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di Massimo Mazzucco
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Se solo si RAGIONASSE di più sulle cose che ci vengono dette, la versione ufficiale dell'11 settembre sarebbe stata smascherata il 12 settembre.

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Iraq : COME TI INVENTO IL CATTIVO DI TURNO
Inviato da Redazione il 14/5/2004 8:50:00 (6142 letture)


COME TI INVENTO IL CATTIVO DI TURNO


Già a sospettare dei media ufficiali non
si fa mai male, ma di questi tempi sembra essere diventato un
"imperativo categorico" il farlo, se solo si vuole continuare a capire
qualcosa di quello che davvero succede nel mondo.


Sull'onda della notizia in cui il killer di Berg, pur restando prudentemente incappucciato, annunciava platealmente al mondo il suo nome (Abu Musab al-Zarqawi), è uscito oggi un articolo intitolato "La CIA conclude che sia stato il leader terrorista a decapitare l'americano".


Il testo però, con le sue mille forzature
logiche, sembra invece confermare in pieno i sospetti da noi avanzati
nell'articolo "Chi ha ucciso Nicholas Berg?",
ed appare proprio come il classico errore di chi, dopo aver mentito,
non resiste alla tentazione di mungere la bugia ben oltre lo stretto
necessario. Non bastava infatti aver affibbiato l'omicidio ad un nome
che probabilmente non esiste nemmeno, ...

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Iraq : MA CHI HA UCCISO NICHOLAS BERG?
Inviato da Redazione il 13/5/2004 10:00:00 (14987 letture)






MA CHI HA UCCISO NICHOLAS BERG?









CURIOSE COINCIDENZE: I TAGLIAGOLE USANO LE STESSE SEDIE CHE SI USAVANO AD ABU GHRAB?



AGGIORNAMENTO 14.05.04 - Continuano ad emergere particolari inquietanti


13.05.04 - Ancora
una volta la logica si ribella alla versone ufficiale dei fatti, ed
ancora una volta emergono curiosi particolari che sembrano confermare
come la faccenda sia in realtà andata in maniere diversa. Molto
diversa. O forse, addirittura, diametralmente opposta.

Ciò che
già suonava strano, nella versione ufficiale dell’esecuzione di Berg,
erano due cose: una, che l’esecutore materiale della decapitazione, pur
restando incappucciato come tutti gli altri, si fosse presentato al
mondo con tanto di nome e cognome, Abu Musab al-Zarqawi (fra l’altro,
un ennesimo A..A. – vedi link a fine articolo), e l’altra che il video
chiudesse, a detta di chi l’aveva visto fino in fondo, con
l’esclamazione classica Allah Akbar – Allah è grande. Tanto banale,
appunto, quanto stonata in bocca a chi si era completamente
dimenticato, fino a quel momento, di dire che agiva “in nome di dio”.

A
questi sospetti istintivi, aggiungiamo ora il fatto di ritrovarsi con
due versioni completamente diverse, fra militari e famiglia del
ragazzo, sull’ultimo mese trascorso da Berg in Iraq, e soprattutto ...

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opinione : SANGUE CHIAMA SANGUE
Inviato da Redazione il 11/5/2004 23:14:03 (3172 letture)







SANGUE CHIAMA SANGUE



Ma a chi rivolgersi, oggi?





Da quando la squadra di Bush ha preso il potere, il mondo è
improvvisamente tornato, da un punto di vista politico, ad almeno
quarant’ anni fa. E da un punto di vista civile ed umano, ad almeno
quattromila.





Gli iracheni bruciano vivi degli americani, ne fanno a pezzi i corpi, e
li appendono a ponti, inferriate e pali della luce. Gli americani
torturano, seviziano e uccidono inermi prigionieri iracheni, poi usano
i cadaveri come trofei per la foto-ricordo. Gli iracheni catturano
quattro ostaggi italiani, e ne ammazzano uno in attesa di vedere cosa
ne sarà degli altri tre. Gli israeliani massacrano decine e
decine di palestinesi dal sicuro dei loro Apache supersilenziosi. I
palestinesi uccidono soldati israeliani (l'altro ieri) e ne appendono i
cadaveri fatti a pezzi ovunque possono. Gli iracheni (o chi per essi) sgozzano dal vivo un americano e ne diffondono il video in internet.





E oggi il portavoce della Casa Bianca si presenta al mondo e con una faccia come due mezzelune dice
candido:  “Ora tutti hanno visto quale sia la vera natura di
questi miserabili incivili.” Non parlasse ufficialmente a nome di Bush,
ci sarebbe davvero da chiedergli a chi si riferiva.





Ma il vero problema è che la mossa più diabolica, da
parte dei neo-con (nel senso di neo-conquistadores), è stata
quella...

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Iraq : E SE TI DICESSERO CHE POTEVI ESSERCI TU AL SUO POSTO?
Inviato da Redazione il 10/5/2004 10:21:13 (6462 letture)

E SE TI DICESSERO CHE POTEVI ESSERCI TU AL SUO POSTO?



di Massimo Mazzucco



Chi non si è domandato almeno una volta, in questi giorni, "ma
come si può arrivare a tanto?" E chi non si è risposto,
altrettante volte, "va beh, bisogna proprio essere bacati nel cervello,
per farlo". Noi stessi, appena uscita la notizia, ci domandavamo che
cosa mai avessero messo in testa a questi ragazzi, per arrivare a fare
quello che hanno fatto. Perchè da soli, uno pensa, non è
possibile regredire di interi millenni in poche settimane.



E invece pare che la risposta sia molto più semplice, anche se
ancora più agghiacciante delle immagini stesse che tutti stiamo
cercando di digerire.



Tra le mille trasmissioni TV dedicate all'argomento, in America,
è comparso ad un certo punto un ricercatore universitario, che
ha mostrato degli spezzoni di un esperimento fatto in
un’università della California, nel lontano 1972. Un gruppo di
volontari avrebbe vissuto per un mese in un ambiente creato
appositamente per loro, che replicava in tutto e per tutto un carcere
di massima sicurezza. Il gruppo venne poi diviso, per sorteggio, fra
carcerati e carcerieri, e furono date loro regole e condizioni che
replicavano anch’esse nei minini particolari quelle di un carcere vero.
Sarebbero stati inoltre isolati dal mondo, senza possibilità di
comunicare con l’esterno, mentre avrebbero potuto ricevere ispezioni in
qualunque momento, ma mai senza un minimo di preavviso. Quello che i
volontari non sapevano, è che c'erano (sì, già
allora!) delle telecamere nascoste in ogni locale della finta prigione.
Per i primi due o tre giorni, tutto sembrò funzionare
normalmente...

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media : LO STILLICIDIO DELLA BUGIA
Inviato da Redazione il 9/5/2004 11:23:55 (2785 letture)

LO STILLICIDIO DELLA BUGIA



E’ il giornalista il vero criminale dei nostri tempi



di Massimo Mazzucco



9.5.04 - All’interno di una bugia grande, affinchè sopravviva,
bisogna introdurre periodicamente bugie più piccole, che la
sostengano da una parte, e ne rafforzino l’effetto sul pubblico
dall’altra. Un pò come i “richiami”per i vaccini, tanto per
intendersi. E se per caso la bugia grande si chiama bin Laden, quelle
più piccole devono necessariamente chiamarsi "cellule di
Alqueda”. Ed infatti, periodicamente, te ne salta fuori una dal posto
più impensato.








Ora, proviamo solo un attimo a pensare che quello che ci dice il
dispaccio ANSA di oggi sia vero: questo vorrebbe dire che ci sono
almeno 5 persone, nella sola città di Genova, che si sono
organizzate in gran segreto per andare in giro (nel tempo libero, si
suppone), ...

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Iraq : LE TORTURE? GIOCHINI INNOCENTI. SONO IN ARRIVO STUPRI E OMIC
Inviato da Redazione il 8/5/2004 11:18:47 (14707 letture)

LE TORTURE? GIOCHINI INNOCENTI. SONO IN ARRIVO STUPRI E OMICIDI IN DIRETTA

di Massimo Mazzucco

08.05.04 - Se le immagini dei prigionieri torturati ci hanno fatto passare la voglia di mangiare per un pò, sappiate che fra qualche giorno rischiamo tutti di andare a far concorrenza a Pannella per il record mondiale di sopravvivenza a cappuccini e brioches.

L’allegra notizia ce l’ha data un senatore repubblicano, al termine dell’acceso confronto (tutto è relativo, ovviamente) che ha visto da una parte la commissione governativa fingere di torchiare Rumsfeld, dall’altra lo stesso Rumsfeld recitare a perfezione la sceneggiata del padre addolorato-ma-deciso, pentito-ma-orgoglioso, che alla fine è scomparso con una giravolta, dimenticandosi completamente di rassegnare le dimissioni. Prima infatti si è “assunto tutte le responsabilità del caso” come se fosse una semplice formula di rito, poi ha definito “abominevoli, intollerabili ed imperdonabili” le azioni dei suoi soldati come se appartenessero ad un esercito sbarcato da Marte, dopodichè ha chiarito che “se io solo sentissi di non essere più in grado di occupare questa posizione, sarei il primo a dare le dimissioni, senza aspettare che nessuno me lo chiedesse”. Ma che stupidi, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Bastava chiedere a lui se crede di aver sbagliato o no, e ci risparmiavamo un sacco di chiacchiere.

Ma il mormorio di malcontento, dovuto alla sua autoassoluzione, è stato presto sostituito da un lungo brivido lungo la schiena, quando un senatore repubblicano, parlando in diretta alla CNN ...

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news internazionali : ANCHE I POVERI HANNO I LORO EROI
Inviato da Redazione il 7/5/2004 10:30:58 (2368 letture)








ANCHE I POVERI HANNO I LORO EROI






50 anni fa iniziava la storica battaglia di Dien Bien Phu, nella quale
avrebbero perso la vita 2000 soldati francesi e ben 20 mila vietnamiti.
Ma il sacrificio di questi ultimi permise ai connazionali una vittoria
che segnava l’inizio della fine dell’impero francese in Indocina. E
nonostante la vistosa sconfitta fosse stata inflitta ad uno degli
eserciti più moderni e attrezzati del tempo, gli Stati Uniti
dovettero imparare la lezione sulla propria pelle, quando cercarono in seguito
di soppiantare i Francesi nel controllo di quella regione.
Andò a finire come tutti sappiamo.





La cosa interessante è che lo stratega della battaglia di Dien
Bien Phu fu lo stesso stratega che poi portò la nazione alla
vittoria finale contro gli Stati Uniti. Si chiamava – e ancora si
chiama - Vo Nguyen Giap: oggi un lucidissimo 92enne (foto a dx),
è stato lui in persona a dare ufficialmente inizio alla
celebrazioni, tornando sul luogo a condividere coi pochi veterani
rimasti le pesanti memorie di quei giorni.





Ora, noi abbiamo combattuto simili guerre di liberazione più di
una volta, nel nostro paese, e sappiamo bene cosa voglia dire...

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Iraq : GLI DISPIACE, MA NON SI SCUSA
Inviato da Redazione il 6/5/2004 14:20:00 (6633 letture)

GLI DISPIACE, MA NON SI SCUSA 

Come funziona il blocco mentale dei dogmatici.

di Massimo Mazzucco

06.05.04 - Non c’è niente da fare, non ci riescono proprio, è più forte di loro. Nel fondamentalista dogmatico è evidente che la sequenza dei geni responsabile per il gesto delle scuse - diffusissimo in tutte le razze del mondo -deve essersi persa in qualche mutazione più strampalata delle altre.

Lo avevamo già notato in occasione della preziosa opportunità gettata alle ortiche da Bush, alle Nazioni Unite, circa un anno fa (vedi: “Operazione arroganza infinita”), e lì si trattava solo di ammettere di aver voluto un pò strafare, per poi chiedere umilmente aiuto per riportare sotto controllo una situazione che proprio in quel momento iniziava a sfuggire di mano.

Oggi invece c’era la ben più grave necessità di correggere una rotta che sta portando l’America, e quindi il mondo, verso una scogliera che solo un cieco bendato con la testa in un secchiello riuscirebbe a non vedere. Una spaccatura totale, cioè, fra occidente e mondo arabo, con di mezzo quel piccolissimo elemento......

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Iraq : IL PENTAGONO SAPEVA
Inviato da Redazione il 5/5/2004 1:06:37 (2600 letture)









IL PENTAGONO SAPEVA



5-5-04 - Si sta
allargando a macchia d'olio lo scandalo delle torture, con nuove
rivelazioni che indicano ormai con certzza come in realtà i
generali USA non solo sapessero tutto, ma fossero pure orgogliosi del
"lavoro" fatto dai propri ragazzi.  (A destra nella foto il
super-generale  Geoffrey D. Miller, responsabile del canile di
Guantanamo, e orgoglioso inventore di alcuni dei più rivoltanti
metodi di tortura adottati in Iraq).



E mentre Rumsfeld si sta arrampicando sui vetri, pur di negare
l'evidenza, la macchia d'olio ormai è arrivata
sotto la porta della Casa Bianca: da più parti giungono
richieste -
anche dagli stessi repubblicani - di scuse ufficiali al mondo arabo da
parte del
presidente. Nel frattempo è stata messa in circolazione la foto
(all'interno, insieme alla altre) che conferma in pieno le accuse
contenute nel testo della lettera del soldato americano (in un articolo precedente).



AVVISO: Le immagini, ora in circolazione senza i ritocchi
del passaggio in TV, sono ancora più sconcertanti

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opinione : MISSIONE COMPIUTA
Inviato da Redazione il 4/5/2004 1:00:54 (2240 letture)




(a destra, il generale messo al comando di Falluja)





MISSIONE COMPIUTA - di Massimo Mazzucco




Vogliamo continuare a far finta che tutto va bene? Facciamolo. Vogliamo
continuare a credere di aver portato la democrazia in Iraq? Ma come no,
a quintali! Vogliamo continuare tutti a sentirci non colpevoli per
quella gente che ogni giorno – ora, adesso, in questo preciso momento,
mentre io mi gratto il naso e tu ti stappi la birretta ghiacciata –
vive con acqua e viveri razionati, coi moribondi a cui è
impedito ricevere aiuti, con i morti che non sanno più dove
seppellire? D’accordo. Accendiamo il televisore allora, e festeggiamo
uniti il Milan campione d’Italia.



Ma per ogni minuto che lasciamo passare, ricordiamoci soltanto una
cosa: noi, che in una democrazia bene o male ci viviamo – e di cui,
quando serve, siamo prontissimi a vantarci - il nostro governo lo
abbiamo regolarmente votato, e ciò che il nostro governo fa non
è che l’espressione della volontà di tutti noi. In una
democrazia, infatti, l’intera popolazione accetta che le scelte della
maggioranza valgano anche per la minoranza. Ma c’è anche un’alta
caratteristica, nelle democrazie...

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Iraq : TORTURE: ORDINI SUPERIORI? UNA LETTERA ACCUSA I GENERALI
Inviato da Redazione il 3/5/2004 7:52:29 (2725 letture)

ULTIME NOTIZIE DAGLI USA:

TORTURE: ORDINI SUPERIORI? UNA LETTERA ACCUSA I GENERALI

HAMILL RIESCE AD "EVADERE"


HAMILL: L’ostaggio americano Thomas Hamill (foto), un autista che lavorava in Iraq per una sussidiaria della Halliburton, e che era stato rapito più di tre settimane fa dai miliziani iracheni, si trova ora sano e salvo in una sede del comando USA, dopo una fuga apparentemente rocambolesca. Hamill ha raccontato ai giornalisti americani – che ne faranno come minimo l’eroe della settimana – di aver sentito il lontano (?) rombo di un convoglio militare, di aver forzato (?) la porta della sua cella, e di aver corso quasi un miglio (??? – Hamill pesa almeno cento chili, e le ultime settimane non le ha certo passate facendo jogging) per raggiungere il convoglio. Sarebbe poi pure tornato, coi militari, ad arrestare i suoi secondini. (I quali invece non sentono passare i convogli, e continuano a dormire della grossa anche quando uno riesce a scardinarti la porta della cella sotto il naso?)

TORTURE: Mentre tutti si affrettavano a sottolineare che il caso dei marines torturatori era “un caso isolato”, noi ci chiedevamo cosa mai avessero messo in testa a quei soldati, perchè arrivassero a fare quello che hanno fatto ai loro prigionieri. E oggi la prima risposta l’abbiamo avuta. La moglie di un soldato qualunque, indignata sia dalle torture che dalla copertura generalizzata che stava montando a favore degli alti comandi USA, ha convocato una conferenza stampa e ha mostrato ai giornalisti una lettera ...

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Iraq : LA FEDE A SENSO UNICO
Inviato da Redazione il 1/5/2004 0:59:25 (2568 letture)

LA FEDE A SENSO UNICO

I sacramenti prima della battaglia, come ai tempi delle Crociate.

di Fabio de Nardis

30.4.04 - Da quando le cose si sono messe male per le truppe di occupazione, i principali media americani sono impegnati in una sforzo congiunto di propaganda militare. O almeno, nel migliore dei casi, di copertura totale e sistematica della verità. In un modo o nell’altro, non una parola è spesa per descrivere le condizioni di sofferenza del popolo iracheno, a Najaf come a Baghdad, assediato da mesi, ridotto allo stremo, senza acqua, luce, cibo. Non un’immagine è dedicata ai bambini mutilati, alle famiglie distrutte, ai luoghi sacri bombardati senza alcun rispetto per la cultura e i sentimenti di un popolo antico come il mondo.

Tutte le attenzioni sono invece rivolte ai soldati americani, costretti a lottare contro un nemico feroce ed imprevedibile, guidato dalla mano assassina di Satana. I quotidiani mostrano la vita di tutti i giorni negli accampamenti, la fratellanza e la solidarietà tra i soldati, le loro paure, le loro debolezze, il loro orgoglio. Il focus si sposta regolarmente, così, dalla dimensione politica, economica e militare, a quella personale ed intimistica. Abbondano foto di soldati che piangono di fronte ai corpi dei compagni caduti, o che – soprattutto - pregano tenendosi per mano, prima di andare in combattimento. Oggi, il Los Angeles Times apre ...

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Iraq : VERGOGNA A STELLE E STRISCE. Il video che inchioda i Marines
Inviato da Redazione il 30/4/2004 11:24:17 (4155 letture)





VERGOGNA A STELLE E STRISCE - Il video che inchioda i Marines torturatori 







di Massimo Mazzucco




30.4.04 - No, non è un Cristo qualunque, di quegli altarini con le lucine che si vedono in giro un
pò dappertutto nei paesi d’Italia. Quello nella foto è un qualunque
povero cristo - un iracheno in carne e ossa, nello specifico -
torturato per puro divertimento dai marines, che lo tengono prigioniero
ad Abu Ghraib, la temutissima prigione di Baghdad ai tempi di Saddam (e
ora, si immagina, tristemente rimpianta).






Sta in piedi su uno scatolone, incappucciato, con dei fili elettrici
collegati alle estremità (all’interno le immagini complete), e
il
divertimento, per i marines, consiste nel vedere quanto tempo riesce a
stare in piedi, senza cadere dallo scatolone. Se infatti ciò
accadesse, verrebbe subito punito con una scarica elettrica che gli
attraversa il corpo da parte a parte. I suoi compagni più
fortunati, invece, sono stato obbligati a posare nudi, per l’obbiettivo
dei marines trionfanti, nell’atto – ci si illude solo simulato – di
sodomizzarsi a vicenda, in posizioni da orgia omosessuale.






Ma non basta. La ciliegina arriva quando scopriamo che il generale di
brigata responsabile della prigione, che rischia ora la corte marziale,
...




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terrorismo : A.A.AL.Terrorista cercasi. Il Vaso di Pandora dell'arabo dai mille volti
Inviato da Redazione il 29/4/2004 3:17:35 (4812 letture)



Si chiamano tutti Aziz, Ahmed o Abdul, e di cognome fanno tutti Al-Zarraya, Al-Surami, o Al-Bayati, al punto che ti vengono legittimi due sospetti: uno, che le altre lettere dell’alfabeto siano proibite dal Corano all’inizio di un nome arabico, e due, che Al-queda sia non una organizzazione vera e propria, ma il minimo comun denominatore dei cognomi dei vari terroristi. Questo spiegherebbe, se non altro, perchè di Al-queda non si era mai sentito parlare prima dell’11 Settembre: solo quando si sono accorti di fare tutti lo stesso mestiere, e di chiamarsi tutti in quel modo, hanno deciso di darsi un nome ufficiale.

Pare che anche i discendenti di Al Capone abbiano fatto richiesta retroattiva di iscrizione per il bisnonno, mentre l'Italia avrebbe presentato ufficialmente i nostri Al-Beroni, Al-Tobelli e Al-Bertazzi. E mentre da New York Al Pacino fa sapere di essere totalmente contrario alla violenza, pare che giri la proposta di riaprire il più famoso carcere del mondo (per metterci bin Laden, se mai lo arresteranno) ridenominandolo, naturalmente, Al-Katraz. Se poi calcoli che tutti questi stramaledetti arabi hanno come minimo due o tre alias, la lista definitiva del terrorismo islamico ...

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Iraq : LETTERA AI RAPITORI DEGLI OSTAGGI
Inviato da Redazione il 28/4/2004 20:49:38 (2633 letture)

LETTERA AI RAPITORI DEGLI OSTAGGI

Questa lettera è stata spedita al Corriere della Sera e a Repubblica. Nessuno dei due ha ritenuto di pubblicarla.

***

di Massimo Mazzucco

26.4.04 - Mi rivolgo ai rapitori degli ostaggi italiani come il cittadino qualunque che sono, nella speranza proprio di rappresentare il pensiero, se non di tutti, almeno di buona parte dei miei connazionali. Perchè tutti i difetti si potranno riconoscere a noi italliani, ma non certo la mancanza ultima di buon senso.

Già il ricatto in sè, specialmente se imperniato sulla vita stessa degli individui, è una delle azioni più deplorevoli che si possano immaginare, ma voi avete voluto mettere in scacco un intero popolo, il nostro, ponendogli un’alternativa chiaramente inaccettabile, oltre che impraticabile. Mentre voi stessi vi trovate in una situazione poco agevole, poichè, come immagino, sarete convinti che dall’esito di questo braccio di ferro possa dipendere buona parte del futuro della vostra nazione. Ovvero, avete creato una situazione nella quale, se “sbagliamo” noi (nei vostri termini), ci rimettiamo quello che voi riterrete sia il nostro prezzo da pagare, ma se “sbagliate” voi, nel senso che non otterrete nulla di utile alla vostra causa, ci rimette tutta quella fetta di futuro nazionale che appunto contavate di poter determinare.

E visto che la partita, al punto in cui siamo, ben difficilmente porterà vantaggi ad alcuno....

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