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A comandare nella testa della gente è la scatola chiamata televisione. Il popolo è disinformato e di conseguenza stupido. L'unica medicina è l'informazione.

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opinione : La deportazione selettiva dei popoli
Inviato da Redazione il 7/9/2015 19:00:00 (15325 letture)

Una interessante analisi di Alberto Bagnai sull'improvviso "voltafaccia" della Merkel rispetto ai migranti, e sull'uso storico delle grandi crisi (in questo caso, quella migratoria) come strumento per influenzare l'opinione pubblica e per condizionare le scelte di intere nazioni. Bagnai affronta inoltre il caso dell'Ungheria, dove Bruxelles non può esercitare il suo potere ricattatorio, in quanto nazione con moneta propria, e la contraddizione del supernazionalismo (europeista) che vorrebbe superare ogni nazionalismo.



Il documento dell’ONU che teorizza la MIGRAZIONE SOSTITUTIVA dei popoli. In Italia anche 150 milioni entro il 2050.

di Claudio Messora

Mentre Angela Merkel apre le frontiere a decine di migliaia di rifugiati e i giornali celebrano la Germania e l’Unione Europea come un esempio di accoglienza (riequilibrando in parte la caduta di immagine avvenuta in conseguenza della crisi greca e delle logiche di austerity), spunta il rapporto delle Nazioni Unite che teorizza la necessità di avvalersi della migrazione sostitutiva della popolazione. [...]

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opinione : Intervista a Fabio Mini
Inviato da Redazione il 1/9/2015 15:20:00 (9119 letture)

Fabio Mini: Generale di Corpo d’Armata, capo di Stato Maggiore della NATO, capo del Comando Interforze delle Operazioni nei Balcani e comandante della missione in Kosovo.

di Enzo Pennetta

Gen. Mini, nel suo libro “La guerra spiegata a…” afferma che non esistono guerre limitate, o meglio che una potenza che si impegna in una guerra limitata ne prepara in realtà una totale. Nell’attuale situazione di conflittualità diffusa, che sembra seguire una specie di linea di faglia che va dall’Ucraina allo Yemen passando per Siria e Irak, dobbiamo quindi aspettarci lo scoppio di un conflitto totale?

La categoria delle guerre limitate, trattata dallo stesso Clausewitz, intendeva comprendere i conflitti dagli scopi limitati e quindi dalla limitazione degli strumenti e delle risorse da impiegare. Doveva essere il minimo per conseguire con la guerra degli scopi politici. E la guerra era una prosecuzione della politica. Erano comunque evidenti i rischi che il conflitto potesse degenerare ed ampliarsi sia in relazione alle reazioni dell’avversario sia in relazione agli appetiti bellici, che vengono sempre mangiando. Con un’accorta gestione delle alleanze e delle neutralità, un conflitto poteva essere limitato nella parte operativa e comunque avere un significato politico più ampio. Oggi la guerra limitata non è più possibile neppure in linea teorica: gli interessi politici ed economici di ogni conflitto, anche il più remoto e insignificante, coinvolgono sia tutte le maggiori potenze sia le tasche e le coscienze di tutti. La guerra è diventata un illecito del diritto internazionale e non è più la prosecuzione della politica, ma la sua negazione, il suo fallimento. Nonostante questo (o forse proprio per questo) lo scopo di una guerra non basta più a giustificarla e chi l’inizia, oltre a dimostrare insipienza politica, si assume la responsabilità di un conflitto del quale non conosce i fini e la fine. [...]

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opinione : Problema immigrati: una proposta
Inviato da Redazione il 29/8/2015 22:00:00 (20097 letture)

Mentre aspettiamo fiduciosi che Ban-Ki-Moon risolva con la bacchetta magica il problema dell'immigrazione in Europa, nella riunione che ha programmato all'ONU per fine settembre, lancio una proposta che potrebbe, se non risolvere, almeno indicare un modo completamente diverso per affrontare la questione:

Legalizziamoli appena sbarcano sul nostro territorio, diamogli un valido documento di identità, ed immettiamoli direttamente nel circuito sociale, alla pari di tutti gli altri cittadini.

Sei venuto in Italia per lavorare? Benissimo, vai e lavora. Niente centri di accoglienza, niente assistenza sociale, niente diaria e pocket money per pagarti il telefonino mentre aspetti una richiesta d'asilo che non verrà mai.

Sai fare il cameriere, il ciabattino o il muratore? Benissimo, vai e cercati un lavoro da cameriere, da ciabattino o da muratore. Non sai fare niente, o non ti va di faticare? Cazzi tuoi, arrangiati e vai a dormire sotto i ponti.

Tanto a dormire sotto i ponti, sui marciapiedi e nei giardini pubblici ce ne sono già decine di migliaia, sia stranieri che italiani: qualcuno in più non farà certo la differenza.

Ma almeno in questo modo stacchiamo la spina al vero motore di tutta questa dinamica perversa, ...

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opinione : Sulle esperienze di pre-morte
Inviato da Redazione il 24/8/2015 12:40:00 (15484 letture)

di Maurizio Blondet

Ormai da quasi mezzo secolo sono state raccolte centinaia di testimonianze di persone strappate alla morte dopo incidenti, malattie gravissime o tentati suicidi, al punto che si sono potute ricavare alcune statistiche (1): grazie anche ai progressi nelle tecniche di rianimazione. Tra le vittime di tali traumi mortali ospedalizzate e tirate fuori dalla morte, i più sono incoscienti di quel che è avvenuto; ma circa il 4-5% riferisce di avere, in qualche modo, gettato un’occhiata in quello che descrivono come un aldilà. Probabilmente conoscete già le costanti di ciò che riferiscono, perhé hanno avuto qualche risalto nella letteratura New Age: il vedere dall’esterno il proprio corpo esanime, la sensazione di percorrere una galleria in fondo alla quale splende una luce bellissima, l’incontro con familiari morti che vengono ad accoglierli sorridenti, o la presenza di un accompagnatore, una sensazione di gioia e di essere avvolti dall’amore.

Meno noto è che non tutte queste esperienze di pre-morte sono esperienze di felicità: in un caso su cinque, i sopravvissuti raccontano di essere stati sull’orlo di un luogo orribile, che loro stessi descrivono come “inferno”. Un caso su cinque significa il 20 per cento.

Angie Fenimore, casalinga, madre e moglie infelice, tentò il suicidio nel 1991. [...]

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opinione : Il mondo di mezzo
Inviato da Redazione il 20/8/2015 22:10:00 (12016 letture)

La notizia farà sicuramente il giro del mondo. Entro ventiquattr'ore tutte le testate mondiali più importanti riporteranno le immagini del funerale in stile mafioso di Vittorio Casamonica. La carrozza trainata dai cavalli, l'elicottero che lancia petali di rosa dal cielo, i poster che inneggiano a lui come se fosse un papa, il tutto condito dalla stucchevole musica del Padrino in sottofondo.

Ai più attenti inoltre non sfuggirà il fatto che tutto questo è avvenuto proprio nel quartiere di Cinecittà, laddove realtà e finzione si mescolano, appunto, come in un kolossal di altri tempi.

E naturalmente ora sono tutti - sindaco Marino in testa - a dirsi "scandalizzati" del fatto che "una cosa del genere a Roma non doveva succedere". I talk questa sera sono saltati al volo sulla notizia, ed hanno rilanciato in tutta la nazione lo "sdegno popolare" che già da oggi aveva invaso le pagine dei social network.

Ora sono tutti impegnati a prendere le distanze da questa vergogna inaccettabile, tutti a parlare di questo schifo, di questo oltraggio, di questo disonore per la nostra beneamata capitale.

Ciò di cui nessuno parla, invece, è il fatto che i vertici stessi del potere capitolino non potessero non sapere ciò che stava per accadere. [...]

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opinione : Contro il Cafone Collettivo
Inviato da Redazione il 12/8/2015 15:10:00 (19464 letture)

Un interessante articolo di Blondet sulla "questione meridionale" vista da nord. I toni sono decisamente forti, ma c'è qualcuno che se la sente di dargli completamente torto?

di Maurizio Blondet

Anni fa andai in Sicilia in vacanza (mai più); e ci andai in auto, ossia sottoponendomi al ricatto malavitoso, orrendo ed offensivo dell’intelligenza e della civiltà, chiamato “Salerno-Reggio Calabria” (mai, mai più). All’imbarcadero, una enorme fila di auto in attesa del traghetto per Messina, e dei giovanotti che pretendevano di lavarci i vetri a noi in attesa – naturalmente prendendo di mira in modo specialmente molesto le targhe del Nord. Quando apostrofai duro uno di loro, non volevo mi lavasse il vetro , quello protestò con la seguente frase: “Ecche ddevo fa? Devo andà a rrobbà?!”

Il turismo nel Meridione è vissuto così. Come una opportunità interstiziale di fornitura di servizi-ricattuccio, una via di mezzo tra l’accattonaggio e il furtarello. Sto esagerando? Poche settimane fa m’imbarco ad Orio al Serio (Bergamo, il Nord) per Tessalonica, dove mi attende un resort 5 stelle che mi costerà la metà di qualunque destinazione turistica italiana, sul mare, davanti a una foresta…Ebbene, cosa succede? Cerco un carrello bagagli, e non ne trovo. Non c’è alcun carrello bagagli, nemmeno uno. Sono scomparsi da Orio al Serio. Negli aeroporti moderni ce ne sono a disposizione migliaia, in immensa abbondanza e gratis; negli italiani, sono a pagamento; a Orio al Serio, non ce ne sono affatto.

Poi mi accorgo che c’è un tizio, con una valigetta sdrucita a mano, che sta lì seduto in attesa. Ha un carrello e ci ha messo sopra la sua vecchia valigetta. [..]

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opinione : Il doppio volto del maschilismo
Inviato da Redazione il 13/7/2015 20:20:00 (9685 letture)

Di episodi di maschilismo sono piene le cronache, ma è già molto più raro trovare un caso in cui il maschilismo si manifesti contemporaneamente su diversi fronti della stessa vicenda.

L'altro giorno ho conosciuto una ragazza che fa la bagnina in una delle spiagge locali (in Calabria). Chiacchierando, mi ha raccontato che lei è ligure, ma che in Liguria non trovava lavoro come bagnina "perchè lì non si fidano di una donna, e preferiscono gli uomini".

Da notare che questa non è una ragazza qualunque: alta 1.80, fisico eccezionale, è campionessa europea di nuoto sincronizzato, e quindi nell'acqua si trova a suo agio quanto un pinguino nel mare Antartico.

Se io stessi annegando, potrebbe tranquillamente salvare me ed il mio cane da 40 chili con un braccio solo, mentre con l'altro segnala a riva che è tutto sotto controllo. Eppure in Liguria non l'hanno voluta "perchè è donna".

A questo punto mi sono stupito e le ho chiesto: "Ma scusa, in Liguria non ti vogliono perchè di una donna non si fidano, e qui invece sì?" [...]

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opinione : Si chiama "colonialismo"
Inviato da Redazione il 16/6/2015 12:40:00 (10085 letture)

Le immagini dei migranti africani che si rifiutano di salire sui pullman della Croce Rossa, e scappano inseguiti dai poliziotti, contengono in sé la quintessenza del problema dell'immigrazione di oggi.

Da una parte, a pochi metri da loro, c'è un muro: è il muro dell'Europa, che si rifiuta di riconoscere un problema di magnitudine ormai internazionale, e che spera ancora disperatamente di farlo rimanere confinato ad una singola nazione (la nostra, purtroppo).

Dall'altra c'è l'impotenza delle forze dell'ordine, chiaramente incapaci di mettere sotto controllo una marea umana che è mossa dall'unica forza che sia mai risultata incontenibile nella storia dell'umanità: la forza della disperazione. Quando gli esseri umani non hanno più nulla da perdere, diventa praticamente impossibile obbligarli a fare qualunque cosa contro la propria volontà.

Mentre i media si occupano sapientemente di spostare altrove il centro dell'attenzione (quanti sono i rifugiati politici e quanti gli immigrati clandestini, quanti ce ne sono in Toscana e quanti in Calabria, quale fosse il loro numero l'anno scorso rispetto a quest'anno, eccetera eccetera) nessuno ha il coraggio di guardare il problema negli occhi ...

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opinione : La Terra Promessa
Inviato da Redazione il 9/5/2015 21:50:00 (7485 letture)

di Piero Cammerinesi

Ieri suona il campanello di casa un giovane messicano - qui in Texas quella che era la minoranza ispanica è diventata maggioranza - per una riparazione domestica.

Il giovane è sveglio e brillante. Si capisce che ha voglia di parlare, sa che sono italiano, parliamo prima in inglese ma ogni tanto scivoliamo verso lo spagnolo.

Si avventura pericolosamente in qualche frase in italiano.

Mi racconta del suo paese di origine, della miseria, della disperazione, della decisione di partire, di cercar fortuna. Della sua entrata illegale negli USA, attraverso il deserto, giorni e giorni sotto un sole implacabile, senza cibo e pochissima acqua. In agguato serpenti velenosi, scorpioni e i killer razzisti che si divertono a sparare sugli immigranti clandestini.

Poi nel sottofondo di un truck appena passato il confine. Infine, esausto di stanchezza, cade in un sonno catalettico, ma è risvegliato dalla guardia di frontiera che trova tutti i disgraziati ammonticchiati nel veicolo e li rimanda indietro.

Gli interrogatori, la detenzione, il duro viaggio di ritorno.

Ma lui non si scoraggia. Vuole venire in quello che crede essere il Paese di Bengodi e fa una richiesta formale di immigrazione. [...]

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opinione : L’origine del caos mediorientale è economica
Inviato da Redazione il 14/4/2015 20:30:00 (5674 letture)

di Alvise Pozzi

Il Medio Oriente e, più in generale, l’intero mondo musulmano è in fiamme. Da Aden a Tikrit, da Damasco a Misurata il conflitto perenne con la sua moltiplicazione di gruppi armati in lotta fratricida, di Stati falliti e di golpe armati è ormai la costante degli ultimi cinque anni. Tutti i confini sembrano sfaldarsi, cedere sotto i colpi di una guerra spietata che spazza via nazioni, partiti, movimenti faticosamente costruiti nell’ultimo secolo, creando alleanze fino a poco fa impensabili. Una crudele guerra senza quartiere dove il più forte si manifesta tramite l’efferatezza dei massacri e per l’assenza di pietà. Non c’è spazio per la mediazione, non c’è diplomazia che regga, né un pensiero razionale che induca a trattare i vinti di oggi nei governati di domani.

La logica dominante è quella dello sterminio, del creare nuove entità regionali etnicamente omogenee. Tutto sembra ridotto a una guerra religiosa tra le principali correnti dell’Islam radicale, decise a darsi battaglia fino alla morte; un conflitto che l’Occidente osserva preoccupato solo perché sempre più vicino ai propri inviolabili confini, a volte intervenendo in ordine sparso e soft, dietro il confortabile velo della lotta contro la barbarie jihadista. Il punto di vista è chiaro e semplice: il fanatismo religioso e l’arretratezza culturale generano questi “mostri” che decapitano, rapiscono e massacrano interi villaggi, inneggiando ad Allah. Noi, invece, ormai protetti dal nostro secolarismo, dal rispetto dei diritti umani e in fondo dal nostro benessere, ...

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opinione : Piloti civili: categoria a rischio?
Inviato da Redazione il 7/4/2015 19:30:00 (11543 letture)

Quello che fino al secolo scorso era considerato uno dei mestieri più belli in assoluto - il pilota di aerei civili - sembra che si stia trasformando rapidamente in una categoria di persone frustrate e demotivate, capaci di azioni che sono certo poco tranquillizzanti per la sicurezza dei passeggeri.

Due settimane fa abbiamo avuto il caso clamoroso - stando almeno alla versione ufficiale - di Andreas Lubitz, il pilota "depresso" che ha deciso di farla finita proprio mentre era al comando dell'Airbus precipitato sulle Alpi francesi.

Pochi giorni fa due piloti della Air India si sono messi a fare a cazzotti fra di loro, in cabina di pilotaggio, poco prima del decollo. L'aereo è poi partito regolarmente, anche se all'arrivo i due piloti sono stati sospesi dal servizio (non sarebbe stato meglio sospenderli subito, prima che decollassero belli incazzati l'uno con l'altro?)

Ieri un pilota dell'Alitalia si è messo a sparare, fra le mura domestiche, per una lite familiare. Anche lui, fortunatamente, è stato sospeso dal servizio. [...]

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opinione : Assolti. No, colpevoli. Anzi, innocenti.
Inviato da Redazione il 28/3/2015 11:30:00 (6951 letture)

La giustizia italiana è qualcosa di fantastico: prima Amanda e Raffaele vengono condannati per omicidio, e si fanno 4 anni di galera. Poi in appello vengono assolti. Poi la Cassazione annulla l'assoluzione, e chiede il rinvio a giudizio. Il secondo appello stabilisce che sono colpevoli, ma in seguito la stessa Cassazione stabilisce non solo che siano innocenti, ma che non si debba più tornare a ripetere il processo.

Giocarsi la propria vita al totocalcio comporterebbe sicuramente meno rischi che non mettersi nelle mani della giustizia italiana.

Sia chiaro, qui non è in discussione la colpevolezza o innocenza di Amanda e Raffaele: quella è una verità che conoscono soltanto loro. Qui si mette in discussione un sistema di giustizia che riesce a consegnare quattro sentenze diverse, ciascuna l'esatto opposto della precedente, per lo stesso evento criminale.

E poi i giudici si ribellano quando si vuole introdurre la responsabilità civile dei magistrati.

Massimo Mazzucco

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opinione : Il mondo si è fermato?
Inviato da Redazione il 26/2/2015 9:40:00 (9451 letture)

Ieri ho passato l'intera giornata a guardare la televisione. Non avevo voglia di fare niente, e ho deciso di regalarmi una giornata di ozio con il telecomando in mano.

Nell'arco di 12 ore ho visto praticamente di tutto. Film, telefilm, telegiornali, documentari, talk-show. Ho visto programmi di cucina dove mi spiegavano come fare gli spaghetti aglio e olio. Ho visto televendite di gioielli falsi, venduti un tot. al chilo. Ho visto tutti gli sport possibili e immaginabili: una ridicola gara di fondo, sulla neve, dove i concorrenti usano gli sci per andare in salita; la Parigi-Roubaix del 2009; una gara di pattinaggio artistico dove c'era una danzatrice vestita da Michael Jackson; un incontro di tennis fra una rumena e una bulgara; dei maratoneti che si rincorrevano ansimando nel fango della brughiera; e ho visto persino il secondo tempo di Monopoli-Lupa Castelli Romani, la semifinale di Coppa Italia di serie D (che manco sapevo che esistesse).

Ho visto le news della BBC, dove si parlava dei giovani inglesi che vanno a combattere per l'Islam. Ho visto le news francesi, dove si parlava del problema degli islamici in Francia. Ho visto le news italiane, dove si parlava del problema dello Stato islamico in Libia.

E poi tutte le altre news: i magistrati che protestano per la nuova legge "contro di loro", ...

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opinione : Schiavi inconsapevoli di una gabbia senza sbarre
Inviato da Redazione il 22/2/2015 12:20:00 (11559 letture)

di Silvano Agosti

Se gli adulti osservassero i bambini di quattro anni vedrebbero il capolavoro che sono stati e che questa società da sempre ha profanato e sta profanando. Se ognuno potesse crescere ascoltando le istruzioni del proprio seme, della propria interiorità, le strade sarebbero piene di capolavori ambulanti e ognuno avrebbe una sua personale visione del mondo e il mondo sarebbe pieno di infinite interpretazioni e questo sarebbe commovente

Avviene quotidianamente un vero e proprio genocidio non tanto dei corpi quanto delle personalità di milioni, anzi miliardi di uomini, tenuti lontani da se stessi e dalla loro creatività e dal proprio vero destino, assediati come sono da falsi problemi, false culture, false superstizioni, false credenze, falsi progetti, false promesse.

Prendiamo ad esempio l’istituzione scolastica. Avverto subito che alcune delle riflessioni che andrò formulando richiedono, per essere giustamente comprese e assimilate, un ascolto specifico, affettuoso e definitivo. Partiamo dunque, come premessa, dalla semplice constatazione che elementi naturali, ...

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opinione : I Nuovi Stronzi
Inviato da Redazione il 13/2/2015 10:00:00 (13583 letture)

I Nuovi Stronzi appartengono tutti allo stesso partito politico.

I Nuovi Stronzi invadono i talk-show, rovesciando sul mondo arroganza e presunzione in quantità industriali.

I Nuovi Stronzi sono ipocriti. Fingono di tener conto delle esigenze di tutti, ma portano avanti soltanto la propria agenda.

I Nuovi Stronzi sono profondamente scorretti. Fingono di voler stare alle regole, ma solo fino a quando fa comodo a loro.

I Nuovi Stronzi sono tutti giovani. E più sono giovani più riescono ad incarnare meglio i peggiori difetti delle vecchie generazioni.

I Nuovi Stronzi sono disonesti. Giocano con le parole, in modo da restare formalmente corretti, anche se nella sostanza ti stanno ingannando. [...]

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