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 American Moon

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di Massimo Mazzucco
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In generale ho idea che sarà difficile trovare delle persone preparate che difendono la verità ufficiale, perchè non appena uno si mette a studiare seriamente l'argomento diventa subito complottista

Dusty
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media : Piero Angela non dice la verità
Inviato da Redazione il 13/8/2009 9:20:00 (75685 letture)

In un eccesso forse di disinvoltura, Piero Angela deve essersi dimenticato che l’era in cui si poteva andare in TV a raccontare impunemente le bugie è finita. Nella puntata del 30 luglio di Superquark, infatti, Angela ha infilato una collana di falsità talmente grossolane da poter essere sbugiardate – come vedremo – con facilità estrema da chiunque.

Non contento, Angela ha condito la sua puntata, dedicata alle “Teorie del complotto”, con il più ritrito e bieco arsenale del debunking internazionale, rendendola un’occasione irrinunciabile per denunciare una volta di più il metodo di lavoro di questi finti paladini della verità.

Va infatti segnalato che il CICAP, dopo “aver sconfitto maghi e indovini”, ha ufficialmente indicato nel “complottismo mondiale” il prossimo nemico da battere.


Se il filmato "zoppica", mettetelo in pausa e lasciatelo caricare per un paio di minuti, poi ripartite. Su Arcoiris.tv potete scaricare l'originale completo in alta definizione (1.4 Gb).

Ho quindi sfidato Piero Angela ad un aperto confronto su qualunque argomento relativo all'11 settembre, ...

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media : L’ANSA abbocca al tranello per teleutenti
Inviato da Redazione il 2/7/2009 0:40:00 (3955 letture)

Il Dailymail di Londra ha dato la “notizia” che Lillian Schwartz, la nota artista mediatica americana, ha scoperto che la Sindone sarebbe opera di Leonardo.

Naturalmente, la Schwartz non ha scoperto un bel niente, visto che la teoria è stata formulata già da tempo dal cattedratico sudafricano Nicholas Allen, ma è comprensibile che il quotidianio inglese l’abbia spacciata come “scoop” fresco di giornata, poichè l’intento dell’articolo era chiaramente quello di pubblicizzare una trasmissione dedicata alla Sindone, messa in onda la sera stessa da Channel 5.

Un pò meno spiegabile è la superficialità con cui l’ANSA ha ripreso la notizia, dandola per scoop vero e proprio. Invece di abboccare come un teleutente qualunque, …

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media : “Aiuto mamma, ci tolgono la libertà!”
Inviato da Redazione il 15/6/2009 10:30:00 (9058 letture)

Da Beppe Grillo a Punto Informatico, corre sulla rete l’ “allarme censura”, scatenato da una proposta di legge che metterebbe in pericolo, secondo alcuni, “l’intera blogosfera”.

Ecco cosa scrive in proposito Punto Informatico: “[…] per effetto dell'approvazione del maxi-emendamento presentato dal Governo sta per diventare legge l'idea di obbligare tutti "i gestori di siti informatici" a procedere, entro 48 ore dalla richiesta, alla rettifica di post, commenti, informazioni ed ogni altro genere di contenuto pubblicato. Non dar corso tempestivamente all'eventuale richiesta di rettifica potrà costare molto caro a blogger, gestori di newsgroup, piattaforme di condivisione di contenuti e a chiunque possa rientrare nella vaga, generica e assai poco significativa definizione di "gestore di sito informatico": la disposizione di legge, infatti, prevede, in tal caso, una sanzione da 15 a 25 milioni di vecchie lire. Tanto per esser chiari e sicuri di evitare fraintendimenti quello che accadrà all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge è che chiunque potrà inviare una mail a un blogger, a Google in relazione ai video pubblicati su YouTube, a Facebook o MySpace o, piuttosto al gestore di qualsiasi newsgroup o bacheca elettronica amatoriale o professionale che sia, chiedendo di pubblicare una rettifica in testo, video o podcast a seconda della modalità di diffusione della notizia da rettificare.”

Ancora più catastrofico il blog di Beppegrillo: “Il disegno di legge sulle intercettazioni può far chiudere la Rete. [..] La Rete è lo strumento, lo spazio, il media che ha permesso a milioni di italiani di credere a un cambiamento democratico. Di illudersi di essere cittadini e non sudditi. Senza la Rete, con le televisioni e gran parte dei giornali in mano allo psiconano e ai suoi amici piduisti e mafiosi questo Paese si avvia verso una dittattura senza controllo e dagli esiti sociali imprevedibili. […] Se passa [la legge], sarà la morte della blogosfera italiana.”

La prima cosa che viene da dire è che forse sarebbe il caso di diventare adulti, e di smetterla di gridare al lupo in questo modo generico e infantile, che non può certo produrre nulla di utile.

A chi lo gridiamo infatti questo pericolo? A noi stessi? Cosa facciamo, io urlo “bastardi”, tu urli “governo ladro”, e la cosa finisce lì?

Perchè a qualcuno questo piacerebbe molto, non dimentichiamolo: ammesso e non concesso che il pericolo sia reale, ....

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media : L'insostenibile leggerezza delle parole
Inviato da Redazione il 30/5/2009 1:10:00 (12718 letture)

Quando una faccenda come quella di Noemi e Berlusconi assume dimensioni mediatiche di livello mondiale, come sta accadendo in questi giorni, viene da riflettere profondamente. Non certo su Berlusconi o su Noemi, ma sul meccanismo mediatico in genere.

C’è stato infatti uno strano percorso di questa notizia, dove una illazione palesemente infondata è riuscita comunque ad arrivare sulle prime pagine di tutto il mondo, diventando nel frattempo una realtà ormai molto difficile da cancellare.

L’ultima volta che una illazione palesemente infondata era passata sui media mondiali, diventando nel frattempo un “dato di fatto”, fu con l’undici settembre.

Per tutto il mondo ormai l’ “affaire Berlusconi” esiste, e se anche per assurdo si potesse dimostrare in modo inconfutabile che non vi è mai stato nulla fra il Premier e Noemi, quella “verità” sarà sempre più forte della effettiva verità.

L’invito qui è a fare uno sforzo per dimenticare l’aspetto personale della questione - scappatella sì scappatella no - e a guardare invece il meccanismo che è entrato in funzione attorno alla vicenda.

Si tratta di un meccanismo perverso, che noi stessi conosciamo da vicino, con la frequentazione quotidiana del sito. Basta che inizi a girare una voce qualunque – diciamo, ad esempio, “il webmaster ci nasconde la verità sulle zucchine” – e man mano che se ne parla ...

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media : Facebook Fever
Inviato da Redazione il 3/5/2009 19:10:00 (7067 letture)

Non ce l’ho fatta più. Alla fine anch’io sono su Facebook.

Erano mesi che facevo resistenza. Sentivo tutti che parlavano di Facebook, tutti che correvano su Facebook, sembrava quasi che ormai esistesse solo Facebook, e tutto il resto di Internet non contasse più nulla. Per cui mi opponevo testardamente, non volevo accettare questo fatto, e mi rifiutavo persino di andare a vedere cosa fosse.

Poi un giorno mi scrisse una persona, che mi ringraziava per il lavoro di ricerca che sto facendo sulla storia della medicina, dopo aver visto il video “Cancro ieri e oggi”… su Facebook!

Allora non ce l’ho più fatta, e ho voluto vedere cosa fosse. Per capirlo, mi è stato detto che era necessario iscriversi e cominciare ad usarlo. E così ho fatto.

In questi giorni mi sto districando fra le mille funzioni, ...

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media : Susan Boyle: dalle stalle alle stelle
Inviato da Redazione il 19/4/2009 2:40:00 (8682 letture)

Se non sapete chi è Susan Boyle non c’è niente di male: fino a ieri nessuno al mondo la conosceva. Oggi le grandi case discografiche fanno a gara per assicurarsi il suo primo album, che è destinato certamente a raggiungere in poco tempo le hit parade di tutto il mondo.

Susan Boyle è una donna “qualunque” di 47 anni, disoccupata, che sbarcava il lunario cantando la domenica in chiesa per i suoi compaesani di Blackburn, una delle mille cittadine dimenticate della Scozia dei minatori.

Susan non ha mai avuto un fidanzato, e vive da sola con il suo gatto. Poco tempo fa ha deciso di tentare la fortuna, per cercare di coronare il sogno della sua vita: diventare una cantante famosa. Quando è comparsa sul palcoscenico del concorso “Britain’s got talent”, con al collo il numero 14.321 dei “dilettanti allo sbaraglio”, la sua figura tarchiata e il suo look decisamente demodè hanno suscitato ondate di risolini e di commenti divertiti da parte del pubblico, che aveva davanti la quintessenza di questo tipo di concorso: la più grande illusione umana di fronte ad un sogno chiaramente irrealizzabile.

Da parte loro i giurati hanno aggiunto una nota di cinismo di dubbio gusto, roteando vistosamente gli occhi all’annuncio dell’età di Susan, e scambiandosi sguardi compassionevoli quando la medesima ha dichiarato, con assoluta serenità, di voler diventare una cantante “famosa come Elaine Paige”.

Ma non appena Susan ha iniziato a cantare è cambiato tutto.



In due semplici strofe Susan ha saputo mostrare delle qualità canore assolutamente eccezionali, che nell’arco di pochi minuti hanno trasformato la platea deridente …

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media : Anno Zero delle libertà
Inviato da Redazione il 16/4/2009 18:40:00 (7318 letture)

di Marco Cedolin

Non sono mai stato un grande estimatore di Michele Santoro, né ho mai considerato le trasmissioni da lui condotte nel corso della sua carriera un esempio da seguire in termini di analisi critica ed obiettiva. Santoro ha sempre fatto giornalismo partendo da un’appartenenza politica ben definita, così come altri in Italia lo hanno fatto e continuano a farlo ispirandosi a posizioni politiche molto differenti, penso a Bruno Vespa, quando non diametralmente opposte, come Emilio Fede.

A prescindere dal livello qualitativo dell’informazione esperita da parte dei vari soggetti, la pluralità di pensiero (che in Italia è sempre stata molto scarsa) dovrebbe stare alla base di qualunque sistema mediatico abbia l’ambizione di considerarsi “libero” e di qualunque formazione politica consideri la “libertà” un valore fondante della propria identità.

Proprio per questa ragione si fatica a comprendere la veemenza con la quale ministri e uomini politici del “popolo delle libertà” si ostinano ad accanirsi contro la trasmissione “Anno Zero” di Santoro, domandandone la chiusura ogni qualvolta all’interno di essa vengono trattati argomenti scottanti, partendo da un’angolazione di lettura differente dalla loro.

Anno Zero non rappresenta sicuramente il punto di arrivo della “buona informazione”, però bisogna riconoscere alla trasmissione di Santoro il merito di avere ricoperto negli ultimi anni il ruolo dell’unica voce dissonante (in comproprietà con Report della Gabanelli che però ha un format totalmente differente) all’interno di un panorama di giornalismo televisivo assolutamente appiattito sulla logica del totale servilismo nei confronti del PDL e del PD. Non è infatti un caso che unicamente nell’ambito di Anno Zero si siano potuti apprezzare servizi e dibattiti sull'argomento rifiuti, sul massacro di Gaza e sulla tragedia del terremoto in Abruzzo, che andassero oltre la cortina di disinformazione portata avanti da tutti coloro che fanno “giornalismo” in televisione.

L’ostinazione a voler cantare fuori dal coro sembra essere costata cara tanto a Santoro quanto al vignettista Vauro, ...

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media : Il Ministero della Commozione Civile
Inviato da Redazione il 7/4/2009 10:20:00 (19118 letture)

Stucchevole. Ributtante. Inaccettabile. E l'unico modo per definire l'atteggiamento pietistico a reti unificate con cui i media nazionali hanno presentato la notizia del terremoto di ieri.

Con il funereo volto di circostanza, il commentatore TV introduce immediatamente il filtro generalizzato del fatalismo escatologico, di profonda matrice cristiana, nel quale la "volontà divina" porta ad annullare qualunque approccio analitico dell'evento, accettandolo già in partenza nella sua ineluttabilità complessiva.

Sia chiaro, nessuno dice che un terremoto si possa evitare, nè di certo si suggerisce che HAARP stia a preoccuparsi del destino dei nostri paesini abruzzesi (per fortuna).

Si vuole solo sottolineare come il fatalismo elevato a chiave di lettura generalizzata porti a convogliare automaticamente ogni pensiero nel grande imbuto emotivo, allontanandolo così dal terreno dell'analisi razionale.

Una volta che abbia prevalso l'aspetto emotivo, infatti, ogni pensiero di genere analitico dovrà compiere un percorso molto più lungo e difficile per risalire in superficie.

Questo significa, ad esempio, che di fronte alla notizia di un padre che abbia perso l'intera famiglia nel crollo della sua casa, prevalga la compassione - peraltro giustificata e doverosa - verso di lui, su qualunque parallelo che possa sorgere a livello razionale con le dozzine di padri palestinesi a cui accade la stessa identica cosa ogni giorno dell'anno.

Oppure significa che l'eventuale esistenza di un conflitto precedente, ...

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media : "McCain passa con i democratici". Ma era solo un pesce d'aprile
Inviato da Redazione il 2/4/2009 0:40:00 (10713 letture)

Rompendo una tradizione consolidata, che ha sempre visto i quotidiani più “seri” astenersi dal fare “pesci d’Aprile” ai propri lettori, ieri il New York Times ha pubblicato la notizia (solo nella versione on-line) del sorprendente passaggio di John McCain alle fila del partito democratico. Ecco la “cattura” della homepage del New York Times alle 5 del pomeriggio. (Qui la pagina originale in cache).

Sotto la scritta “BREAKING NEWS” (“Edizione straordinaria”) campeggia il titolo :“McCain passa ai Democratici”. Il testo dice: Un terremoto politico sta scuotendo la capitale dopo che John McCain ha annunciato ufficialmente il suo passaggio al partito democratico. In un breve comunicato stampa rilasciato oggi il senatore dell’Arizona dichiara: “Sono giunto a questa importante decisione dopo che i miei sforzi per raggiungere un consenso politico all’interno del mio partito sono ripetutamente falliti. Ritengo peraltro che molte delle posizioni che hanno caratterizzato la mia intera carriera politica sino riflesse anche dall’ala moderata del partito democratico. Voglio esprimere la mia profonda gratitudine ai leader repubblicani che mi hanno offerto un sopporto incondizionato durante gli eventi che hanno portato alla mia decisione finale” .

Sembra però che ci siano cascati in pochi (anchè perchè la data del 1° aprile sta in bella vista proprio sopra il titolo), mentre molti lettori si sarebbero lamentati per una caduta di stile così infantile e fuori luogo. Sta di fatto che entro le sette di sera il New York Times aveva già ritirato l’articolo, come se nulla fosse successo.

Quando ho chiamato per avere chiarimenti, ...

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media : E' iniziato il Nuovo Rinascimento
Inviato da Redazione il 1/4/2009 1:40:00 (6296 letture)

Molti indizi suggeriscono che sia ormai iniziata la terza fase nell’evoluzione della fondamentale figura del debunker nel dibattito in Internet. Dopo Arcadia e Medioevo, ora tocca al Rinascimento. La prima fase ha avuto luogo approssimatamente dal 2002 al 2004, la seconda dal 2005 al 2008, la terza è appena cominciata, con l'avvento del 2009. (A chi non avesse ben chiara la definizione di “debunker” consigliamo di riguardarla, prima di proseguire, nel suo stesso interesse. Si trova in coda all’articolo).

Per quanto Internet esistesse già da tempo (il cosiddeto Pleistocene), è stato indubbiamente l’11 settembre a trasformare la rete nel campo di battaglia globale che oggi conosciamo, dove si dibattono ormai tutti i più importanti argomenti che riguardano l’umanità. Falso terrorismo, scie chimiche, revisionismo storico, finanza internazionale, bugie mediatiche, poteri occulti, mafia medica, ecc. sono diventati tutti argomenti di scontro frontale fra chi trova ingiuste certe situazioni e chi invece vuole che restino immutate.

Nei primi anni, con l’insorgere di queste problematiche, il debunker visse un periodo relativamente sereno – detto appunto Arcadia – nel quale gli bastava bighellonare allegro per la rete, buttando ogni tanto quà e là un “ma non diciamo stupidaggini!”. (Corrisponde alla prima fase descritta da Schopenhauer nel comportamento della società di fronte a una scomoda novità: il dileggio).

Ma presto gli stessi debunker si resero conto che si trattava di problemi molto complessi e variegati, e dovettero organizzarsi seriamente per tenere a bada questo dilagare improvviso di ideologia destabilizzante.

Iniziarono così gli anni bui del medioevo, dove il sangue scorse a fiumi, le bestemmie coprirono le parole, ...

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media : I prestigiatori dell'informazione
Inviato da Redazione il 15/3/2009 10:00:00 (15573 letture)

“Signore e Signori, come potete vedere…” Il trucco lo conosciamo molto bene. Ce lo ha insegnato Paolo Attivissimo, il sois-disant cacciatore di bufale, fin dal giorno in cui fu pizzicato ad approfittarsi della fiducia dei suoi lettori, “mandando a vedere” prove inesistenti.

In quel caso il nostro eroe si proponeva di smontare una diceria contro la portaerei americana Lincoln, fatta oggetto di una strepitosa barzelletta (che trovate nell’articolo), che sembrava essere nata da un evento reale. In altre parole, se la barzelletta fosse vera, gli americani risultavano essere effettivamente dei cretini a tutto tondo. “Non fia mai”, avrà pensato il nobile (che per qualche motivo si ritrova sempre a difendere le portaerei americane), mentre partiva lancia in resta per smontare al più presto questo terribile sospetto. Per farlo, Attivissimo segnalava pagine su pagine di storia della marina americana, che “mostravano chiaramente” come la Lincoln in quel periodo non si trovasse nemmeno nelle acque in cui la barzelletta era ambientata. Il lettore a quel punto, impressionato dalla sua grande serietà investigativa, non solo accettava che la barzelletta non avesse fondamento, ma applaudiva sonoramente il suo donchisciotte informatico.

Chi invece si fosse preso la briga di leggere fino in fondo le pagine segnalate da Attivissimo – come fece il sottoscritto – avrebbe scoperto che non dimostravano assolutamente nulla di quanto sostenuto. Non c’era modo, da quelle pagine, di stabilire dove si trovasse la portaerei in quel periodo. Si era trattato di un banalissimo bluff, basato sul fatto che spesso basta dire “come potete vedere”, e la gente ci crede a occhi chiusi.

Il cacciatore di bufale in realtà era il primo a rifilare bufale al suo pubblico.

Facciamo attenzione, perchè questo non è un semplice giochino di parole, ma la denuncia di un sofisticatissimo trucco che sta nascosto all’interno del trucco: se il direttore dell’F.B.I. si batte tutti i giorni in prima linea "contro la perversione sessuale", chi andrebbe mai a immaginare che proprio lui sia omosessuale? Bene, leggete la biografia di Edgar J. Hoover, direttore dell’F.B.I. per quasi 30 anni, e scoprirete cosa facesse nel suo tempo libero.

E’ proprio nell’ammantarsi di una certa autorità, con scopi “nobili” e disinteressati, che i prestigiatori dell’informazione riescono a raggiungere il massimo dell’efficacia. Quando il CICAP si presenta come ente incaricato della ”verifica del paranormale”, ...

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media : Wikipedia, vero cancro di Internet
Inviato da Redazione il 13/3/2009 13:10:00 (28649 letture)

AGGIORNAMENTO: Su Wikipedia non ci sono responsabili!(Vedi qui). La versione italiana della nota enciclopedia in mano ai pirati dell'informazione.

***

Nota: Partendo dal caso Wikipedia, l’articolo rappresenta anche un piccolo corso accelerato di controdebunking, che suggeriamo di leggere con attenzione a tutti coloro che si dibattono fra “verità” contrastanti. Nessuno ha la verità in tasca, ma il metodo per scovarla esiste.

Il più grande repositorio di informazione inquinato dai veleni dei debunkers. Tutti nel nome di Attivissimo.

In Internet abbondano ormai le pagine che tentano in tutti i modi di screditare il mio operato – come quello di molti altri con posizioni simili alle mie - al punto che da tempo non vado nemmeno più a guardarle, quando me le segnalano. Non solo sono tutte uguali, ma ritengo che chi vuole sapere come stiano davvero le cose può venire su luogocomune, confrontare le opposte tesi, e farsi la sua opinione personale, mentre chi si fida di quello che gli raccontano i debunkers si merita serenamente di essere ingannato.

In tutto questo sono però rimasto stupefatto nel trovare su Wikipedia una plateale accusa di “falso” e di “manipolazione”, nei miei confronti, che non solo è tutta da dimostrare, ma che non è nemmeno documentata nè articolata. (Sia chiaro, mi avrebbe stupito nello stesso modo una pari accusa rivolta a chiunque altro).

La frase a cui mi riferisco è questa: “Nel gennaio 2009, Mazzucco pubblica un video con una sua intervista a una paziente dell'ex medico Simoncini, intitolando l'articolo "''Cura il cancro per email''". Analizzando il video si scoprirà, durante la discussione, trattarsi di un falso: una guarigione dovuta a terapie tradizionali, spacciata per prova della cura con il bicarbonato. Mazzucco, nonostante l'evidente manipolazione, non ha mai corretto, giustificato o cambiato le conclusioni della sua intervista”.

Praticamente, è come se io scrivessi sul muro del comune “Mario è un ladro e un truffatore”, e i dipendenti comunali lasciassero la scritta in bella vista, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Signori miei, se questa è un’enciclopedia – en kuklos paideia significa “sapienza universale” – Berlusconi è alto 1,90, le rane volano a Mach-3, e il mio babbo è Michael Jackson.

Avevo già pubblicato un articolo, in tempi non sospetti, contro questo falso repositorio della verità, dove chiunque può scrivere quello che vuole, obbligando poi i diretti interessati a dedicare ore infinite per far correggere in qualche modo queste tristi condensazioni di gas intestinale. E ora non posso che confermare il mio giudizio, in negativo: poichè Internet è diventato ormai il referente universale per l’informazione, il fenomeno di Wikipedia al suo interno rappresenta un vero e proprio cancro, che accoglie e nutre indiscriminatamente verità e bugie, ...

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media : Il balletto dei valori
Inviato da Redazione il 23/1/2009 1:50:00 (5288 letture)

La BBC ha fatto sapere che tutti i network britannici, di comune accordo, non manderanno in onda l'appello per aiutare Gaza preparato dal DEC (Disaster Emergency Committee), il “Comitato per l’Emergenza dei Disastri” di cui fanno parte molte organizzazioni umanitarie internazionali.

Nella sua dichiarazione, la BBC dice che "la decisione è stata presa sia per non mettere a rischio la volatile situazione della consegna dei soccorsi umanitari a Gaza, sia per evitare il rischio di compromettere la fiducia del pubblico nell'imparzialità della BBC su questo tipo di notizie”.

La giustificazione potrebbe anche apparire credibile, o perlomeno potrebbe passare per una scusa talmente astuta da risultare incontestabile.

Se però si guarda la questione più a fondo, si scopre che questo DEC è specializzato in appelli post-catastrofe di ogni tipo. Basta andare su youtube, per trovarne una lista davvero impressionante:

Appello per Burma

Appello per il terremoto in India

Appello per la crisi di Goma

Appello per la crisi della Liberia

(...)

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media : Michele Santoro e Gaza
Inviato da Redazione il 18/1/2009 8:00:00 (11193 letture)

Michele Santoro e Gaza, la televisione fra narrazione e conversazione

Giovedì sera è andata in scena ad “Anno Zero”, in una trasmissione dedicata ai giovani e Gaza, una rappresentazione chiara del bivio di fronte al quale si trova il più di massa dei media, la televisione. Non è in questa sede importante riprendere le polemiche e giudicare il plotone di esecuzione schierato in queste ore contro Michele Santoro e gli arcangeli e i serafini in fila a santificare Lucia Annunziata. Ma è importante fare un altro tipo di riflessione che concerne il medium.

di Gennaro Carotenuto

Chi va in televisione può fare tre tipi diversi di cose. Può performare, ovvero dimostrare cosa sa fare o cosa conosce, ballare, cantare, far ridere, rispondere a quiz come a “Lascia o Raddoppia”. Può narrare, raccontando fatti reali o inventati, in un reportage o in una telenovela. O infine può conversare, dei massimi sistemi, in maniera aulica o del più e del meno, giù giù fino a “Porta a porta”.

L’imbarbarimento della vita televisiva è dato dal disequilibrio tra questi tre grandi filoni. La performance è di fatto scomparsa. Nell’impoverimento culturale della società i quiz sono diventati idioti perché è fastidioso e controproducente far vincere dei soldi a qualcuno solo perché sa. Per far ridere poi in genere bastano quattro parolacce e qualche allusione sessuale. Perfino nelle vecchie tribune politiche si performava, si sciorinavano dati, si mostrava un eloquio da retori oggi sostituito dalle torte in faccia.

Anche la narrazione in tivù è in crisi. I documentari sono confinati sul satellite e i reportage li fa solo quel comunista di Riccardo Iacona. D’altra parte anche le storie ce le siamo finite e non si può fare una nuova edizione di “Guerra e pace” o “I promessi sposi” ogni 10 anni. Del resto “il pubblico non capirebbe”. Le soap poi sono un surrogato di conversazione tanto che molti format e reality sono delle soap camuffate.

La conversazione quindi trionfa in tutte le sue forme. Chiacchiere più o meno vuote nelle isole dei famosi, ...

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media : Internet cambia il rapporto fra "adulti" e "bambini"
Inviato da Redazione il 17/1/2009 0:40:00 (4810 letture)

Il caso di Andrea P., lo studente quindicenne escluso da un concorso per una leggerezza della giuria, dimostra ancora una volta come non sia esagerato definire Internet “una delle più importanti rivoluzioni della storia umana”, che rischia di capovolgere in pochi anni il fondamentale rapporto fra "adulti" e "bambini".

Dopo aver presentato qui il suo lavoro originale (una sintesi dei punti deboli della versione ufficiale sull’11 settembre), Andrea è stato lodato per una capacità di ragionare, ed un controllo del linguaggio, normalmente riscontrati in gente molto più anziana di lui. (Avevamo anche dedotto che fosse proprio questo “salto” qualitativo, rispetto ai lavori degli altri ragazzi, ad aver insospettito la giuria, portandola a verificare le fonti in Internet).

In realtà Andrea non è affatto un enfant-prodige, sono gli altri ragazzi della sua età ad essere in ritardo.

Andrea è semplicemente una persona che ha scelto già da tempo di chiudere il televisore, e di informarsi esclusivamente in Internet. Questo non solo lo tiene al riparo dalle ondate di letame quotidiano ...

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