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Iraq : Arabia Saudita, il regno dell'ambiguità
Inviato da Mnz86 il 31/3/2007 11:40:00 (7687 letture)

di Andrea Franzoni

Mentre gli Stati Uniti e Israele soffrono un calo di credibilità e di capacità di manovra ed una instabilità interna, lo scenario medio orientale osserva l’emergere dell’Arabia Saudita che si va proponendo apertamente come potenza regionale pacificatrice nuova paladina della stabilità regionale.

Se da un lato è sicuramente presto per sancire questo atteggiamento come reale autonomia della dinastia dei Saud dai tradizionali alleati a Washington, e per stabilire se l’iniziativa dell’Arabia sia intenzionata a rafforzare la propria influenza unicamente sul mondo sunnita (in opposizione all’Iran faro sciita) o a creare una nuova unità nel mondo musulmano, dall’altra sono evidenti negli ultimi giorni le critiche aperte del re Abdullah agli Usa sull’Iraq, le intense relazioni diplomatiche con l’Iran e i tentativi di risoluzione della questione palestinese e di quella sudanese. Queste mosse da una parte possono sembrare in aperta rottura con i piani degli Stati Uniti, ...

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Iraq : Ufficiale israeliano vende armi ai terroristi in Iraq
Inviato da Redazione il 28/3/2007 22:10:00 (12198 letture)

A cura di PressTV

Ma'ariv Daily riferisce che un ufficiale israeliano in pensione vende armi a gruppi terroristici in Iraq

L' ennesima evidenza che la guerra civile in Iraq viene artificialmente scatenata e finanziata dalle forze di occupazione per screditare la legittima resistenza del popolo iracheno e giustificare in occidente la permanenza dei 'pacificatori'. N.d.R.

In base a quanto riportato da Ma’ariv, Shmoel Avivi, un ufficiale israeliano in pensione, ha fondato due anni fa una società in Iraq che vende segretamente armi a gruppi terroristici.

Amnesty International ha affermato che Avivi è uno dei maggiori commercianti di armi del Medioriente.

Fonti irachene hanno annunciato che gli attacchi terroristici in Iraq sono stati appoggiati dalle agenzie di intelligence CIA e Mossad ...

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Iraq : I nostri soldi per i "contractors"
Inviato da Redazione il 20/3/2007 7:10:00 (13733 letture)

Il 27 marzo il nostro parlamento voterà il nuovo finanziamento alle campagne di guerra in Afghanistan e Iraq. Fra le altre cose, pare che svariati milioni di euro andranno alle società dei cosiddetti "contractors", ovvero i mercenari che forniscono la protezione armata alle società occidentali che stanno cercando di fare business in Iraq. Fra i contractors che gioveranno del nostro finanziamento c'è anche la Aegis, la società inglese i cui soldati furono immortalati, l'anno scorso, in un video girato da loro stessi, nel quale mostravano di adottare delle "regole di ingaggio" molto particolari. Qui l'articolo originale"Battuta di caccia a Baghdad". Il video è scaricabile qui.



Segue comunicato stampa COBAS sulla manifestazione di ieri a Roma per il ritiro delle nostre truppe dall'Afghanistan. (Commenti anche sul caso Mastrogiacomo).

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Iraq : USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Inviato da Mnz86 il 15/2/2007 12:00:00 (6477 letture)

di Andrea Franzoni

Il 29 gennaio, nella città santa sciita di Najaf, le truppe americane intervennero offrendo supporto aereo a reparti dell’esercito irakeno impegnati in un conflitto a fuoco contro alcuni “miliziani” appartenenti a tribù locali. La potenza di fuoco americana, intervenuta sulla scorta della richiesta di sostegno mossa dalle truppe dell’esercito regolare che avevano parlato di un attacco da parte di gruppi terroristici legati ad Al Qaeda, risolse una battaglia feroce durata 15 ore lasciando sul campo 263 vittime tra i “miliziani” (tra cui donne e bambini). Ad oltre 20 giorni, tuttavia, una verità tragica e sconvolgente è filtrata quasi completamente grazie al lavoro di alcuni inviati coraggiosi che hanno raccolto le perplessità e le testimonianze dei capi tribali e della stampa locale.

La nuova versione dei fatti, confermata da fonti locali, è ancora più drammatica perché parla di un conflitto interno sorto tra gruppi sciiti vicini all’Iran (che detengono la maggioranza nel governo e nell’esercito irakeno) e gruppi sciiti ostili nel quale gli Stati Uniti, totalmente allo sbando, soli ed incapaci di muoversi in una realtà tanto complessa e tanto intrecciata come quella irakena, ...

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Iraq : Nassiriya: il caso è chiuso
Inviato da Ashoka il 6/2/2007 9:00:00 (8633 letture)

Sarebbero stati identificati tutti e cinque gli ideatori dell'attacco che, nel novembre 2003, colpì la base italiana in Iraq di Nassiriya, provocando la morte si 28 persone, di cui 19 italiani.

Il Gip di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per “strage aggravata da finalità di terrorismo" nei confronti di cinque “militanti islamici” che si presume siano affiliati ad Al Qaeda (e chi non lo è?) e legati a quell'Abu Musab Al Zarqawi (e chi non lo era?), ritenuto il luogotenente di Bin Laden in Iraq.

Difficilmente potrà emergere qualche nuovo dettaglio dai cinque sospettati in quanto quattro di loro sono morti ed il quinto, Abu Omar al Kurdi, è detenuto in un carcere di Baghdad dove attende di scontare la pena capitale.

Non ci soffermiamo sul ruolo delle truppe italiane in Iraq e sul significato dell'attacco del 2003, riportando solamente un originale discorso parlamentare dell'ex ministro della difesa Antonio Martino, tenuto all'indomani di un altro attacco al nostro contingente militare, quello del Giugno 2006.



Preme invece sottolineare il commento che lo stesso Martino rilasciò, ...

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Iraq : Il miracolo USA in Iraq: la moltiplicazione delle guerre e…dei morti
Inviato da Enrico il 5/2/2007 9:20:00 (6634 letture)

Ormai è ufficiale. Gli USA hanno compiuto un miracolo in Iraq e lo ha rivelato al mondo intero il Ministro della Difesa Gates affermando che “in Iraq non c’è una guerra ma ce ne sono quattro: una contrappone sciiti a sciiti, principalmente nel sud; la seconda e' un conflitto settario in corso principalmente a Baghdad; la terza e' portata avanti dai ribelli; e la quarta e' quella di al Qaeda”…. E tutto il mondo naturalmente deve essere grato alla superpotenza americana di questo miracolo che s’ispira liberamente a quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che però è di antica data e del tutto obsoleto. Ora ci troviamo di fronte invece a un’impresa moderna, ben progettata e realizzata in pochi anni...

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Iraq : Olbermann - Il sacrificio
Inviato da goldstein il 10/1/2007 0:00:00 (5675 letture)

Estratto della trasmissione Countdown della rete Statunitense MSNBC andata in onda il 2/1/2007. Il conduttore Keith Olbermann parla di un rapporto della BBC che anticipa la "nuova strategia per l'Iraq" dell'Amministrazione Statunitense, che si crede verrà annunciata formalmente nel discorso di domani sera (notte in Italia) dal Presidente Bush. La parola d'ordine è: "Sacrificio." (per vedere il filmato nella finestra - più grande - di Google Video cliccate qui.)


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Iraq : Oil for blood
Inviato da goldstein il 9/1/2007 0:01:08 (6361 letture)

di Marco M

Per 35 anni, le compagnie petrolifere straniere che desideravano il petrolio dell'Iraq sono state come bambini con la faccia contro la vetrina di un negozio di dolci chiuso.

Ma le cose cambieranno presto.

Il Consiglio dei Ministri iracheno sta per approvare la nuova legge sugli idrocarburi, fortemente voluta da Stati Uniti e Gran Bretagna, che aprirà le porte alle compagnie occidentali. Dopo la nazionalizzazione del 1972, le multinazionali del petrolio torneranno in Iraq...

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Iraq : "Saddam sgozzato?"
Inviato da Redazione il 8/1/2007 22:41:25 (13569 letture)

In rete sta iniziando a girare la voce che a Saddam, durante l'impiccagione, sia anche stata tagliata la gola. A confermarlo, un nuovo spezzone di video-telefonino, di pochi secondi, nel quale inizialmente si vede il corpo dell'ex-dittatore coperto da un telo bianco. Il telo viene poi sollevato all'altezza della testa, e per alcuni secondi si vede in primo piano il volto di Saddam cadavere, adagiato di profilo. Gli occhi sono chiusi, sullo zigomo e sulla guancia compaiono due ematomi, e sotto la mascella, in mezzo alla folta barba, spicca una chiazza di colore rosso vivo, che ha tutta l'apparenza di essere un taglio nella carne, lungo qualche centimetro. A conferma che non si tratti di un macabro trucco di carnevale, ...

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Iraq : La forca democratica
Inviato da marcocedol il 31/12/2006 8:52:11 (37861 letture)

di Marco Cedolin

Il cappio che si è stretto intorno al collo di Saddam Hussein è simile ad un foglio intonso, abbacinante nel suo biancicare, che si sta colorando di fiumi di parole, rosse come il sangue con il quale da cinque anni si stanno imbrattando i “muri del mondo” con parole come democrazia, civiltà, giustizia e libertà.

L’assassinio democratico di Saddam, a prescindere da quelle che possano essere le sue colpe, rappresenta solamente il patetico tentativo da parte dell’amministrazione Bush e dei suoi alleati, di dare un senso ad una tragedia che senso non ha.

In questo Iraq precipitato a forza nel medioevo nulla ha un senso, ogni cosa è paradossale, ogni parola è stonata, ogni azione è semplicemente una scheggia di pazzia. Non esistono giustificazioni per le centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini massacrati, straziati, mutilati senza pietà, .così come non esistono per i prigionieri torturati dentro al carcere di Abu Grahib o i civili di Falluja bruciati come ceri dalle bombe al fosforo bianco.

L’Iraq che si dibatte nel suo nuovo medioevo democratico non è più uno Stato, ...

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Iraq : Le ultime parole di Saddam Hussein
Inviato da Redazione il 28/12/2006 7:47:14 (10146 letture)

Molto probabilmente verremo a sapere che Saddam Hussein è stato impiccato soltanto a cose fatte, e questo potrebbe avvenire in qualunque momento da oggi in poi, e dovrebbe avvenire entro un mese al massimo.

Così stabilisce la legge irachena, dopo che Saddam ha perso ieri l'appello contro la sentenza di morte emessa circa due mesi fa contro di lui. "Condannato a morte" ancora prima di entrare in tribunale, l'ex-presidente iracheno sarà la vuota comparsa di una drammatica uscita di scena che ormai non serve nemmeno più a coloro che l'hanno voluta. Ma il copione, nel suo caso, non prevede alternative: dopo che le ADM non si sono trovate, il "dittatore deposto" e il "paese liberato" rimangono l'unica scusa decente a cui Blair e Bush possono ancora aggrapparsi per giustificare in qualche modo la loro infausta scelta di invadere il paese.

In realtà, anche se ufficialmente ne escono sconfitti, lo scopo ultimo dei neocons è stato raggiunto: destabilizzare il paese, spaccandolo su tre fronti ormai irrimediabilmente nemici, per poter meglio gestire in futuro la loro strategia di controllo delle risorse petrolifere. E' proprio questo l'aspetto che Saddam ha tenuto a rimarcare, nella lettera conclusiva che ha scritto al proprio popolo, ...

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Iraq : Il fantasma di My Lai
Inviato da Redazione il 22/12/2006 7:20:27 (5687 letture)

Qualcuno ricorda il massacro di Hadita, in Iraq? Dopo essere state attaccati lungo la strada dai "ribelli" iracheni, un gruppo di marines decise di vendicarsi secondo l'antico stile di guerra che già aveva reso noti i romani nel mondo: la rappresaglia su civili innocenti. Fu così che nel novembre dell'anno scorso 24 iracheni "qualunque", fra cui un ultrasettantenne e un bambino di tre anni, furono massacrati a colpi di mitra nelle loro abitazioni del villaggio di Hadita.

L'episodio, probabilmente come tantissimi altri, era inizialmente passato sotto silenzio. Ma dopo tre mesi emerse un filmato, girato da uno degli stessi militari, che mostrava nel dettaglio i segni del massacro, e che riuscì in qualche modo ad arrivare fino a Time Magazine, sollevando un'ondata di reazioni negative.

A quel punto i militari furono obbligati a fingere di fare un'inchiesta, nella quale i marines si difesero dicendo che i morti erano dovuti allo scambio di fuoco incrociato fra loro e i "ribelli" che li stavano attaccando. Ma furono platealmente smentiti da numerose testimonianze degli abitanti locali, che confermarono che non si fosse affatto trattato di uno scontro a fuoco, ma di una semplice operazione di rappresaglia, gelida e premeditata.

Finchè c'era Rumsfeld, però, il caso sembrava essere rimasto nel limbo, ma da quando l'anima nera dei neocons ha dovuto fare le valigie, …

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Iraq : Quando arriva la democrazia
Inviato da Redazione il 18/12/2006 3:54:18 (7899 letture)

C'è una differenza abissale - forse incolmabile - fra quello che noi pensiamo che accada in Iraq, o in Afghanistan, e quello che davvero succede, giorno dopo giorno, su un teatro di guerra come quelli.

La nostra percezione della guerra subisce almeno tre filtri, prima di cristallizzarsi in qualche maniera nella nostra mente: il primo filtro è quello di colui che ci racconta le cose, il reporter "embedded" che probabilmente sceglie  già in partenza in maniera da escludere tutto ciò che sarebbe inaccettabile ai nostri occhi. Poi c'è il filtro di chi le immagini le riceve, in America, e le rimette in onda per il mondo intero: direttori di telegiornale strapagati proprio perchè sanno a loro volta modulare, smussare, e confezionare per il proprio pubblico il messaggio comunque "crudo" che arriva dal fronte. Infine c'è il filtro dei nostri occhi e della nostra mente, che di fronte al televisore vogliono vedere e sapere soltanto quello va bene a ciascuno di noi di vedere e di sapere. Quasi sempre molto poco, se non nulla del tutto.

Solo in questo modo è possibile spiegare lo spiazzamento totale che ci coglie nell'osservare il breve filmato  che segue (non ci sono immagini cruente). Anzi, questo filmato ci informa che c'è sicuramente un quarto filtro da tenere assolutamente in conto: quello che devono aver raccontato gli uomini di Rumsfeld a questi poveri soldati americani, per averli ridotti ad agire come agiscono. Si, ho scritto "poveri soldati americani", …

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Iraq : Un semplice scarto di mezzo milione
Inviato da Redazione il 3/12/2006 8:31:18 (8444 letture)

Mezzo milione di morti in più o in meno, che differenza volete che faccia? A Londra sono morte, il 7 Luglio 2005, circa 50 persone, e l'Europa si è praticamente fermata per una settimana.

A Baghdad se ne vanno in 50 al giorno - quando va bene - e nessuno ci fa caso. Tanto, direbbe il caro Teodori, quelli sono "tutti terroristi". "Tutti", sia chiaro, nessuno escluso, e "terroristi" soprattutto, ci mancherebbe. Anzi, "tagliagole", perchè no? Tanto le parole sono gratis.

La rivista medica Lancet ha deciso di uscire leggermente dal seminato, e ha voluto fare un "reassessment" indipendente delle stime dei morti civili in Iraq, a partire dal 2003, che ufficialmente si aggira in questo periodo sui 150.000.

Ne avrebbero constatati soltanto una mezza milionata in più.

A causa della mancanza di dati certi, i ricercatori di Lancet hanno lavorato non su cifre assolute, ...

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Iraq : Lo spettro di Norimberga
Inviato da Redazione il 5/11/2006 18:50:25 (4849 letture)

L'ultimo atto è sempre il più ributtante. Sacrificare la tua stessa creazione, affinchè il mondo non possa addossarti la colpa degli orrori che lui ha scatenato, è il gesto più vile e ripugnante di un intero ciclo di gestazione del Male marcio fin dalla radice. Ma è anche la catarsi, la liberazione dall'incubo, l'illusione di una nuova purezza destinata a durare quanto basti per liberarsi del fantasma del passato, per rinchiuderlo in una bara della memoria dalla quale non potrà mai più liberarsi.

La vera prigionia di Saddam Hussein inizia oggi, con il primo giorno che scandisce il conto alla rovescia che lo porterà al capestro. In quel momento diventerà prigioniero per sempre ...

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