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Iraq : "SILVIO, NON ANDARE A NASSIRYA!"
Inviato da Redazione il 8/1/2004 3:59:00 (2526 letture)

"SIlVIO, NON ANDARE A NASSIRYA!"



Da Rumsfeld Berlusconi ha imparato anche il trucco della “fuga di notizie”


di Massimo Mazzucco

08.01.04 - Circa
tre mesi fa, nel momento peggiore della campagna militare in Iraq,
Rumsfeld non sapeva come fare per annunciare al mondo che la Casa
Bianca gli voleva togliere il controllo delle operazioni – cosa poi
avvenuta - senza farci la figura di quello che ha sbagliato tutto.
Scrisse allora un finto “memo” (una nota interna), indirizzata agli
altri capi dello stato maggiore, in cui esponeva loro “riflessioni” e
“ripensamenti vari” di tipo strategico (come se fra loro non si
parlassero già quattro volte al giorno). Peccato che qualche birichino
abbia fotocopiato quel memo, e che questo sia finito sulle prime pagine
di tutti i giornali. “Accidempoli”, esclamò Rumsfeld tutto seccato,
mentre si dimenticava completamente di far cercare il trafugatore. Ecco
che il mondo allora lesse il cambio di marcia operativo come l’effetto
di un “ragionamento” di Rummy, e non come il sonoro calcio nel culo che
invece si era preso quel giorno.

Ora Berlusconi non ha nessuna
voglia di andare a Nassirya (perchè mai dovrebbe averla, d’altronde?
Mica ci crede davvero, lui, all’onore, ai valori, al rispetto per chi
rischia la vita per il tuo petrolio ecc..), e allora cosa ti fa? Guarda
un pò di cosa riesce ad impadronirsi oggi il mondo italiano della
comunicazione... proprio sull’ argomento! Leggete questo documento –
che dovrebbe essere privato - e ditemi se davvero della gente che
collabora strettamente con Berlusconi direbbe mai, a lui personalmente....

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opinione : UN CAPODANNO INDIMENTICABILE
Inviato da Mazzucco il 2/1/2004 10:38:05 (2969 letture)

UN CAPODANNO INDIMENTICABILE

1 Gennaio 2004 - Ieri sera da Sandra c’eravamo proprio tutti. C’era Antonio col suo bimbo appena nato. C’era Francesca che si è rasata i capelli a zero. C’era Jo-Jo col suo nuovo fidanzato canadese. C’era Carlo che è appena uscito dall’ospedale. C’era Mariella che una volta tanto era di buon umore pure lei. C’era Abrasir che domani parte per l’India. C’era Leopoldo che ha deciso di divorziare. E c’era Margherita che finalmente si sposa.

E’ stata una serata davvero piacevole. Avevamo deciso di fare una cosa tranquilla, tutti in casa, perchè non ci sembrava proprio il caso di andare in giro a far baldoria, di questi tempi, e alla fine è venuta fuori questa cosa proprio carina. Quando mancava una decina di minuti alla mezzanotte, però, è successo qualcosa di strano: eravamo tutti fuori in terrazza, a cantare e ridere e girare in tondo....

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opinione : PRIGIONIERI DELLA BUGIA
Inviato da Mazzucco il 23/12/2003 22:34:36 (4258 letture)

PRIGIONIERI DELLA BUGIA

Uno dei grandi vantaggi del cosiddetto “metodo deduttivo” - il modo di ragionare che tutti utilizziamo quotidianamente - è che la validità di una conclusione è sempre garantita, purchè sia valida la premessa che la sostiene. Lo svantaggio è che, se per caso la premessa si rivelasse errata, anche tutto ciò che ne conseguiva non ha più nessun valore.

Un’altra regola maledetta, questa antica quanto il mondo, ci dice che una bugìa ripetuta all’infinito diventa prima o poi una verità.

Le due regole, messe insieme, hanno generato, a partire dal 12 Settembre 2001, una perfida tenaglia mentale di cui oggi tutto l’occidente è ormai prigioniero. Fu infatti da quel giorno che cominciò a circolare, sugli schermi di tutto il mondo....

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politica italiana : IL MINISTRO MARTINO: “Processo a Saddam, l'Italia ci sarà"
Inviato da Anonimo il 21/12/2003 22:32:53 (5116 letture)

IL MINISTRO MARTINO ANNUNCIA: “Processo a Saddam, l’Italia ci sarà”

di Massimo Mazzucco

18.12.03 - Di fronte ad una dichiarazione del genere, si rischia di perdere del tutto il senso della realtà. Tanto per restare coi piedi per terra, facciamo un esempio astratto, a carte capovolte: all’inizio dell’anno, la Russia decide, per qualche suo motivo, che Berlusconi sia un dittatore pericoloso, in possesso di armi di distruzione di massa. L’ONU manda gli ispettori, ma questi non trovano niente. La Russia insiste, ma invece di mostare al mondo le prove che dice di avere, decide di invadere unilateralmente l’Italia. L’America, anche lei per motivi suoi, sta a guardare. Gli italiani si difendono come possono, ma l’avanzata dei carri armati russi è inarrestabile, e in pochi giorni sono alla porte di Roma. Berlusconi scompare nel nulla, e i russi abbattono tutte le statue che Silvio aveva fatto erigere nel frattempo a sua personale beatificazione. Qualche italiano, anch’egli per motivi tutti suoi, applaude a quei crolli, e così i russi – che vedono solo la TV di stato – si convincono che noi siamo contenti di essere stati liberati da loro. Nel frattempo, si scopre che alcuni alleati della Russia...

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politica italiana : IL VERO VOLTO DI BERLUSCONI
Inviato da Mazzucco il 17/12/2003 16:45:00 (3581 letture)


IL VERO VOLTO DI BERLUSCONI

(Vedi anche: Come funzionava il "trucco delle tre carte" della Gasparri, di Swe)

di Massimo Mazzucco

17.12.03 - Silvio Berlusconi ha dovuto calare la maschera. Era l’ultima che gli rimaneva, quella del finto rispetto per l’unica persona che ancora restava al di sopra di lui: il Presidente della Repubblica. Perchè le altre maschere, lungo il percorso, le aveva già calate tutte, una dopo l’altra, con sempre maggior precipitazione e sempre minor ritegno. La prima era stata quella del buon padre di famiglia che aveva promesso ai suoi 50 milioni di bambini di mettere a posto la nostra casetta un pò disastrata: appena eletto invece, ha annunciato che l’Italia non si governa come tutte le altre casette del mondo - cioè con tutta la complessità che una nazione in sè può comportare – ma come una semplice e comunissima industria, di biscotti piuttosto che non di peperoni, di cui ovviamente lui è capo e padrone assoluto.

Poi è stato il momento di Ruggeri. Il prezioso ministro degli esteri, praticamemte imposto da Agnelli...

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Iraq : NO, NON E' UN SOSIA. IL TRUCCO E' UN ALTRO
Inviato da Redazione il 14/12/2003 1:11:00 (2786 letture)

NO, NON E' UN SOSIA. IL TRUCCO E' UN ALTRO

di Massimo Mazzucco

Per chi avesse letto “Sopra le nostre teste” – un dialogo immaginario fra Bush e Putin, di qualche giorno fa – non dovrebbe essere una totale sorpresa il vedersi recapitare la barbona incolta di Saddam nel salotto di casa propria nel modo in cui è successo oggi: di domenica mattina, con un’intera giornata davanti per stare incollati ai televisori, e digerirci con calma questo grande successo della giustizia dell’occidente sull’Islam malvagio, barbarico e infedele.

Avevamo sbagliato i calcoli, e pensavamo che una carta del genere se la sarebbero giocata nel momento più delicato, il ritiro dall’Iraq, che ormai è “tassativamente” stabilito entro Giugno, cioè a quattro mesi massimo dalle elezioni presidenziali. Invece, si vede che la situazione...

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terrorismo : ANCHE PUTIN HA IMPARATO IL TRUCCO. 40 morti sul treno della
Inviato da Redazione il 6/12/2003 0:36:00 (3762 letture)

ANCHE PUTIN HA IMPARATO IL TRUCCO. 40 morti sul treno della Cecenia

Visto che il giochino funziona – avrà pensato - perchè non provarci anch’io? Ed ecco che alle 8 del mattino un treno di pendolari, nella zona della Cecenia ribelle, salta per aria e lascia sul campo 40 morti e almeno duecento feriti. Proprio mentre stanno per aprirsi, in tutta la Russia, le urne per le elezioni parlamentari di questo week-end.

E subito, come ormai da manuale, il contrito presidente fa sapere al mondo che “questo è un chiaro tentativo di destabilizzare il paese alla vigilia delle elezioni”, ma che “coloro che sono dietro questo orribile gesto non otterranno ciò che vogliono”. Ovvero, andremo tutti a votare compatti contro il terrorismo. Poi, già che c’è, Putin abbandona ogni pudore...

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terrorismo : SCAPPIAMO FINCHE' SIAMO IN TEMPO!
Inviato da Mazzucco il 29/11/2003 22:10:00 (3083 letture)

di Massimo Mazzucco



Ma lo sapevate, voi, di essere seduti su una vera e propria bomba a orologeria?
Io quando ho saputo che ci sono cellule terroristiche in tutta Italia, all'inizio
non ci volevo credere. Ma quando mi hanno detto che proprio da Milano partono
i kamikaze che vanno a immolarsi in Iraq, ho fatto direttamente le valigie,
ho preso moglie e figli, e sono scappato in una remota località del Cuneese
(lì ci sono intere vallate di protestanti, isolate dal mondo, e i mussulmani
non ci mettono piede. Alla peggio ci convertiremo.)



Una volta sistemata la famiglia, sono andato all’ edicola locale, per
cercare di capire meglio. Lì però ho scoperto che ricevono solo due giornali:
l’Unità, che mi hanno detto, "copre tutta la sinistra", e il Corriere, che
copre tutto il resto. Li ho presi tutti e due, li ho messi uno accanto all’altro,
e man mano che leggevo ci ho messo qualche appunto. Ecco quello che è venuto
fuori: ...

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politica italiana : Da Fini l'ultima mazzata al senso comune
Inviato da Mazzucco il 28/11/2003 19:00:00 (2533 letture)


di Massimo Mazzucco



28.11.03. Dopo gli ex-comunisti che bombardano i compagni della Serbia, i
radicali che parlano come fascisti, e i fascisti che si dicono democratici,

si stanno smantellando anche gli ultimi parametri di riferimento di un mondo
che fino a pochi anni fa davamo tutti per scontato. La vera deregulation
non è più economica, è morale.



Da quando qualcuno ha scoperto, nei talk-show di alcuni anni fa, che in TV
potevi sparare qualunque imbecillità e ti veniva dato comunque retta - anzi,
più era grossa più funzionava - si  è aperta una
spirale del nonsenso, alimentata dall’infinito protagonismo di personaggi
sempre più insignificanti, che ormai nessuno riesce più a controllare.




Fino a ieri “terrorista” era uno che rivendicava un fine politico tramite
azioni violente contro civili, oggi “terrorista” è anche l’iracheno
che tira granate contro un esercito straniero che gli occupa la cucina e
la stanza da letto. La magistratura italiana ...

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Iraq : MAI FARE I CONTI SENZA L'AYATOLLAH
Inviato da Mazzucco il 27/11/2003 3:35:00 (4428 letture)

MAI FARE I CONTI SENZA L'AYATOLLAH

di Massimo Mazzucco

27.11.03 - La situazione in Iraq sta diventando sempre più surreale. Dopo la bordata di attacchi subiti di recente dalle forze occupanti - italiani compresi - gli Stati Uniti avevano fatto precipitosa marcia indietro su quella che fino ad allora era sembrata una condizione irrinunciabile per togliere il disturbo: prima la costituzione, poi le elezioni. Abbiamo una responsabilità verso il popolo iracheno – diceva pieno di nobiltà il proconsole Bremer - e non possiamo lasciarli in balìa degli eventi, loro che la democrazia non sanno nemmeno cosa sia. Ma di colpo qualcuno a Washington deve essersi accorto che a Novembre si rielegge il presidente, e che di questo passo arriviamo in campagna elettorale con talmente tanti morti sulle prima pagine che conviene quasi non presentarsi nemmeno. Ecco che allora l’animale inferiore “irachenus mussulmanus” diventa di colpo “una società con una grande cultura alle spalle”, che sarà certo in grado di farsi una costituzione da sola, una volta votato un governo qualunque. Se avete bisogno, noi intanto siamo di là a fare le valigie. Ma nemmeno questo vergognoso voltafaccia sembra ora poter risolvere i problemi che la maldestra invasione dell’Iraq continua a portare a Bush. Oggi si è infatti scoperto, per bocca di un irriconoscibile Bremer...

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varie : E' VERO, A DALLAS CI FU UN SOLO ASSASSINO. MA NON SI CHIAMAV
Inviato da Redazione il 24/11/2003 2:41:00 (5791 letture)

E' VERO, A DALLAS CI FU UN SOLO ASSASSINO. MA NON SI CHIAMAVA OSWALD

di Massimo Mazzucco

40 anni, e 400 libri circa, sono riusciti a fare appena un pò di luce sulla complessa vicenda di Dallas. Oggi tutto ciò che possiamo dire, con relativa certezza, è che vi parteciparono elementi CIA vicini ad Allen Dulles, la mafia di Chicago e New Orleans (Sam Giancana, Carlos Marcello, Trafficante), gli esuli Cubani in Florida, e che tutto ciò non può essere avvenuto senza la connivenza dell’FBI di Hoover e dei servizi segreti del presidente. Ma al di là delle specifiche responsabilità di ciascuno, di fronte a tale complessità operativa viene da domandarsi in che modo, esattamente, tutto ciò è stato coordinato? Come è stato possibile tenere insieme l’immensa matassa di movimenti, personaggi, azioni e contatti, dall’inizio alla fine? E soprattutto nelle ultime ore, chi ha tenuto i contatti, per esempio, fra coloro che hanno fatto deviare all’ultimo momento il percorso di Kennedy, e i tiratori che dovevano appostarsi in attesa che arrivasse? Chi ha deciso di mandare Oswald ...

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storia & cultura : OMICIDIO KENNEDY 40 ANNI DOPO. Qualcosa nei media è cambiato
Inviato da Redazione il 22/11/2003 1:20:00 (8137 letture)

OMICIDIO KENNEDY 40 anni dopo. Qualcosa nei media è cambiato

di Massimo Mazzucco

22.11.03. Le pallottole che 40 anni fa uccidevano Kennedy hanno anche ucciso – recita il luogo comune – i sogni di un’intera generazione. Idealista incontaminato, o cinico calcolatore che fosse, Kennedy ha comunque rappresentato una svolta storica, per il mondo, difficile da non riconoscere. Il semplice fatto che sia stato eliminato da un concerto di mandanti e complici che vede in qualche modo coinvolti i falchi della CIA di Allen Dulles, i servizi segreti dello stesso presidente, l’FBI di Edgard Hoover, la mafia di Trafficante, gli esuli cubani in Florida, i razzisti del profondo Sud, i guerrafondai del Pentagono (Vietnam), la dice lunga sull’impatto che Kennedy deve aver avuto su un complesso sistema di potere che ha cercato di riportare sotto il proprio controllo nel breve arco del suo mandato. Kennedy si buttava a testa bassa contro tutto ciò che voleva modificare, e a chi gli consigliava più prudenza rispondeva spesso: “Tanto, da vivo non mi può toccare nessuno. E da morto, chissenefrega!” Fra le due condizioni di salute, però, ci sono state le pallottole di Dallas.

Ma il vero delitto, nei rispetti dell’intera nazione e della storia, lo hanno compiuto tutti coloro che, nel mondo dei media, hanno contribuito a supportare la bugia...

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opinione : IL BUIO DEGLI EROI
Inviato da Mazzucco il 17/11/2003 22:14:00 (3452 letture)



Le bare che escono dalla pancia del C-130, avvolte dal tricolore, sono quelle di un surreale parto all’incontario, reso ancor più agghiacciante dai vapori silenziosi dei vivi che galleggiano nella fredda notte di Ciampino.

Nella fredda notte della nostra civiltà.

Partiti per aiutare coloro che sono più disperati e bisognosi di noi, sono morti dilaniati, dissanguati e soprattutto soli, in un posto lontano da casa che tre mesi fa nemmeno conoscevano. Mentre la vista ti si annebbia, il dolore ti trafigge da ogni parte, il caldo sale a vampate da tutto il corpo, ti resta solo qualche attimo confuso per domandarti, per cercare almeno di capire, per riuscire forse soltanto a capire di non avere capito.

Sputi sabbia e sangue insieme, e mentre ti tieni in mano le budella calde ti domandi: ma perchè? Chi sono coloro che mi hanno mandato qui? Cosa volevano da me? Non stavo forse facendo il mio dovere? Non stavo aiutando questa gente...

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media : UNITI NELLO SDEGNO CONTRO IL TERRORISMO: QUELLO DELLA PAROLA
Inviato da Redazione il 14/11/2003 2:50:00 (2417 letture)

di Massimo Mazzucco

Di fronte alla bomba di Nassirya, una volta passato lo shock, l’Italia poteva prendere due opposte direzioni: unirsi sdegnata di fronte all’azione inumana, o imporre in tempi brevi il ritiro delle nostre truppe.

E mentre, com’è normale, nelle prime ore le due diverse tendenze si sono accavallate, nelle ultime lo sdegno sembra aver prevalso decisamente sull’urgenza del ritiro.

Questo è avvenuto sia grazie a chi ha saputo orchestrare al meglio ...

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palestina : QUANDO SI FANNO LE PENTOLE MA NON I COPERCHI.
Inviato da Mazzucco il 15/10/2003 22:22:00 (3328 letture)


QUANDO SI FANNO LE PENTOLE MA NON I COPERCHI. Un errore psicologico punta l'indice verso il vero responsabile?
di Massimo Mazzucco

15.10.03 - E' passata circa un'ora, e la notizia dell'attentato alla jeep americana di Gaza ha già fatto il giro del mondo. E per chi sospetta, ormai da tempo, che gli attentati in Palestina caschino sempre un pò troppo a favore di Sharon, questo è solo un ennesimo episodio da aggiungere alla collezione già ricca di eventi significativi, anche se resteranno probabilmente per sempre da dimostrare.

In questo caso infatti si trattava di ispettori americani (3 morti e 1 ferito grave), giunti a Gaza dopo lunga insistenza dei palestinesi, a fare da osservatori "neutrali" (nel paese dei ciechi...) sullo sviluppo degli eventi in quella zona. I palestinesi avevano quindi tutto l'interesse a proteggerli, casomai, mentre ne avrebbe avuto altrettanto Sharon a vederseli sparire di mezzo al più presto, per non vederli tornare mai più. E' dal tempo di Jenin infatti che ormai Sharon rifiuta apertamente qualunque supervisore estero, USA, ONU o europeo che sia, e i motivi non dobbiamo certo farceli spiegare da lui. Ma mentre lui ha recitato perfettamente la sua parte ...

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