QUANDO SI E' NEL GIUSTO, GLI ASTRI TI SORRIDONO

Data 25/3/2004 13:19:06 | Categoria: palestina





QUANDO SI E' NEL GIUSTO, GLI ASTRI SONO TUTTI CON TE




di Massimo Mazzucco



La fortuna continua a sorridere ad Ariel Sharon, che qualche giorno fa
è finalmente riuscito a scoprire dove vivesse lo sceicco Yassin,
e lo ha fatto subito saltare per aria, prima che si nascondesse di
nuovo sotto qualche sasso, nel paesino in cui viveva da quando è
nato. E oggi ha fatto tombola piena, quando un ragazzino palestinese di
14 anni è stato fermato al checkpoint di Hawara, nel West Bank,
con addosso una carica esplosiva, pronto a farsi detonare. I militi di
Sharon sono stati tanto arguti nel capire da lontano che cosa il
ragazzino portasse sotto il maglione, quanto sono stati veloci a
convocare la stampa internazionale, affinchè potesse riprendere
in diretta la sequenza umiliante...

... in cui il disperato veniva “spogliato a distanza”, tenuto costantemente sotto tiro dai mitra israeliani.



Perchè fortunato, Sharon? Perchè da una parte c’era
bisogno di sottolineare al mondo l’aumentato pericolo che consegue
all’omicidio di Yassin (cosa che Sharon naturalmente non poteva
assolutamente prevedere), dall’altra forse il popolo israeliano non
poteva permettersi un’altra strage di civili, a così pochi
giorni da quella che aveva salvato il primo ministro da una probabile
caduta di governo, un paio di settimane fa. Si sarebbe rischiato il
collasso nervoso di una nazione, che vive già da sempre sulla
soglia della paranoia.



Invece oggi è andato tutto per il meglio. Non è morto
nessuno, mentre uno Sharon sdegnato come non mai ha potuto mostrare al
mondo a che cosa possano arrivare queste bestie puzzolenti, che ormai
pochi si ostinano ancora a considerare esseri umani. E
così per qualche giorno almeno può continuare a contare
sul supporto del suo popolo, che paradossalmente si affida proprio a
lui per “essere protetto”.







L’unica cosa di cui pare ci sia dimenticati tutti – stampa nostrana ben
compresa -  è di domandarsi che cosa mai possa aver spinto
quel ragazzino (indipendentemente da chi lo abbia manovrato) ad
accettare di farsi maciullare di sua spontanea volontà. Come
tutte le altre cose nella nostra società, il “terrorismo”
è il male, il palestinese suicida è il sintomo, e quindi
quello va “curato”.



Per scoprire le cause, ci sarà sempre tempo dopo che li avremo sterminati tutti.



Massimo Mazzucco







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