Inviato da Redazioneil 24/9/2011 5:19:40 (5803 letture)
di Federico Dal Cortivo
Dopo l’ultimo risultato referendario che ha decretato ancora una volta il no al nucleare civile in Italia, Europeanphoenix ha intervistato in esclusiva l’Ingegnere Giuseppe Gherardi, ricercatore dell’ENEA, l’Agenzia italiana per lo sviluppo delle nuove tecnologie, energia e sviluppo sostenibile.
D: Ing. Gherardi dopo il risultato del referendum sul nucleare civile in Italia, che come quello del 1987 ha detto no all’installazioni di centrali nucleari sul suolo nazionale ed ha probabilmente sancito la definitiva uscita di scena dell’Italia da tali programma di sviluppo energetico, quale è il suo parere in merito?
R: Le due situazioni sono estremamente lontane: nel 1987 il sistema Italia aveva proposto soluzioni avanzate e, se non fosse stato deciso diversamente, sarebbe stata possibile una politica industriale che avrebbe consentito di competere nel settore nucleare con gli altri paesi industrializzati, non solo per il mercato interno, ma anche in quello internazionale. Oggi, anche se le industrie del settore mantengono una posizione competitiva (il mantenimento in funzione delle centrali obsolete in giro nel mondo è un mercato importante) sarebbe stato necessario uno sforzo notevole per consentire alle industrie nazionali di partecipare a una parte significativa della catena di fornitura (il 75% era l’obiettivo ambizioso che ci si poteva porre). Inoltre avremmo dovuto ricostruire la capacità operativa delle infrastrutture, a partire dall’autorità di sicurezza, e soprattutto doveva essere ricostruita la fiducia del pubblico nella trasparenza e nella competenza di tali istituti.
Poco si era fatto, e il risultato del referendum ha interrotto un processo che sarebbe stato benefico per il paese, ma che non era ancora iniziato.
D: Non crede che l’abbandono tout court del nucleare, probabilmente sull’onda emotiva del disastro di Fukushima, ...
Inviato da Redazioneil 26/5/2011 2:30:00 (10300 letture)
di Marco Cedolin
Ci sono incubi che ti svegliano nel cuore della notte , lasciandoti con il respiro corto e madido di sudore, altri che svaniscono solo al mattino, portando con sé un ricordo evanescente, altri ancora che sono incatenati l’uno all’altro come scatole cinesi, facendo si che ogni risveglio rappresenti unicamente la riproposizione dello stesso incubo da una diversa prospettiva.
Lo scellerato progetto del TAV in Val di Susa appartiene a quest’ultima categoria e per quanto la cosa possa sembrare paradossale, i cittadini di una valle alpina che ospita all’incirca 60mila abitanti, sono costretti da ormai 20 anni a confrontarsi con una vera e propria macchina da guerra politica, mediatica e militare, decisa a distruggere il territorio in cui vivono, contro la loro volontà , una macchina da guerra determinata a raggiungere il proprio scopo con ogni mezzo.
Non sono bastati i giudizi di tanti economisti che hanno ribadito come l’opera in questione rappresenti un “vuoto a perdere” totalmente privo di qualunque prospettiva di ritorno economico. Non sono bastate le valutazioni di tecnici ed esperti ambientali …
Inviato da Redazioneil 9/5/2011 6:30:00 (7398 letture)
E’ in arrivo l’hardware “fai da te”.
Quando nel lontano 1983 Richard Stallman[1] fondò il progetto GNU[2], nessuno si sarebbe aspettato che avrebbe dato vita ad un movimento così forte ed organizzato come quello del software libero, che da nicchia assolutamente ristretta è cresciuto fino a diventare un nuovo modo di sviluppo in grado di cambiare gli equilibri economici.
Al giorno d'oggi l'Internet che conosciamo è popolata in grande misura da server con sistemi operativi aperti, che fanno girare applicazioni aperte, in larga parte gratuite.
Questo però non vuol dire che le aziende non possano beneficiarne e trarne profitto: l'azienda probabilmente più importante nel mondo Internet, Google, è nata e cresciuta grazie al sistema operativo Linux, che gira su centinaia di migliaia di server in tutto il mondo. Un risultato che un allora giovanissimo Linus Torvalds[3] non si sarebbe certamente mai sognato.
Eppure quando una idea è particolarmente buona, ed apre a tutti la possibilità di partecipare, possono nascere comunità di persone, accomunate dallo stesso obiettivo, che riescano a lavorare in maniera altamente produttiva.
Ma il concetto di “Open Source”[4] non è rimasto limitato al software: negli ultimi anni ci sono stati diversi tentativi per sviluppare anche hardware aperto[5], …
Inviato da Redazioneil 19/4/2011 23:18:02 (5440 letture)
di Marco Cedolin
Dopo avere passato oltre un mese ad arrampicarsi sulle superfici di specchi troppo lisci, dopo avere mandato allo sbaraglio in Tv e sui giornali improbabili rappresentanti del mondo scientifico pervasi di cocente imbarazzo, dopo avere tentato di tergiversare laddove non esistevano spazi né margini, anche il governo italiano si è visto costretto a prendere atto del fatto che la catastrofe di Fukushima ha messo una definitiva pietra tombale sulla fallimentare esperienza della produzione energetica per mezzo del nucleare.
Pietra tombale la cui posa metterà in gravissima difficoltà tutti quegli stati che avevano sposato il nucleare e nei prossimi anni si ritroveranno costretti a smantellare decine e decine di centrali, senza avere il denaro per poterlo fare, dal momento che l'energia atomica è stata per decenni venduta a "basso costo" evitando di contabilizzare l'altissimo impegno finanziario derivante dallo smantellamento degli impianti, i cui costi erano stati demandati a "babbo morto".
Ora che il "babbo" è morto, l'Italia, grazie ai tanti "sovversivi e scellerati" che andarono a votare NO nel 1987, si ritrova in una posizione di assoluto privilegio, non vedendosi costretta nell'immediato futuro ad appesantire il proprio debito pubblico con i cospicui finanziamenti bancari ai quali dovranno giocoforza ricorrere tutti coloro che possiedono centrali nucleari da smantellare, ma non dispongono del denaro per poterlo fare.
Se la pretesa che gli antinuclearisti vengano pubblicamente ringraziati dai fan dell'atomo sulla via del pentimento....
Inviato da Redazioneil 7/4/2011 21:40:00 (7323 letture)
All’inizio degli anni ’30, di fronte all’avanzare della rivoluzione industriale, era nato in America il cosiddetto movimento della “chemurgia”. Questa associazione di chimici, industriali, esperti di agricoltura e filantropi – dei quali faceva parte lo stesso Henry Ford - si proponeva di trovare soluzioni per evitare il completo abbandono dell’agricoltura a favore dell’industria, trasformando la produzione agricola in modo da poter fornire direttamente all’industria gran parte delle materie prime di cui necessitava.
Purtroppo questo concetto (che oggi cadrebbe sotto la definizione di “rinnovabile”) andava a scontrarsi direttamente con le nascenti industrie del petrolio e dei suoi derivati, del tessile sintetico e della stessa industria farmaceutica, che mirava a sostituire tutti i rimedi naturali della farmacopea (a base di erbe) con le pillole prodotte in laboratorio.
A loro, di utilizzare materiali “rinnovabili” interessava ben poco.
Cosa sia andata a finire lo sappiamo tutti, e le conseguenze ci vengono illustrate in modo eccellente dallo storico Gatewood Galbraith nell’estratto che avete visto: “Cento anni fa, il contadino produceva tutta la fibra, tutte le medicine, tutto il combustibile e tutto il cibo che la società consumava. Questa è l'agricoltura. Se coltivi queste 4 categorie, fibra, cibo, medicine e combustibile, e le vendi nelle città, come necessità fondamentali per vivere, i soldi fluiscono dalle città e tornano al proprietario della terra e al produttore. In questo modo la terra resta il mezzo di produzione della ricchezza. E' stato così per migliaia di anni. Oggi, 100 anni dopo, il contadino non produce più nessuna fibra. Al massimo produce cotone, …
Inviato da Redazioneil 25/3/2011 8:40:00 (10822 letture)
In un sogno di tulipani e di margherite in fiore, delicate molecole atomiche rimbalzano leggiadre fra una parete e l’altra di una sicurissima e modernissima centrale atomica svedese, producendo quantità praticamente illimitate di energia pulita per tutti. Abituata da decenni a convivere con la centrale, la gente del luogo sorride gentile, consapevole della assoluta trasparenza con cui è stata trattata da sempre la sua sicurezza personale.
Lontani dalle corruzioni e dagli abusi, puliti ed onesti come bimbi di pochi anni, i politici svedesi fanno a gara per assicurare alla loro popolazione il benessere, la serenità e la gioia di una vita sana e produttiva.
In questo Paese delle Meraviglie le scorie altamente radioattive rappresentano “solo” il 5% del totale dei residui della combustione atomica, e i cittadini si affidano ad occhi chiusi agli enti privati incaricati di gestire queste scorie.
Invece noi, buzzurri e retrogadi, abbiamo osato dire “no” al nucleare, …
Inviato da Redazioneil 12/3/2011 8:20:00 (20530 letture)
Ieri mattina molti abitanti della California sono stati risvegliati dall’allarme-tsunami: mentre alcune località costiere venivano evacuate, i più temerari si avventuravano verso le spiagge, per vedere di persona l’arrivo dell’onda distruttrice. (I più imbecilli fra loro decidevano addirittura di affrontarla con le tavole da surf, anche se alla fine sono stati “travolti” soltanto da una indecorosa spruzzatina di melma). Per fortuna non vi sono stati danni gravi, anche se la marea ha risalito le bocche dei fiumi, trascinando con sè dozzine e dozzine di barche e pescherecci.
Non vi sarebbe nulla di straordinario in tutto questo, se quell’onda anomala non fosse partita dal Giappone. La sera prima.
In altre parole, l’onda scatenata dal terremoto giapponese ha attraversato l’intero Oceano Pacifico in pochissime ore, viaggiando alla velocità media di un aereo passeggeri: 800 Km. all’ora.
Naturalmente molti si sono subito accorti che stiamo parlando dei due estremi del cosiddetto “Ring of Fire”, ...
Inviato da Dustyil 11/3/2011 7:00:00 (9528 letture)
Come (poco) noto, il 14 Gennaio c'è stata una novità importantissima nel settore della produzione di energia "pulita", l'e-cat, il reattore "nucleare" di Focardi&Rossi è stato presentato ad una selezionata platea di persone della quale facevano parte anche alcuni ricercatori dell'università e dell'INFN. La dimostrazione ha presentato questo dispositivo in grado di fornire energia (sotto fonte di calore) circa 20 volte più di quella immessa in ingresso. Una cronaca dettagliata di ciò chè è avvenuto ci è stata fornita da Daniele Passerini sul suo blog [1], e sono disponibili anche i filmati sul sito di degli interessati. [2]
Nonostante la portata (potenzialmente) epocale dell'evento ...
Inviato da Dustyil 16/1/2011 4:20:00 (30737 letture)
[Pubblicazione originale: 30 agosto 2010]
A proposito di "superpolli", riproponiamo il documentario "Cibo S.p.A." che abbiamo pubblicato la scorsa estate, per chi ancora non l'avesse visto. E' sicuramente un lavoro da non perdere, se non addirittura da rivedere più di una volta.
Scarica la versione in alta definizione da Arcoiris.tv
Cibo s.p.a. è un documentario che descrive la trasformazione radicale dell'industria alimentare avvenuta negli USA negli ultimi decenni. Vedere da vicino ciò che è successo in America è sicuramente importante per capire quello che rischiamo di veder succedere anche da noi molto presto.
Nonostante il consumatore venga illuso di avere a disposizione una grande varietà di marche e prodotti diversi, in realtà questi fanno tutti capo ad un numero molto ristretto di super-aziende alimentari, che poi li immettono sul mercato con nomi e sotto marche diversi. Ancora più inquietante è il fatto che, indipendentemente dal produttore, uno degli ingredienti principali rimanga il granoturco, nelle sue forme più disparate.
La sua estrema economicità, ottenuta in modo artificiale, grazie a pesanti incentivi pubblici, …
Inviato da Redazioneil 14/1/2011 1:00:00 (6544 letture)
Se la notizia non fosse uscita sulla BBC, si potrebbe licenziarla con una semplice pernacchia. Invece certe cose, purtroppo, “dobbiamo” prenderle seriamente.
Si tratta della "creazione" - questo il termine letterale usato nell'articolo - di un pollo modificato geneticamente, che non sarebbe in grado di trasmettere agli altri polli il virus dell’aviaria. In altre parole, anche se il pollo si infettasse, morirebbe soltanto lui.
Questo risultato è stato ottenuto – spiega la Prof. Helen Sang dell’Università di Edimburgo – iniettando nel pollo un gene artificiale che di fatto contagia il pollo con il virus, ma nel frattempo rende il virus innocuo per gli altri animali.
Questa scoperta, secondo i ricercatori inglesi, rappresenta un’ottima soluzione per affrontare il problema dell’enorme quantità di cibo che sarà necessaria per nutrire l’umanità nei prossimi 20 anni. L’idea di “produzione industriale” del cibo rimane infatti alla base del paradigma, e per certe menti sembra essere qualcosa di intoccabile.
Come ha invece fatto notare un allevatore di polli “organico”, basterebbe che gli animali crescessero in un normale ambiente di campagna, ...
Inviato da Dustyil 15/7/2010 5:40:00 (12638 letture)
di Dusty
Ogni tanto qualche giornalista riesce a stupire. Scott Pelley, redattore della trasmissione "60 Minutes" (CBS), decide di verificare di persona il fenomeno conosciuto come "fusione fredda", ritenuto dalla scienza ufficiale "scienza spazzatura".
Pelley intervista così lo scienziato McKubre, che da 20 anni lavora nel campo e che, a suo dire, ha raggiunto ormai risultati innegabili e sorprendenti. La scienza ufficiale però respinge ogni sua dichiarazione senza nemmeno degnarsi di verificarla, avendo già deciso che la “scoperta” di Fleishmann e Pons, che risale al 1989, non avesse alcun fondamento scientifico.
(La seconda parte del video all’interno)
A questo punto Pelley si presenta alla American Physical Society, l'associazione nel settore più importante d'America, per farsi consigliare uno scienziato indipendente che possa verificare il presunto "eccesso d'energia" dichiarato da coloro che sostengono la fusione fredda.
Gli viene suggerito Rob Duncan, uno scienziato esperto in misurazioni energetiche, …
Inviato da Redazioneil 14/7/2010 7:30:00 (9421 letture)
di Marco Cedolin
Qualche giorno fa a Grugliasco, alle porte di Torino, le autorità, contornate da un nutrito codazzo di giornalisti, hanno presenziato all'inaugurazione del cantiere per la costruzione del nuovo forno inceneritore del Gerbido, prima di recarsi tutti quanti al rinfresco, dove fra un pasticcino e un sorso di spumante si sarebbe potuto dare libero sfogo al compiacimento derivante dal "regalo" fatto alla città da parte della classe politica che l'amministra.
Ad assistere al penoso teatrino, oltre ai disinformatori di professione, solamente un centinaio di contestatori delusi, più che arrabbiati, il che in una città che con l'hinterland supera il milione di abitanti significa l'assoluta mancanza di qualsivoglia reazione da parte della cittadinanza. In parole povere i torinesi ed i cittadini di Grugliasco, Beinasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli, hanno ritenuto giusto non interessarsi del nuovo megainceneritore.
L'inceneritore del Gerbido in compenso ha già iniziato ad interessarsi di loro, partendo dai portafogli, salassati per alcune centinaia di milioni di euro (cifra che continua ad aumentare progressivamente) necessarie per la costruzione, per arrivare alla loro salute che l'impianto metterà a repentaglio anche qualora continuino a restare voltati dall'altra parte.
Il megainceneritore brucerà 421.000 tonnellate di rifiuti/anno ma la capacità massima ...
Inviato da Redazioneil 10/7/2010 2:50:00 (8980 letture)
Di petrolio nel Golfo del Messico ora ne sgorga un pò meno. In compenso comincia ad abbondare il Corexit, il composto chimico “disperdente” utilizzato dalla BP per “far sparire” il petrolio alla vista delle telecamere. Ma la sua tossicità sembra essere micidiale, ed i suoi effetti a lungo termine sono ancora tutti da scoprire.
Nemmeno di fronte ad un disastro di queste dimensioni gli uomini della BP e del governo federale – che ormai sembrano viaggiare all’unisono, contro il buon senso e contro la volontà popolare - hanno saputo rinunciare al classico atteggiamento “allopatico”, tipico della nostra cultura occidentale, che ti spinge a combattere il sintomo con un qualunque antidoto, anche a costo di danni collaterali mille volte più gravi.
Non importa se ammazzi tutto quello che c’è intorno, l’importante è che il petrolio “non si veda”.
Il Corexit infatti riesce a disgregare il petrolio fino a renderlo invisibile, ...
Inviato da Redazioneil 4/7/2010 6:30:00 (6040 letture)
di Marco Cedolin
A Chiomonte, in Val di Susa, il 13 maggio 2010 il sindaco Pinard organizza un incontro pubblico con la popolazione, nel corso del quale un ingegnere della Lyon Turin Ferroviere (LTF) è chiamato a presentare ufficialmente il progetto del nuovo tunnel geognostico della Maddalena, realizzato in gran segreto negli ultimi mesi a totale insaputa della popolazione. Progetto che dovrebbe rappresentare il primo atto della costruzione della linea ad alta velocità Torino - Lione.
Il filmato dell'avvenimento testimonia in maniera impietosa l'assoluta ed imbarazzante impreparazione di chi promuove la realizzazione delle grandi opere.
L'ingegnere di LTF, senza essere mai padrone dell'argomento, …
Inviato da Redazioneil 17/6/2010 16:20:00 (6754 letture)
Ricordate i primi giorni, subito dopo l’esplosione della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico? Di fronte alle prime accuse di irresponsabilità, incompetenza e superficialità, che iniziavano ad accumularsi contro i responsabili della BP, questi si giustificavano dicendo che “un incidente del genere non si era mai verificato prima”, e che “siamo di fronte ad una situazione completamente nuova per noi”. La stessa musica veniva ripresa in coro dai media mainstream, e gli stessi difensori dell’industria petrolifera, che andavano in TV per protestare contro il blocco temporaneo delle nuove perforazioni, dicevano che “in fondo, in 60 anni di trivellazioni, è la prima volta che accade una cosa del genere.”
A parte che “una prima volta” come questa dovrebbe bastare per chiudere definitivamente qualunque altra trivellazione nel mondo, ma la verità è tutt’altra.
Il 3 giugno del 1979 esplose un pozzo di trivellazione profondo due miglia, nella baia di Campeche, ...