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Iraq : Tre Iraq per un'America felice
Inviato da Redazione il 20/10/2006 9:36:51 (6719 letture)

Ormai le notizie, almeno per chi ha un pò di memoria, non sono più degli "eventi che accadono ", ma una semplice conferma di una nuova scena del Grande Copione che è stata girata e messa in archivio esattamente come previsto.

Il Grande Copione è il progetto di conquista mondiale da parte dei neocons, noto come PNAC, che punta sulla installazione strategica permanente di forze militari americane in medio Oriente, dovunque sia possibile controllare le risorse energetiche presenti in quella zona. Un esempio a caso può essere l'Afghanistan, per il suo gas naturale, oppure l'Iraq, per il suo petrolio. Con l'Iran stretto fra i due, a fare gola ai neocons in maniera fin troppo provocante.

Già dall'autunno del 2003, quando si iniziava a capire che la "passeggiata a Baghdad" rischiava di diventare un secondo Viet-Nam, ...

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Iraq : "Pronto sono Al". "Pacino?" "No, Zarqawi."
Inviato da Redazione il 4/7/2006 9:49:32 (3977 letture)

E' solo un flash d'agenzia, ma per chi segue un pò più da vicino le faccende di Al-Queda, è stracolmo di significato.

L'agendina telefonica di Al-Zarqawi conteneva una lista di nomi iracheni particolarmente "pesanti", che per ora non sono stati resi noti. É stato solo fatto sapere che si trattava di "senior officials", cioè di gradi superiori, fra dipendenti ministeriali e membri dello stesso parlamento iracheno.

Naturalmente, il portavoce iracheno ha anche detto che "gli iracheni non possono andare mano nella mano con i terroristi ...

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Iraq : Il fallimento USA, i doveri dell'Italia
Inviato da Enrico il 14/6/2006 20:54:03 (5529 letture)

di Enrico Sabatino

Anche se era ben chiaro a chi osserva seriamente ciò che succede in Iraq da almeno 2 anni e mezzo, il fallimento degli USA in Iraq è ormai totalmente acclarato e lo stesso Bush ieri, dopo la visita lampo a Baghdad, lo ha inconsciamente e implicitamente ammesso.

Ieri infatti Bush, a bordo dell’Air Force One, ha fatto delle dichiarazioni pesanti con un’estrema naturalezza, senza forse rendersi bene conto di ciò che stava dicendo. Auspicando un miglioramento della situazione irachena, ha ammesso candidamente che mettere fine a tutte le violenze in Iraq sarà impossibile.

Ecco qualche estratto delle sue dichiarazioni, prese dal sito online di Repubblica: “Se il parametro di riferimento e' nessuna violenza, …

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Iraq : Il lupo perde il pelo
Inviato da Redazione il 9/6/2006 0:54:09 (11471 letture)

L'unico commento con cui introdurre questi articolo è la sua data di pubblicazione, 23 luglio 2003, quasi tre anni fa. Il resto, si commenta da solo.

Tre adulti e un bambino tengono in scacco per 6 ore l'esercito americano

E adesso noi dovremmo credere che i famigerati Odai e Qusai, i figli del male incarnatisi dal baffo sinistro di Saddam, che vivono con una taglia da 15 milioni di $ l'uno sulla gobba, si fossero tranquillamente sistemati ad invecchiare in un villino di un caro cugino, in una delle città roccaforte dei sunniti dove nessuno si aspetterebbe mai di trovarli? E poi tutti e due insieme, così, tanto per dividere i rischi di decapitazione da una parte, e per dare meno nell'occhio dall'altra?

E dovremmo anche credere che quando un gentile signore dall'accento americano bussa alla porta, chiedendo di perquisire il villino con un gruppetto di soldati, respinto se ne va sbofonchiando e torna un'ora dopo con un intero battaglione, ma loro nel frattempo non si sono nemmeno preparati una via di fuga, travestiti magari da dromedari del Circo Togni?

E poi ancora: se tu fossi quel signore americano, e ricevi la soffiata - come ci racconta la versione ufficiale - sul nascondiglio dei fratelli maledetti, vai prima a bussare con educazione, portandoti solo quattro marines sudati e sfiniti, e poi torni con l'esercito soltanto se ti dice male, ...

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Iraq : A Nassirija si continua a morire entro i tempi tecnici
Inviato da marcocedol il 6/6/2006 4:46:23 (8310 letture)

di Marco Cedolin

Mentre il neonato governo italiano capitanato da Romano Prodi stava concludendo il proprio conclave nella serenità dell’Umbria, alla ricerca dell’unità perduta, o se preferite mai trovata, in Iraq a un centinaio di chilometri da Nassirija il caporalmaggiore Alessandro Pibiri perdeva la vita nell’esplosione del mezzo blindato sul quale viaggiava insieme a quattro commilitoni che sono rimasti feriti nell’incidente.

I soldati italiani stavano scortando un convoglio logistico britannico quando un ordigno telecomandato ha fatto saltare in aria il loro automezzo. Salgono così a 38 i “caduti di guerra” vittime di una missione di pace che se fin dall’inizio ha avuto ben poche ragioni di esistere, oggi non ne possiede veramente più nessuna.

Ogni giorno che passa si palesa maggiormente l’assoluta mancanza di motivazioni che sostengano la necessità di mantenere in terra irachena un contingente militare ormai impaludato nelle sabbie mobili di un’occupazione armata priva di senso e di prospettive.

Romano Prodi, esempio inarrivabile di mediazione e diplomazia, sembra in verità l’unico italiano a non essersi ancora accorto ...

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Iraq : La messinscena infinita
Inviato da Redazione il 2/6/2006 10:49:25 (4728 letture)

Viene un groppo allo stomaco, nel tornare a dover parlare di un altro "massacro nascosto" da parte dei Marines in Iraq. Ma non è tanto per il sangue, o per gli occhi vuoti e disperati dell'unica bimba superstite, che mentre vedeva cadere attorno a sè la sua intera famiglia, falciata dalle mitragliatrici americane, ha capito che l'unico modo di riuscire a sopravvivere era quello di fingersi morta in mezzo al sangue dei fratelli abbattuti. No, sembra mostruoso dirlo, ma a questo tipo di emozioni, in un modo o nell'altro, sembriamo quasi esserci abituati.

Quello che fa venire il voltastomaco è il dover assistere di nuovo, impotenti, alla messinscena della "solita mela marcia", del "ci sarà sicuramente un'inchiesta", seguita dal solito "i responsabili saranno puniti", che già sappiamo non avverrà mai. In altre parole, dell'ipocrisia che ci obbliga ad assistere a una rappresentazione ...

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Iraq : Morire due volte
Inviato da Redazione il 30/5/2006 11:22:30 (5414 letture)

Sui giornalisti morti ieri in Iraq c'è ben poco da aggiungere a quello che già è stato detto un pò da tutti. Quando uno crepa dilaniato da una bomba, solo perchè aveva scelto come mestiere quello di informare la gente (e farlo da embedded è ancora più difficile), c'è solo da tacere e da levarsi tanto di cappello. Diventa magari più interessante cercare di collocare l'episodio in prospettiva, invece di trattarlo come l'ennesimo "incidente di percorso".

E' ormai da tempo che la lista dei giornalisti morti in Medio Oriente, durante le campagne di Afghanistan e Iraq, ha superato in maniera statisticamente inaccettabile la media storica dei reporters morti in una qualunque guerra nel mondo. Ancora più significativo è il fatto che a morire nel modo più curioso - chi ha mai visto un giornalista di guerra, avvezzo a ogni tipo di pericolo, sporgersi e cadere accidentalmente nel vuoto, ...

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Iraq : Iraq: un ritiro militare totale e senza residui
Inviato da Enrico il 27/5/2006 18:21:37 (4045 letture)

di Enrico Sabatino

Il Ministro degli Esteri D’Alema ha dichiarato in queste ultime ore: ”Il governo sta lavorando ad un disimpegno militare effettivo e pieno dall'Iraq. Ci sono molti Paesi presenti in Iraq senza contingenti….. Ci sono diverse modalità di presenza, stiamo studiando quelle effettivamente compatibili con il ritiro delle forze armate…. Le forze armate consentono una presenza più significativa della missione civile, ma noi intendiamo mantenere l'impegno che abbiamo assunto con gli elettori di ritirare i militari”.

Il sottosegretario alla Difesa Forcieri ha affermato anche che resteranno almeno 600-800 soldati che entrerebbero a far parte delle strutture internazionali a guida americana che agiscono nelle diverse province irachene (i PRT, Provincial Reconstruction Team) e che si occuperebbero di garantire la sicurezza dei funzionari e volontari italiani addetti a gestire la ricostruzione civile dell’Iraq.

Concetto ribadito anche da alti membri dell’Esercito Italiano che hanno aggiunto che per ogni civile italiano in missione …

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Iraq : Nassirya, di nuovo
Inviato da Redazione il 27/4/2006 12:47:18 (6239 letture)

Con il passare delle ore c'è una sola certezza che si viene delineando: nulla, assolutamente nulla è cambiato, dal giorno del primo attacco di Nassirya, nel lontano Novembre 2003 (in guerra, due anni sono un'eternità). La retorica, le bugie, le ipocrisie, la falsità, la messinscena pubblica, tutto rimane immutato. Non resta quindi che riproporre lo stesso identico articolo di allora, del quale, significativamente, non è stato necessario cambiare nemmeno una virgola. Quelle bare, in fondo, a casa ci sono già ritornate una volta, ma inutilmente.

Il buio degli eroi

Le bare che escono dalla pancia del C-130, avvolte dal tricolore, sono quelle di un surreale parto all’incontrario, reso ancor più agghiacciante dai vapori silenziosi dei vivi che galleggiano nella fredda notte di Ciampino.

Nella fredda notte della nostra civiltà.

Partiti per aiutare coloro che sono più disperati e bisognosi di noi, sono morti dilaniati, dissanguati e soprattutto soli, in un posto lontano da casa che tre mesi fa nemmeno conoscevano. Mentre la vista ti si annebbia, il dolore ti trafigge da ogni parte, il caldo sale a vampate da tutto il corpo, ti resta solo qualche attimo confuso per domandarti, per cercare almeno di capire, per riuscire forse soltanto a capire di non avere capito.

Sputi sabbia e sangue insieme, e mentre ti tieni in mano le budella calde ti domandi: ma perchè? Chi sono coloro che mi hanno mandato qui? Cosa volevano da me? Non stavo forse facendo il mio dovere? Non stavo aiutando questa gente...

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Iraq : I superstiti tornano a casa
Inviato da Redazione il 31/3/2006 5:27:39 (3696 letture)

Jill Carroll, la giornalista del Christian Science Monitor rapita tre mesi fa a Baghdad, è tornata a casa. Sta bene, e non le è stato torto un capello. Sembrerebbe quindi una notizia "innocente", che in un certo senso non merita nemmeno di apparire sulle prime pagine.

Il tempo infatti ha già cominciato a fare il suo lavoro, e la nostra memoria, su fatti relativamente recenti come i rapimenti dei giornalisti a Baghdad, comincia già ad offuscarsi. Ma basta un piccolo sforzo, per "ricollegare i puntini", e diventa subito chiaro che il rapimento della Carroll non è stato che l'ultimo anello della campagna di terrorismo - questo sì, quello vero - contro i giornalisti indipendenti in Medio Oriente.

Il Christian Science Monitor, fra le altre cose, è di tutto meno che un quotidiano "cristiano" (la vicenda del suo nome è tutta una storia a parte), ma di certo se c'è in USA una testata di tiratura nazionale che si è sforzata in questi anni di offrire la verità, entro i limiti concessi dall'attuale regime, è proprio questa. Non a caso Carroll, la quintessenza del giornalismo indipendente, a Baghdad stava lavorando per loro.

Dopo questa mattanza, sia fisica che psicologica, nella quale abbiamo perso anche il nostro Enzo Baldoni, Jill Carroll appare come un fortunato superstite ...

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Iraq : Il doppio inganno iracheno
Inviato da Redazione il 24/2/2006 3:39:47 (5784 letture)

L'Iraq è in fiamme. Tre intere province, compresa quella di Baghdad, sono sotto il coprifuoco. Dalle 8 di ieri sera fino alle 16 di oggi nessuno potrà circolare, e con tutta probabilità, alle 8 di questa sera il coprifuoco tornerà fino a domani mattina. Da lì in poi, è tutto un incognita.

Come noto, la scintilla che ha provocato questa violenta accelerazione verso la guerra civile, è stata la distruzione della moschea di Samarra, una fra le quattro più importanti moschee per la popolazione sciita.

Una delle conseguenze più vistose dell'escalation è stato l'omicidio a freddo di 47 civili, da parte di altri iracheni, che svetta su una serie ormai infinita di attentati, omicidi, vendette, rapimenti, ...

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Iraq : Battuta di caccia a Baghdad
Inviato da Redazione il 30/11/2005 13:06:40 (13311 letture)

(il filmato è disponibile - leggere nota in coda)

Il trofeo di oggi verrà assegnato alla squadra che riuscirà a colpire più bersagli durante un intero giro in tangenziale, intorno alla città. Si assegneranno 10 punti per le jeep, i camion, e i veicoli oversize, 20 per le auto normali, 50 per le utilitarie sotto i tre metri di lunghezza.

Sembrerebbe solo un cinico esercizio di pessimo humor, ma potrebbe benissimo essere anche la regola vera e propria a cui si attengono i personaggi che vedrete - anzi, che non vedrete - in questo filmato. Non solo non vedrete gli assassini, ma nemmeno i morti, che sembrano essere purtroppo molti di più. Vedrete solo, paradossalmente, delle automobili.

A divertirsi in quel modo sono, secondo i vari siti che hanno immesso clandestinamente il filmato in rete, ...

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Iraq : A domanda non risponde. Massimo Teodori sul fosforo bianco.
Inviato da Redazione il 29/11/2005 10:31:44 (8082 letture)

Egregio Sig. Teodori, dopo lo scontro radiofonico di questa mattina sono certo che ci leggerà, e quindi ne approfitto per concludere qui il discorso che lei non ha voluto affrontare durante la diretta.

Ma non giudicherò i contenuti del suo intervento, anche perchè non hanno fatto che ricalcare quelli da lei già espressi in precedenza, che a mia volta ho già commentato esaurientemente. La guerra è guerra, erano 20.000 tagliatori di teste, il fosforo serve a illuminare, se poi cade non è colpa mia, eccetera eccetera. E per fortuna che lei insegna storia, mi dicono, e pure americana per giunta.

Mi viene in mente, chissà perchè, quel proverbio arabo che dice: "Onesto è colui che cambia la sua opinione per adeguarla alla realtà, disonesto è colui che cambia la realtà per adeguarla alla sua opinione".

Dedicherei invece due parole in più alla forma, che altri definirebbero tattica, con cui lei ha affrontato, ...

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Iraq : Massimo Teodori smentito dallo stesso Pentagono
Inviato da Redazione il 19/11/2005 23:27:56 (4827 letture)

(Recuperato articolo originale Field Artillery Mag.- all'interno)

Come "esperto di guerra", il signor Teodori ci ha fatto proprio una figura barbina (come essere umano aveva già espresso in pieno le sue doti, nelle interviste concesse nei giorni precedenti). E' stato infatti smentito dal Pentagono stesso, su quello che lui aveva definito "quelle cose che cadevano dal cielo" - le bombe al fosforo, intendeva - che secondo lui non erano state usate come armi improprie, ma solo "per illuminare".

'It's part of our conventional weapons inventory. We use it like we use any other conventional weapon,' said Bryan Whitman, a Pentagon spokesman."" (1). Fa parte della nostra regolare lista di armamenti. Lo usiamo come qualunqe altra arma convenzionale", ha detto Bryan Whitman, un portavoce del Pentagono.

Aveva creduto di vincere la partita, Teodori, imperversando con prepotenza nella trasmissione "Primo Piano", dedicata all'argomento, ma è stato elegantemente fottuto da Internet, non appena lo schermo TV si è fatto buio.

Il bruco dei bloggers mondiali, infatti, si è messo silenziosamente a scavare …

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Iraq : La mano cambia, la frusta rimane la stessa
Inviato da Redazione il 19/11/2005 20:06:48 (3429 letture)

La ventata di democrazia in Iraq è durata venti minuti, giusto il tempo per farsene un pubblico vanto da parte di Bush, di Blair e di Casini, e poi sul popolo dei senza nome è calata di nuovo la mano vile dell'aguzzino.

In un curioso gioco delle parti, questa volta sono però gli americani a "scoprire" che in un braccio speciale della prigione di Jadirya, a Baghdad, si torturavano dei civili. Esattamente come ad Abu-Grahib facevano loro fino a qualche mese fa (e probabilmente continuano a fare, grazie all'assenza totale di media indipendenti nella regione).

Questa volta le torture paiono essere motivate dalla vecchia ruggine fra sciiti e sunniti, che l'invasione americana ha saputo solo riportare a livelli di massa critica. Abbiamo già analizzato altre volte come l'intento ultimo dei neocons americani sia quello di disintegrare, e non certo di democratizzare, lo stato iracheno, …

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