BASTA AL TERRORISMO! QUELLO DELLE PAROLA

Data 2/6/2004 7:55:38 | Categoria: opinione

BASTA CON IL TERRORISMO. QUELLO DELLA PAROLA



Cominciamo ad essere un pò stufi, ogni volta che avviene un
attentato, di dover aggiungere alla naturale tristezza per i morti,
anche la ridicola “suspense” che ci separa dal momento in cui le
autorità ci diranno chi è stato, e perchè lo ha
fatto.



Una volta era diverso: il terrorista faceva il suo attentato, piazzava
la sua bella rivendicazione nel cestino di turno, avvisava i giornali,
e tempo che le sirene smettevano di urlare tu già sapevi chi era
stato e che cosa voleva ottenere con quel gesto.



Ma da quando è emersa Al-Queda, le due fondamentali regole del
gioco paiono addirittura capovolte: da una parte, fidandosi ciecamente
delle autorità, oggi i terroristi lascìano che siano
queste ad indovinare mandante e motivazione di ogni attentato. (Quasi
si conoscessere da vicino, viene a volte da pensare). E dall’altra,
queste motivazioni, in mano a chi ne è solo portavoce, si sono
talmente diluite, nel tempo, da essersi cristallizzate in un generico "odio verso l’occidente felice, libero e cristiano". Anzi, ultimamente basta addirittura dire “è stata
Al-Queda” che tutto il resto diventa superfluo.



E allora diciamocelo chiaro, forte, e possibilmente una volta per
tutte: prima di tutto, nessuno al mondo è così imbecille
da andare a rischiare l’ergastolo, insieme alla pelle stessa, per
andare a mettere bombe nei treni solo per fare un dispetto a chi è più felice di lui. ... (continua)





... E poi, la gente al mondo
ha ben altro da fare. La gente deve lavorare e portare a casa il pane
per i propri figli, altro che piazzare bombe, senza dire a nessuno che
è stato lui, solo per provare il brivido di vedere se
indovinano. Il terrorismo nasce, quando nasce, dalla disperazione di
precise esigenze contingenti, le quali diventano chiare a tutti sin dal
primo botto, proprio perchè lo scopo è quello di far
conoscera al mondo un problema che altrimenti verrebbe ignorato. E
storicamemnte, in questo senso, gli unici gruppi terroristici che
abbiano mai avuto motivo di esistere sono quelli come l’OLP
palestinese, l’ETA basca, l’IRA irlandese o Tupamaruc peruviani; tutti
gruppi che hanno combattuto, a ragione o a torto, per scopi
politico/territoriali ben chiari a tutti, e che comunque si ricordavano
puntualmente di rammentare al mondo – immediatamente dopo ogni
attentato, in modo che nessuno se ne potesse impadronire – i motivi
delle loro azioni. Se no che cosa rischiavano a fare?



Invece guardate un pò Al-Queda: per quasi 48 ore il mondo ha
creduto che le bombe di Madrid le avesse messe l'ETA, e loro manco si
preoccupavano di smentire quei lazzaroni che si erano impadroniti del
loro ennesimo colpo spettacolare! Se non fosse intervenuto prima il
popolo spagnolo, che di ETA se ne intende, a smascherare la bugia, e
poi il dipartimento di Stato da Washington, a riassegnare subito
l'attentato al legittimo titolare, loro avrebbere fatto tutto il lavoro
per niente?



Perchè mai dovremmo allora berci un principe saudita pieno di
miliardi che si annoia, e siccome “odia l’America consumistica e
infedele”, spreca ben cinque anni della sua vita (così si
vorrebbe) per mettere a punto gli attentati più spettacolari
della storia, solo per dimenticarsi completamente di rivendicarli
(anzi, per la precisione, per dissociarsene pubblicamente, la sera
stessa dell’11 Settembre)? Lo stesso valga per le varie brigate
“antimperialiste”, “rivoluzionarie”, “comuniste”, “proletarie”, rosse
gialle o amaranto che fossero, che hanno terrorizzato mezza Europa
negli ultimi 30 anni, senza nemmeno riuscire a spiegare al mondo che
cosa volessero di preciso.



Mentre nel frattempo, puntualmente ed immancabilmente, il cui prodest a
favore dei vari governi era ogni volta così macroscopico da
diventare spesso imbarazzante. Guardate solo che manna è stata  l’11 Settembre per i falchi di Bush, e per chi, in Europa
e in Medio Oriente, sta dalla loro parte. E Osama invece, cosa ci
avrebbe guadagnato? (Certo, ad Aznar è andata male, ma lui fra i
più furbi non ce lo metterei proprio: accusare l’ETA delle bombe
di Madrid è un pò come sostenere che a far esplodere
l’Italicus siano state le Camicie Rosse di Garibaldi).



Ma poi, perdìo, lasciatelo dire a loro, chi sono e cosa
vogliono, no? Che problema c’è? Sanno tirare giù, con gli
aerei, anche i grattacieli progettati per resistervi, guidano quei
bisonti del cielo, senza mai averne visto uno prima, come se fossero
dei go-kart, si confezionano in casa le bombe atomiche, fra una
pubblicità e l’altra, come se fossero noccioline... ma poi con carta e penna di colpo hanno
bisogno di essere aiutati?



A qusto punto, a chi volesse insistere che questi “fomentatori
dell’eversione” sono tutti genuini, e soprattutto che hanno delle
valide motivazioni per fare ciò che fanno, pongo la seguente
domanda:



Perchè mai tutti questi “anti-imperialisti” in senso lato – da
piazza Fontana alla stazione di Atocha, dalla stazione di Bologna al
treno della Cecenia - non mettono mai le bombe alle feste dei potenti,
agli ippodromi dei potenti, nei porticcioli privati dei potenti, alle
riunioni finanziarie dei potenti, nei club di golf dei potenti, ma se
la pigliano sempre e soltanto col povero lavoratore, che col “potere da
sovvertire” ha ben poco a che vedere?



Massimo Mazzucco







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