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L’ossessione per un destino predeterminato e immodificabile, e il desiderio di preservare la “purezza” dei propri ideali, evitando di “sporcarsi le mani” con la politica, rischiano di diventare un potente alibi a giustificazione della propria inerzia.

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opinione : Calcio-violenza: chi perde e chi vince
Inviato da Redazione il 4/5/2014 21:30:00 (8030 letture)

"Il mondo del calcio e della politica sono sotto choc per la notte di follia calcistica di ieri sera allo stadio Olimpico." Così esordiva oggi un articolo dell'ANSA , riferendosi agli scontri fra tifosi che hanno preceduto la finale di Coppa Italia.

Giancarlo Abete, presidente Figc, ha detto che ''il calcio è vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultrà utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere. In alcuni stadi gli ultrà hanno un ruolo inaccettabile''.

Secondo la vedova di Filippo Raciti "E' una vergogna. Lo Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso".

Il responsabile Sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, ha detto: "E' una sconfitta complessiva, che pesa sul mondo dello sport e del calcio, su tutti noi che facciamo politica e su tutti i corpi dello Stato".

Beppe Grillo ha scritto: "La Repubblica è morta, i suoi cittadini non hanno più rappresentanza, la pentola a pressione sta per saltare. All'Olimpico veniva da piangere, come a un funerale".

No signori, state sbagliando tutti: lo stato non ha perso, e non è affatto stato sconfitto. Lo stato - inteso come emanazione visibile dei poteri occulti - ha vinto clamorosamente la sua partita. [...]

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opinione : I sogni: assurdi, ma non troppo?
Inviato da Redazione il 30/4/2014 10:50:00 (8666 letture)

Nel corso della storia migliaia di scienziati, filosofi e sapienti da ogni pare del mondo hanno provato a spiegare l'origine dei sogni. Ma a tutt'oggi abbiamo al massimo delle teorie, molto generiche e incomplete, che ci lasciano praticamente al punto di partenza: non sappiamo con certezza da dove vengano i sogni, come nascano, e quale sia la loro reale funzione.

Le due principali correnti di pensiero sono quella endogena e quella esogena, che potremmo anche definire "scientifica" e "metafisica". La prima sostiene che i sogni vengano "da dentro", ovvero che siano sostanzialmente il risultato di una nostra attività cerebrale interna, che ha luogo durante le ore del sonno. Questa corrente di pensiero si rifà naturalmente all'idea più ampia che la mente stessa - e quindi il nostro pensiero - non siano che delle semplici funzioni biologiche, generate dalla attività biochimica del nostro cervello. Secondo la scienza, in altre parole, tutto avviene all'interno del nostro cervello, senza alcun collegamento con l'esterno.

Le tesi esogena invece vuole che il nostro cervello sia una specie di ricetrasmittente collegata con un mondo superiore, sottile ed invisibile, che esiste al di fuori di noi. In questo mondo superiore le idee - o archetipi - esistono indipendentemente dagli esseri umani, e questi ultimi utilizzano il cervello per collegarsi al mondo delle idee, sia durante le ore della veglia che durante quelle del sonno. Durante la veglia il risultato sono i nostri ragionamenti, durante il sonno il risultato sono i sogni.

Si tratta, naturalmente, di due distinzioni molto generiche, e non è mia intenzione addentrarmi nello specifico delle mille teorie che sono fiorite al riguardo di ciascuna, nel corso della storia. Voglio però proporre un paio di osservazioni, che mi portano a credere che la tesi esogena sia più corretta di quella endogena. [...]

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opinione : "Le grandi menzogne della storia" - Conferenza
Inviato da Redazione il 12/4/2014 23:00:00 (9862 letture)

Conferenza di Treviso del 30 marzo scorso.

Argomento centrale: le varie tipologie di menzogna che si ripetono regolarmente nella storia. (L'introduzione della conferenza è stata tagliata. L'audio era pessimo. Ho cercato di rimediare, nel limite del possibile, per ridurre il rimbombo della sala).




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opinione : Epidemia - La Sindrome cronica del Tifoso
Inviato da Redazione il 11/4/2014 19:49:04 (6937 letture)

di Michele Signa

E’ ufficiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha certificato che la maggioranza degli Italiani è affetta da due patologie devastanti e al momento senza alcun rimedio di tipo farmacologico o finanche chirurgico: la Stoltezza Degenerativa e la Sindrome Cronica del Tifoso.

La prima, la Stoltezza Degenerativa, è provocata da un virus che risiede stabilmente nella popolazione della penisola, isole comprese e, tra gli altri sintomi, spinge il malato a ripetere inconsciamente i propri errori, rendendolo incapace di correggersi e regolamentarsi.

Il virus è latente nell'organismo e normalmente non provoca disturbi ma viene alla luce, scatenando i suoi terribili effetti, in concomitanza di eventi particolarmente stressanti per la psiche e quindi per il nostro sistema immunitario, quali possono essere ad esempio riunioni di condominio o elezioni politiche.

I ricercatori, osservando il comportamento di vasti campioni di popolazione, hanno evidenziato, in maniera incontrovertibile, come, nella stragrande maggioranza dei casi, l’abitante dello Stivale si abbandoni a comportamenti assurdi, insensati e autolesionisti ogniqualvolta è chiamato a esercitare le facoltà di scelta, controllo e pianificazione e in generale tutte le volte che sia richiesto un funzionamento razionale e libero del cervello.

La riunione di condominio, ad esempio, è spesso il teatro in cui il virus si manifesta nella forma più evidente ...

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opinione : Uomo-donna: cervelli a confronto
Inviato da Redazione il 7/4/2014 11:51:47 (8693 letture)

Un uomo guarda le nuvole e dice: "Stasera piove". Una donna guarda le nuvole e dice: "Che belle! Sembrano due cavalli che si inseguono".

Se chiedi ad un uomo dove sta il prosciutto in frigo, ti dirà “nel terzo ripiano in basso a destra”, se lo chiedi ad una donna ti dirà “di fianco all’insalata, sotto i formaggi”. Se chiedi ad un uomo le indicazioni per l’ufficio comunale ti dirà “terzo semaforo a destra, prima a sinistra e poi subito a sinistra”, se lo chiedi ad una donna ti dirà “vada avanti finchè vede una grande casa gialla, giri dove c’è la fontana, e passi sotto il ponticello”. Se chiedi ad un uomo di descrivere una persona che ha appena incontrato ti dirà “circa 1,70 di altezza, sugli 80 chili, aveva un accento bergamasco”, se lo chiedi ad una donna ti dirà “un pò più basso di te, grassottello, parlava come lo zio Toni.”

Perchè?

Per quanto ovviamente vi siano delle eccezioni, il fatto stesso che si possano fare delle generalizzazioni di questo tipo significa che siamo di fronte ad una differenza sostanziale nel modo di operare dei due cervelli.

La cosa stupefacente è che non esista – almeno a quel che mi risulta - una adeguata letteratura scientifica in merito. Con delle differenze così palesi e marcate, infatti, ci si aspetterebbe di trovare dozzine e dozzine di ricerche di tipo psicologico su questo argomento, ...

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opinione : Usa, ecco come agisce la strategia del caos
Inviato da Redazione il 5/4/2014 21:57:50 (8264 letture)

Intervista a Paolo Sensini, studioso e saggista, che spiega quello che molti non vogliono vedere

di Francesca Morandi

Un fondamentalismo islamico folle e terrorista alle porte di casa nostra, centinaia di milioni di euro spesi per missioni militari che non portano la pace, Stati disintegrati sotto le bombe, masse di civili in fuga, disperati e spesso sfruttati. E poi: il business delle armi costruite da multinazionali occidentali che finiscono nelle mani di sanguinari guerriglieri in Africa e Medio Oriente, dove le masse sono fanatizzate da regimi cosiddetti “alleati” e partner economici di Usa e Europa che, a parole, condannano le guerre etnico-religiose, ma, intanto contribuiscono a fomentarle. E’ il mondo prodotto dalla “geopolitica del caos”, spiegato nel suo ultimo libro “Divide et impera. Strategie del caos per il XXI secolo nel Vicino e Medio Oriente” (edizioni Mimesis), da Paolo Sensini, studioso e saggista, che sgombra subito il campo da possibili accuse di “complottismo” o “dietrologia”: «Quello che ho registrato nel mio libro è la realtà dei fatti, per chi la vuole vedere. Le mie fonti sono tutte verificabili: analisi di studiosi del settore della Difesa, documenti del ministero degli Esteri di Israele e del Pentagono, saggi di autorevoli think tank statunitensi, dichiarazioni di consiglieri dell’amministrazione americana…».

Cosa intende per strategia del “divide et impera”?

«Documenti ed eventi confermano che, sulla base di una precisa strategia esterna, alcune aree del globo, ritenute strategiche, sono rese simili a zone “sismiche” che, se opportunamente sollecitate, esplodono, innescando un focolaio di conflitto, che viene fomentato al punto da rendere necessario un intervento militare da parte di forze straniere. Si scatenano così guerre che mirano a disintegrare interi Stati, per controllarli meglio. Lo abbiamo visto in Afghanistan, Iraq, Libia e oggi lo vediamo in Siria, dove i ribelli islamisti anti-Assad sono stati armati anche dall’Occidente».

Chi oggi mette in atto questa azione?

«Gli Stati Uniti, Israele, i Paesi del Golfo, la Turchia concertano azioni per stabilire un’influenza su Stati ritenuti strategici per l’approvvigionamento energetico e delle materie prime». [...]

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opinione : Vogliamo le quote rosa
Inviato da Redazione il 17/3/2014 21:10:00 (6136 letture)

Vogliamo le quote rosa. Per tutti. Basta, ci siamo stufati della discriminazione di genere, ci siamo stufati dello strapotere del maschio. E' ora che l'Italia si decida ad entrare veramente nel terzo millennio, ed uno dei modi migliori per farlo è di stabilire, prima di tutto, una vera parità fra uomo e donna.

Il nostro nuovo primo ministro, Matteo Renzi, ha saputo dare un fulgido esempio di modernizzazione, presentando un governo con 8 ministri uomini e 8 ministri donna, anche se poi il nostro parlamento non ha voluto introdurre le quote rosa nella nuova legge elettorale.

Ma non è solo in politica che vogliamo l'eguaglianza della donna. La vogliamo nel mondo del lavoro, nello sport, nell'arte, insomma in tutto ciò che riguarda la vita di una nazione.

Prendiamo ad esempio i minatori: perchè devono essere tutti maschi i privilegiati che scendono ogni giorno nel ventre della terra a scavare il carbone con le proprie unghie? Per ogni minatore che scende con pala e piccone deve esserci almeno una minatrice che lo accompagna, ...

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opinione : La caduta del Mito
Inviato da Redazione il 11/3/2014 21:00:00 (6741 letture)

Passano le settimane, ma di Michael Schumacher non si sente più parlare. E questo è un pessimo segno. Ormai si comincia a temere che, anche nella migliore delle ipotesi, Michael Schumacher resterà un invalido, semi-paralizzato, incapace di muoversi e di esprimersi in modo normale.

Mentre non possiamo che augurare al campione tedesco una completa guarigione, non possono non venire in mente vicende simili, accadute nella storia recente: Mohammed Alì, l'uomo che gridava al mondo "I am the greatest" dopo aver schiacciato campioni come Simpson, Frazier e Foreman, che si trovò improvvisamente in balia del morbo di Parkinson: tremante ed incerto, faticava a stare in piedi, a muoversi e a parlare.

Un altro caso simile è quello di Christopher Reeve: il perfetto Superman, colui che ha incarnato per anni il supereroe dei fumetti per antonomasia, si è ritrovato di colpo su una sedia a rotelle, paralizzato dal collo in giù, per una stupida caduta da cavallo. Del grande super eroe restava soltanto il ciuffo, mentre il ghigno sicuro del salvatore dell'umanità si era trasformato in una smorfia amara, dalla quale usciva soltanto un flebile rantolo.

E poi ancora: Ambrogio Fogar, un uomo che ha circumnavigato il globo in solitario, ...

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opinione : La Biblioteca di Babele
Inviato da Redazione il 9/3/2014 21:10:00 (15216 letture)

Una mattina mi sono svegliato, e ho avuto la netta sensazione che nella stanza ci fosse gualcosa di strano. Dopo un attimo mi sono reso conto che la mia scrivania era liscia e ordinata, e vi comparivano soltanto il telefono, l'agenda degli appuntamenti, una cartelletta di documenti, due o tre libri appoggiati in un angolo, una biro e un foglio mezzo scarabocchiato. Nient'altro.

Il mio computer non c'era più.

Mi sono guardato in giro, come se potessi averlo spostato la sera prima, senza magari ricordarmene, ma non ce n'era segno. Non c'era ombra della tastiera, del monitor, della stampante, di un cavo qualunque… niente di niente. Tutto scomparso nel nulla. Mi sono seduto sul bordo del letto, cercando di fare mente locale. Dunque - mi sono detto - di sicuro questa notte non può essere entrato nessuno. Lo avrei sentito, e poi non ci sono segni nè di scasso nè di altro. Ma come è possibile?

Mi girava la testa. Ho chiuso gli occhi, respirando a fondo e cercando di mantenere la calma. Poi, lentamente, ha cominciato a farsi strada nel mio cervello un sospetto folgorante: non lo avevo per caso sognato, di avere "un computer"? Com'era fatto, esattamente, quello strano oggetto? Ma guarda guarda - mi sono detto mentre mi rinfrancavo e finalmente mettevo a posto questo tassello inquietante - guarda un pò cosa sono arrivato a sognarmi. Una macchina in cui ci stavano tutte le informazioni del mondo, …

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opinione : W le donne
Inviato da Redazione il 8/3/2014 16:45:23 (8576 letture)

di Riccardo Puccinelli

Come ogni 8 Marzo, e in generale come in ogni circostanza di festività istituzionalizzata, dobbiamo tutti prostrarci all’ultima arrivata fra le religioni promosse dal potere per i suoi fini di controllo.

Non si tratta della Shoa, non si tratta della imprescindibilità dell’“Europa” (l’istituzione politica, non il personaggio mitologico), ma della violenza sulle donne.

Già, violenza sulle donne. Ma cos’è la violenza sulle donne? La “violenza”, intesa come atti di offesa fisica e/o psicologica possono ovviamente capitare a chiunque ed essere commessi da chiunque. È vero che alcuni gruppi sono più suscettibili a certi tipi di violenza, come i bambini per la violenza minorile e psicologica o le donne per gli stupri.

Ma questo non risponde alla domanda; quando è nata questa speciale violenza “sulle donne”? Anche i suoi più ferventi credenti non hanno risposta a questa domanda. Alcuni dicono che si perda nella notte dei tempi, nelle civiltà patriarcali dove le donne erano sempre e solo maltrattate, mentre altri sostengono che sia un’invenzione più recente, ma non per questo meno abominevole.

La cosa curiosa è che tutti i tipi di devoti, gli interessati come coloro imbecillemente fritti dalla propaganda, ...

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opinione : Il tranquillo lavoro dell'avvocato
Inviato da Redazione il 9/2/2014 17:07:39 (9575 letture)

di Paolo Franceschetti

Notte tra il 1° e il 2 giugno 2005, a Nereto. L’avvocato Libero Masi, noto nella zona perché presidente di Slow Food Abruzzo, viene ritrovato cadavere in casa, smembrato a colpi di ascia insieme alla moglie. Ai cadaveri mancano i denti. Il paesino è un tipico borgo abruzzese, con pochissimi abitanti, in cui è quasi impossibile muoversi senza essere notati, eppure il colpevole non verrà mai trovato. La magistratura apporrà addirittura il segreto di stato sul fascicolo.

Secondo la migliore tradizione giudiziaria non solo italiana, a un certo punto emerge un reo confesso; si chiama Massimo Bosco, è il solito sfigato, drogato, barbone, analfabeta (stesso copione che troviamo in Olindo e Rosa, come i ragazzi delle Bestie di Satana, come Michele Misseri, come i compagni di merende nel Mostro di Firenze), che si autoaccusa del delitto. La sua versione è talmente strampalata che questa volta i giudici non credono all’autoaccusa e lasciano libero il reo confesso; costui, trasferitosi a Castiglion Fibocchi, verrà poi a sua volta assassinato il 14 novembre 2013 a colpi di pietra e bastoni da due barboni, ufficialmente per un posto in tenda, ma più probabilmente per mettere a tacere un testimone che un giorno o l’altro avrebbe potuto raccontare chi e perché lo aveva istruito a “confessare”.

Luglio 2007. Si suicida l’avvocato Corso Bovio nel suo studio, sparandosi con una 357. Nessuno crede al suicidio, ma ovviamente gli inquirenti concludono subito per un suicidio, mettendo una pietra tombale alla possibilità di cercare la verità.

Aprile 2009. Viene “suicidato” l’avvocato Balzano Prota, ...

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opinione : Uomini e bestie
Inviato da Redazione il 9/1/2014 16:40:00 (9003 letture)

di Piero Cammerinesi

La storia è nota: una giovane studentessa di veterinaria di Bologna, Caterina Simonsen, affetta da 4 gravi e rare patologie ha confessato pubblicamente di essere favorevole alla ricerca che include la sperimentazione animale in quanto, invece di morire a 9 anni, essa le ha permesso di arrivare ai 25 anni.

Ha altresì aggiunto che il suo progetto di studio – Caterina è peraltro vegetariana - intende proprio aiutare il mondo animale anche se, a suo dire, vi sarebbero ancora delle aree in cui non esistono metodi alternativi validi alla sperimentazione animale[1].

Il suo outing su Facebook ha scatenato, come è noto, la reazione smodata di sedicenti animalisti che l’hanno coperta di insulti e di auguri di morte.

Ecco solo alcuni esempi: “Per me potevi pure morire a 9 anni, non si fanno esperimenti su nessun animale, razza di bestie schifose”. “Per me puoi pure morire domani. Non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te”. “Se crepavi anche a 9 anni non fregava nulla a nessuno, causare sofferenza ad esseri innocenti non lo trovo giusto”.

Da quel momento gli utenti, i lettori, i cosiddetti ‘esperti’ si sono immediatamente schierati da una parte o dall’altra in una serie infinita di motivazioni e schermaglie. [...]

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opinione : Conoscenza e comfort mentale
Inviato da Redazione il 1/12/2013 11:10:00 (7606 letture)

Quando ci troviamo di fronte ad un amico, ritrovato magari tramite Facebook, che non vedevamo fin dai tempi dell'infanzia, fatichiamo a riconoscere le sue fattezze fisiche. Cerchiamo, nell'immagine del volto di oggi, l'amico che conoscevamo ieri. Più in fretta riusciremo a riconoscere in lui le fattezze giovanili, più a nostro agio ci ritroveremo nel tornare a relazionarci con lui. Nel momento in cui "vediamo" nel volto che ci sta di fronte l'amico d'infanzia, ci sembrerà di avere di fronte la stessa persona, e quindi ci sentiremo nuovamente a nostro agio con lui. Viceversa, se il volto sarà cambiato a tal punto da faticare a riconoscerlo, ci sentiremo a disagio e faremo una certa fatica a comportarci con lui come se fosse il nostro amico di gioventù.

Quando ci spostiamo a vivere da una città all'altra, non abbiamo nessuna familiarità con i luoghi che circondano la nostra nuova casa. Avremo sempre sotto casa una farmacia, un tabaccaio ed un negozio di alimentari, ma il fatto che questi non siano i negozi originali a cui eravamo abituati ci rende più difficile relazionarci con il nuovo ambiente. Se avremo trovato una farmacia, un tabaccaio ed un negozio di alimentari che assomigliano da vicino a quelli della nostra città d'origine, ...

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opinione : Mondo virtuale e mondo reale
Inviato da Redazione il 11/11/2013 10:30:00 (8014 letture)

Non avevo mai abbracciato un estraneo.

Eppure, la cosa mi è venuta estremamente naturale, nel trovarmi di fronte ad amici che finora avevo conosciuto solo tramite Internet.

L’occasione è stata la proiezione del mio ultimo film, ieri a Roma. Fra le persone che sono intervenute c’era anche una ventina di iscritti a luogocomune, ed è stato emozionante trovarsi di fronte ad esseri umani veri e propri - con un volto, un sorriso, un’anima - che rimpiazzavano finalmente ciò che finora era stato solo un nick nel mondo virtuale.

C’era un iscritto con il quale ci siamo beccati svariate volte, in rete, ma trovandomi di fronte a lui ho sentito di avere di fronte un fratello.

C’erano due ragazzi che sono venuti in macchina da Milano “non per vedere il film, quello l’abbiamo già visto tre volte”, ma semplicemente per incontrarsi e stare insieme 5 minuti.

C’erano diversi rappresentanti della lotta alle scie chimiche, ...

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opinione : La prospettiva temporale
Inviato da Redazione il 26/10/2013 21:20:00 (8023 letture)

AVVISO: Proiezione del film a Roma il 10 novembre.

***************

Quando si è bambini, si hanno notevoli difficoltà nell’inquadrare nella giusta prospettiva le età delle altre persone.

Quando abbiamo dieci anni, riusciamo a vedere al massimo tre o quattro categorie di età diverse dalla nostra. Ci sono “i piccoli”, ovvero quelli che hanno meno anni di noi, ci sono “quelli più grandi di noi”, che hanno magari 12 o 13 anni, ci sono “i grandi” veri e propri - una categoria che comprende indistintamente tutte le persone fra i 18 e i 45 anni - e poi ci sono “i vecchi”, che sono tutti quelli con qualche ruga sul volto ed i capelli bianchi.

Per un bambino di 10 anni non c’è nessuna differenza fra un adulto di 25 e uno di 35 anni. Per lui sono due “grandi” e basta. Per un bambino di 10 anni non c’è nessuna differenza fra un anziano di 65 anni e uno di 90: per lui sono due “vecchi” e basta. Poi, man mano che si cresce, si impara a cogliere meglio le differenze, il senso critico si affina, e cominciano le distinzioni più sottili. Quando arrivi a 20 anni sai benissimo quale sia la differenza fra corteggiare una ragazza di 18 anni e corteggiarne una di 28. (Le tue probabilità di successo diminuiscono in maniera rovinosa, con ogni anno che aggiungi alla sua età).

Man mano che cresci e diventi adulto, riesci a determinare l’età di una persona con uno scarto sempre minore, ...

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