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Energia e Ambiente : L'acciaio radioattivo fa bene alla salute
Inviato da marcocedol il 2/3/2008 8:50:00 (9763 letture)


di Marco Cedolin

E’ notizia di oggi quella secondo cui i carabinieri del Comando Tutela Ambiente hanno proceduto al sequestro di 30 tonnellate di acciaio inox provenienti dalla Cina, contaminate da Cobalto 60, isotopo radioattivo ad elevata radiotossicità e periodo di dimezzamento nell’ordine dei 6 anni.
Il materiale radioattivo era giunto in Italia lo scorso maggio (cioè quasi un anno fa) nel porto di La Spezia e proviene dal più grande impianto siderurgico del mondo di proprietà della società cinese Tysco. Il materiale grezzo contaminato è stato utilizzato da importanti società italiane che lo hanno lavorato e messo in commercio, ma i nomi delle suddette società non sono stati resi noti dai carabinieri, probabilmente per evitare che subissero un danno d’immagine. Sono state rese pubbliche solamente le province...

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Energia e Ambiente : Eppur funziona
Inviato da Redazione il 3/2/2008 3:30:00 (10418 letture)

Durante la peste del ‘500 Nostradamus si aggirava per villaggi e città dicendo a tutti i dottori di lavarsi le mani e di sterilizzare il loro ferri, perchè erano loro stessi a diffondere il contagio, ma venne schernito, offeso e umiliato, e fu costretto a vagare per anni per sfuggire alla pessima reputazione che i saggi del tempo erano riusciti a cucirgli addosso. Oggi tutti sappiamo che aveva perfettamente ragione.

Nel 1600 Galileo disse che era la terra a girare intorno al sole, e non viceversa. Fu schernito, offeso, umiliato, e fu costretto a ritrattare pubblicamente le proprie affermazioni. Oggi tutti sappiamo che aveva perfettamente ragione.

Circa un secolo fa Nikola Tesla sosteneva che fosse possibile trasmettere ingenti quantità di energia attraverso l’etere – senza bisogno delle costose e ingombranti linee elettriche - ma fu deriso ed emarginato dalla comunità scientifica del tempo, e finì la propria vita in povertà e solitudine. Oggi chi conosce i suoi lavori sa che aveva perfettamente ragione.

Nel 1989 gli scienziati Fleischmann e Pons sostennero che fosse possibile produrre discrete quantità di energia a costo irrisorio - oltre che assolutamente “pulita” – inducendo la semplice fusione fra atomi di deuterio. Sono stati derisi, offesi ed emarginati dalla comunità scientifica, senza mai vedere la propria idea sviluppata nè tantomeno realizzata. Un esperimento voluto dall’ENEA di Carlo Rubbia, qualche anno fa, ha dimostrato che Fleischmann e Pons avevano perfettamente ragione (v. video).



FUSIONE FREDDA: UNA REALTA' DA NON FARSI SFUGGIRE
Intervista al Prof. Emilio Del Giudice
di Roy Virgilio

Fusione Fredda. Un nome che evoca un senso di vana speranza, di occasione mancata. La possibilità di ottenere abbondante energia pulita a basso costo rivelatasi invece tutto un errore di valutazione. Questo è quanto percepito dalle persone comuni ...

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Energia e Ambiente : Ecoballe e cancrovalorizzatori
Inviato da marcocedol il 10/1/2008 8:40:00 (10605 letture)

di Marco Cedolin

Il 2008 è iniziato come peggio non sarebbe stato possibile, non solo per i cittadini di Napoli fatti oggetto di ogni sorta di angheria, ma anche per tutti gli altri italiani trattati come decerebrati da politici e disinformatori di professione che in queste ultime settimane stanno offrendo il meglio del proprio repertorio costituito da decisioni prive di ogni logica e cattiva informazione dispensata a piene mani senza alcun ritegno.

Curiosamente i cittadini che vivono nel napoletano sono assurti all’onore delle cronache di stampa e TV solamente quando, ormai esasperati oltre ogni limite, hanno deciso di scendere in strada per impedire la riapertura dell’ennesima discarica fra le tante che da decenni li stanno costringendo a frequentare in massa gli ormai strapieni reparti di oncologia degli ospedali della propria città.

L’informazione “che conta” ha deciso di farli emergere dallo stato ectoplasmatico nel quale erano da sempre relegati, solamente per stigmatizzarli come facinorosi, violenti, piromani, contestatori, teppisti, nemici dello Stato ed amici della camorra, per il solo fatto di avere osato opporsi ad una decisione imposta dal governo e da una sequela di autorità in gran parte commissariate o in fase di commissariamento. Quella stessa informazione “che conta” dormiva sonni tranquilli fatti di fogli intonsi e completa inanità quando nel 2004 autorevoli riviste internazionali quali Lancet Oncology e Newsweek si occupavano dei cittadini che vivono nel napoletano pubblicando ottime inchieste nelle quali si metteva in evidenza come il gran numero di discariche legali ed illegali fosse la causa principale della vera e propria epidemia di affezioni a carattere tumorale che ammorba pesantemente quella zona della Campania ormai tristemente nota come “triangolo della morte”.

La disastrosa situazione rifiuti di Napoli della quale la classe politica è prima responsabile insieme ad imprenditori senza scrupoli, viene presentata all’opinione pubblica come una conseguenza “dell’egoismo” dei cittadini partenopei e delle mire di una fantomatica camorra tanto impalpabile quanto utile per scusare ogni genere di nefandezza. E’ stata la politica (e non la camorra, a meno che la politica in essa si riconosca) a decidere come gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel napoletano durante gli ultimi anni. Così come è stata la politica a consegnare tale gestione e smaltimento ...

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Energia e Ambiente : Acqua nella plastica
Inviato da aeremita il 23/12/2007 8:00:00 (9224 letture)

di C. Andrea Eremita

Nell’Era Contemporanea il boicottaggio del naturale impulso dell’uomo verso la libertà e la piena espressione delle sue divine qualità, corre su due fondamentali direttrici. La prima è di ordine macroscopico ed è quella che viene dai massmedia allineati con il mondo dell’ ufficialità indotto dai governi e dai gruppi di potere che vi circolano intorno.

È una forma di manipolazione che ha trovato il suo climax l’11 settembre 2001. In quel caso, la manipolazione mediatica ha creato prima solidi presupposti: il “fondamentalismo islamico è un pericolo”, poi l’evento: “i fondamentalisti islamici hanno colpito”, quindi ha giustificato la reazione politica ed armata che tutti conosciamo: restrizione della libertà in molti i paesi, guerre ad Afghanistan ed Iraq.

La seconda direttrice è quella silente che viene dall’introduzione sul mercato e nella vita di tutti di nuovi prodotti o sostanze. Pensiamo all’amianto, utilizzato a partire dagli anni 50. Nessuno allora poteva mettere in discussione la sua utilità. La sua diffusione non ha avuto ostacoli, finchè non se ne è compresa la pericolosità per la salute e per l’ambiente. Lo stesso si può affermare per esempio per l’aspartame, tutt’ora ampiamente utilizzato,

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Energia e Ambiente : I rifiuti nei polmoni
Inviato da marcocedol il 18/12/2007 5:40:00 (5753 letture)

di Marco Cedolin

I problemi connessi allo smaltimento dei rifiuti sono molteplici e di grande complessità ma non possono prescindere da una riflessione globale sull’argomento.

Il “peso” dei rifiuti nella nostra società grava per intero sulla schiena dei cittadini che ne pagano il costo sia in termini economici sia sotto forma di degenerazione dell’ambiente in cui vivono, con conseguenze negative per la loro salute. Di contralto molti speculatori senza scrupoli, sotto forma di società pubbliche e private che gestiscono discariche ed inceneritori, proprio grazie ai rifiuti stanno accumulando immense fortune. Occorre perciò prendere coscienza di come quello che per la maggior parte dei cittadini si manifesta sotto forma di un grave problema da risolvere, per altri rappresenta semplicemente una fonte di facile arricchimento personale da preservare il più a lungo possibile.

Qualunque approccio serio e ponderato al problema rifiuti non può perciò prescindere dalla consapevolezza dei termini dello stesso da parte dei cittadini e dalla necessità di affrancarsi da un modello di sviluppo come quello attuale, improntato al consumismo più sfrenato che ingenera per forza di cose un incremento altrettanto sfrenato dei materiali di scarto.

I rifiuti smaltiti nella maniera più efficiente e sicura sono quelli che non vengono prodotti ed è proprio nell’ottica di una drastica riduzione dei materiali di scarto che sarà necessario muoversi qualora si voglia affrontare il problema in maniera organica. Questo obiettivo può essere perseguito solamente intervenendo a monte, razionalizzando i consumi, imponendo alla produzione industriale contenitori e imballaggi riutilizzabili, favorendo la riparazione anziché l’eliminazione, privilegiando l’inserimento in commercio di prodotti riciclabili e dal potenziale scarsamente inquinante, ripensando l’intera produzione di beni di consumo in funzione del loro recupero e riutilizzo.

Solamente dopo avere reimpostato il problema in termini di riutilizzo ...

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Energia e Ambiente : Acqua bene comune
Inviato da Redazione il 17/11/2007 5:13:40 (4188 letture)

Riceviamo e pubblichiamo:

Appello per la manifestazione

1 DICEMBRE 2007

ROMA - ritrovo ore 14.30 Piazza della Repubblica

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

RIPUBBLICIZZARE L’ACQUA, DIFENDERE I BENI COMUNI!

MORATORIA SUBITO CONTRO TUTTE LE PRIVATIZZAZIONI!

IMMEDIATA APPROVAZIONE DELLA LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE!

UNA GRANDE OPERA PUBBLICA : RISTRUTTURARE LE RETI IDRICHE!

GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DAI LAVORATORI E DALLE COMUNITÀ LOCALI!

Siamo donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche. Insieme abbiamo costituito il Forum Italiano dei Movimenti per l’ Acqua. Insieme abbiamo raccolto più di 400.000 firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua. La nostra esperienza collettiva, plurale e partecipativa e’ il segno più evidente di una realtà vasta e diffusa, di un movimento vero e radicato nei territori, che vuole fermare i processi di privatizzazione portati avanti in questi anni dalle politiche liberiste, ...

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Energia e Ambiente : Il biocarburante che ci lascerà a secco
Inviato da Abulafia il 25/8/2007 10:00:00 (10886 letture)

di Giorgio Venzo

La crescente apprensione verso i livelli d'inquinamento da idrocarburi, sommata a quella per l'annunciato picco petrolifero, di recente ha spinto sempre più i biocarburanti sotto i riflettori dell'aspettativa generale. Primo tra tutti per fama e volumi prodotti è il bioetanolo, cioè il comune alcool etilico ricavato da materie prime vegetali, che può sostituirsi del tutto o in parte alla storica benzina. Il presente articolo si propone d'illustrare le cause dell'ampia diffusione di questa sostanza, le ragioni dietro la selezione di determinati tipi di sementi per la sua produzione e le conseguenze a livello mondiale di tale scelta, con particolare accento sulla nazione che più di tutte ne influenza il essemercato: gli Stati Uniti d'America.

Governi & biocarburanti: così fan tutti.

La fama dell'attuale Presidente USA in fatto d'ambientalismo e sviluppo sostenibile è notoriamente tra le peggiori del pianeta. Tuttavia nell'ultimo “discorso sullo stato dell'Unione 2007” ha annunciato un forte impegno nello sviluppo di fonti rinnovabili e biocarburanti per autotrazione ma, come movente accanto a quelli di cui sopra, ne ha aggiunti altri più coerenti alla sua tradizionale linea politica:

"Per troppo tempo la nostra nazione è dipesa dal petrolio straniero. E tale dipendenza ci lascia più vulnerabili a regimi ostili ed a terroristi che potrebbero causare gravi interruzioni dei rifornimenti e aumenti del prezzo del petrolio e provocare un forte danno alla nostra economia. [...] Dobbiamo proseguire gli investimenti in nuovi modi per produrre etanolo usando di tutto, dagli scarti di legname alle erbe, agli scarti delle colture agricole. [...] Stanotte, chiederò al Congresso di unirsi a me nel perseguimento di un grande obiettivo. Facciamo un passo avanti e riduciamo l'utilizzo di benzina negli USA del 20% ...

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Energia e Ambiente : L'ecologia è per legge
Inviato da Abulafia il 30/6/2007 8:20:00 (13264 letture)

di Giorgio Venzo

In data 2 febbraio 2007 è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 311 del 29 dicembre 2006 ([1]) che disciplina l'approvvigionamento energetico in tutto il comparto edilizio tramite l'obbligo, tra i vari contemplati, d'installare impianti che sfruttino fonti rinnovabili per provvedere una certa quota d'elettricità e calore. Leggiamo infatti:

"12. Per tutte le categorie di edifici [...] nel caso di edifici pubblici e privati, è obbligatorio l'utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica. In particolare, nel caso di edifici di nuova costruzione o in occasione di nuova installazione di impianti termici o di ristrutturazione di impianti termici esistenti, l'impianto di produzione di energia termica deve essere progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l'utilizzo delle predette fonti di energia. Tale limite è ridotto al 20% per gli edifici situati nei centri storici.

13. [...] Nel caso di edifici di nuova costruzione, pubblici e privati, o di ristrutturazione degli stessi conformemente all'articolo 3, comma 2, lettera a), è obbligatoria l'installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.
" [2] (Grassetto aggiunto)

Tali fonti rinnovabili sono quelle definite come non fossili, escludendo dunque il gas naturale, i derivati del petrolio ed il carbone ([3]). Il provvedimento nasce sull'onda dell'esempio spagnolo ed è ispirato dalle preoccupazioni del Governo in merito all'attuale cambiamento climatico, ...

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Energia e Ambiente : L'IPCC e il "Il pianeta impazzito"
Inviato da Abulafia il 20/6/2007 13:20:00 (13467 letture)

L'IPCC ed "il Pianeta impazzito".

Il tema del riscaldamento globale sta da tempo incentivando numerose pubblicazioni finalizzate ad informare il pubblico sullo "stato dell'arte" più attuale. E' il caso del recente documentario "Una scomoda verità" di Al Gore, ex vice-presidente degli Stati Uniti d'America: il suo successo, pari all'allarmismo dei suoi contenuti, è ormai tale da averlo eletto a bibbia ambientalista la cui proiezione è caldeggiata addirittura nelle scuole.

Più umilmente, anche a casa nostra ci si sta dando da fare: agli inizi di giugno ad esempio è uscito in allegato a
la Repubblica un inserto dal titolo tranquillizzante: "Il Pianeta impazzito". Nelle sue 160 pagine si imparano, grazie ad una dettagliatissima panoramica sui vari annessi e connessi ambientali, economici, sociali e tecnologici del cambiamento climatico, tutti i motivi per cui dovremmo seriamente temere per la vita nostra e di milioni di persone nonchè emendare il nostro egoismo rafforzando senza remore il contratto sociale coi nostri governanti così da scongiurare l'incombente minaccia. La serietà dell'inserto d'altronde è fuori discussione: vi compaiono le migliori firme della testata nonchè altri gran nomi quali Jeremy Rifkin, Kofi Annan, lo stesso Al Gore... e pure Leo di Caprio!

Ma cosa accomuna molte di queste produzioni? A parte i toni apocalittici, i dati presentati traggono spunto dalle conclusioni d'un comitato specificamente creato per indagare su cause ed effetti del riscaldamento globale: l'IPCC [1]. Fondato nel 1988 su mandato dell'ONU [2], esso s'incarica di scremare dal fitto bosco delle pubblicazioni scientifiche quelle più utili, attendibili e pertinenti al fine di produrre istantanee semplici ma dettagliate della situazione climatica. Come si legge nelle pagine del sito:

"L'IPCC non effettua alcuna ricerca nè monitora i dati relativi al clima od altro parametro rilevante. Basa le sue stime principalmente su pubblicazioni approvate ...

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Energia e Ambiente : Ecologia pubblicitaria
Inviato da marcocedol il 26/5/2007 8:30:00 (7676 letture)

di Marco Cedolin

L’ultimo rapporto IPCC concernente i cambiamenti climatici ha impietosamente messo in luce lo stato di grave malattia in cui versa il nostro pianeta, devastato pesantemente da oltre 50 anni di pratica sviluppista, passati ad inseguire il miraggio della crescita infinita. Non tutti gli scienziati sono concordi nel definire l’entità dell’effetto serra o nel determinare l’esatto ritmo di crescita delle temperature nei decenni a venire, ma al di là di ogni ragionevole dubbio si palesa l’evidenza che esiste un grosso problema al quale occorre porre rimedio in tempi brevi, prima che i processi degenerativi divengano irreversibili.

Sarebbe stato logico attendersi come prima reazione che venisse messo in discussione proprio quel modello di sviluppo ispirato alla crescita che ha ingenerato il problema, ma logica e raziocinio quasi sempre latitano quando ci si trova di fronte ai grandi interessi economici. Così i “sacerdoti del progresso” ormai impossibilitati a negare i risultati catastrofici del loro operato hanno intuito come anche il peggiore dei problemi possa diventare la migliore delle opportunità qualora gestito a proprio uso e consumo e quale occasione potrebbe essere migliore di questa per coniugare crescita dei consumi e crescita “ecologica” in un’ottica d’incremento del loro tornaconto?

La macchina pubblicitaria ed i pennivendoli di ogni razza e colore hanno immediatamente assimilato per osmosi l’importanza del business ecologico ...

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