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storia & cultura : La stirpe dei Re
Inviato da Primus il 30/12/2007 12:00:00 (23165 letture)

LA STIRPE DEI RE
di Marco Pizzuti

Introduzione

L’origine della casta sacerdotale egizia e dei suoi faraoni rimane un enigma storico intricato da sciogliere poiché la sua formazione risale a tempi così remoti da non averci lasciato sufficiente memoria archeologica. I documenti di cui disponiamo infatti, sono solo quelli emersi dalla tradizione egizia, la quale rimanda l’instaurazione dell’elite dominante più antica d’Egitto ai c.d. "seguaci di Horus". Questi ultimi però, stando alla scuola di pensiero ortodossa, non sarebbero mai realmente esistiti, in quanto parte integrante della mitologia egizia. Questo non esclude però che si sia effettivamente trattato degli ultimi superstiti di un evoluto gruppo etnico proveniente dall’esterno, che avrebbe svolto il ruolo di civilizzatore degli altri popoli dopo l’ultima glaciazione.

Di certezze, quindi, ce ne sono poche, e la stessa genesi della prima aristocrazia egizia è rimasta da tempo confinata nell’enorme calderone delle congetture accademiche. Tuttavia, qualche punto fermo c’è, ed è possibile partire da questi per trarre qualche interessante conclusione.

Le migrazioni dei popoli nel processo di deglaciazione

In tempi assai remoti la sopravvivenza della civiltà umana è stata messa a dura prova dagli assestamenti climatici che seguirono l’era glaciale. La nostra specie quindi precipitò più volte nel caos, proprio come descritto dalle tradizioni che riportano la storia del c.d. diluvio universale. Pertanto è assai probabile che nel processo di "ricostruzione", l’etnia più avanzata abbia svolto un ruolo civilizzatore ...

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storia & cultura : Il segreto di Tutankhamon
Inviato da Primus il 6/12/2007 15:00:00 (45268 letture)

(Pubblicata la III e ultima parte)

Il segreto di Tutankhamon

di Primus

Da quasi un secolo ormai aleggia un alone sinistro intorno al nome del faraone-bambino Tutankhamon. Da quando infatti Howard Carter ne scoprì la tomba - ufficialmente il 27 novembre 1922 - le persone più informate riguardo ai dettagli del ritrovamento morirono tutte, inspiegabilmente, nell'arco di pochi anni.

Circa cinque mesi dopo la scoperta della tomba il finanziatore dell’impresa, Lord Carnarvon, venne punto da una zanzara su una guancia. In seguito a questo banale incidente, le sue condizioni di salute peggiorarono fino a condurlo alla morte per setticemia.

Toccò poi al fratellastro di Lord Carnarvon, Aubrey Herbert, che morì inspiegabilmente, nel 1923, a seguito di una semplice estrazione dentale [11].

L'archeologo canadese La Fleur, giunto in Egitto nell'aprile 1923 - in perfetto stato di salute - per aiutare Carter nei suoi lavori, moriva appena qualche settimana dopo per una misteriosa malattia [12].

Sempre nel 1923 moriva a causa di una strana infiammazione polmonare George Jay Gould, il più intimo amico del conte di Carnarvon.

Solo un anno dopo, nel 1924, spirava anche il celebre archeologo Evelyn White, che aveva collaborato con Carter a redigere l’inventario del corredo funerario del faraone. Venne trovato impiccato, e la polizia concluse che si trattò di suicidio.

Alcuni mesi a seguire perdeva la vita in circostanze poco chiare Douglas Archibald Reed [13], lo studioso inglese che era stato incaricato di svolgere le radiografie alla mummia del faraone.

Nel 1926 la “maledizione” colpì Bernard Pyne Grenfell, l’insigne papirologo consultato da Carnarvon per le traduzioni dei testi egizi.

Il segretario privato di Lord Carnarvon, il nobile Richard Bethell, venne trovato morto nel suo letto, nel 1929, a seguito di un anomalo caso di arresto cardiaco. Bethell aveva aiutato H. Carter proprio nel lavoro di catalogazione dei tesori di Tutankhamon, e la causa della sua morte è sempre rimasta un mistero.

Lord Westbury, l’anziano padre di R. Bethell, morì appena qualche mese dopo il figlio, “precipitando” dalla finestra del suo appartamento di Londra. La polizia archiviò frettolosamente il caso come suicidio. Nella sua camera da letto venne rinvenuto un vaso di alabastro appartenuto alla famigerata tomba di Tutankhamon, un oggetto prezioso che non compariva nella lista ufficiale dei reperti scoperti. Il vaso dunque doveva essere stato trafugato durante la prima apertura clandestina della cripta ...

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storia & cultura : Gran Maestro Garibaldi
Inviato da Pausania il 18/10/2007 4:10:00 (10371 letture)

di Giorgio Mattiuzzo

Quando si affrontano certi temi in una pubblica discussione, si possono notare alcuni meccanismi entrare in azione. Ad esempio la pubblicazione di un libro sulla lobby filo-israeliana negli Usa [1] ha suscitato enormi polemiche sia in patria che all'estero; ma non tanto sui contenuti, quanto sul fatto che si parlasse di una lobby filo-israeliana. Tuttavia, mentre vi è una sorta di censura morale verso qualsiasi accenno alla lobby filo-israeliana, è sufficiente andare sul sito ufficiale della lobby sionista degli Stati Uniti per apprendere che la politica in Medio Oriente di Washington è pesantemente influenzata dalle pressioni filosioniste [2].

Per rimanere all'Italia uno dei tabù che affliggono l'opinione pubblica è quello della presenza e dell'influenza della Massoneria nella storia d'Italia. Come per la lobby filoisraeliana, anche per quanto riguarda la Massoneria, mentre normalmente non è accettabile insinuare che essa abbia giocato un ruolo fondamentale nella formazione e nello sviluppo dell'Italia post-unitaria e repubblicana, contemporaneamente è la Massoneria stessa che dichiara con orgoglio e senza titubanza alcuna di essere stata parte attiva e promotrice della politica italiana da prima dell'Unità in poi.

Quest'anno ricorre il bicentenario della nascita di Garibaldi e la Massoneria italiana sta dedicando all'eroe dei due Mondi grandi celebrazioni e commemorazioni. Di tale portata è la figura del generale per i liberi muratori che, per comprenderla, sarà necessario ricorrere alle parole di Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia. In un suo recente scritto [3] Raffi delinea – documenti alla mano – la stretta unione tra Garibaldi e la Massoneria.

“L'adesione alla Massoneria fu per Garibaldi non certo un episodio casuale ed effimero ...

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storia & cultura : Gli anelli mancanti continuano ad aumentare
Inviato da Redazione il 10/8/2007 7:30:00 (25838 letture)

O sei Habilis, o sei Erectus: tutti e due non si può. Una nuova “picconata” alla teoria dell’evoluzionismo lineare arriva da una recente scoperta fatta in Kenya da una equipe diretta da Fred Spoor, dell'University College di Londra, e riportata nell’ultimo numero della rivista Nature.

Al gruppo di ricerca appartiene anche la nota paleontologa Meave Leakey, che già nel 2001 aveva dato un duro colpo alla semplicistica teoria lineare, che mette in ordine di tempo l’Australopithecus Afarensis (4 mil./anni), l’Homo Abilis (2 mil.), l’Homo Erectus(1 mil.), l’Homo Sapiens/Neanderthalis (100.000 anni), ed infine il Sapiens Sapiens (10.000 anni), ciascuna come diretta evoluzione della specie precedente. In quell’occasione infatti la Leakey aveva trovato un cranio di oltre 3 milioni di anni – il Kenyanthropus Platyops, o “Uomo del Kenya dal volto piatto” - le cui caratteristiche erano molto diverse da quelle del suo contemporaneo Afarensis.

Ora invece un reperto di Homo Erectus, databile nella stessa epoca dell’Homo Abilis, confuta anche l’ipotesi della discendenza del primo dal secondo, mentre le caratteristiche dentarie del primo indicano che si trattasse di un carnivoro, e quelle del secondo che si trattasse di un vegetariano.

Specie diverse, quindi, che non sarebbero mai nemmeno entrate in competizione fra di loro, suggerendo chiaramente una evoluzione parallela delle varie specie conosciute. Per non parlare ovviamente dell’Ominide di Flores, l’ “Hobbitt”, che ribalta persino i più azzardati teoremi alternativi.

Quello che sconcerta è la facilità - oltre alla frequenza - con cui crollano teorie che fino a ieri venivano date per buone. Ricordate Lucy, ad esempio? Nonostante la gran fanfara con cui fu data la notizia, ...

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storia & cultura : Senza mai parlare di Dio
Inviato da Redazione il 7/6/2007 3:20:00 (6931 letture)

Il devozionismo darwinista e l'epistolario laico tra il materialista Lima-de-Faria e il card. Schoenborn

di Giuseppe Sermonti

La trasformazione di un'ipotesi scientifica in catechismo ateo, il razzismo evolutivo della teosofia, i tentativi di imparentarla con Marx, il fondamentalismo di MicroMega.

Dopo la fioritura di metà Novecento, con la scoperta degli antibiotici, della struttura del DNA, della sintesi proteica e delle staminali, la biologia sta diventando una vecchia signora, con remoti sogni extraterrestri, incombenti minacce terrene, povera di fascino e di attrattive, non aliena alle serate di beneficenza. In questo contesto, il darwinismo assume il ruolo di verità devozionale, di catechismo ateo. Viene allora da chiedersi che cosa fu nei contesti culturali e politici in cui sorse e si sviluppò nel suo secolo e mezzo di vita. Segnalo al riguardo un numero del trimestrale Atrium, dedicato all’Evoluzione, curato e presentato da Stefano Serafini. In qualche modo esso ribatte a un recente numero di Micromega, dedicato a Darwin, dio e altri animali.

Nella belle époque di fine Ottocento, sazia di positivismo, luce della ragione e darwinismo sociale, si assisteva ad una rinascita di esoterismo, occultismo, spiritismo e buddismo teosofico. Presso i cercatori di una rifondazione religiosa su base gnostica, la prospettiva evolutiva era stata accettata di buon grado. “Teosofia e occultismo – scrive Massimo Marra – si fanno propugnatori di un evoluzionismo spirituale che guarda alle antiche tradizioni sapienziali.” E’ il tempo dell’antroposofia di Madame Blavatsky. In essa, la fede nel progresso si inquadra in una visione ciclica della storia ...

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storia & cultura : La fine di un'era
Inviato da Redazione il 6/6/2007 8:00:00 (7534 letture)



Il 6 Giugno 1968 veniva assassinato all'Hotel Ambassador di Los Angeles un senatore che aveva appena vinto le primarie in California, guadagnandosi la nomination alle presidenziali per il partito democratico. Nonostante fosse il fratello del famoso presidente ucciso a Dallas nel 1963, e nonostante avesse egli stesso ottime possibilità di diventare presidente, la sua vita e la sua morte sono finite nell'oblio.

Soprattutto la seconda, avvenuta ufficialmente per mano di Shiran Bishara Shiran, è stata sbrigativamente archiviata dalla storia senza mai essere stata presa seriamente in esame. D'altronde, mentre a Dallas abbiamo forse il più intricato "giallo" della storia moderna, Shiran ha sparato sotto gli occhi di tutti, e di cospirazione vera e propria - almeno a livello popolare - non si è mai parlato.

Ma la storia, com'è noto, "è scritta dai vincitori". Ed il vincitore di quella tornata elettorale fu lo stesso Richard Nixon ...

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storia & cultura : Ed Mitchell - L’uomo che ha visto Dio
Inviato da Redazione il 25/5/2007 9:02:45 (18899 letture)

All’inizio della corsa allo spazio, negli anni ‘60, girava una barzelletta molto divertente: al ritorno sulla terra di Yuri Gagarin, Krutschev dà una colossale festa al Cremlino. Durante le festa il leader russo prende da parte Gagarin e gli dice a bassa voce: “Senti, vorrei chiederti un grande piacere. Io sono certo che tu, da lassù, abbia capito che Dio esiste. Ti dispiace però, per ovvii motivi, non dire nulla?” Qualche settimana dopo Gagarin è a Roma, dove la sua impresa viene festeggiata con altrettanto entusiasmo dagli italiani. Alla festa è presente anche il Papa, che a un certo punto si avvicina a Gagarin e gli dice sottovoce: “Avrei un grande favore da chiederti. Io sono certo che tu, da lassù, abbia capito che Dio non esiste. Ti dispiace però, per ovvii motivi, non dire nulla?”

Indipendentemente dal fatto che siano davvero arrivati sulla Luna, i cosiddetti “moonwalkers” hanno certamente orbitato nel vuoto atmosferico, a qualche centinaio di chilometri dalla superficie terrestre, e sono stati a diretto contatto con il profondo infinito che ci circonda. In questo senso è molto interessante vedere che fine abbia fatto ciascuno di loro, dopo un’esperienza che in un senso o nell’altro deve certamente averli toccato nel profondo.

Innanzitutto, bisogna notare che entro un anno dall’ultima missione lunare (1972) tutti i moonwalkers avevano lasciato la Nasa. Una statistica certamente curiosa, visto che lo status di “eroi” che avevano acquisito gli avrebbe permesso di accomodarsi in posizioni di tutto rilievo, con un salario di certo soddisfacente. Invece solo due di loro sono rimasti nell’ambito dell’industria aerospaziale, ma comunque lontani dalla “famiglia” in cui erano cresciuti, mentre gli altri si sono dispersi come i componenti di una banda rock che si disintegri all’apice del successo. Tre di loro sono morti entro pochi anni, e non tutti in circostanze cristalline. Alan Bean si è messo a dipingere quadri, Neil Armstrong si è chiuso in un silenzio impenetrabile, ...

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storia & cultura : Le Piramidi della discordia
Inviato da Primus il 19/5/2007 10:20:00 (30738 letture)

Semir Osmanagic è un archeologo bosniaco che da anni sta cercando di scoprire alcuni dei principali misteri legati alle origini delle piramidi quanto alla loro reale funzione. Un obiettivo questo molto ambizioso in quanto sino ad ora nessuno è riuscito a risolvere la questione in modo da dissipare qualsiasi ragionevole dubbio in materia. Per tale motivo, il filone della letteratura "eretica" dedicato alle piramidi o ai siti megalitici di tutto il mondo non sembra conoscere crisi.

Dal romanzo più fantasioso alla teoria alternativa ritenuta più valida e concreta, le argomentazioni degli scrittori e dei ricercatori "eretici" riescono infatti sempre a "tenere banco" tra i lettori.

Il motivo di tale interesse popolare può essere ricercato tanto nella puerile necessità umana di fantasticare l’esistenza di mitiche civiltà scomparse quanto nella circostanza oggettiva che vede spesso le spiegazioni ufficiali del mistero troppo riduttive e semplicistiche, lasciando sempre vivi i dubbi che poi lasciano campo libero a interpretazioni poco ortodosse.

Ma S. Osmanagic questa volta sembra sulla strada giusta per dare definitivamente ragione alle teorie eretiche e il suo nome sta infatti facendo il giro del mondo. Ritenuto a lungo un dilettante dai suoi colleghi accademici più illustri, ...

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storia & cultura : L’urlo di Giorgiana e delle altre
Inviato da HAVEADREAM il 12/5/2007 10:40:00 (16044 letture)

di Salvatore Quartullo

Io non li ho cavalcati, quegli “anni di piombo”, anche perché nel 1977 avevo dieci anni, e non ero ancora in grado di salire nemmeno su una bici. I miei piccoli passi a malapena reggevano l’andatura disinvolta di mio nonno, al quale i miei genitori mi “mollavano” spesso e volentieri, perchè mi portasse a spasso per le vie e i giardini di Roma.

L’unica, importante raccomandazione da parte dei miei era quella di evitare le piazze e soprattutto le zone del Centro Storico, perché “è pericoloso girare di questi tempi”. Già, era il 1977, l’anno durante il quale le P38 nelle strade tuonavano insieme alla contestazione generale.

Non ricordo se quel maledetto 12 maggio fossi a casa convalescente o su di un prato a divorare il solito cartoccio di lupini, quando Giorgiana Masi fu “raggiunta” alle spalle da un proiettile nei pressi di Trastevere, a Ponte Garibaldi, dove io passavo sempre con il nonno per andare a Villa Pamphili.

Ricordo però il viso di Giorgiana, catturato in una foto-documento, e mi domandavo cosa fosse successo, perché tutto quel fumo e la gente che correva, narrati dal bianco e nero dei telegiornali, ...

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storia & cultura : E' morto il "tramp"
Inviato da Redazione il 8/5/2007 8:40:00 (10478 letture)

Con la morte di Howard Hunt un'altra importante pedina delle intricate "trame oscure" della politica americana ha trovato il suo posto nella storia.

Howard Hunt è un personaggio-chiave coinvolto in mille vicende di primissimo piano - dalla Baia dei Porci a Watergate - e lega fra loro importanti figure come quella di Richard Nixon, di Prescott e George Herbert Bush (nonno e padre dell'attuale presidente), o di Allen Dulles, l'uomo che "inventò" la moderna CIA come è rimasta fino ad oggi. Tutte queste figure, a loro volta, ruotano molto da vicino attorno all'assassinio del Presidente Kennedy, avvenuto a Dallas nel 1963, e la confessione che Hunt avrebbe rilasciato al figlio sul letto di morte - nella quale riconosce finalmente la sua presenza a Dallas quel giorno - sembra costituire l'anello mancante di un puzzle che negli anni si era già delineato con sufficiente chiarezza, ma che mancava ancora di questo importante riscontro.

La scheda che segue presenta - in maniera necessariamente sintetica - i diversi rapporti che hanno legato fra di loro 10 importanti personaggi della storia in quasi 80 anni di vita americana.



Come si dovrebbe dedurre dal filmato, l'importanza dell'assassinio Kennedy - anzi, del doppio assassinio, sia di John che di Bob kennedy - va ben oltre l'interesse del "cospirazionismo" d'accademia, che anzi è un polverone del tutto illusorio (v. link in coda), alimentato ad arte proprio per tenere l'attenzione lontana dai retroscena storici dell'attentato, ……

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storia & cultura : 25 Aprile. Due articoli
Inviato da Redazione il 25/4/2007 22:28:57 (8778 letture)

25 Aprile. Due articoli

La triste eredità

di Fernanda Alene

25 aprile. Ancora una volta la stessa retorica. Fascisti - partigiani. Mi fa tristezza questa divisione che si trascina da sempre, opportunamente alimentata perchè a qualcuno serve che tanti italiani vivano in questo odio ereditato da altri.

Quel 25 aprile a Torino. Due giorni chiusi in casa a guardare dalla finestra senza capire cosa stava succedendo. Si sentivano colpi di mitra lontano e vicino. Passava qualche camionetta tedesca mentre i partigiani si muovevano cautamente dietro gli angoli delle case. Poi una macchina con un grappolo partigiani che cantavano "bandiera rossa" e avvertivano con un megafono che "la città era libera".

Libera, ma non dall'odio che per tre giorni ancora ha attraversato la città, prima che il C.L.N potesse creare un minimo di ordine e legalità. La caccia per le strade e per le case di quelli che avevano collaborato. L'uccisione delle spie. L'impiccagione di Solaro il torturatore. La ricerca dei cecchini che sparavano dalle finestre, e che quando venivano individuati erano buttati dalle finestre e lasciati lì nel loro sangue. La misera visione delle donne amiche dei tedeschi, …

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storia & cultura : Operazione "Himmler"
Inviato da shevek il 18/4/2007 8:30:00 (18294 letture)

Notizie e riflessioni su una delle più grandi "false flag" del 1939

di Enrico Voccia

Assai spesso, discutendo dell'11/9, alle critiche alla Versione Ufficiale dei Fatti si risponde opponendo l'idea che un coinvolgimento dell'amministrazione USA negli avvenimenti è molto improbabile, in quanto il numero di persone che avrebbe dovuto essere coinvolta sarebbe dovuto essere molto alto, che il paese è piccolo e la gente mormora e che prima o poi qualcuno avrebbe vuotato il sacco. Alcuni a questo genere di obiezioni rispondono con un approccio empirico, mostrando che questo numero non doveva essere chissà quanto elevato. Altri, che sostanzialmente si riconoscono in quest'approccio, mettono inoltre in evidenza il fatto che “vuotare il sacco” significherebbe, per la persona che lo facesse, un bel viaggetto dritto, se gli va bene, verso un processo che si concluderà con la pena capitale, se gli va male, verso il linciaggio.

Seguendo l'approccio teso a ridimensionare il numero di persone che avrebbero preso parte all' "inside job" dell'11/9, l'esempio storico più calzante è certo quello dell'incendio del Reichstag.

Oggi, il ritrovamento di vari documenti probatori e le confessioni al Processo di Norimberga, ci permettono, infatti, di ricostruire l'evento in questi termini: nel 1933 un piccolo gruppo di nazisti, al massimo una decina, ...

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storia & cultura : Afghanistan ieri e oggi
Inviato da Enrico il 15/4/2007 9:00:00 (9399 letture)

INTRODUZIONE

L'esperienza dei sovietici


Su un articolo di Le Monde del 22 settembre 2001, mentre gli americani si organizzavano per attaccare l'Afghanistan, il colonnello russo Iouri Shamanov, veterano della guerra in Afghanistan (persa dai russi 12 anni prima), dichiarava: "Se gli americani entrano in guerra, provo pietà per questi ragazzi, per le loro madri, le loro sorelle e i loro fratelli. Sarà dieci volte peggio del Viet-Nam." E poi: "Facendo soffrire la popolazione civile, i Russi divennero dei nemici per gli Agfhani. Gli americani dovranno evitare di ripetere i nostri errori."

Alle sue parole si aggiungevano quelle del generale russo Boris Grumov, che raccomandava agli americani la lettura del testo "Afghanistan" di Friedrich Engels, scritto oltre un secolo prima, in relazione alle tre disastrose guerre Anglo-Afghane, nelle quali inutilmente la Gran Bretagna aveva cercato di impadronirsi del territorio afghano. "Se i membri del Politburo avessero letto questo libro - diceva Grumov nell'articolo - è altamente improbabile che avrebbero preso la decisione di intervenire [in Afghanistan] nel 1979."

Come nacque il testo di Engels

La critica al colonialismo, soprattutto inglese, costituisce naturalmente uno dei filoni principali del discorso politico della coppia Marx-Engels, a metà del XIX secolo.

Partendo da un sunto che aveva fatto del libro di John W. Kaye, ...

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storia & cultura : Una nobile bugia
Inviato da Ashoka il 2/2/2007 11:30:00 (8253 letture)
storia & cultura

Una Nobile bugia

Vi sono milioni di persone che credono che un giorno dell'anno sia legato ad un individuo in particolare. Altri non sono d'accordo.

Questa persona, in pubblico, non si vede mai. A volte però appare nei telegiornali, specialmente se si avvicina il suo giorno speciale, oppure in alcuni spot televisivi.

Vi sono validi motivi per dubitare che ciò che accade quel giorno sia solo opera sua e dei suoi assistenti. Tuttavia i primi a mentire sono proprio quelli che dovrebbero dire la verità.

Se quello che ci raccontano su di lui è vero, allora probabilmente alcune leggi fisiche sono da rivedere.

Per colpa sua vengono spesi ogni anno un sacco di soldi.

E' impossibile incontrare questa persona in quanto il suo rifugio è in un luogo inaccessibile.

Ogni anno la qualità dei suoi video migliora ma la retorica rimane sempre la stessa.

Quelli che credono che sia vivo e che sia legato a quel giorno particolare provengono da moltissime nazioni diverse. Eppure a tutti è stata raccontata la stessa storia.

Nelle sue diverse apparizioni televisive cambia spesso aspetto e tratti somatici, ma alcuni particolari, come la barba, rimangono caratteristici.

E' sempre vestito allo stesso modo. [...]

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storia & cultura : Cugino Hobbit, benvenuto fra di noi
Inviato da Redazione il 30/1/2007 9:50:00 (15031 letture)

Il mondo della paleoantropologia ripiomba nel caos più totale. Già la confusione fra le varie scuole di pensiero, nel cercare di capire l'origine delle razze umane, regnava da tempo sovrana, ma dal 2004 era entrata in campo una "variabile impazzita" - il cosiddetto Hobbit - che aveva mescolato le carte in maniera del tutto imprevista.

Un perfetto omuncolo in miniatura, i cui resti sono stati trovati nell'isola di Flores in Indonesia, aveva tutte le caratteristiche degli umani, ma non trovava ovviamente nessuna collocazione nei già fragili alberi genealogici ricostruiti fino a quel momento. Alto circa un metro, e molto simile ad un bambino di tre anni, l'Hobbit poneva inoltre il problema di essere giovanissimo, dai 15.000 ai 20.000 anni circa.

Comprensibile quindi il "fastidio" con cui la sua comparsa era stata accolta dall'establishment scientifico, che pur di "accomodare" in qualche modo il nuovo arrivato ...

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