Sanità alla Ponzio Pilato

Data 29/5/2006 10:56:33 | Categoria: Medicina

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<br>
Chissà perchè, quando lo Stato si fa improvvisamente generoso,
magnanimo e saggio viene subito da accogliere la novità con sospetto?
Ti tolgono un obbligo, lasciano a te la responsabilità di decidere, ti
tolgono persino le multe, e tu invece di saltare di gioia senti puzza
di bruciato. <br>
<br>
Tutti sappiamo infatti che lo Stato, da quando esiste, ha
sempre fatto esattamente l'opposto. Lo Stato limita, lo stato impone,
lo stato condiziona, obbliga e controlla, e nel farlo multa e castiga
senza guardare in faccia nessuno (finchè si tratta di comuni cittadini,
ovviamente).
Ecco perchè quando la regione Piemonte decide improvvisamente di
togliere le vaccinazioni obbligatorie, e di demandare la scelta alle
famiglie, …
… viene prima di tutto da domandarsene il vero motivo. Anche perchè qui
ci sono di mezzo le case farmaceutiche, che ormai stanno tentando di
vaccinare in massa persino le maniglie delle porte, per cui il sospetto
è perlomeno legittimo.
<br>
<br>
Vediamo l'articolo della Stampa di ieri, intitolato "<a href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200605articoli/5731girata.asp">Il Piemonte
cancella i vaccini obbligatori</a> - Abolite le multe e le denunce al
Tribunale", che inizia cosi:<br>
<br>
"Il Piemonte cancella le vaccinazioni obbligatorie. Prima regione in
Italia, abolisce con una rivoluzione storica le iniezioni «per legge» e
riordina in due sole categorie la distinzione «obbligatorie»,
«consigliate» e «facoltative», fonte di confusione e incertezza per
mamme e papà. "
<br>
<br>
Brutto segno, come inizio. Mai nella vita lo Stato - il nostro Stato,
se non altro - si è preoccupato di fugare una qualunque confusione del
cittadino, anzi. Questa da noi ha sempre regnato sovrana, dalle
ordinanze ministeriali, ai moduli per il 740, fino al testo che trovi
sulle schede dei referendum: se NON vuoi che NON sia abolita la tale
legge, NON votare SI nel quadratino dove si chiede se tu desideri che
sia cambiata solo la parte che qui NON è riportata, …. Se uno non ha
fatto almeno vent'anni di palestra sulla Settimana Enigmistica, non ne
esce vivo. <br>
<br>
E' invece più interessante questa sfumatura dell'articolo:
"Prima regione in Italia, abolisce con una rivoluzione storica…" Allora
non è un "caso casuale", c'è un piano ben preciso, e pure di portata
storica, a quanto pare.Ora, è vero che se fugassero una qualunque
confusione, sarebbe di per sè un evento storico, ma non sembra bastare
per parlare di rivoluzione. <br>
<br>
E infatti, l'articolo ci dice anche che
"Tra i motivi che hanno convinto il Piemonte a cambiare rotta c’è poi
una constatazione: «Il Tribunale per i minorenni di Torino ha deciso di
non voler più essere informato delle vaccinazioni obbligatorie non
fatte, a meno che questo non si accompagni a maltrattamenti in
famiglia. Inutile, quindi, continuare a denunciare e multare i
“fuorilegge”. <br>
<br>
E perchè mai, ci si domanda, lo avrebbe deciso? Di colpo
non hanno più voglia di lavorare? Se una cosa è obbligatoria, si
immagina ci sia un buon motivo alle spalle. Cosa è successo, quindi,
che lo avrebbe fatto decadere?
<br>
<br>
"Per le Regioni, solo uno spreco di tempo e denaro per contrastare
ricorsi che nel 50 per cento dei casi vengono vinti dalle famiglie.
Nessuno cambia idea, e si arricchiscono solamente gli avvocati."<br>
<br>
Scusate, ma perchè nel 50 per cento dei casi vengono vinti dalle
famiglle? E' un pò tantino, come media, anche per chi si servisse di
avvocati laureati in Mozambico. C'è forse sotto qualcosa che non
sappiamo? <br>
<br>
"Spariscono multe e denunce al Tribunale per i minorenni, per
far posto alla formazione: i genitori che decideranno di non sottoporre
i figli ai vaccini finora obbligatori contro difterite, tetano, polio
ed epatite B saranno invitati a partecipare a un ciclo di lezioni
sull’importanza dell’immunizzazione. Così la Regione avrà assolto il
suo dovere di promozione della salute, ma non interferirà poi nella
scelta consapevole delle famiglie."
<br>
<br>
Ahhhh, allora forse abbiamo capito tutto. Visto che da una parte
perdono la metà delle cause, mentre dall'altra sembrano chiaramente
volersi lavare le mani delle conseguenze di vaccinazioni praticate o
meno, il motivo non starà per caso in una delle tante liste come quella
che segue?
<br>
<br>
Massimo Mazzucco
<br>
<br>
[Questa raccolta di testimonianze è vecchia di un paio d'anni, al punto
che non ho più nemmeno trovato la fonte originale da cui l'avevo presa.
A memoria mi sembra fosse connessa a vaccine.org, ma non ne sono
sicuro. In ogni caso, Invito gli utenti più volonterosi a fare magari
una ricerca, per vedere di trovare qualcosa di simile (se non di molto
peggio, temo) per pubblicare anche qualcosa di aggiornato. M.M.]&nbsp;
<p><strong></strong><span style="font-weight: bold;"></span><br>
"Pietro e' nato il 31/12/1999, perfettamente sano. Il 22/03/2000 ha
effettuato la prima vaccinazione obbligatoria, pentavalente come
caldamente consigliato dalla pediatra: Difterite-tetano-pertosse,
Epatite B, Polio. Dopo 4 ore dal vaccino, Pietro ha iniziato un pianto
lamentoso che non si è mai interrotto fino a mezzanotte. Poi ha
iniziato a muovere i piedi con una strana pedalata, sguardo assente
verso l'alto, rifiutando latte o altro. Il giorno dopo lo portiamo in
ospedale. Due giorni dopo …<br>
<br>

... in sala di rianimazione. <span style="font-weight: bold;">Encefalite con insufficienza respiratoria.</span>
Ora, settembre 2000, Pietro è <span style="font-weight: bold;">cerebroleso
con lesioni sparse su tutta la corteccia cerebrale, cieco, non usa le
mani, non sta seduto ed è epilettico.</span>
Ha in media quattro crisi al giorno che lo riducono a uno straccio. I
medici hanno negato che la causa di tutto sia stato il vaccino. Non
hanno trovato altre cause. Siamo usciti dall'ospedale senza diagnosi.
Nessuno ci ha però richiamato per fare le altre dosi dei
vaccini.
Verona.<br>
<br>
</p>


<hr>
<p><br>
<strong>CODICE: 00064</strong><br>
<br>
<font size="2">Viviamo in provincia di Bologna e riportiamo il caso
della nostra figlia adolescente. Nell'aprile del 1997 le venne
somministrata la prima dose di <b>vaccino antiepatite B</b>, nella
mattinata. Il pomeriggio accusò dolori muscolari, contratture e
il suo sguardo era assente come se stesse per collassare. Il giorno
dopo aveva ancora indolenzimento e contratture agli arti inferiori e
astenia; andò a scuola ma l‡ ebbe una crisi epilettica e fu
portata di corsa all'ospedale di Porretta. Vi rimase tre giorni. Dopo
altre due settimane a scuola accusò perdita dell'udito,
dell'orientamento e dell'equilibrio. La sera ebbe una crisi epilettica
violenta e fu ricoverata all'ospedale di Bologna dove rimase un mese.
La risonanza magnetica era negativa. Per due anni assunse psicofarmaci
antiepilettici e ora (a distanza di tre anni dai primi sintomi) le
rimangono alcune psicosi particolari, anche se le crisi sembrano essere
sparite.<br>
Ora ho richiesto l'esonero dalle successive due dosi di antiepatite e
ho richiesto che venga effettuata la segnalazione di presunto evento
avverso che non era stata fatta al momento dei fatti.<br>
</font><br>
</p>


<hr> <br>


<br>


<strong>CODICE: 00063</strong><br>


<br>


<font size="2">Desidero segnalarVi un piccolo caso clinico in occasione
della 1a <b>vaccinazione obbligatoria, epatite b, difterite, polio e
tetano</b> fatta a mia figlia Chiara il 2.7.1999 all'età di tre
mesi :<br>
<b>Sul punto della vaccinazione, sul lato anteriore della coscia destra
è comparsa, poco tempo dopo, una piccola macchia di colore
marrone chiaro. </b>Fortunatamente non ci sono stati altri effetti
collaterali. Non sono seguite altre vaccinazioni, in quanto ho fatto
presente all'ASL competente che:<br>
</font>

<ul>


<li type="disc"><font size="2">non è stata fatta alcuna
anamnesi,</font> </li>
<li type="disc"><font size="2">non è stata fatta alcuna visita
pediatrica preventiva,<br>
alla domanda se esistevano effetti collaterali, il medico ha risposto
negativamente,</font> </li>
<li type="disc"><font size="2">il medico non si è qualificato,</font>
</li>
<li type="disc"><font size="2">infine non è stato rilasciato
alcun libretto vaccinale</font> </li>
</ul>


<p><font size="2"><br>
e pertanto la ASL è stata informata che non si intendeva
proseguire con le vaccinazioni di legge.<br>
</font></p>


<p><font size="2">Dopo un incontro con il direttore generale della ASL,
tra l'altro molto cordiale, e dopo aver informato il pediatra curante
che si è complimentato con il sottoscritto confessando la sua
inferiore preparazione in merito rispetto alla mia (!!) ho ricevuto una
lettera della ASL nella quale si riportavano casi di difterite in
Russia ed in Afghanistan e pertanto era necessario non abbassare la
gurdia, invitandomi eventualmente a cambiare opinione.<br>
La piccola chiara gode di ottima salute probabilmente grazie ad una
alimentazione sana e quasi biologica al 100 % e probabilmente, grazie
alla benevolenza del nostro Signore.<br>
La piccola macchia è aumentata in proporzione alla crescita
della bambina<br>
e sembra dovuta, diagnosi del pediatra ... ad una mancanza di
melanina...<br>
<br>
</font> </p>


<hr> <br>


<br>


<strong>CODICE: 00062</strong><br>



<p><br>
<font size="2">Siamo di Giulianova, in provincia di Teramo. Nel marzo
del 1997 nostra figlia riceve la sua <b>prima dose di vaccinazioni a 3
mesi di vita. Le somministrano le quattro obbligatorie più la
pertosse, senza però specificarci che quest'ultima non è
obbligatoria e senza farci firmare nessun consenso. <br>
</b>La bimba era sanissima e di peso notevole. Il pomeriggio stesso
della vaccinazione la bimba comincia ad avere <b>violente scariche
diarroiche con muco, è nervosa, irrequieta, non dorme la notte
per parecchio tempo</b>. Il giorno dopo la bimba al risveglio presenta
una <b>macchia rossa tra il naso e gli occhi. Nei giorni successivi ha
vomito, cala di peso, si consuma.</b> Lo facciamo presente al pediatra
di base e a quello dove ci rechiamo a pagamento e ci dicono che
è normale, che non ci sono problemi e che sicuramente non
è colpa del vaccino. Siamo costretti ad anticipare lo
svezzamento per cercare qualche cibo che la bimba riesca ad assimilare
e nel giro di due mesi la situazione si stabilizza un pochino. Al sesto
mese la portiamo alla Usl per la <b>seconda dose di vaccini</b>;
raccontiamo al medico quanto accaduto ma questi ci dice che la
vaccinazione non c'entra nulla e che si può proseguire col
ciclo. La vacciniamo e ricomincia tutto daccapo; non assimila
più nessun cibo, cambiamo costantemente gli alimenti
perché dopo averne ingerito uno non lo tollera più una
seconda volta. La bimba cala nuovamente di peso, ha scariche diarroiche
con muco. A 1 anno di età la portiamo da un <b>immunologo-allergologo</b>
fiorentino. <b>Dopo averle fatto degli accertamenti, ci dice che la
bimba ha i villi intestinali danneggiati, le gammaglobuline basse e
l'istamina urinaria alta. Redige anche un certificato con il quale si
sconsigliano altre vaccinazioni poiché potrebbero causarle
persino choc anafilattico.</b> Lentamente la bimba si riprende. Ad un
certo punto la Usl ci sollecita per fare la <b>terza dose</b> e ci
sollecita anche, senza dirci che sono facoltative, a somministrarle
antimorbillo-parotite-rosolia. Ci dicono che i certificati che abbiamo
non valgono nulla e che si deve vaccinare per forza. Noi rifiutiamo. <b>A
1 anno e mezzo di età accade poi che la bimba abbia un collasso,
con tremori e pallore, dopo somministrazione di tachipirina, che il
pediatra ci aveva prescritto per una febbre a 37,5&Mac176;.</b> Non
appena la febbre ha invece modo di salire, la bimba si riprende e dopo
24 ore è guarita. Ciò ci induce ancora maggiore prudenza.
Concordiamo un check-up che la bimba fa con un day-hospital. Richiedo
che la bimba faccia di nuovo gli esami eseguiti a 1 anno, ma i medici
rifiutano e cercano di convincermi a vaccinarla, dicendomi che
l'immunologo che aveva visto in precedenza la bambina era incompetente.
Noi rifiutiamo. La pediatra di base, in separata sede, successivamente
ci darà ragione. <br>
Ora chiederemo l'esonero dalla terza dose di vaccinazioni<br>
</font><font size="5"><br>
</font> </p>


<hr> <br>


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<strong></strong><strong>CODICE: 00060</strong><br>


<br>


<font size="2">Nostro figlio Luca e noi abitiamo a Comacchio, in
provincia di Ferrara. Il bambino è nato sano il 16/06/92 e ai 3
mesi di vita abbiamo iniziato il ciclo vaccinale. <b>A 6 mesi è
stata praticata la seconda dose (antipolio, antidifto-tetanica,
antiepatite B e antipertossica) e a 9 mesi la terza dose.</b> Solo dopo
abbiamo saputo che la terza dose dovrebbe essere somministrata a 11
mesi. Tre giorni dopo la terza dose di vaccini al bimbo è venuta
una <b>febbricola</b> che non se ne andava; è durata mesi senza
che nulla gli facesse effetto e senza che nessuno ci sapesse dare
indicazioni. <b>Prima della vaccinazione si reggeva già in
piedi e cominciava a dire qualche parolina, era sveglio e attento.
Improvvisamente, dopo l'inizio di quella febbricola tenace, perse la
coordinazione degli arti, non si reggeva più in piedi. </b>Malgrado
le resistenze del nostro medico di base che ci definiva paranoici,
abbiamo fatto ricoverare il bimbo all'ospedale, poi in una clinica
privata a Bologna specializzata in neurologia e anche con day-hospital
a Padova. Alla TAC risultò che il <b>cervelletto era danneggiato</b>.
A Bologna una dottoressa mi disse, durante un colloquio a quattr'occhi,
che sicuramente era stato il vaccino a causare il problema e che ne
vedevano moltissimi di bimbi ridotti così dopo le vaccinazioni.
Ma, quando le chiesi di mettermi per iscritto quanto mi aveva detto, si
tirò indietro su indicazione del primario. <b>La diagnosi du
encefalopatia in corso di definizione e risultò che il bimbo
aveva focolai di sofferenza alla sostanza bianca con inizio di
demielinizzazione.</b> Malgrado tutto ciò, la Usl mi
obbligò, dicendomi che altrimenti mio figlio non sarebbe potuto
andare a scuola, a somministrare al bambino anche la <b>quarta dose di
antipolio nel 1999</b>. Ora il bimbo soffre di una <b>tetraplegia
irreversibile</b> e abbiamo inoltrato richiesta di indennizzo. Non si
può andare avanti così, bisogna che qualcuno si renda
conto di ciò che sta accadendo a tanti bambini.<br>
</font><br>


<hr> <br>


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<strong>CODICE: 00059</strong><br>


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<font size="2">Abitiamo in provincia di Vicenza e nostra figlia ora ha
18 anni. Alla fine di marzo del 1983 la bambina ricevette la <b>prima
dose di vaccino antipolio di tipo Sabin</b>. Subito dopo la bimba ha
cominciato a mostrare disturbi che prima non aveva e a poco a poco
è andata peggiorando. Dopo molte insistenze abbiamo ottenuto di
farle screening specifici e si sono resi conto che c'era stato un <b>problema
al sistema nervoso</b>. Inoltre la fontanella le si era chiusa
prestissimo (a 7 mesi), dopo la seconda dose di vaccino, provocandole
un <b>microencefalismo</b>. La bimba ha poi manifestato <b>crisi
epilettiche e gravissime difficoltà di deambulazione</b>. E'
stata poi operata ai piedi in tenera età, ma ora vive sulla
sedia a rotelle. Ha un ritardo gravissimo e non riesce a pronunciare
che poche parole.<br>
</font><br>


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<strong>CODICE: 00058</strong><br>


<font size="2"><br>
Ho 26 anni, nel 1992 ho frequentare la Facoltà di Medicina e
Chirurgia, per questo motivo nello stesso anno sono stata sottoposta a <b>vaccinazione
obbligatoria antitubercolare ed antiepatite B</b>.<br>
Tre anni dopo mi è stata diagnosticata la <b>sclerosi multipla</b>,
una malattia demielinizzante altamente invalidante a probabile
patogenesi autoimmune. Ho avuto problemi di deglutizione, formicolii ed
insensibilit‡, vertigini e problemi alla vista, inoltre tanta
stanchezza e depressione.<br>
Nell'estate 1998 per caso mi trovavo in Francia; un'amica mi diede un
volantino nel quale era descritto ciò che mi era accaduto e
metteva il tutto in relazione con la vaccinazione contro l'<b>epatite B</b>.
Nello stesso periodo, sempre in Francia, ho conosciuto un medico che mi
ha confermato questa diagnosi; ha inoltre messo in relazione la <b>dermatite
allíorecchio esterno</b>, di cui soffrivo dal primo anno di
Università, con la <b>vaccinazione antitubercolare</b>.<br>
Oggi, a due anni di distanza, sto bene e sento che sto recuperando
tutte le mie energie.<br>
Sono stata curata omeopaticamente con antidoti per i vaccini e con
sostanze che mi permettessero di drenare, e quindi di eliminare tutte
le tossine che erano state introdotte nel mio organismo.<br>
<br>
</font>
<hr> <br>


<strong>CODICE: 00057</strong><br>


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<font size="2">Abitiamo nella provincia di Venezia e abbiamo un figlio
che ora, al settembre 2000, ha 3 anni.<br>
<b>Nostro figlio ora è sordo ed è accaduto tutto dopo la
quarta dose di antipolio</b>.<br>
Ha ricevuto la quarta dose con vaccino Sabin orale nel maggio 1999;
dopo un mese ci siamo accorti che non rispondeva più, che non
capiva, aveva lo sguardo assente quando gli parlavamo. Prima della
vaccinazione il bimbo parlava, rispondeva, era attivissimo e sveglio.
Dopo la vaccinazione improvvisamente non coglieva più nulla. Lo
abbiamo portato dal pediatra il quale ci ha detto che eravamo genitori
ansiosi e che il bimo nona aveva nulla. Ma continuavamo a vedere che
c'era qualcosa che non andava. Anche le maestre dell'asilo ci dicevano
che il bimbo apparentemente non sentiva. Abbiamo allora insistito e
alla fine abbiamo portato il bimbo a Padova e là ci hanno
diagnosticato una <b>ipoacusia bilaterale grave</b>, ossia il bimbo
era diventato sordo da entrambe le orecchie. Ci dissero che sulla
coclea vi erano cellule morte e che non si sarebbero rigenerate. Ora il
bimbo adopera una protesi e ha recuperato un pò di udito.
Provvederemo a fare richiesta di indennizzo.<br>
</font><br>


<hr> <br>


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<strong>CODICE: 00056</strong><br>


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<font size="2">Mia figlia è nata il 6/10/94 al termine di una
gravidanza senza problemi con parto eutocico, indice di apgar alla
nacita =10, allattata al seno; ha presentato uno sviluppo psicomotorio
normale sino all'età di 3 mesi ed è stata sottoposta alle
vaccinazioni obbligatorie + antipertosse in data 29/12/94 (in questa
occasione è stato presentato un "bilancio di salute" stilato
dalla pediatra della bambina completamente normale). Qualche giorno
dopo la bimba ha presentato un piccolo episodio di assenza con sguardo
fisso e rossore in volto della durata di pochi secondi notato dalla
mamma ma non riconosciuto come una convulsione; a distanza di qualche
giorno il papà nota un episodio analogo cosicchè la
bambina viene ricoverata al locale ospedale in data 10/01/95. Qui
vengono eseguiti: prelievo sanguigno, EEG, ECG, FO, tutti negativi; il
giorno 11/01 la bambina continuava ad avere crisi convulsive di breve
durata che si risolvono spontaneamente (crisi toniche generalizzate con
deviazione degli occhi e salivazione abbondante) viene trattata con
valium per via rettale. il 12/01 la bambina non presenta crisi ed il
giorno successivo viene dimessa. Il 15/01/95 a seguito di una crisi
epilettica più forte delle precedenti con cianosi e clonie agli
arti, la bambina viene ricoverata urgentemente alla Clinica pediatrica
del Policlinico Monteluce di Perugia; qui rimane per un mese durante il
quale ha crisi pressoché quotidiane nonostante l'impostazione
immediata di una terapia antiepilettica polifarmacologica.<br>
<b>Viene dimessa il 15/02/95 con le seguenti conclusioni diagnostiche;
TC cerebrale: quale unico reperto si segnala un modico aumento,
rispetto all'età,delle dimensioni delle cavità cisternali
a livello frontale bilateralmente; RMN cranio: bilateralmente in sede
frontale ed in minor misura a livello temporale e parietale si rileva
un aumento di volume degli spazi cisternali per un'atrofia cerebrale
prevalentemente frontale, il corpo calloso ha uno spessore lievemente
inferiore alla norma soprattutto nelle porzioni anteriori, il segnale
della sostanza bianca è indicativo di una maturazione mielinica
normale per l'età, regolari le dimensioni delle cavità
ventricolari. EEG: crisi elettriche occipitali dx e a "bascule" nel
sonno paradosso, alterazioni parossistiche specifiche multifocali
intercritiche nel sonno lento. Ricerca Ab specifici (torch): negativi
per infezioni recenti.ECG nella norma. Ricerca per disturbi del
metabolismo negativa. Terapia consigliata: Fenobarbital, rivotril gtt,
sabril cp.<br>
</b>Una volta tornata a casa la bambina continua ad avere 3-4 crisi al
giorno e le sue condizioni sono globalmente molto scadenti, la bambina
è molto torpida, ha scarsa motilità spontanea e nessuna
organizzazione posturale. Il 7/4/95 viene ricoverata presso l'Istituto
neurologico di Milano per approfondimento diagnostico e tentativo di
aggiustamento terapeutico. Si inizia la <b>terapia con</b> <b>dintoina
e frisium</b> che inizialmente comporta una netta regressione delle
crisi fino alla scomparsa per circa una settimana, in questo periodo la
bambina si mostra più sveglia e migliorano leggermente la
motilità spontanea e il controllo del capo, permane tuttavia
molto compromessa la vigilanza e la partecipazione all'ambiente.
Durante questo ricovero la bambina viene sottoposta a vari ECG,
risonanza magnetica, esami metabolici che confermano sostanzialmente i
risultati degli esami effettuati a Perugia. Nell'ultimo periodo della
degenza, probabilmente in relazione all'assestamento farmacologico,
ricompaiono episodi critici con importante componente tonica.<br>
Il 28/4/95 la bambina viene dimessa con la terapia prima citata ed
inizia un programma di riabilitazione globale presso il Centro
territoriale. Da allora è seguita dall'Istituto ..... presso cui
ha effettuato controlli annuali ed altri due brevi ricoveri, sono state
provate diverse terapie antiepilettiche, ma nessuna è riuscita a
bloccare a lungo (più di qualche giorno) le crisi;
parallelamente le successive RM mostrano un aggravamento dell'<b>atrofia
cerebrale</b>.<br>
Oggi la bambina ha quasi 6 anni, presenta un ritardo psicomotorio grave
con ipoposturalità, con una completa mancanza di autonomia
personale ed ha attacchi epilettici pressoché quotidiani. <b>La
terapia attuale è: Depamag cp 200 mg (1+1+2) Tegretol CR cp 200
mg (1+1+1)</b>.<br>
Nessuno ci ha saputo dire se la bambina è nata con questa
atrofia cerebrale, o se è sopraggiunta dopo; se alla base del
suo grave stato di salute attuale vi sia una malattia degenerativa
oppure se sono state le crisi a causarlo e se i vaccini possono essere
stati la causa.<br>
</font><font size="5"><br>
</font>
<hr> <br>


<br>


<strong>CODICE: 00055</strong><br>


<br>


<font size="2">Nostro figlio e' nato il 19.10.76 ,presso l'ospedale
civile di Vicenza, in seguito a gravidanza normale e parto normale.e'
stato dimesso la settimana successiva dopo i test di rito, tutti nella
norma. Qualche giorno dopo la somministrazione della <b>prima dose di
vaccino</b> avvenuta il 17.1.77, e' colto da febbre, in apparenza un
normale stato febbrile, come capita sovente ai bambini. Compare
successivamente, dopo un paio di giorni di malessere la <b>prima crisi
epilettica</b>. Il Primario diagnostica una <b>Sindrome di West</b>.
Da allora si sono susseguiti, per nimerosi anni, peregrinaggi da una
clinica all'altra, nel tentativo di liberare nostro figlio dalla morsa
delle numerosissime crisi, giornaliere, ma soprattutto notturne. Piano,
piano iniziamo a rassegnarci; nel frattempo nasce il nostro secondo
figlio, nonostante qualche specialista ci avesse a piu' riprese
scoraggiato. Il nostro secondo figlio, gode oggi di ottima salute. <b>Quattro
anni fa, il neurologo che da anni segue il primogenito, ci rilasca in
una circostanza casuale, un certificato nel quale dichiara, che
VEROSIMILMENTE il danno subito e' riconducibile al vaccino. </b>Frettolosamente,
metto insieme le carte che riesco a trovare, chiedo le cartelle
cliniche depositate presso l'ospedale di VI, e prendo disordinatamente
i primi contatti. Un signore di Verona, segnato profondamente, dal caso
dei suoi tre figli, mi esorta a contattare un noto virologo, a Napoli.
Quest'ultimo, vista la documentazione, conferma l'ipotesi del
neurologo. Nel frattempo prendo conoscenza dell'esistenza della <b>legge
210/92</b>, i cui termini, erano scaduti. Invio comunque la
documentazione ed attendo la convocazione. Nel dicembre del 97, dopo un
anno e mezzo di attesa, il primogenito viene sottoposto a visita presso
l'ospedale militare di VR, dalla commissione medica militare. Due anni
dopo il Ministero della Sanita' ci comunica l'esito, fin troppo
prevedibile. Abbiamo, ad ogni modo, avviata la pratica di ricorso,
allegando l'esito di prove di laboratorio effettuate in breve tempo,
che assumono particolare rilevanza a sostegno della ns. tesi, ma
francamente, non nutriamo alcuna aspettativa. Un anno fa un funzionario
della locale ASL ci aveva consigliato di rivolgerci ad un legale, ma
l'ipotesi di ingaggiare una battaglia con l'ASL ci scoraggiava,
cosicche', abbiamo smesso di roderci. Ho vinto il desiderio di
imbracciare il megafono anche quando lo scorso anno, ci recammo presso
il tribunale dei minori di VE, dove fummo convocati per fornire
spiegazioni al ns, diniego di sottoporre il secondogenito al <b>vaccino
anti-epatiteB</b>. In quella circostanza mi feci due ripide rampe di
scale, con il primo figlio in carrozzella, mettendo in serio pericolo
la sua e la mia incolumita', nella speranza di riuscire a fare almeno
arrossire il Giudice. Oggi di fatto ci troviamo con l'esercizio della
patria potesta', affievolito e stiamo aspettando che l'ASL ed Il
tribunale dei minori smettano di scaricarsi la patata bollente.<br>
<br>
</font><br>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00054</strong><br>
<br>
<font size="2">Mio figlio ha manifestato il <b>diabete a causa del
vaccino antiepatite B</b>. Noi viviamo nella provincia di Vicenza. Il
bimbo aveva 11 anni quando il 13/10/98 ha ricevuto la prima dose di
vaccino antiepatite B; la seconda gli e' stato somministrata il
17/11/98. Entrambe le dosi sono state somministrate a scuola. Nel mese
di gennaio '99 il bimbo ha cominciato a dimagrire, aveva sempre sete,
continuamente, in modo non normale. Il nostro medico mi ha ipotizzato
il diabete che poi e' stato diagnosticato al bimbo durante il ricovero
avvenuto il 26 gennaio '99. Quando ho parlato della correlazione con il
vaccino i medici mi hanno riso in faccia e mi hanno detto che la cosa
non era nemmeno da discutere. Malgrado la malattia si fosse gia'
manifestata, i medici hanno proceduto anche con la terza dose il
20/04/'99, sempre a scuola, senza nemmeno chiedere niente alla
famiglia. In settembre il bimbo e' stato ricoverato di nuovo ed ora e'
dipendente dall'insulina. </font></p>


<p><br>
</p>


<hr> <strong><br>
CODICE: 00053</strong><br>


<font size="2"><br>
Ero sana e facevo un lavoro che mi piaceva molto prima di ricevere le
tre dosi di <b>vaccino antiepatite B </b>che mi hanno cambiato la
vita. Sono infermiera e vivo nella provincia di Verona. La prima dose
di antiepatite B mi e' stata somministrata nell'ottobre 1991; qualche
ora dopo ho cominciato ad avverire una grandissima stanchezza che e'
durata per mesi. Nel dicembre '91 ricevo la seconda dose di vaccino; al
medico presente avevo descritto i sintomi precedenti ma sono stati
completamente ignorati. 15 giorni dopo la seconda dose mi e' comparsa
una <b>tendinite</b> che poi si e' aggravata. <b>Ho subito anche
alcuni ricoveri dopo essere passata dal pronto soccorso per sofferenze
veramente gravi. </b>Avevo anche fatto presente di essere <b>allergica
all'alcool denaturato</b> che contiene mercurio e sapendo che l'<b>Engerix
B</b>, vaccino da me ricevuto, lo contiene ne avevo informato i medici
che hanno perÚ ignorato questa cosa. <b>Dopo la terza dose le
cose sono andate peggiorando con tendiniti sempre piu' frequenti,
scosse tonico-cloniche, febbre alta.</b> Mi hanno curata con
immunosoppressori e cortisonici senza successo. Con l'andare del tempo
ho manifstato sempre piu' allergie; ora sono allergica a quasi tutti i
metalli, a moltissimi civi, a moltissime sostanze chimiche e quasi
tutti i farmaci di sintesi. Per curarmi spendo ogni anno dai 10 ai 20
milioni; avevo chiesto alla Usl di poter ottenere la mutuabilita' di
qualche cura ma mi hanno rispsto picche, devo pagarmi tutto di tasca
mia. Ho inoltrato la richiesta di indennizzo come previsto dalla legge
210/92 ma dopo tre anni non sono ancora stata chiamata nË ho
ricevuto alcuna risposta. Nel '93 mi hanno anche scoperto un'allergia
al thimerosal. Ora mi hanno cambiato mansioni in ospedale, ho continua
stanchezza che mi impedisce una vita normale, non sono autonoma, non
riesco a guidare, ho problemi articolari e di coordinazione; ma ancora
nessuna diagnosi precisa. Ho anche tentato di mettermi in contatto con
l'associazione per le malattie rare del Veneto ma mi hanno impedito di
avere accesso all'associazione stessa e nessuno mi da indicazioni per
poter segnalare il mio caso.<br>
</font><br>


<br>



<p><strong>CODICE: 00052</strong><br>
<br>
<font size="2">Siamo due genitori di Cernusco sul Naviglio provincia di
Milano vogliamo raccontare la nostra esperienza vissuta con la nascita
di nostro figlio ALBERTO nato IL 26/O8/80.<br>
Alberto nato a termine, sano con indice di Apgar 10 normali tutti gli
automatismi primari e pianto validi.<br>
Somministrazione della prima vaccinazione <b>antipoliomelite Sabin</b>
13-11-80, 15-01-81, 02-06-81, 19-10-82.ecc. ecc.<br>
Dai tre mesi Alberto ha presentato <b>eczema al volto e alle mani in
seguito ascessi ripetuti in regione occipitale</b>, viene visitato in
una clinica di MILANO ma nessuno pensa alla correlazione con la
vaccinazione. In seguito, nonostante i sintomi precedenti viene
sottoposto alle <b>ulteriori vaccinazioni</b>.<br>
All'età di 6 mesi allarmati dal fatto che Alberto non riusciva a
tenera la posizione seduta, abbiamo consultato una neuropsichiatra
infantile, la quale ci liquida minimizzando il problema. Alberto
ritarda a parlare, a camminare e nonostante fosse seguito da un
servizio di neuropsichiatria (SIMEE) di Milano nessuno è capace
di porre una diagnosi. Viene consigliato una psicoanalisi infantile che
Alberto segue per 4 anni con frequenza di 4 sedute alla settimana.<br>
Si parla solo di ritardo psicomotorio ma nessun cenno alla
vaccinazione. Alberto viene ricoverato più volte in ospedali di
Milano per l'accertamento della causa del suo ritardo psicomotorio ma
viene dimesso sempre senza una diagnosi. Nessuno parla di vaccinazioni
nonostante fosse l'unico evento nuovo nella vita di Alberto.<br>
Alberto continua ha presentare rinite allergica, eczema, ritardo
psicomotorio e nonostante questo viene sottoposto ad ulteriori richiami
della vaccinazione. Per 18 anni Alberto abbiamo vissuto nel tormento di
non poterci dare una spiegazione del perché nostro figlio avesse
questo ritardi psico motorio.<br>
Potete immaginare il nostro stato d'animo in questi 18 anni di calvario
nei meandri delle varie terapie.<br>
Oggi Alberto è invalido al 50% ha frequentato le scuole
dell'obbligo con sostegno e ha pagato un prezzo altissimo non solo per
il danno subito ma anche per le umiliazione subite dai suoi compagni.
Come se fosse responsabile egli stesso del suo disturbo.<br>
Oggi abbiamo una relazione che dimostra inequivocabilmente il nesso
causale tra la vaccinazione e il ritardo psicomotorio.<br>
Abbiamo sporto denuncia in base alla legge 210/97 e siamo in attesa di
essere chiamati dalla commisione medico ospedaliera.<br>
Abbiamo voluto raccontarvi la nostra storia perché a tutt'oggi
siamo sconvolti dal fatto che una pratica che dovrebbe essere
preventiva come le vaccinazioni possa essere usata con così
tanta leggerezza da parte delle istituzioni pubbliche alle quali con
fiducia noi genitori abbiamo affidato i nostri figli.<br>
</font><br>
<br>
</p>


<hr>

<p><br>
<strong>CODICE: 00051</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Nostro figlio Giorgio (abitiamo a Varese) nasce il
25/11/96 con parto spontaneo ed è sano.<br>
Gli somministrano antibiotici perché il mio tampone vaginale
è positivo, anche se il suo risulta poi negativo. Il 28/11 il
medico che lo segue mi dice che il piccolo ha una lieve asimmetria dei
ventricoli con aumento di quello sinistro, ma che la situazione non
preoccupa. Mi dice poi che è un neonato iper-eccitabile, ma non
accenna a ciò che scopriamo dopo e cioè che presenta
tremori incontrollati e un ipertono degli arti e che a due minuti dalla
nascita ha presentato bradicardia con bisogno di ossigeno da
mascherina. Il 19/12 torniamo all'ospedale per una visita di controllo
e la dottoressa presente ci accenna alle condizioni descritte sopra,
poi afferma che la circonferenza cranica del bimbo e troppo aumentata.
Si provvede ad un eco-encefalo che non fa rilevare variazioni
dell'asimmetria. Anche la rigidità agli arti sembra migliorare.
Il 20/02/97 ci presentiamo all'ufficio vaccinazioni per la prima dose
di obbligatorie ma gli operatori ci dicono che, vista la situazione del
piccolo, non si prendono la responsabilità di procedere; occorre
un certificato che liberi loro dalla responsabilità. Il medico
che segue nostro figlio redige un certificato dove il bimbo viene
dichiarato vaccinabile semza problemi. Dopo la prima dose notiamo che
il bimbo tende a mantenere il capo piegato verso destra o verso
sinistra. Il 7/04/97 nuova visita di controllo: asimmetria ventricolare
invariata all'eco-encefalo, ma il capo non si regge sul collo e pende
sempre da una parte. L'8/04/97 seconda dose di vaccinazioni
obbligatorie. La sera stessa è irritabilissimo e piange
disperatamente; poi si addormenta di colpo e non si riesce più a
svegliarlo. Il giorno dopo presenta febbre (37,5°) e dorme
ininterrottamente senza mangiare. Il terzo giorno continua a dormire e
lo portiamo dal pediatra con preoccupazione, ma questi afferma che non
c'è nulla di cui preoccuparsi. L'11/04/97 la febbre passa a
38,5°. Nel pomeriggio ci fa visita un'amica infermiera che ci parla
dei possibili effetti osservati dopo le vaccinazioni e a possibili
crisi epilettiche. Cominciamo ad osservare il piccolo di continuo. Dopo
mezz'ora la prima crisi: diventa tutto rigido, lingua all'insù,
sguardo fisso per pochi secondi. Lo facciamo ricoverare per controlli e
lo tengono in osservazione dopo avergli somministrato sedativi. Altra
crisi la notte successiva: sguardo fisso, deglutisce, la fontanella
è piena e pulsante e rimane così per molto tempo. Viene
trasferito in un ospedale più attrezzato; la asimmetria
ventricolare appare inalterata. Nel frattempo il bimbo ha crisi che
durano anche molte ore. Viene quindi trasferito in rianimazione , dove
gli vengono somministrate dosi alte di sedativi e viene intubato per
paura di un arresto respiratorio. Da quel giorno è iniziata la
nostra tragedia; non è più stato bene, è stato
intubato due volte ed è divenuto soggetto a frequenti
complicanze respiratorie fino alla broncopolmonite. Assume farmaci
pesantissimi: Depakin, Frisium e Sabril, anticonvulsivanti e
antiepilettici, ed ha maturato una dipendenza da psicofarmaci con
conseguenti psicosi.</font><br>
</p>


<p> </p>


<hr>

<p><br>
<strong>CODICE: 00050</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Ragazzo 24enne, in buona salute (prima...).<br>
<b>Dopo vaccinazione MMR riporto formicolii estesi a tutti gli arti,
seguiti da indolenziomento e dolore muscolare, alle articolazioni e
alle ossa.</b><br>
Gli esami effettuati (sangue e RMN) risultano nella norma. Oggi, a
distanza di più di un anno, NON posso ancora dire di essere
guarito, anzi...<br>
Invito quindi chiunque sia a conoscienza di casi simili o informazioni
maggiori a contattarmi senza indugio.</font></p>


<p> </p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00049</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Mia figlia ha ora 20 mesi e qualche settimana fa ha
avuto una diagnosi di <b>mielite trasversa ed è quindi
immobilizzata nelle gambe</b>. Tutto è cominciato <b>dopo la
vaccinazione</b> eseguita a 15 mesi il 21/9/99 durante la quale ha
ricevuto una dose di <b>antimorbillo-parotite-rosolia</b> <b>insieme
alla quarta dose di Triacelluvax (antidifterite-pertosse-tetano</b>.
Abitiamo nella provincia di Vicenza e la nostra Ausl ha somministrato a
nostra figlia (come risulta nel libretto vaccinale) ha somministrato a
nostra figlia quattro dosi di trivalente DPT a 3 mesi, 5 mesi, 7 mesi e
15 mesi. A 15 mesi, invece, secondo una recente circolare del Ministero
della Sanità, avrebbe dovuto ricevere solo difterite-tetano e
non certamente il vaccino contenente anche la componente pertossica.
Non sappiamo ancora se quanto è accaduto alla bambina possa
essere imputato a questo errore o ad una reazione avversa
post-vaccinale che si sarebbe verificato anche senza componente
pertossica. Comunque segnaleremo il fatto alla magistratura. La bimba,
15 giorni dopo la vaccinazione del settembre '99, ha avuto febbre oltre
i 38°. Dopo una settimana è ricomparsa la febbre con vomito.
Il giorno dopo, 15/10/99, la bimba non appoggiava a terra il piede
sinistro, poi progressivamente nel giro di pochi giorni ha perso
completamente il movimento volontario delle due gambe. E' stata
ricoverata all'ospedale dove sospettavano una zoppia, ma tutto era
negativo. Ha poi cominciato a non muovere nemmeno il busto e non
riusciva più a mantenersi seduta. E' sopraggiunto poi il dolore
alle anche e alla schiena. Sono state eseguiti rachicentesi e risonanza
magnetica; le sono stati somministrati Endobulin, Aulin e
metilprednisolone. Subito le era stata fatta una diagnosi di <b>sindrome
di Guillain-Barré</b>, ma poi a Padova ci dicono che è
più probabile una <b>mielite trasversa</b>. A Padova viene
ricoverata nel novembre '99 e presenta qualche miglioramento nel
movimento delle dite del piede destro. L'elettromiografia conferma la
mielite. Ora sta eseguendo fisioterapia a Vicenza e riesce a stare
seduta da sola. Stiamo preparando gli incartamenti per la richiesta di
risarcimento del danno da vaccino e per esposto-querela alla
magistratura per segnalare elementi che non ci convincono.<br>
</font><br>
</p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00048</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Mio figlio ha subito, con molta probabilità,
una <b>lesione cerebrale a seguito di reazione alle vaccinazioni
obbligatorie</b>. E' nato regolare ed ha avuto uno sviluppo regolare
fino al 4° mese. successivamente è caduto in uno stato di
otrpore generale con una diffusa ipotonia muscolare. Gli accertamenti
clinici eseguiti hanno eveidenziato attraverso la TAc e RSM una
calcificazione salina in una zona profonda del cervello di origine, per
il momento, ignota. Tutti gli altri esami clinici eseguiti, compresi la
ricerca di possibili malattie genetiche portatrici della citata
patologia , hanno avuto esito negativo.<br>
Mio figlio ha un processo di mielizzazione apparentemente ritardato.vi
sarei grato se qualcuno potrà segnalarmi casi analoghi con la
medesima patologia.<br>
Oggi mio figlio ha 10 mesi e sta eseguendo un programma di
riabilitazione fatto di stimolazioni sensoriali che, sta dando qualche
risultato, tuttavia non può ancora stare seduto, non tiene
ancora il capo eretto e non riesce a strisciare sul pavimento.<br>
Ovviamente non ha ancora sviluppato le capacità prensili.<br>
Segnalo che nei primi 4 mesi di vita, dopo una gravidanza ed un parto
assolutamente normali, il bambino rideva, muoveva gli arti, aveva una
postura assolutamente regolare e si portava le mani in bocca succhiando
il pollice, dopo la vaccinazione eseguita alla fine del mese di luglio
lorenzo non ha più fatto tali cose addirittura regredendo dal
punto di vista psico motorio.<br>
per due mesi circa lorenzo è stato come un bambolotto di pezzo
immobile.<br>
Ora con la terapia di stimolazione sensoriale, ha ricominciato a
muovere gli arti.<br>
</font><br>
</p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00047</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Nine years ago I took my ten month old daughter to
get her first immunizations.<b>She got a dpt hib and oral polio</b>.For
seven days she was fine, then I put her down for a nap,she woke
vomiting. The third time she was sick there seem to be a small amount
of blood, we went to the Dr office they didn't like the way she looked
so we went to the hospital, there she vomited again this time a lot of
blood. We were in a small town it didn't take long for the Dr to decide
he couldn't handle what ever this was so she was care flighted out. The
only thing he knew was her blood sugar was high. When I got to the
hospital she was very lethargic, the Dr's had been running lots of test
they couldn't find anything but she was getting sicker all the time. I
ask if this could be from the shots and was told no. They checked her
for streptococcus b, h influenza ,s. pneumonia, meningitides, e.coli
all were negative. At one time about twelve hours after we got to the
hospital, she sat up and screamed like I never herd before,she didn;t
seem to see me , the&nbsp; nurse said she was hallucinating. Her
kidneys were failing, and her platelets were low. The Dr decided she
had <b>hemolytic uremic syndrome</b>, she said she could treat it.The
next morning she died.Ten days after her first shots, my very normal,
never been sick daughter was gone. nine years ago I found an article
about h.u.s. that linked it to immunizations. I would appreciate any
information.<br>
</font><br>
</p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00046</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Mio figlio è nato nel 1996. &nbsp;Il 9/04/98
ha ricevuto la <b>vaccinazione Sabin</b> 3°dose. &nbsp;Il 29/04/98
avevamo notato che gli si era gonfiato un <b>linfonodo</b> retro
angolo mandibolare destro (linfoadenomegalia). Il 30/04/98 gli abbiamo
fatto fare un'ecografia di tipo reattivo-infiammatorio di probabile
origine virale.Compare anche la febbre 37°, viene somministrato
l'antiinfiammatorio Niflan, il linfonodo si riduce ma non scompare
(rimane stabile a 8mm di diametro). &nbsp;Il 31/08/98 Il linfonodo si
ingrossa ulteriormente (15mm) e ritorna la febbre a 38° che non
scende con la Tachipirina. Dopo la visita del pediatra si somministra
Augmentin ma il bambino collassa con 34.2° di temperatura che
risale dopo circa 8 ore a 35,9°. Il linfonodo diminuisce ma non
scompare come precedentemente e rimane a circa 8mm di diametro. &nbsp;
7/12/98 Il linfonodo si ingrossa (15mm) e compare febbre che sale
progressivamente fino a 39.9° e non scende con la Tachipirina. Dal
Day Hospital si riscontrano 20000 globuli bianchi di tipo reattivo
infiammatorio e la VES molto alta. Viene somministrato Rocefin fiale (6
iniezioni) +Niflam per 5 giorni; la febbre passa e il linfonodo si
riduce (non scompare) a circa 7-8 mm di diametro. &nbsp;Il 05/05/99
ritorna la febbre a 38° il linfonodo si ingrossa nuovamente (Niflam
supposte per 5 giorni ) si riduce ma non scompare del tutto.<br>
Nel giugno ' 99 Il bimbo dovrebbe fare il 4° richiamo antipolio ma
su indicazione del pediatra non viene somministrato. &nbsp;<br>
Nel luglio ' 99 Il linfonodo scompare e non ritorna la febbre. &nbsp; <b>Gli
esami del Day Hospital, dove è stata fatta un'accurata ricerca
sia dei virus che dei batteri ha dato esito negativo (il prelievo
è stato fatto in fase acuta) il risultato è stato che il
bimbo non aveva virus e batteri conosciuti in circolo, ma l'adenite era
molto probabilmente derivante da un virus però non identificato</b>.
Il pediatra del <b>Day Hospital</b> ha indicato tre possibili
alternative: &nbsp;<br>
1) Presentare un' autocertificazione (legge Bassanini) che deve valere
per la prima visita scolastica e in futuro. &nbsp;<br>
2) Fare ugualmente il 4° richiamo, ma con il vaccino Salk (che non
servirebbe se non per motivi burocratici). &nbsp;<br>
3) Eseguire il prelievo per la ricerca di anticorpi della polio.</font></p>


<p> </p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00045</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Ho avuto una esperienza figliare molto importante,
ortunosamente risolta, dopo somministrazione di <b>antipolio</b>,
desidero mettere le informazioni in mio possesso a disposizione di
genitori con casi simili ed eventualmente creare una associazione di
genitori.</font></p>


<p> </p>


<hr>

<p><br>
<strong>CODICE: 00044</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Matteo ha effettuato la <b>vaccinazione antiepatite
B </b>il 04.10.1999.<b> Dopo un mese ha effettuato il primo richiamo.
La sera stessa ha accusato conati di vomito, che si sono ripetuti nei
tre giorni successivi. Attualmente soffre di inappetenza ed insonnia
(fatica ad addormentarsi), mai avuti prima della vaccino profilassi.</b></font><br>
<font size="2">Nè il Pediatra, nè l'Ufficiale Sanitario
hanno fatto regolare segnalazione alle Autorità Sanitarie
competenti di queste reazioni avverse alla vaccinoprofilassi!!!</font></p>


<p> </p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00043</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Massimo, godeva di sana e robusta costituzione fisica.<br>
Il 05.10.1999 è stato sottoposto a <b>vaccinazione per
l'Epatite B.<br>
Dopo un'ora dalla vaccinazione ha accusato cefalea acuta (mai sofferto
dicefalea), vomito, pallore e debolezza.<br>
Dal giorno dopo è subentrato uno stato astenico che si protrae a
tutt'oggi.<br>
</b>Anche in questo caso, dopo un mese, l'Ufficiale Sanitario voleva
effettuare il richiamo nonostante le riserve dei genitori.<br>
I genitori si sono rifiutati e, visto che Massimo stenta a riprendere
lo stato di salute che possedeva prima della vaccinazione, si sono
indirizzati alla terapia omeopatica.</font><font size="2"><br>
Nè il Pediatra, nè l'Ufficiale Sanitario hanno fatto
regolare segnalazione alle Autorità Sanitarie competenti di
queste reazioni avverse alla vaccinoprofilassi!!!</font></p>


<p> </p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00042</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Davide, godeva di sana e robusta costituzione fisica.<br>
Il 04.10.1999 , Davide si è sottoposto alla <b>vaccinazione per
L'Epatite B</b>.<br>
Dopo 48 ore è subentrata <b>spossatezza non comune e astenia.
Dopo quattro giorni forti coliche addominali ed è stata
diagnosticata una Mononucleosi(+Rotovirus + Adenovirus).<br>
E' quindi subentrata congiuntivite e vitiligine.<br>
</b>E' assente qualsiasi predisposizione ereditaria (nessun precedente<br>
familiare).<br>
Dopo un mese nonostante il persistere di tale sintomatologia,
l'Ufficiale Sanitario intendeva praticare la seconda dose, e di fronte
alle resistenze dei genitori li ha minacciati di denuncia al Tribunale.<br>
Attualmente Davide segue terapia omeopatica per cercare di limitare i
danni.</font><font size="2"><br>
Nè il Pediatra, nè l'Ufficiale Sanitario hanno fatto
regolare segnalazione alle Autorità Sanitarie competenti di
queste reazioni avverse alla vaccinoprofilassi!!!</font></p>


<p> </p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00041</strong><br>
<br>
<font size="2">Sono una ragazza di 33 anni e abito a Verona. Per anni
ho fatto la volontaria per la Croce Rossa e proprio per questo motivo
ho fatto volontariamente la <b>vaccinazione antiepatite B</b>.<br>
La prima dose è stata somministrata nel novembre 1992, poi
successivi richiami. Da sottolineare che sono sempre stata una ragazza
forte e di sana e robusta costituzione. Nelle prime 24 ore dopo la
vaccinazione ho cominciato ad accusare una <b>generale stanchezza,
pesantezza, malessere, mi girava anche la testa</b>. Subito dopo, nei
giorni successivi, mi sono comparsi dolori articolari che sono andati
crescendo di intensità; erano diffusi in tutto il corpo e avevo
forti contratture alla schiena. Per due anni i dolori sono stato
fortissimi, poi nei tre anni successivi sempre intensi ma un po' di
meno. Segnalai la cosa ai medici ma tutti mi dissero che erano dolori
psicosomatici, che ero una malata immaginaria, che era tutto dovuto
all'umidità della città in cui vivevo. Quando nominavo la
vaccinazione e la correlazione così strettà tra quella e
la comparsa dei sintomi tutti mi davano della pazza. Successivamente ai
dolori cominciai anche ad avere difficoltà a ricordare qualsiasi
cosa e difficoltà di concentrazione. Nel 1995 mi sono comparsi i
primi disturbi di vista; il mio medico mi disse che erano norali mosce
volanti dei miopi. Io vedevo sempre peggio e ad un certo punto mi
rivolsi a degli specialisti. vedevo reticoli, macchie e tutto era
torbido. L'oculista mi indirizzò all'ospedale. Lì mi
diagnosticarono una <b>vasculite retinica emorragica con tracce di
vasculite precedente trascurata</b>. Feci un sacco di analisi; mi
dissero che non poteva essere esclusa la relazione con la vaccinazione
e che in letteratura c'erano alcuni casi simili al mio comparsi dopo
vaccinazione antirpatite B. Ma nessuno me lo mise mai per iscritto. Mi
fecero delle iniezioni di cortisone negli occhi. Poi iniziai cure
omeopatiche e fitoterapiche e la mia qualità della vita
migliorÚ notevolmente. Mi scoprirono poi un'allergia al
thimerosal e mi dissero che l'unica fonte di ipersensibilizzazione era
stata la vaccinazione. Da allora mi sono comparse anche allergie a
numerose sostanze chimiche, tra cui i disinfettanti. Comiciarono a
rimarhginarsi male tutte le più piccole ferite, avevo
congiuntiviti e orzaioli ricorrenti e infezioni alle prime vie
respiratorie. Ora mi hanno accennato ad una para-uveite, ma nessuno mi
vuole mettere la diagnosi per iscritto e mi hanno detto che presento un
quadro clinico di autoimmunità. Nello stesso periodo in cui sono
stata vaccinata io, Ë stata vaccinata anche un'infermiera del mio
distretto che ha riportato un inizio di sclerosi.<br>
<br>
</font><br>
<br>
</p>


<hr> <br>


<strong>CODICE: 00040</strong><br>



<p><font size="2">Sono una signora di 33 anni e abito nella provincia
di Padova. All'età di 14 anni, per il mio libretto di lavoro
(ero stata assunta come commessa) il medico di base mi
raccomandò caldamente di sottopormi alla <b>vaccinazione
antitetanica</b>.<br>
La prima dose la ricevetti il 3/9/80, la seconda il 3/10/80 e la terza
il 13 /12/81. La primavera successivaiva , cioè nel 1982,
cominciai ad avvertire <b>formicolii persistenti al braccio destro,
dal mignolo fino all'ascella</b>. Queste crisi duravano circa 20-30
giorni e si ripresentavano a fasi alterne. I medici mi dissero che
probabilmente avevo preso una botta e che non dovevo preoccuparmi.<br>
Intanto, nei mesi che seguirono, i formicolii aumentarono e si estesero
anche alle gambe, all'altro braccio e allo stomaco. Ancora una volta mi
diedero risposte del tipo: Ë un fatto psicosomatico, oppure che
ero allergica alle maglie di lana. Ebbi varie ricadute e le crisi erano
sempre più forti e più lunghe. Fino a che nel nevmebre
del '95 decisi di farmi ricoverare perché volevo scoprire cosa
avessi. Mi fecero tutti gli esami e alla fine mi fecero un prelievo del
liquor e mi diagnosticarono la leucoencefalomielite. Mi prescrissero
terapia cortisonica sintomatica. Io avevo fatto presente ai medici che
tutto era cominciato dopo quelle tre dosi di vaccino antitetanico ma mi
dissero che ero pazza e che l'ipotesi era assurda. Il 19/8/86 il mio
meddico mi consigliò di nuovo di sottopormi al <b>richiamo
dell'antitetanica. Subito dopo la vaccinazione ebbi un peggioramento
evidente; i formicolii divennero intensissimi accompagnati da astenia
generale e diplopia all'occhio sinistra. Fino a che nell'89
sopraggiunse una paresi facciale, andata in remissione parzialmente ma
di cui porto ancora i segni. </b>Venni<b> </b>ricoverata di nuodo in
neurologia a Padova e mi prescrissero cortisone e interferone.
Camminavo male, rimaneva la diplopia e i formicolii proseguirono anche
dopo che fui dimessa dall'ospedale. Io continuavo a dire che ero
peggiorata dopo l'ennesima antitetanica ma si rifiutavano di ascoltarmi.<br>
</font><font size="2">Nel 1994 ebbi poi una gravidanza, durante i primi
due mesi mi fecero assumere cortisone, ma fortunatamente la bambina non
ne ha risentito. Ora mi hanno riconosciuto una invalidità
dell'80%, posso fare a mala pena qualche lavoretto in casa, cammino
male, non ho la perfetta coordinazione di braccia e gambe e ho problemi
di equilibrio. Ora ho intenzione di farmi produrre i certificati
necessari per chiedere il risarcimento del danno e interessare la
magistratura per lesioni colpose.<br>
</font></p>


<p> </p>


<hr>

<p><strong>CODICE: 00039</strong><br>
</p>


<p><font size="2">Mio figlio Leonardo, è nato da una gravidanza
regolare con parto eutocico.<br>
E' stato allattato al seno fino a tre mesi. Ha avuto una crescita
regolare.<br>
Al sesto mese, circa, ha iniziato lo svezzamento con alimenti naturali
e biologici.<br>
A dodici mesi ha iniziato a camminare con sicurezza e a ventiquattro
aveva già una notevole proprietà di linguaggio.<br>
Dopo svariati rinvii, per opposizione di noi genitori, subisce le prime
vaccinazioni obbligatorie il 18.03.1993. Si nota solo una leggera
inquietudine post vaccinale.<br>
I richiami vengono effettuati il 29.04.1993 e il 25.11.1993 La mamma
nota in me inquietudine e irregolarità nell'appetito e nel sonno.<br>
Nel maggio del 1995, dopo un taglio di capelli, si nota, sulla sua nuca
una piccola zona calva, nel frattempo alterno momenti di astenia a
momenti di ipereccitabilità.<br>
Il dermatologo diagnostica una forma di alopecia e prescrive una lozione<br>
stimolante per il cuoio cappelluto.<br>
La perdita dei capelli continua lenta ed inesorabile e sono sempre
più nervoso con problemi di intestino, mentre non mi ammalo con
facilità, nonostante frequenti l'asilo nido dal 20°mese e
poi la scuola materna.<br>
Unica malattia infettiva la pertosse, superata senza problemi. Nel
gennaio 96 viene visitato a Monselice e una dottoressa consiglia il
mineralogramma.<br>
Il risultato dell'esame diagnostica una carenza di tutti i minerali
buoni ed un <b>ECCESSO DI MERCURIO</b>.<br>
Si cerca di capire la causa andando per esclusioni. Anche mia mamma
effettua<br>
il mineralogramma che risulta normale.<br>
Il bambino non è entrato in contatto con il mercurio nè
con l'ambiente, nè con l'alimentazione, ma solo con la vaccino
profilassi e, fino ad oggi, non è riuscito a smaltire questa
sostanza tossica.<br>
Dopo una cura, di circa un anno, con rame-manganese-ferro per
riequilibrare l'organismo e con mercurium vivus 9ch, per contrastare
l'azione tossica, il mineralogramma tende a normalizzarsi ( il mercurio
si è abbassato e i valori<br>
dei minerali buoni si sono innalzati).<br>
Leonardo si stà riequilibrando con l'intestino e con l'umore, ma
la crescita<br>
dei capelli è lentissima e tutt'oggi non ha ancora la sua chioma.<br>
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<p><strong>CODICE: 00038</strong><br>
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<p><font size="2">Sono la mamma di un ragazzino di 11 anni che è
stato sottoposto alla prima dose di vaccino <b>antiepatite B</b>.
Abitiamo nella provincia di Padova. Il 7/10/99 ha ricevuto la prima
dose e a poche ore di distanza ha cominciato ad <b>accusare febbre a
38, mal di testa, astenia, colorito giallo itterico associato a
pallore, mal di stomaco e difficoltà digestive, inappetenza</b>.
Ho telefonato subito al medico di base, il quale mi ha detto che era
stata la vaccinazione, che può essere pericolosa ma che non
c'è nulla da fare in quanto è obbligatoria. Non ha
nemmeno voluto vedere il bambino e mi ha preparato la richiesta per un
analisi del sangue. Ora termineremo gli accertamenti perché
quello che è accaduto pare essere una <b>sindrome epatitica
post-vaccinale</b>. Chiederemo l'esonero dalle somministrazioni
successive. E abbiamo preteso dal medico che <a href="../../archivio/areagiuridica/1999/DPR44.html">segnalasse
l'evento avverso come previsto dalla legge sulla farmacovigilanza</a>.</font><br>
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<p><strong>CODICE: 00037</strong><br>
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<p><font size="2">Abito nella provincia di Reggio Emilia e mia figlia
ora è <b>cerebrolesa</b> a causa delle vaccinazioni. Mia figlia
è nata sana del peso di 3,250 Kg il 31/03/85. Fece la prima dose
di vaccini a tre mesi. Dopo la seconda dose a sei mesi (compresa
l'antipertossica) divenne assai irrequieta, le venne la febbre alta e
piangeva in maniera persistente. A 4 mesi e nei mesi successivi scoprii
che non riusciva a reggere il capo. La situazione pegiorò dopo
la seconda somministrazione. La portai all'ospedale di Mantova ma
sbagliarono la diagnosi, non riconobbero quella che venne poi invece
riconosciuta come <b>meningite post-vaccinale</b>. Comaprve un
idrocefalo.Chiedemmo un consulto al primario del reparto dell'ospedale
di Mantova, ma la sera dell'aggravamento aveva una cena con amici e non
si rese disponibile; venne il giorno dopo. Ci dissero che erano
irrimediabilmente i centri nervosi. A Verona venne operata due volte e
le salvarono la vita. Ora è cieca, cerebrolesa e mangia con un
sondino che le porta il cibo allo stomaco. Non volevo più fre
alcuna vaccinazione ma nella mia Ausl mi intimidirono pesantemente;
fortunatamente il neurologo che la segue ha confermato che la bimba
corre seri rischi se prosegue le vaccinazioni. Ora ha 16 anni, ma vive
come un vegetale. Nessuno mi riconosce alcun diritto.</font><br>
</p>


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<p><strong>CODICE: 00036</strong><br>
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<font size="2">Sono la madre di una bambina <b>morta nel 1995 a causa
delle complicazioni riportate dopo la seconda seduta vaccinale</b>
effettuata a sette mesi.<br>
Abito nella provincia di Rieti e solo ora mi sento in grado di
raccontare quanto accaduto. Il 19/11/1994 mia figlia ha ricevuto la
seconda dose di vaccinazioni obbligatorie oltre all'antipertossica.
Dopo qualche ora, la sera stessa, ha cominciato ad avere delle crisi
che si possono descrivere cosÏ: sbarrava gli occhi, si irrigidiva
tutta, cominciava a tremare e a digrignare i denti. La notte si sono
ripetute e anche il giorno dopo. Tra una crisi e l'altra la bambina
pareva riprendersi. PoichË era accaduto al venerdÏ, il sabato
e la domenica non trovai nessun medico che la vedesse. Il lunedÏ
la portai dal mio pediatra di base. In day-hospital le feci fare una
serie di accertamenti diagnostici in cliniche private a pagamento,
perchË con la sanit‡ pubblica avrei dovuto aspettare settimane.
Fece un elettroencefalogramma e le diagnosticarono la sindrome di West
ma dissero di non essere sicuri. Mi dissero anche che sospettavano un
tumore e le fecero una risonanza magnetica. Ma a livello cerebrale non
uscÏ nulla. Intanto un professore neurologo di un ospedale di Roma
dove la portai mi disse che non era nulla, che ero io troppo agitata.
Ma tutto questo non passava mai. La bambina andava peggiorando a vista
d'occhio. Nel corso di qualche mese non poteva più mangiare e
fui costretta ad alimentarla col sondino e si manifestÚ una
progressiva tetraplegia. Intanto continuavo a passare da un medico
all'altro e nessuno ci capiva nulla. Fino a che un aiuto di un primario
romano mi disse che era stato il vaccino a causare una sindrome
degenerativa del sistema nervoso; ma non volle mai scriverlo nË
certificarlo. Dopo sei mesi dalla prima risonanza gliene fcero un'altra
e mi dissero che il tessuto cerebrale della bambina stava andando
incontro ad una degnerazione progressiva e inarrestabile ipotizzararono
un'altra sindrome ma nessuno era mai sicuro di nulla. Il 7 luglio 1995
andai ad un controllo da un professore di un ospedale romano che mi
disse ancora una volta che non era nulla. La sera stessa la bimba
entrÚ in coma; non si risvegliÚ più fino alla
morte sopraggiunta nell'agosto 1995. Nessuna diagnosi venne confermata;
gli fecero persino un prelievo del'epidermide che mandarono a fare
analizzare negli Usa, ma non ne venne fuori nulla. Io non ho mai avuto
giustizia.<br>
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<p><strong>CODICE: 00035</strong><br>
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<font size="2">Oggi ho 39 anni e da quando avevo pochi mesi, in seguito
alla <b>vaccinazione antipolio</b>, ho riportato una <b>gravissima
forma di paralisi flaccida da vaccino</b>. Il mio è un caso
particolare perchè la mia malatttia deriva dal vaccino Salk,
anzichè some spesso accade dal Sabin. Infatti il lotto
somministratomi apparteneva a quei numerosi lotti di Salk immessi sul
mercato con virus non sufficientemente inattivato quindi ancora
virulento. Sul fatto in letteratura ho trovato molte pubblicazioni; lo
stesso Jonas Salk, dopo quell'incidente, pubblicÚ un articolo
dove insegnava le corrette procedure per l'inattivazione. Insomma, tra
il '58 e il '63 tanti furono i lotti di Salk a creare questi dani e io
sono stata una delle persone penalizzate. A tre mesi nel 1960, in
aprile, mi somministrarono la prima dose di vaccino. Dopo qualche
giorno cominciai ad avere febbre alta, rigidit‡, per tutta una notte
rimasi immobile, potevo muovere solo gli occhi, mi ha raccontato tante
volte mia madre. Poi le mie mebra divennero flaccide, senza tono. Fui
ricoverata in ospedale dove riconobbero il danno e vi rimasi quasi un
anno tra il reparto delle malattie infettive e la riabilitazione. La
paresi mi aveva colpita ad entrambe le braccia e le gambe e anche al
tronco. Il ricovero avvenne all'ospedale di Venezia, dove allora
abitavo; ora risiedo a Fidenza. Dopo una decina di operazioni, ora ho
recuperato quasi del tutto l'uso di una gamba, l'altra Ë ancora
molto deficitaria e mi Ë rimasto il piede equino. Le braccia le
muovo malissimo e in maniera scoordinata. In un primo tempo avanzai
domanda di risarcimento per il danno subito e mi dissero che ero fuori
tempo. Poi riaprirono i termini e mi accettarono la domanda. Nel marzo
1999 ho fatto la visita alla commissione medica militare a Bologna; non
mi hanno nemmeno guardato in faccia, non mi sono nemmeno tolta il
cappotto. Mi hanno detto che ci vorr‡ almeno un anno per avere una
risposta. Intanto mi hanno negato l'accompagnamento.<br>
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<strong>CODICE: 00034</strong><br>
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<p><font size="2">Ho appena superato i 40 anni e mi è stata
diagnosticata qualche anno la <b>sclerosi multipla</b>.<br>
Ecco quanto mi è accaduto e perché ritengo che la mia
malattia sia dipesa da un vaccino.<br>
Nel 1975 sono stato sottoposto alla <b>vaccinazione antitifica</b>.
Immediatamente dopo, era trascorsa qualche ora, ho iniziato ad avere
forti crampi muscolari che sono durati parecchie settimane. Dopo
quell'episodio non ci ho più pensato. Nel 1984 mi sottopongo di
nuovo alla vaccinazione (per via parenterale) e subito dopo ricompaiono
i crampi fortissimi. Peraltro, qualche mese prima mi era stato
diagnosticato anche il <b>diabete</b> e da allora mi curo con
l'insulina. Quando mi sono presentato all'ufficio vaccinale il medico
di turno ha deciso, proprio per il diabete presente, di somministrarmi
solo metà dose; non mi sono poi mai fatto somministrare l'altra
metà. I crampi stavolta durano di più fino a che, una
notte, chiamo la guardia medica perché ho perso la coordinazione
degli arti. Il medico mi suggerisce la visita da un neruologo.
Poiché nelle settimane successive il peggioramento era continuo
tanto da impedirmi di camminare, mi reco da un neurologo che mi
ricovera immediatamente a Sassari (io sono di Cagliari). Mi fanno
l'esame del liquor e mi accennano ad una sospetta sclerosi multipla.
Non smettevo di peggiorare e mi ricoverano di nuovo a Gallarate, dove
la diagnosi viene confermata. Comincio ad assumere cortisone, mi
seguono per 3 anni poi passo ad un Centro specializzato di Cagliari,
dove la dottoressa che mi ha preso in cura si è messa le mani
nei capelli quando ha visto che ero stato vaccinato nell'84 malgrado le
mie condizioni, secondo lei, non lo permettessero. Subito dopo mi ha
esonerato da qualsiasi ulteriore vaccinazione obbligatoria per il
lavoro. Nel novembre 1998 mi sono aggravato e ora non riesco a
camminare per più di 40-50 metri senza cadere. All'ultima visita
mi è stato riferito che è comparso un idrocefalo, ma
nessuno mi vuole operare per timore che possa morire sotto i ferri. Mi
hanno anche negato l'assegno di accompagnamento benché mia
moglie sia costretta perfino a lavarmi e vestirmi. Ora sto preparando
le carte per intentare una causa e chiedere il risarcimento del danno.<br>
</font></p>


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La lista, molto più lunga, continua <a href="http://luogocomune.dyndns.org/site/modules/news/article.php?storyid=451&">qui</a>, nei commenti all'articolo origiale.

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