sospettiamo da tempo. Ma le somiglianze fra i due video, più che aiutare a capire chi si nasconda sotto il capuccio nero del tagliagole, sembrano indicare una stessa "regia" ... |
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Iraq : ANCHE I CATTIVI SOFFRONO DI DEPRESSIONE |
Inviato da Redazione il 21/9/2004 20:46:13 (3153 letture) |
ANCHE I CATTIVI SOFFRONO DI DEPRESSIONE
di Vincenzo D'Urso
Perché no? Concedere la grazia a Saddam. Appena sentito la notizia, mi è venuto da ridere. Ero ancora nel letto, è mi è sembrato uno di quegli strani scherzi che ti fa il cervello, quando non vuole saperne di abbandonare il mondo dei sogni. Poi mi sono svegliato del tutto, ho fatto un rapido giro, e ho trovato conferma un pò dappertutto. La notizia era vera.
Leggo, ad esempio, su repubblica.it, che Saddam è "il leader crudele che non ebbe pietà dei suoi oppositori politici e sfidò gli Stati Uniti..", e mi viene in mente quando, nel 1982, proprio Donald Rumsfeld viaggiava a Baghdad per stringere la mano di Hussein e complimentarsi personalmente con lui della sfida. (O forse suggellava l'accordo raggiunto per i milioni di dollari di armi che gli aveva appena venduto personalmente? Boh, non ricordo). Ma comunque Iyad Allawi, attuale "premier" iracheno - nonché ex uomo CIA - ci dice che… |
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opinione : DISASTRO IRAQ |
Inviato da Redazione il 19/9/2004 23:13:12 (3824 letture) |
Man mano che passa il tempo, nel nostro cervello si vanno a depositare strati successivi di informazione, ed è inevitabile che siano sempre i più recenti a colorare la memoria complessiva di ogni evento specifico.
E purtroppo la colorazione predominante, di questi tempi, è quella dell'oblio.
Sempre più spesso, infatti, ci rendiamo conto di essere diventati praticamente insensibili a notizie che fino a ieri ci avrebbero scosso nel profondo. Quando ci arrivarono le prime immagini di donne irachene che abbracciavano sconsolate le bare dei loro familiari, ... |
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Iraq : BAGHDAD NON SOFFRIRE |
Inviato da Redazione il 19/9/2004 21:50:53 (2676 letture) |
BAGHDAD NON SOFFRIRE
Di seguito proponiamo la traduzione del testo del brano "Baghdad la tata'allami" (Baghad non soffrire), cantato da un coro di voci arabe tra le quali l'iracheno Kadhem al-Saher, la siriana Asala e l'egiziano Ihab Tawfiq. Testo del poeta egiziano Faruq Gweda.
I bambini della triste Baghdad chiedono per quale colpa vengono ammazzati barcollano tra schegge di fame si dividono pane di morte, poi dicono addio. (...) |
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Iraq : DA OGGI SIAMO TUTTI ASSASSINI |
Inviato da Redazione il 16/9/2004 22:13:34 (3495 letture) |
DA OGGI SIAMO TUTTI ASSASSINI
Quello che molti hanno sempre sostenuto, con giri di parole più o meno convoluti, è stato finalmente messo in chiaro da Kofi Annan ieri alle Nazioni Unite. "La guerra in Iraq è una guerra illegale".
Sia secondo il charter delle Nazioni Unite, sia secondo il regolamento da esse stabilito - che l'Italia, come tutti gli altri paesi coinvolti, ha controfirmato - in nostro paese in questo momento sta occupando una terra straniera in maniera illegale. Possono venire a raccontarci tutti quello che vogliono, i nostri politici, ma a questo punto è il corpo delle Nazioni Unite che devono convincere, non noi cittadini. Fino a ieri il linguaggio più cauto e diplomatico di Annan - che aveva parlato sempre di "non conformità" con le leggi vigenti - era stato sufficientemente ambiguo da permettere ai migliori acrobati della parola, ... |
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dagli Usa : GIUSTIZIA ALL'AMERICANA |
Inviato da Redazione il 15/9/2004 9:36:43 (4783 letture) |
GIUSTIZIA ALL'AMERICANA
Su una autostrada qualunque di uno stato qualunque (in questo caso il Wisconsin), il solito poliziotto dalla mascella quadra sta inseguendo a sirene spiegate il solito fuggitivo che non ha voluto fermarsi al controllo. Sulla corsia opposta sta viaggiando una seconda "black-and-white", che quando vede in lontananza le luci della prima, si ferma e si prepara a fare inversione di marcia. A quel punto il fuggitivo frena di colpo, accosta verso il centro della carreggiata, e apre la portiera. La macchina inseguitrice frena a sua volta (i fotogrammi del video all'interno), e il poliziotto si prepara a scendere per recitare l'ultima parte di questa sceneggiata vista mille volte: il fuggitivo fa un ultimo tentativo di scappare per i campi, ma viene acchiappato nell'arco di pochi metri, sbattuto a terra a faccia in giù, e ammanettato sotto l'occhio impietoso delle telecamere montate sulle macchine della polizia. Ma questa volta c'è stata la sorpresa: mentre il poliziotto si slacciava la cintura, l'auto del cattivo ripartiva di colpo, e scaricava sull'asfalto… |
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opinione : SENZA LA SINISTRA. SENZA I PARTITI. |
Inviato da Redazione il 14/9/2004 9:38:13 (2995 letture) |
SENZA LA SINISTRA. SENZA I PARTITI.
14.09.04 - Se si guarda dove si era abituati a vedere, fino ai primi anni 80, le classiche forze politiche di sinistra, oggi ritroviamo solo un mare di sigle e volti anonimi, che paiono svolgere un’unica funzione effettiva: accogliere, incanalare e metabolizzare in qualche modo le immutabili esigenze della base popolare, la quale appunto, per dette esigenze, si rivolge “a sinistra” per consuetudine storica.
Ma la sinistra che cercava di venire incontro a queste esigenze, nel passato, lo faceva nell’ambito di un progetto ideologico e politico vero e proprio: quello del socialismo in senso lato. E quella sinistra, l’ultima vera sinistra, se n’è andata con le lacrime di Berlinguer ... |
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storia & cultura : LA DINASTIA CHE CONTROLLA IL MONDO |
Inviato da Redazione il 13/9/2004 11:08:25 (13325 letture) |
LA DINASTIA CHE CONTROLLA IL MONDO
di Anna M. (DIVA)
Settembre 2004: alla Mostra del Cinema di Venezia viene presentato fuori concorso il film "Manchurian Candidate", che uscirà nelle sale italiane presumibilmente in ottobre. È un thriller politico e "fantascientifico", remake di "Va e uccidi" con Frank Sinatra. La trama è simile: un candidato alla Casa Bianca fantoccio di poteri occulti, la multi-nazionale Manchurian, che sperimenta le frontiere del lavaggio del cervello e della manipolazione della memoria per condizionare i comportamenti dove la sua perdita è intesa come perdita della coscienza indipendente. Il meccanismo è sempre la stesso, la paura del mondo esterno. Negli anni cinquanta era il comunismo, oggi è il terrorismo a fare da spauracchio al popolo americano.
Agendo su questa paura si può arrivare ad un controllo totale del pensiero. La paura infatti porta la gente ad accettare anche la guida di un governo nel quale non si riconosce pienamente, e a tollerare leggi intollerabili in nome della sicurezza collettiva. La Manchurian del titolo è una potente multinazionale che col suo denaro determina scelte politiche, investe in armi, tecnologie di guerra ecc. Il riferimento all’attuale quadro politico, americano e mondiale, è fin troppo palese, e la Manchurian del film è un pò come le società controllate da molti esponenti politici... |
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terrorismo : OGGI 33 SETTEMBRE |
Inviato da Redazione il 11/9/2004 7:13:49 (3280 letture) |
OGGI 33 SETTEMBRE
L'11 Settembre non è solo la data del crollo delle torri di New York. Altre due volte, in quello stesso giorno, si era già verificato un fatto altrettanto grave, se non dal punto di vista della spettacolarità, di sicuro da quello del significato politico che conservano ancor oggi quegli eventi.
L'11 di Settembre del 1973 la CIA portava a termine la sua lunga fatica per togliere il potere a chi, nel Sudamerica delle dittature militari, se lo era finalmente conquistato con libere e democratiche elezioni. Quel colpo di stato non solo causava l'inevitabile bagno di sangue fra i civili, ... |
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Iraq : LA VERITA' DI GINO STRADA SUI RAPIMENTI IN IRAQ |
Inviato da Redazione il 10/9/2004 21:18:53 (4625 letture) |
LA VERITA' DI GINO STRADA SUI RAPIMENTI IN IRAQ
Trascrizione completa del testo dell'intervista a SkyNews 24 (08.09.04), che potete anche scaricare in video. A cura di Maxcantagallo
Sky - .Governo ed opposizioni si sono seduti attorno ad un tavolo per cercare di liberare le due Simone. Lei crede a questa unita' nazionale...diciamo a questa collaborazione? Gino Strada - Mah, io credo che questo sia semplicemente un inciucio di casta, perchè governo ed opposione insiemedovrebbero fare una bella cosa: ...andare in parlamento, annunciare la decisione di ritirare le truppe; sarebbe il modo migliore di aiutare anche le due Simone. Questa cosa non la faranno, per servilismo rispetto agli americani e perchè, voglio dire, noi ci troviamo di fronte ad una casta politica dove ormai i punti di orientamento si sono persi. Oggi non c'è nessuno che abbia il coraggio di dire perchè siamo in Iraq, si vuole continuare a raccontare ai cittadini questa bufala mostruosa che siamo li a portare la pace?Ma se siamo li davvero ad aiutare gli iracheni, |
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Iraq : SIMONA E SIMONA |
Inviato da Redazione il 9/9/2004 8:43:16 (3223 letture) |
SIMONA E SIMONA
08.09.04 - Fra i brutti vizi che hanno i militari americani – i nostri alleati, non scordiamolo - ce n’è uno che è particolarmente difficile da digerire: forse perchè, da buoni cow-boy, non sono particolarmente attrezzati nell’arte della mediazione, loro amano spesso ricorrere al ricatto, soprattutto contro le popolazioni civili. Gli abitanti di Falluja offrono riparo ai guerriglieri? E noi li lasciamo tre giorni senz’acqua. Gli abitanti di Baghdad ci osteggiano quando passiamo coi carri armati? E noi gli togliamo per sei ore l’elettricità. E il bello è che non si fanno nessun problema a farlo sapere, anzi te lo dicono in faccia, come se fosse la cosa più naturale del mondo che prima devi inchinarti alla loro supremazia, poi potrai godere dei beni di cui sono generosi portatori.
E visto che la strategia del ricatto è una delle loro preferite, viene anche naturale pensare che qualunque organizzazione umanitaria, che vada a supplire in qualche modo ... |
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