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Iraq : QUANTO VALE UNA BAMBINA DI 7 ANNI? |
Inviato da Redazione il 15/5/2004 14:01:00 (2426 letture) |
QUANTO VALE UNA BAMBINA DI 7 ANNI?
di Fabio de Nardis
16.05.04 - Al Bo Ali Dakel è un piccolo villaggio nei pressi di Fallouja, teatro recente di un duro scontro a fuoco tra marines e milizie della resistenza irachena. I civili morti “per sbaglio”, come al solito, sono molti, ma a questo punto gli americani non possono permettersi altri dissapori nella popolazione. E così è il capitano Kevin Coughlin, su mandato degli alti ufficiali, ad occuparsi personalmente di rimborsare i danni, per un totale cumulativo di $15.000. Fino all’ultimo hanno tentato di abbassare la cifra a 10.000, ma non c’è stato nulla da fare, il capo del villaggio è stato irremovibile.
Il figlio di un uomo ucciso per errore da un mortaio americano riceve $2.500. La stessa cifra viene pagata a un uomo la cui figlia di sette anni è stata trucidata a sangue freddo, mentre portava al pascolo le sue pecore. Secondo la rigorosa regola dei Marines, i rimborsi per la morte di un civile vanno direttamente... |
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Iraq : L'AMERICA VORREBBE TANTO FARE PULIZIA, MA SENZA AMMETTERE UN |
Inviato da Redazione il 14/5/2004 15:05:22 (5718 letture) |
[lib]bushb400.jpg[/img] L'AMERICA VORREBBE TANTO FARE PULIZIA, MA SENZA AMMETTERE UNA BRICIOLA DI SPORCIZIA.
di Fabio de Nardis
14.05.04 - Gli americani, oggi più che mai "rappresentati" dai loro parlamentari a camere riunite, sono ancora una volta vittime di una cultura profondamente ipocrita, che vorrebbe tenere separati gli altissimi ideali della costituzione dai fatti reali della vita quotidiana. Che, in questo periodo in particolare, proprio alti alti non lo sono.
I membri del parlamento hanno espresso "orrore e disgusto" dopo aver visionato - col divieto assoluto di riprenderle in alcun modo - circa 1.600 nuove immagini degli abusi perpetrati dai loro soldati in Iraq. Il Senatore Joe Lieberman, già vice di Al Gore alle scorse presidenziali, si dice allibito. Pare che le immagini siano talmente rivoltanti che alcuni senatori hanno abbandonato l’aula prima di completarne la visione. Si parla di torture e umiliazioni di ogni tipo, violenze sessuali a donne e uomini, soldati americani che ridono e ballano ... |
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Iraq : COME TI INVENTO IL CATTIVO DI TURNO |
Inviato da Redazione il 14/5/2004 8:50:00 (6142 letture) |
COME TI INVENTO IL CATTIVO DI TURNO
Già a sospettare dei media ufficiali non si fa mai male, ma di questi tempi sembra essere diventato un "imperativo categorico" il farlo, se solo si vuole continuare a capire qualcosa di quello che davvero succede nel mondo.
Sull'onda della notizia in cui il killer di Berg, pur restando prudentemente incappucciato, annunciava platealmente al mondo il suo nome (Abu Musab al-Zarqawi), è uscito oggi un articolo intitolato "La CIA conclude che sia stato il leader terrorista a decapitare l'americano".
Il testo però, con le sue mille forzature logiche, sembra invece confermare in pieno i sospetti da noi avanzati nell'articolo "Chi ha ucciso Nicholas Berg?", ed appare proprio come il classico errore di chi, dopo aver mentito, non resiste alla tentazione di mungere la bugia ben oltre lo stretto necessario. Non bastava infatti aver affibbiato l'omicidio ad un nome che probabilmente non esiste nemmeno, ... |
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Iraq : MA CHI HA UCCISO NICHOLAS BERG? |
Inviato da Redazione il 13/5/2004 10:00:00 (14987 letture) |
MA CHI HA UCCISO NICHOLAS BERG?
CURIOSE COINCIDENZE: I TAGLIAGOLE USANO LE STESSE SEDIE CHE SI USAVANO AD ABU GHRAB?
AGGIORNAMENTO 14.05.04 - Continuano ad emergere particolari inquietanti
13.05.04 - Ancora una volta la logica si ribella alla versone ufficiale dei fatti, ed ancora una volta emergono curiosi particolari che sembrano confermare come la faccenda sia in realtà andata in maniere diversa. Molto diversa. O forse, addirittura, diametralmente opposta.
Ciò che già suonava strano, nella versione ufficiale dell’esecuzione di Berg, erano due cose: una, che l’esecutore materiale della decapitazione, pur restando incappucciato come tutti gli altri, si fosse presentato al mondo con tanto di nome e cognome, Abu Musab al-Zarqawi (fra l’altro, un ennesimo A..A. – vedi link a fine articolo), e l’altra che il video chiudesse, a detta di chi l’aveva visto fino in fondo, con l’esclamazione classica Allah Akbar – Allah è grande. Tanto banale, appunto, quanto stonata in bocca a chi si era completamente dimenticato, fino a quel momento, di dire che agiva “in nome di dio”.
A questi sospetti istintivi, aggiungiamo ora il fatto di ritrovarsi con due versioni completamente diverse, fra militari e famiglia del ragazzo, sull’ultimo mese trascorso da Berg in Iraq, e soprattutto ... |
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Iraq : E SE TI DICESSERO CHE POTEVI ESSERCI TU AL SUO POSTO? |
Inviato da Redazione il 10/5/2004 10:21:13 (6463 letture) |
E SE TI DICESSERO CHE POTEVI ESSERCI TU AL SUO POSTO? di Massimo Mazzucco Chi non si è domandato almeno una volta, in questi giorni, "ma come si può arrivare a tanto?" E chi non si è risposto, altrettante volte, "va beh, bisogna proprio essere bacati nel cervello, per farlo". Noi stessi, appena uscita la notizia, ci domandavamo che cosa mai avessero messo in testa a questi ragazzi, per arrivare a fare quello che hanno fatto. Perchè da soli, uno pensa, non è possibile regredire di interi millenni in poche settimane. E invece pare che la risposta sia molto più semplice, anche se ancora più agghiacciante delle immagini stesse che tutti stiamo cercando di digerire. Tra le mille trasmissioni TV dedicate all'argomento, in America, è comparso ad un certo punto un ricercatore universitario, che ha mostrato degli spezzoni di un esperimento fatto in un’università della California, nel lontano 1972. Un gruppo di volontari avrebbe vissuto per un mese in un ambiente creato appositamente per loro, che replicava in tutto e per tutto un carcere di massima sicurezza. Il gruppo venne poi diviso, per sorteggio, fra carcerati e carcerieri, e furono date loro regole e condizioni che replicavano anch’esse nei minini particolari quelle di un carcere vero. Sarebbero stati inoltre isolati dal mondo, senza possibilità di comunicare con l’esterno, mentre avrebbero potuto ricevere ispezioni in qualunque momento, ma mai senza un minimo di preavviso. Quello che i volontari non sapevano, è che c'erano (sì, già allora!) delle telecamere nascoste in ogni locale della finta prigione. Per i primi due o tre giorni, tutto sembrò funzionare normalmente... |
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Iraq : LE TORTURE? GIOCHINI INNOCENTI. SONO IN ARRIVO STUPRI E OMIC |
Inviato da Redazione il 8/5/2004 11:18:47 (14707 letture) |
LE TORTURE? GIOCHINI INNOCENTI. SONO IN ARRIVO STUPRI E OMICIDI IN DIRETTA
di Massimo Mazzucco
08.05.04 - Se le immagini dei prigionieri torturati ci hanno fatto passare la voglia di mangiare per un pò, sappiate che fra qualche giorno rischiamo tutti di andare a far concorrenza a Pannella per il record mondiale di sopravvivenza a cappuccini e brioches.
L’allegra notizia ce l’ha data un senatore repubblicano, al termine dell’acceso confronto (tutto è relativo, ovviamente) che ha visto da una parte la commissione governativa fingere di torchiare Rumsfeld, dall’altra lo stesso Rumsfeld recitare a perfezione la sceneggiata del padre addolorato-ma-deciso, pentito-ma-orgoglioso, che alla fine è scomparso con una giravolta, dimenticandosi completamente di rassegnare le dimissioni. Prima infatti si è “assunto tutte le responsabilità del caso” come se fosse una semplice formula di rito, poi ha definito “abominevoli, intollerabili ed imperdonabili” le azioni dei suoi soldati come se appartenessero ad un esercito sbarcato da Marte, dopodichè ha chiarito che “se io solo sentissi di non essere più in grado di occupare questa posizione, sarei il primo a dare le dimissioni, senza aspettare che nessuno me lo chiedesse”. Ma che stupidi, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Bastava chiedere a lui se crede di aver sbagliato o no, e ci risparmiavamo un sacco di chiacchiere.
Ma il mormorio di malcontento, dovuto alla sua autoassoluzione, è stato presto sostituito da un lungo brivido lungo la schiena, quando un senatore repubblicano, parlando in diretta alla CNN ... |
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Iraq : GLI DISPIACE, MA NON SI SCUSA |
Inviato da Redazione il 6/5/2004 14:20:00 (6633 letture) |
GLI DISPIACE, MA NON SI SCUSA Come funziona il blocco mentale dei dogmatici. di Massimo Mazzucco 06.05.04 - Non c’è niente da fare, non ci riescono proprio, è più forte di loro. Nel fondamentalista dogmatico è evidente che la sequenza dei geni responsabile per il gesto delle scuse - diffusissimo in tutte le razze del mondo -deve essersi persa in qualche mutazione più strampalata delle altre. Lo avevamo già notato in occasione della preziosa opportunità gettata alle ortiche da Bush, alle Nazioni Unite, circa un anno fa (vedi: “ Operazione arroganza infinita”), e lì si trattava solo di ammettere di aver voluto un pò strafare, per poi chiedere umilmente aiuto per riportare sotto controllo una situazione che proprio in quel momento iniziava a sfuggire di mano. Oggi invece c’era la ben più grave necessità di correggere una rotta che sta portando l’America, e quindi il mondo, verso una scogliera che solo un cieco bendato con la testa in un secchiello riuscirebbe a non vedere. Una spaccatura totale, cioè, fra occidente e mondo arabo, con di mezzo quel piccolissimo elemento...... |
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Iraq : IL PENTAGONO SAPEVA |
Inviato da Redazione il 5/5/2004 1:06:37 (2600 letture) |
IL PENTAGONO SAPEVA
5-5-04 - Si sta allargando a macchia d'olio lo scandalo delle torture, con nuove rivelazioni che indicano ormai con certzza come in realtà i generali USA non solo sapessero tutto, ma fossero pure orgogliosi del "lavoro" fatto dai propri ragazzi. (A destra nella foto il super-generale Geoffrey D. Miller, responsabile del canile di Guantanamo, e orgoglioso inventore di alcuni dei più rivoltanti metodi di tortura adottati in Iraq). E mentre Rumsfeld si sta arrampicando sui vetri, pur di negare l'evidenza, la macchia d'olio ormai è arrivata sotto la porta della Casa Bianca: da più parti giungono richieste - anche dagli stessi repubblicani - di scuse ufficiali al mondo arabo da parte del presidente. Nel frattempo è stata messa in circolazione la foto (all'interno, insieme alla altre) che conferma in pieno le accuse contenute nel testo della lettera del soldato americano (in un articolo precedente). AVVISO: Le immagini, ora in circolazione senza i ritocchi del passaggio in TV, sono ancora più sconcertanti |
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Iraq : TORTURE: ORDINI SUPERIORI? UNA LETTERA ACCUSA I GENERALI |
Inviato da Redazione il 3/5/2004 7:52:29 (2726 letture) |
ULTIME NOTIZIE DAGLI USA:
TORTURE: ORDINI SUPERIORI? UNA LETTERA ACCUSA I GENERALI
HAMILL RIESCE AD "EVADERE"
HAMILL: L’ostaggio americano Thomas Hamill (foto), un autista che lavorava in Iraq per una sussidiaria della Halliburton, e che era stato rapito più di tre settimane fa dai miliziani iracheni, si trova ora sano e salvo in una sede del comando USA, dopo una fuga apparentemente rocambolesca. Hamill ha raccontato ai giornalisti americani – che ne faranno come minimo l’eroe della settimana – di aver sentito il lontano (?) rombo di un convoglio militare, di aver forzato (?) la porta della sua cella, e di aver corso quasi un miglio (??? – Hamill pesa almeno cento chili, e le ultime settimane non le ha certo passate facendo jogging) per raggiungere il convoglio. Sarebbe poi pure tornato, coi militari, ad arrestare i suoi secondini. (I quali invece non sentono passare i convogli, e continuano a dormire della grossa anche quando uno riesce a scardinarti la porta della cella sotto il naso?)
TORTURE: Mentre tutti si affrettavano a sottolineare che il caso dei marines torturatori era “un caso isolato”, noi ci chiedevamo cosa mai avessero messo in testa a quei soldati, perchè arrivassero a fare quello che hanno fatto ai loro prigionieri. E oggi la prima risposta l’abbiamo avuta. La moglie di un soldato qualunque, indignata sia dalle torture che dalla copertura generalizzata che stava montando a favore degli alti comandi USA, ha convocato una conferenza stampa e ha mostrato ai giornalisti una lettera ...
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Iraq : LA FEDE A SENSO UNICO |
Inviato da Redazione il 1/5/2004 0:59:25 (2568 letture) |
LA FEDE A SENSO UNICO
I sacramenti prima della battaglia, come ai tempi delle Crociate.
di Fabio de Nardis
30.4.04 - Da quando le cose si sono messe male per le truppe di occupazione, i principali media americani sono impegnati in una sforzo congiunto di propaganda militare. O almeno, nel migliore dei casi, di copertura totale e sistematica della verità. In un modo o nell’altro, non una parola è spesa per descrivere le condizioni di sofferenza del popolo iracheno, a Najaf come a Baghdad, assediato da mesi, ridotto allo stremo, senza acqua, luce, cibo. Non un’immagine è dedicata ai bambini mutilati, alle famiglie distrutte, ai luoghi sacri bombardati senza alcun rispetto per la cultura e i sentimenti di un popolo antico come il mondo.
Tutte le attenzioni sono invece rivolte ai soldati americani, costretti a lottare contro un nemico feroce ed imprevedibile, guidato dalla mano assassina di Satana. I quotidiani mostrano la vita di tutti i giorni negli accampamenti, la fratellanza e la solidarietà tra i soldati, le loro paure, le loro debolezze, il loro orgoglio. Il focus si sposta regolarmente, così, dalla dimensione politica, economica e militare, a quella personale ed intimistica. Abbondano foto di soldati che piangono di fronte ai corpi dei compagni caduti, o che – soprattutto - pregano tenendosi per mano, prima di andare in combattimento. Oggi, il Los Angeles Times apre ...
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Iraq : VERGOGNA A STELLE E STRISCE. Il video che inchioda i Marines |
Inviato da Redazione il 30/4/2004 11:24:17 (4156 letture) |
VERGOGNA A STELLE E STRISCE - Il video che inchioda i Marines torturatori di Massimo Mazzucco
30.4.04 - No, non è un Cristo qualunque, di quegli altarini con le lucine che si vedono in giro un pò dappertutto nei paesi d’Italia. Quello nella foto è un qualunque povero cristo - un iracheno in carne e ossa, nello specifico - torturato per puro divertimento dai marines, che lo tengono prigioniero ad Abu Ghraib, la temutissima prigione di Baghdad ai tempi di Saddam (e ora, si immagina, tristemente rimpianta). Sta in piedi su uno scatolone, incappucciato, con dei fili elettrici collegati alle estremità (all’interno le immagini complete), e il divertimento, per i marines, consiste nel vedere quanto tempo riesce a stare in piedi, senza cadere dallo scatolone. Se infatti ciò accadesse, verrebbe subito punito con una scarica elettrica che gli attraversa il corpo da parte a parte. I suoi compagni più fortunati, invece, sono stato obbligati a posare nudi, per l’obbiettivo dei marines trionfanti, nell’atto – ci si illude solo simulato – di sodomizzarsi a vicenda, in posizioni da orgia omosessuale. Ma non basta. La ciliegina arriva quando scopriamo che il generale di brigata responsabile della prigione, che rischia ora la corte marziale, ... |
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Iraq : LETTERA AI RAPITORI DEGLI OSTAGGI |
Inviato da Redazione il 28/4/2004 20:49:38 (2633 letture) |
LETTERA AI RAPITORI DEGLI OSTAGGI
Questa lettera è stata spedita al Corriere della Sera e a Repubblica. Nessuno dei due ha ritenuto di pubblicarla.
***
di Massimo Mazzucco
26.4.04 - Mi rivolgo ai rapitori degli ostaggi italiani come il cittadino qualunque che sono, nella speranza proprio di rappresentare il pensiero, se non di tutti, almeno di buona parte dei miei connazionali. Perchè tutti i difetti si potranno riconoscere a noi italliani, ma non certo la mancanza ultima di buon senso.
Già il ricatto in sè, specialmente se imperniato sulla vita stessa degli individui, è una delle azioni più deplorevoli che si possano immaginare, ma voi avete voluto mettere in scacco un intero popolo, il nostro, ponendogli un’alternativa chiaramente inaccettabile, oltre che impraticabile. Mentre voi stessi vi trovate in una situazione poco agevole, poichè, come immagino, sarete convinti che dall’esito di questo braccio di ferro possa dipendere buona parte del futuro della vostra nazione. Ovvero, avete creato una situazione nella quale, se “sbagliamo” noi (nei vostri termini), ci rimettiamo quello che voi riterrete sia il nostro prezzo da pagare, ma se “sbagliate” voi, nel senso che non otterrete nulla di utile alla vostra causa, ci rimette tutta quella fetta di futuro nazionale che appunto contavate di poter determinare.
E visto che la partita, al punto in cui siamo, ben difficilmente porterà vantaggi ad alcuno....
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Iraq : E’ L’INIZIO DELLA FINE? |
Inviato da Redazione il 8/4/2004 9:33:51 (2533 letture) |
E’ L’INIZIO DELLA FINE?
Chissà che cosa passa per la testa dei generali dell’armata più potente del mondo, ora che ben dieci città irachene (non è che ce ne siano molte di più) sono totalmente o parzialmente tornate sotto il controllo delle milizie locali. Di sicuro la scelta di applicare il pugno di ferro, senza poi avere sottomano i mezzi per contenere la prevedibile risposta, non parla molto a favore della lungimiranza del comando USA. Ieri hanno addirittura bombardato una loro moschea, con la puerile scusa che era diventata un centro operativo anti-americano.
Ma sotto c’è probabilmente molto di più.
Oggi sono infatti trapelate da Washington indicazioni su un poderoso braccio di ferro che sarebbe in corso fra Pentagono e Casa Bianca, nelle persone del vice-presidente Cheney (nei momenti delicati Bush lo mandano regolarmente a casa sua, in Texas, a “riflettere” lontano dalle leve di comando) e di Donald Rumsfeld, ministro della Difesa e capo del Pentagono. La questione è ...
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Iraq : SADR “FUORILEGGE” COME NEI WESTERN: E' BREMER LO SCERIFFO |
Inviato da Redazione il 6/4/2004 1:07:17 (2389 letture) |
SADR “FUORILEGGE” COME NEI WESTERN: E’ BREMER LO SCERIFFO.
di Massimo Mazzucco
Il comando USA in Iraq, sotto il proconsole “civile” Bremer (fino all’altro ieri un normalissimo pezzo grosso del Pentagono) ha fatto oggi l’unica cosa che il buon senso consigliava di non fare, in un momento delicatissimo per l’intero esito della faccenda irachena: ha dichiarato Sadr “fuorilegge”, ed ha emesso contro di lui un mandato di cattura, proprio come nei “wanted” dei film western. Solo che qui il pistolero non è proprio dei più solitari.
Sadr è infatti asserragliato da due giorni nella sua moschea, e circondato da centinaia di fedelissimi, che sono più che pronti a morire per quello che anche uno molto meno fanatico di loro considererebbe giusto: il diritto alla parola.
La stupidaggine infatti di avergli chiuso di prepotenza il giornale locale, solo perchè ... |
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