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Iraq : LA CATTEDRALE DELL'IPOCRISIA |
Inviato da Redazione il 28/4/2005 9:12:08 (2833 letture) |
LA CATTEDRALE DELL'IPOCRISIA
Sull'Iraq, la coscienza dell'Europa non riesce a trovare pace. Sappiamo ormai tutti perchè ci siamo andati, così come sapevamo già da tempo che le armi di distruzione di massa di Saddam, paventate da Blair per accelerare i tempi dell'invasione, esistevano solo nel cervello di quei creduloni che si fidano ciecamente dei loro governanti.
Nonostante questo, pare che siamo ancora alla ricerca di una forma di legittimazione ufficiale, che ci permetta in qualche modo di lasciarci alle spalle uno dei più brutti gesti di prevaricazione compiuti dall'occidente verso il resto del mondo. E' in questa luce che ieri la BBC ha reso noto di essere venuta in possesso di un documento finora sconosciuto, datato 7 Marzo 2003, nel quale il Ministro di Giustizia inglese, Lord Goldsmith, avvertiva Blair che invadere l'Iraq, senza una seconda risoluzione ONU che autorizzasse specificatamente l'uso della forza militare, era illegale.
Non che ci volessero sette lauree per arrivarci, ma avere quella frase sul tuo tavolo, nero su bianco, ... |
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Iraq : NON SARA' CHE L'HANNO FATTO FESSO? |
Inviato da Redazione il 27/4/2005 5:29:47 (6489 letture) |
NON SARA' CHE L'HANNO FATTO FESSO?
Berlusconi non piace a tutti, ma una cosa gli va certo riconosciuta: non sa essere ipocrita. E questa sua qualità - che in realtà, in politica, è un gravissimo difetto - gli è già costata cara più volte. Basta ricordare il caso dell'europarlamentare tedesco, da lui bonariamente definito "Kapò", oppure la faccia lunga con cui accusa le sconfitte elettorali, assolutamente incapace di mascherare la delusione che prova. Mentre di Andreotti ce ne sono almeno 500, tutti diversi a seconda delle esigenze, di Berlusconi ce n'è sempre e soltanto uno: lui stesso, come mamma l'ha fatto, con tutto il suo bene e tutto il suo male dipinti chiaramente in faccia.
Questa sua trasparenza psicologica ci è stata utile, ad esempio, nel tentativo di decifrare in qualche modo il caso Sgrena-Calipari. Ricordate l'aria seccata con cui Berlusconi accolse la notizia della sparatoria? Ricordate come non seppe essere per nulla diplomatico, ... |
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Iraq : LA "SUA" VERITA' |
Inviato da Redazione il 8/3/2005 22:34:06 (4990 letture) |
LA "SUA" VERITA'
Spinti dalla necessità di trovare al più presto una spiegazione all'assurda morte di Calipari, ci siamo gettati ciascuno alla ricerca della propria risposta, cercando di far quadrare in qualche modo i pochissimi elementi certi che avevamo a disposizione. Ma nel farlo, influenzati dal coro dei politici che man mano si andava affinando, abbiamo finito per dimenticare la complessità della situazione irachena, e ci siamo adagiati su posizioni estreme che sono probabilmente irreali in ogni caso: da una parte gli "incidentisti" puri (è la guerra, capita, non c'era nessuna volontà di uccidere), e dall'altra gli anti-americanisti a oltranza (sono dei cowboy, credono di comandare il mondo, volevano ammazzarli perchè stavano facendo di testa loro).
Nel frattempo abbiamo dimenticato che il nostri politici, all'alba dell' aggressione, erano spaccati nettamente in due, ma con il passar delle ore - ah, la magìa dei week-end a Capalbio - il coro è diventato armonico come quello di un canto gregoriano. "Destra e sinistra concordano sull'incidente" afferma qualcuno "quindi di incidente si deve essere trattato".
Invece di rimandare subito il cervello in cantina, perchè non andiamo a rileggerci ... |
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Iraq : DIETRO LE QUINTE |
Inviato da Redazione il 5/3/2005 10:55:18 (6244 letture) |
DIETRO LE QUINTE (Commenti chiusi)
Sul tragico epilogo del caso Sgrena, Berlusconi ha commentato "L'operazione si e' conclusa positivamente, ma poi e' calato il lutto''. Ci permettiamo di rifiutare una spiegazione così semplicistica dei fatti, che fra l'altro fa a cazzotti con la rabbia innegabile verso gli americani, che il Premier non ha saputo nascondere nell'apprendere la notizia della sparatoria. E' inoltre difficile credere ad un puro e semplce incidente, per una serie di motivi: prima di tutto un personaggio esperto come Calipari difficilmente avrebbe permesso al conducente della sua auto un comportamento che rischiasse di scatenare una qualunque reazione da parte americana. Se lo sappiamo noi che quelli hanno il grilletto facile, non deve certo averlo ignorato il capo dei nostri servizi in Iraq. La storiella infatti dei segnali fatti a mano dai marines, e dell'auto che procedeva comunque senza rallentare verso il posto di blocco, decisamente non regge. Non almeno con un Calipari a bordo. Il fatto poi che sarebbero stati sparati almeno 300 colpi contro l'auto mostra chiaramentre come ci fosse l'intenzione di uccidere gli occupanti, e non solo di fermare il mezzo. Con tutta probabilità, quindi, si voleva uccidere la giornalista, facendolo sembrare un incidente.
Se si ricollega questo ai ragionamenti che abbiamo fatto in occasione del rapimento, e che suggerivano una probabile trattativa diretta fra italiani e americani ... |
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Iraq : MA CON CHI "TRATTA" BERLUSCONI? |
Inviato da Redazione il 17/2/2005 7:52:13 (4554 letture) |
MA CON CHI "TRATTA" BERLUSCONI?
Apparentemente, i fatti più recenti sembrerebbero darci torto. Fino a ieri avevamo sostenuto che rapimenti come quello di Giuliana Sgrena non debbano sfuggire alla ferrea legge del cui prodest, il che rendeva illogico per dei "veri" iracheni sia il rapire che tanto meno l'uccidere un personaggio del genere. L'impossibilità di ottenere infatti la liberazione del paese dalle truppe occupanti, in seguito al ricatto sulla sua vita era e rimane nulla.
Ma ieri l'appello accorato di Giuliana Sgrena in TV ci ha rimesso di fronte al dilemma in maniera drammatica: questa volta ce lo ha detto lei in faccia, chiaro e tondo, o ritiriamo le truppe o questi mi ammazzano. Ma allora è vero? Sarà davvero così? Ci sarò davvero un gruppo di folli islamici che si illude di poter ottenere l'impossibile, attraverso un gesto del genere? In fondo, bastano quattro esagitati nemmeno tanto furbi a mettere in piedi una baracconata del genere. Perchè non deve poter essere successo, allora?
Per più di un motivo, diciamo noi. Innanzitutto, l'Iraq di oggi non è un paese… |
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Iraq : CHI SONO I VERI RAPITORI |
Inviato da Redazione il 6/2/2005 23:13:47 (3751 letture) |
CHI SONO I VERI RAPITORI
Se c'è una cosa a cui tutti dovremmo tenere in maniera particolare, è la sanità del nostro cervello. Ma mentre per quella del resto del corpo il compito può anche essere demandato al medico di famiglia - dottore, mi dica lei cosa devo fare - per la sanità cerebrale gli unici che possono farsene carico siamo noi stessi.
Solo noi infatti possiamo decidere cosa e come pensare, ogni giorno, di fronte alle informazioni che i media mondiali ci presentano. E se solo si cede alla tentazione di allungarsi sulla poltrona, socchiudere un pò gli occhi e ascoltare passivamente quello che arriva dal televisore, si rischia di risvegliarsi in un mondo fatto di pippi baudo e raffaelle carrà che ci massaggiano dolcemente le tempie e ci tranquillizzano che là fuori tutto va bene, e che non c'è nessun bisogno di pensare perchè c'è già qualcuno che lo sta facendo per noi. Ditemi dove votare che poi dormo tranquillo e asciutto.
Se invece si ha ancora la forza di filtrare le parole che entrano con il metro del sano buonsenso, ecco che di colpo sembra di ascoltare il pazzo del paese che racconta delle allucinazioni di suo cugino intervistato da un eschimese ubriaco. Un nonsenso assoluto.
Oggi è il caso della giornalista italiana rapita in Iraq. "Rapita", da chi? E a che scopo? I sequestratori, ... |
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Iraq : HA VINTO LA DEMOCRAZIA |
Inviato da Redazione il 30/1/2005 22:22:10 (2799 letture) |
HA VINTO LA DEMOCRAZIA
I risultati ufficiali si avranno solo fra 10 giorni, ma i primi exit poll, raccolti al parcheggio della sede di Langley della CIA, danno già per scontata una vittoria della Lista Irachena, un gruppo di 3.800 candidati guidati da Muzuf Al Abdani Al Sherif Al Barzawi, noto anche come Ronald O'Hara del New Jersey. Si contendono la seconda piazza, a poche lunghezze fra loro, il Partito Iracheno per l'Islam, una lista secolare di 22.200 candidati che teme le influenze da parte degli ayatollah nelle faccende dello stato, guidata da Ahmed el Sheik, un portoghese importato dal Suriname che parla arabo con forte accento olandese, e il Partito Islamico per l'Iraq, una lista di 44.400 candidati religiosi che teme invece l'influenza secolare dei civili nelle faccende dello stato, guidata da un certo Sheik el Ahmed, cugino del precedente, un olandese importato dalle Guyanas ... |
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Iraq : EXIT STRATEGY - Il nuovo documentario di John Simpson |
Inviato da Redazione il 30/1/2005 7:19:02 (3268 letture) |
EXIT STRATEGY - Il nuovo documentario di John Simpson
Per fortuna c'è ancora qualcuno al mondo che si ricorda che cosa significhi fare del giornalismo televisivo. E' John Simpson, da più di vent'anni al servizio della BBC di Londra, ed oggi responsabile della sezione esteri della storica emittente britannica. Simpson fu uno dei primi a mettere a nudo il problema dei soldati americani dal grilletto facile, all'inizio della campagna d'Iraq. Giornalista "embedded", al seguito delle truppe, durante un rastrellamento in un villaggio vide un marine che stava puntando con calma il fucile su un ragazzo iracheno che, su un tetto lontano, stava battendo un tappeto. Con voce calma Simpson disse al marine: "Sarò il primo testimone al tuo processo per omicidio." Il soldato americano abbassò la mira. Qualche tempo dopo Simpson sarebbe rimasto ferito in uno strano incidente ... |
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Iraq : UN MORTO DI TROPPO |
Inviato da Redazione il 22/1/2005 10:08:53 (3967 letture) |
UN MORTO DI TROPPO
Fra le fila dell'esercito americano muoiono mediamente una ventina di soldati alla settimana, e ormai i media nazionali non ci fanno più caso. Fra il silenzio complice della destra repubblicana, che conta soltanto i barili di petrolio recuperati ogni giorno che passa, e la vuota retorica commemorativa della sinistra liberal, che recita ogni sera in TV in nomi dei morti sul campo in un penoso rosario ipocrita, i marines che non torneranno piu a casa sono diventati ormai delle cifre statistiche che lasciano il tempo che trovano.
Ne muore invece uno solo dei nostri, e l'Italia si ricorda di colpo di essere in guerra, abbandona il desco congiunto del festino perenne, e si spacca rumorosamente in due, anche se nella confusione della recita improvvisata si ritrova a ruoli invertiti: da una parte la vuota retorica della destra "patriottica", che inneggia all'eroismo, al senso del dovere e ai valori della democrazia, ...
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Iraq : Mosul - Notizia breve |
Inviato da Redazione il 22/12/2004 23:25:11 (2427 letture) |
http-equiv="content-type"> class="news_css"> style="width: 317px; height: 240px;" alt="" src="http://www.luogocomune.net/lc/images/library/bag-o.jpg"> Il prezzo del petrolio continua a salire |
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Iraq : VIGLIACCHI A CINQUE STELLE |
Inviato da Redazione il 15/11/2004 21:47:33 (6105 letture) |
VIGLIACCHI A CINQUE STELLE
Mezzaluna Rossa respinta all'ingresso di Falluja
di Massimo Mazzucco
I comandi militari americani sono composti da vigliacchi pluridecorati, noi siamo alleati di un esercito comandato da vigliacchi, e vigliacco è chiunque in questo momento faccia finta di niente e guardi dall'altra parte. Vigliacco è il Vaticano, che genericamente "incoraggia la pace", senza dire una parola su quello che sta succedendo davvero a Falluja. Vigliacca è la Croce Rossa, la cui voce dovrebbe sentirsi più forte di tutte, e invece tace. E vigliacca è tutta l'Europa, unita e disunita, che per timore di perdere qualche goccia di petrolio di elemosina permette che tutto ciò accada senza dire una parola.
Un'intera città di centomila abitanti - non, terroristi, ma abitanti, come me e te, con mogli e figli e scuole e negozi e case e automobili - è stata assediata, bombardata, affamata, ... |
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Iraq : "ANIMAL HOUSE" |
Inviato da Redazione il 21/10/2004 23:32:48 (6965 letture) |
"ANIMAL HOUSE"
di Massimo Mazzucco
Un'altra tonnellata di sabbia è stata rovesciata sulle sofferenze dei mille poveracci che non contano nulla, per proteggere l'interesse personale di quei pochi al mondo che credono di essere gli unici a contare qualcosa.
La Commissione Indipendente sui fatti di Abu Grahb, presieduta da James Schlesinger, ha concluso i suoi lavori consegnando un verdetto tanto ambiguo da un punto di vista morale quanto inaccettabile da quello logico: un unico condannato, il Sergente Fredrick (foto) ad otto anni di prigione, all'interno della premessa che tutto ciò che è avvenuto fra quelle mura sarebbe stato primariamente il risultato del comportamento irregolare di chi vi lavorava.
Ovvero, in gran maggioranza dei semplici riservisti, che servono sia da carne da macello per le missioni… |
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Iraq : UN CRISTO MUSULMANO |
Inviato da Redazione il 19/10/2004 5:20:49 (3912 letture) |
UN CRISTO MUSULMANO
di Stefano Serafini
Andava di moda quando si doveva parlare male della Cina. Lo ricordate, lo slogan? "Il mio cuore a Tienanmen".
Oggi non c'è un solo operatore d'informazione di massa che abbia il coraggio di dire IL MIO CUORE A FALLUJA, mentre cadono le bombe su infinite "case di terroristi": uomini, bambini, donne terroristi, patrioti terroristi, terroristi in casa propria, terroristi civili...
Il re è nudo. Le parole hanno ormai invertito il proprio significato: giustizia, libertà, diritti, terrorismo, viltà... |
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Iraq : PLATOON IN RIVOLTA |
Inviato da Redazione il 16/10/2004 20:23:20 (3344 letture) |
PLATOON IN RIVOLTA
Quello che si immagina già da tempo stia succedendo - quello che non può non stare succedendo - è finalmente diventato ufficiale. Un intero plotone di militari della 343a Compagnia Riservisti si è rifiutato di eseguire un ordine di consegna di approvvigionamento, poichè ritenuto troppo pericoloso.
Ora sono agli arresti, e rischiano la corte marziale per ammutinamento.
Naturalmente, non sono stati nè i giornalisti "embedded" in Iraq a farcelo sapere, nè certamente un comunicato spontaneo del Pentagono. Sono stati genitori e parenti dei soldati stessi, che hanno ricevuto da loro dei messaggi di emergenza, tramite un ponte di internet e telefonini, ed hanno avvisato le varie testate giornalistiche.
La rivolta è iniziata quando al convoglio di acqua, viveri e combustibile, che doveva partire da Tallil, nel Sud Iraq, alle 7 del mattino, … |
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Iraq : IL SOLITO TEMPISMO DEL TERRORISTA SCHIZOIDE |
Inviato da Redazione il 9/10/2004 6:47:24 (3800 letture) |
[lib align=left]bigleyo.jpg[/img]IL SOLITO TEMPISMO DEL TERRORISTA SCHIZOIDE
Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine: il terrorista islamico (scusate la ridondanza, ormai un solo termine dovrebbe bastare) non agirà mai, semplicemente mai, nè nella logica nè nel momento a lui più opportuni. Anzi, sceglierà sempre con cura certosina il gesto, il messaggio ed il momento in cui riesce a farsi più male in assoluto.
Kenneth Bigley, l'ostaggio inglese catturato con i due americani che erano stati ammazzati di recente, sarebbe stato ucciso oggi, dopo che la richiesta dei rapitori non era stata accolta dal governo di Tony Blair.
Ora viene da domandarsi: visto che tale richiesta, a detta delle stesse autorità della coalizione, era il ritiro delle truppe inglesi, e visto che il destino di Bigley - diventato in Inghilterra un caso nazionale pari alle nostre Simona & Simona (prima del linciaggio) - stava tenendo tutti col fiato in sospeso ormai da una settimana, i rapitori dovevano proprio scegliere la vigilia… |
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