Inviato da Redazioneil 29/12/2011 18:40:00 (7321 letture)
(NOTA: E' arrivata la prima serie di risposte sulle scie chimiche, qui).
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di Marco Cedolin
Da sempre Capodanno rappresenta Il simbolico spartiacque fra un anno che sta morendo, con tutto il suo carico di accadimenti (buoni e cattivi) ed uno che sta nascendo, vestito per l’occasione di carezzevoli illusioni e condito di languide speranze. Una sorta di limbo dove rimanere per un istante sospesi fra il prima e il poi, a tracciare bilanci di vita e sognare vite che non ci apparteranno mai, prima che la giostra del divenire stemperi l’attimo ed il futuro si faccia presente, riportandoci alla realtà.
Guardare al 2012 che arriva, ostentando speranza ed ottimismo rappresenta però, più che in altre occasioni, un’esperienza dedicata a pochi intimi, dal momento che la ratio e la matematica ci riporterebbero immediatamente sulla terra, rendendoci consapevoli del fatto che il nuovo anno sarà molto peggiore del precedente, essendo state poste tutte le basi (ma proprio tutte) perché ci si ritrovi a rimpiangere gli ultimi dodici mesi, nonostante abbiano rappresentato il gradino più basso della storia recente nazionale ed internazionale.
In Italia nel lasso di tempo di un paio di settimane è stata alienata ogni residua e fittizia illusione di democrazia e le banche, nella persona dell’usuraio Monti, hanno di fatto esautorato i camerieri politici dal loro ruolo di mestieranti della commedia, ridimensionandoli ad arredamento del palazzo, oltretutto molto costoso e kitsch....
Inviato da Redazioneil 18/12/2011 8:50:00 (9951 letture)
Nei giorni scorsi ho ricevuto una lettera da parte di una nostra utente, che mi raccontava di una esperienza, fatta con un “chiaroveggente”, simile per molti aspetti a quelle descritte nella biografia di Edgar Cayce. (Avevo iniziato a risponderle personalmente, poi è venuta fuori una tale pappardella che ho deciso di farne un articolo. Magari la cosa interessa anche altre persone). Ecco la lettera, seguita dalla mia risposta. (M.M.)
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Ho conosciuto anni fa un "veggente", lui si definisce così. E' stato ospitato per qualche giorno in casa mia, all'epoca ero studentessa e abitavamo in 4 ragazze. Lui era un'amico d'infanzia di una di loro, chiamiamola Sara. Sara mi aveva già parlato in passato di questo suo amico, ma di fronte al mio scetticismo aveva lasciato perdere, e non aveva mai ripreso il discorso.
Anche quando lui è arrivato da noi, inizialmente Sara non mi ha detto chi era. Nè lui nè lei hanno mai cercato di diffondere la cosa, anzi questa sua capacità è custodita e viene rivelata solo ad amici stretti. Poi però una sera sono tornata dalla mia lezione di fisica e Sara mi ha detto chi era, aggiungendo che se volevo mi avrebbe fatto l'analisi (loro chiamano così il "consulto").
Confesso che a quel punto fui presa da una curiosità morbosa, e cominciai a pensare a cosa potesse venire fuori da questo “veggente” che mi convincesse davvero delle sue capacità. Lui prese tra le mani un oggetto mio personale ed entrò in trance, cominciando a descrivere vari aspetti della mia vita... azzeccandoci in pieno sia sul passato che sul presente. Descrisse abbastanza con precisione il mio paesello d’origine, dove abito attualmente, come se lo stesse vedendo in quel momento. Lui dice che il flusso di immagini che vede nello stato di trance è completamente fuori dal controllo della sua volontà, le vede e basta. Poi, con i dovuti tempi, ha spaziato su tutta la mia vita, dagli studi agli affetti e anche a cenni sul futuro.
Inizialmente pensai che la mia amica gli avesse passato di nascosto le informazioni su di me, …
Inviato da Redazioneil 29/11/2011 4:30:00 (5411 letture)
“Dire sempre la verità, la nuda e cruda e tagliente verità, infischiandosene dei riguardi e delle maniere, delle ipocrisie e delle convenzioni sociali, tutto ciò porterà presto all'isolamento e, agli occhi degli altri, alla pazzia.” - Pirandello
di Calvero
Che venissi ferito da un sentimento tale, in questa maniera, mi è accaduto oggi. Ma verso cosa poi (?), non l’ho focalizzato immediatamente. Parlavo ai miei pensieri e i miei pensieri raccontavano che mi ero stancato di essere attraversato dagli ultimi avvenimenti come se dovessi comprendere di più, magari meglio, o più dettagliatamente. Poi ho iniziato a identificare e a toccare un sentimento più straziante del solito; forse nuovo, e ho cominciato ad ascoltarlo. E così con questo tipo di emozione, ora, comincio a sentire in gola che non è solo mio questo percepire.
Stasera a cena, ho visto negli occhi dei Miei una delusione silenziosa ed essa usava le stesse parole che il mio stomaco aveva già annodato con rabbia quando, nelle immagini barbare del linciaggio libico viste qualche ora prima sul PC, ho sentito l’impotenza di sapere che nessun ragionamento avrebbe potuto in realtà spiegare come tutto ciò stia facendoci del male.
Qualcosa l’ho compresa e l’ho vissuta spingendomi contemporaneamente in due percorsi virtuali: uno prendeva quello della memoria, l’altro quello dei giorni nostri.
Negli occhi delle persone a me vicine, di mio padre, di mia madre, ho sentito annullarsi le ultime barriere che vorrei vedere cadere nel mondo. Di fronte a questa violenza, al sangue, alle Taglie, alle orge danzanti del branco che si muoveva come un serpente senza testa, agli sguardi vuoti delle giacche di Stato in TV e nei mantra che non hanno più voce umana dei corrispondenti sul campo, ho compreso che a nessuno a tavola stasera stesse importando più niente in realtà di quale bandiera faccia ombra ai cadaveri nei telegiornali, e neanche se i morti siano uomini spacciati per altri, si capiva profondamente come si fosse resettati nella disillusione e quanto l’amore sia una forza che deve riprendersi il suo posto.
Nei nostri occhi i colori non hanno valenze denigranti ed è proprio lì che abbiamo smesso di studiarci...
Inviato da Redazioneil 26/10/2011 3:30:00 (9971 letture)
di Luigi Ambrosi
L' esecuzione di Gheddafi e l'occupazione della Libia ricorrendo al governo fantoccio del CNT chiudono, per ora, l'ennesima operazione imperialista delle principali potenze ex-coloniali. L'intero fronte dei vincitori occidentali della seconda guerra mondiale (USA, GB, Francia) si è ritrovato unito per banchettare sulle risorse di uno stato sovrano. Alcune osservazioni geopolitiche sono necessarie, intendendo per geopolitica l'analisi dei rapporti di forza internazionali, geopolitica ancora sottodimensionata nelle analisi nonostante i precedenti storici (dal Congresso di Vienna alla Conferenza di Yalta) debbano suggerire una attenzione prioritaria.
Prima osservazione: la "riconquista" della Libia rappresenta una vittoria internazionale della NATO e dell'imperialismo occidentale, che riafferma il proprio primato politico e militare sul pianeta. Essa è un monito per tutti gli Stati sovrani a non contrapporsi agli interessi economico-politici dei paesi dell'Alleanza occidentale che, se anche in crisi economica, conservano un arsenale di fuoco da renderle ancora superiori. Iran, Siria, Venezuela, Bolivia e soprattutto i paesi BRICS [1] sono avvertiti. Abbiamo assistito ad un puro atto di neo-colonialismo ...
Inviato da Dustyil 11/10/2011 3:30:00 (7946 letture)
In questo talk a TED, Tim Harford ci parla di un argomento particolarmente interessante: quello della pianificazione, o meglio, della convinzione da parte di alcune persone (tipicamente della classe dirigente) di voler e poter prevedere come risolvere ogni tipo di problematica in maniera centralizzata senza lasciare spazio alla creatività distribuita.
Segue il testo completo della traduzione in italiano (sottotitoli del video).
Seconda Guerra Mondiale, campo di prigionia tedesco, e quest'uomo, Archie Cochrane, è prigioniero di guerra e medico, e ha un problema. Il problema è che gli uomini che ha in cura sono malati a causa di una condizione debilitante e dolorosa che Archie non riesce a capire completamente. I sintomi sono questo orribile rigonfiamento di fluidi sottopelle. Ma non riesce a capire se è un'infezione, se ha a che vedere con la malnutrizione. Non sa come curarla. E opera in un ambiente ostile. E la gente fa cose orribili durante la guerra. Le guardie tedesche del campo sono annoiate. Si sono messe a sparare nel campo a caso per divertimento. In un'occasione particolare, una delle guardie lanciò una granata nei bagni dei prigionieri mentre era piena di prigionieri. Disse di aver sentito risate sospette. E Archie Cochrane, in qualità di medico del campo, fu uno dei primi uomini a ripulire il disastro.
E un'altra cosa: Archie stesso era affetto da questa malattia. La situazione sembrava abbastanza disperata. Ma Archie Cochrane era un persona piena di risorse. Aveva già portato vitamina C di contrabbando nel campo, ...
Inviato da Redazioneil 10/10/2011 3:00:00 (16841 letture)
Finite le celebrazioni, finite le rimembranze, finita la retorica sul genio innovatore scomparso prematuramente, restiamo con quella che viene definita oggi la “legacy” di Apple nel mondo. Legacy è un termine inglese difficile da tradurre, che sta a metà fra “eredità” e “lascito”, ma che significa anche, in molti casi, “retaggio”. Stiamo cioè parlando delle “conseguenze” complessive, sia positive che negative, dell’introduzione del personal computer nella vita moderna.
Chi scrive ha vissuto questa trasformazione fin dal primo giorno, sulla propria pelle. Nel 1983 infatti stavo cimentandomi con le mie prime sceneggiature, ed avevo scoperto una “macchinetta” meravigliosa, chiamata Commodore 64, che ti permetteva di scrivere il testo intero su un dischetto marroncino, e di modificarlo infinite volte, guardandolo sullo schermo, prima di deciderti a stamparlo. Solo chi abbia provato a fare sceneggiature con una macchina da scrivere sa quante volte bisognasse ribattere pagine intere, solo perchè volevi apportare un paio di modifiche qui e là. Di fatto, i termini “taglia, copia e incolla” nascono proprio dall’attività degli sceneggiatori di quell’epoca: per evitare di ribattere ogni volta una pagina intera, si scriveva su un foglio bianco il paragrafo modificato, lo si ritagliava, e lo si incollava fisicamente sopra quello originale. Poi si metteva il foglio nella fotocopiatrice (quelle c’erano già, per fortuna), e si otteneva la pagina modificata, senza bisogno di ribatterla per intero.
Ma era comunque un’operazione laboriosa e sostanzialmente “sporca”, perchè da un lato ti ritrovavi con dozzine di scatolette piene di frasi ritagliate, buttate lì alla rinfusa, ...
Inviato da Redazioneil 9/9/2011 5:50:00 (6291 letture)
di Marco Cedolin
Sono andato in vacanza per qualche settimana. A dirla tutta si è trattato di una vacanza metaforica, di ultima generazione, a costo zero, senza code in autostrada tarantolato sotto il solleone, senza alberghi da pagare, senza lettini ed ombrelloni noleggiati a peso d’oro, senza passeggiate serali nei santuari dello shopping balneare, senza alcuna preoccupazione concernente il meteo. Mi sono limitato a mettere il cervello in stand by (diventando un problema per i geniacci che redigono le statistiche in TV) continuando a recepire tutto quanto stava accadendo, ma rifiutandomi categoricamente di elaborarne il contenuto, sempre ammesso che esistessero dei contenuti da elaborare nella cacofonia convulsa che mi scorreva senza soste davanti agli occhi.
Ora che sono tornato, seppur vittima della sindrome da vacanze finite, che sul Corriere della Sera viene sviscerata con dovizia di particolari, provo a riaccendere qualche neurone, ma intendo farlo con prudenza ed a piccole dosi, dal momento che, stante il tenore degli accadimenti, lo shock potrebbe rischiare di essere troppo forte.
La Libia è stata definitivamente devastata, smembrata ed occupata dalla Nato, così come accaduto in Afghanistan ed in Iraq. Anche se in questo caso gli occupanti non hanno agito in divisa, ...
Inviato da Redazioneil 11/8/2011 23:00:00 (8159 letture)
di Marco Cedolin
Fra primavere arabe, estati europee e ferragosti italiani, si sta rischiando di andare in confusione, nell’incertezza fra spendere tempo e fatica nell’affannosa di ricerca di qualche coordinata attraverso la quale orientarsi, o rassegnarsi a tentare di rilassarsi lasciandosi cullare dal saliscendi ritmico delle onde sul bagnasciuga.
La tentazione di abbandonare lo sguardo sulla linea blu dell’orizzonte, lasciando che la mente si perda in qualche volo pindarico dove la fantasia tutto può, è forte, anche per la maggior parte degli italiani che in ferie non ci possono andare, o sono ormai schiavi della vacanza mordi e fuggi, vissuta in larga parte a bordo di auto canicolate in fila sull’autostrada.
Ma Londra brucia, di un fuoco che somiglia molto più a quello indotto dalla fame, piuttosto che non dai conflitti etnici, la Libia brucia sotto le bombe della Nato, la Siria brucia di fiamme che arrivano dall’estero, le borse bruciano miliardi, i mercati bruciano le sovranità nazionali, …
Inviato da Redazioneil 10/8/2011 2:30:00 (9379 letture)
Conferenza “Massoneria, satanismo, pedofilia” tenutasi a Roma il 1° luglio scorso.
Partecipano Paolo Ferraro, Giorgio Carta, David Gramiccioli, Paolo Franceschetti. Siccome l’intera conferenza dura circa 3 ore, ne abbiamo fatto una versione ridotta di 90 minuti.
Inviato da Redazioneil 1/8/2011 21:20:00 (14804 letture)
di Pispax
Dopo gli attentati in Norvegia non si fa altro che parlare di quello che c'è "dietro". Solo che a forza di parlare di quello che c'è "dietro", ci si dimentica di guardare quello che c'è davanti.
Perché la catena di eventi che ha portato alla strage di Utoya è qualcosa che parte molto da lontano.
C'è sempre stata - e ancora c'è - una precisa strategia politica, che per guadagnare una manciata di voti in più spinge con forza sul tema "le nostre sane e belle tradizioni vanno difese da quelli che vogliono inquinarle".
Questa strategia nel corso del tempo ha coinvolto tutti i cosiddetti "pericolosi": i giudei, i “terroni”, i “musulmani mangiamerda”, i “ricchioni”, gli zingari, i “musi neri puzzolenti”, ecc. ecc. (Dove per "pericoloso", naturalmente, si intende una persona che teoricamente potrebbe persino rischiare, un giorno o l'altro, di mettere anche solo lievemente in discussione l'ultima virgola delle nostre belle e sane tradizioni, decidendo di adottare per se stessa uno stile di vita diverso. Oppure semplicemente una persona che non ci piace).
E' da tanto che lo sappiamo: manipolare il popolo è molto più semplice se gli diamo "qualcuno" su cui scaricare la colpa. Quando c'è un obiettivo preciso da incolpare ...
Una chiacchierata con Corrado Malanga, prendendo spunto dal film “6 giorni sulla terra”. Fra gli argomenti trattati, sinergie fra dèi “buoni” e dèi “cattivi”, i rapporti con il Vaticano, angeli e demoni nella mitologia, il dualismo come forma di controllo dell’umanità, effetti della droga sulla coscienza, il dilemma della comunicazione televisiva, i problemi della trasposizione della realtà in fiction. E anche la scoperta di qualche “amore” in comune (28 min.).
(La chiacchierata è stata improvvisata, e la qualità purtroppo non è delle migliori).
Inviato da Redazioneil 13/5/2011 20:10:00 (9327 letture)
Esatto, il tam tam mediatico è iniziato da mesi ormai e la frase che rimbomba nel cervello e nella grancassa della propaganda è: "Votate! Non importa per chi, basta che votiate". Ovvero: "Siete delle pecore, noi vogliamo che voi siate delle pecore! Ebbene pascolate ora e lasciate al padrone il compito di accudire la fattoria". Non fa una grinza. Bisogna capire che il voto non è "azione", è la sua antitesi. E' un mero esercizio di "giudizio". Essendo privato dell'azione l'elettore non riesce a capire la profondità della sua scelta; da qui, secondo me, il detto "il minore dei due mali" è venuto alla ribalta. Se una cosa è male io decido di non scegliere, poichè qualsiasi cosa, anche in minor entità, nuocerà alla mia "salute". Invece l'esercizio di delega è solo un giudizio: "per me questo è leggermente meno male di quell'altro, perchè..."; ma sarà il candidato a compiere le azioni, non l'elettore stesso.
Inviato da Redazioneil 30/4/2011 20:00:00 (5204 letture)
di Marco Cedolin
L’Italia è una Repubblica fondata?
Sul lavoro come recita una Costituzione che tutti difendono ma nessuno rispetta? Sul malaffare, che tutti denunciano, benché prosperi rigoglioso ogni giorno di più? Sul Trattato di Lisbona che ha di fatto sovrascritto la Carta di cui sopra? Sulle guerre di pace che tanto piacciono anche a Napolitano? Sul cemento, spesso tossico, con il quale stiamo ricoprendo il nostro paese? Sulla precarietà diffusa, fino al punto da far si che perfino il 60% dei "professionisti" (gli altri sono disoccupati) lo faccia saltuariamente?
Ma no, sullo shopping, che in ossequio al modello americano ed americanizzante, allieta le nostre giornate, ci rende liberi, ...
Inviato da Redazioneil 26/3/2011 21:10:00 (7696 letture)
di Marco Cedolin
Siamo in guerra ormai da una settimana, ma dai balconi delle case italiane, anzichè le bandiere arcobaleno della pace continuano a garrire i tricolori di quella patria, riscoperta anche da tanta sinistra, proprio nel momento del suo totale asservimento al padrone a stelle e strisce ed ai suoi vassalli di Bruxelles.
Il popolo dei pacifinti, presente in massa nelle piazze e nelle strade qualche anno fa durante l'invasione dell' Iraq, quando lottare contro la guerra era esercizio prodromico alla conquista di facili consensi elettorali ed ambite poltrone "che contano" sembra essersi dissolto senza lasciare traccia ed i pochi aneliti di contestazione passano perlopiù inosservati, poichè privati della sponsorizzazione di quei partiti e quelle organizzazioni che dal dopoguerra in poi gestiscono "le piazze" a proprio piacimento.
Diventa impossibile non domandarsi dove siano finite le 150.000 persone con le quali il 18 febbraio 2007 ho condiviso la manifestazione oceanica di Vicenza contro la costruzione della nuova base militare americana Dal Molin. A rigore di logica chi si oppone con fervore alla costruzione di una base militare dovrebbe manifestarsi ben più indignato di fronte all'entrata in guerra del suo paese, ma evidentemente in questi giorni, di logica in giro se ne ravvisa davvero pochina.
Così come diventa diventa impossibile comprendere che fine abbia fatto il popolo cattolico …