Il sito cambia marcia

Data 28/6/2006 0:45:21 | Categoria: 11 settembre

[Questo articolo, di circa un mese fa, viene riportato in homepage per tutti quei lettori a cui pare esser sfuggito la prima volta.]

Per il nostro sito si è conclusa una settimana di chiaro assestamento, di fronte ai nuovi eventi mediatici che ci hanno riguardato da vicino, e al conseguente arrivo di molti nuovi iscritti e lettori in genere.

Per poter mantenere questo spazio così come l'abbiamo creato, indipendentemente dai numeri che lo frequentano, ogni tanto è necessario "risintonizzarsi" tutti sulle stesse frequenze, e questo è sicuramente il momento giusto per farlo.

Questo potrà costare l'abbandono da parte di alcuni, ma è il prezzo che tutti siamo disposti a pagare, per poter continuare a sentirci confortevolmente in casa propria, nonostante il ricambio di nomi. Se partiamo dal presupposto che i simili attraggono i simili, quello che importa non è più tanto il numero, ma il fatto che accanto a noi ci sia sempre qualcuno con cui ti fa piacere stare, anche se magari non la pensa come te. (I "principi" su cui si basa il sito non li stiamo a ripetere qui, ...
... diamo per scontato che chi si iscrive già li conosca).

Questa è invece un'ottima occasione per estendere il benvenuto ai nuovi anche in senso inverso: ringrazio cioè tutti gli anziani, da parte di chi è appena arrivato, per l'ambiente sano e stimolante che hanno saputo costruire e preservare nel tempo. Non è poco, quello che hanno fatto, ed è venuto il momento di riconoscerlo in pieno. Nessuna gerarchia, sia chiaro, ma onore al merito tutto.

Andiamo al sodo: la prima cosa da chiarire, per chi è arrivato da poco, è che rispetto all'undici settembre il sito cambia decisamente marcia. E a questo punto non può non farlo.

Fino a ieri, ci siamo tutti spellati le dita, nei mille forum e discussioni, per confrontare le diverse idee sui mille aspetti diversi che presenta il dibattito sull'11 settembre. E solo grazie a questo sforzo collettivo, costante e dedicato, che abbiamo potuto eliminare tutti gli argomerti fasulli del dibatto, raccogliendo e sintetizzando quelli più validi, per un pubblico più ampio, nel nostro film Inganno Globale.

Diciamocelo senza finta modestia: senza un supporto valido come quello, nessun Mentana al mondo avrebbe mai voluto, nè credo potuto, impostare la seconda e la terza puntata di Matrix in maniera così diversa dalla prima, aprendo finalmente la strada al discorso costruttivo che da tempo ci andavamo augurando.

Sia chiaro, quel film non risolve certo tutti i problemi del mondo, ci mancherebbe. Avendo però avuto la forza di rinunciare a certe "risposte" già cotte e mangiate (e molti di noi sanno bene quanto sia forte quella tentazione), ha stabilito una piattaforma di partenza molto difficile da attaccare, il che ci permette di cambiare in parte le regole del gioco.

Possiamo infatti affermare che da oggi esiste ufficialmente, a livello mediatico, un probema undici settembre. Non lo diciamo più soltanto noi, "lo ha detto la TV".

Non accettiamo quindi più il confronto selvaggio con chi ancora si ostina a negare il problema in assoluto (e vorrebbe continuare a debunkare un particolare alla volta, fino allo sfinimento, invece di guardare al quadro d'insieme), mentre diamo il benvenuto a chi voglia con noi cercare di determinare al meglio delle nostre possibilità i contorni di questo problema, avendone prima riconosciuto l'esistenza.

PAOLO ATTIVISSIMO

Dispiace in questo senso - e lo dico senza nessun sacrasmo - che Paolo Attivissimo non abbia saputo cogliere l'occasione preziosa offertagli da Mentana in chiusura della terza puntata, quando gli ha chiesto quali fossero, secondo lui, i punti essenziali su cui riconoscere l'esistenza del problema.

"Praticamenente nessuno", ha risposto Attivissimo, tornando poi a rivolgere le sue critiche ben note alla controparte.

Ne ha tutto il diritto, ovviamente, ma con quella chiusura imprevista ha finito per smentire prima di tutto se stesso, quando già da tempo andava scrivendo di riconoscere lui stesso che la vicenda dell'undici settembre abbia ancora molti punti oscuri.

Se si rifiuta di dirci quali, nel momento in cui ha la possibilità di farlo in diretta nazionale, non si capisce davvero per quando ci voglia riservare questo momento rivelatore.

Indipendentemente da questo, bisogna comunque riconoscere che la sua dichiarazione stonava non poco, in coda ad un'ora e mezza di dibattito che era iniziato con i 40 punti della convenzione di Chicago, e che aveva compreso, fra le altre cose, l'obiezione sollevata dal sottoscritto sul fatto che quattro persone che non avevano mai guidato un jet nella loro vita avessero fatto quello che hanno fatto i dirottatori sotto gli occhi allibiti di tutti.

Se questo per Attivissimo non rappresenta un "problema" all'interno della versione ufficiale, non si riesce davvero a capire cosa possa farlo.

Questo però non implica, come il mio discorso sembra suggerire, che Paolo sia necessariamente in malafede. Dopo anni di duelli a distanza, ho infatti potuto parlargli a lungo di persona, e sono giunto alla conclusione - personalissma, s'intende - che Paolo semplicemente non sia interessato al problema complessivo, ma combatta esclusivamente una battaglia di metodo.

Il rigore assoluto che non sempre viene applicato dal complottista - e mi ci metto tranquillamente anch'io, in certe occasioni, seppure con riserva di buona fede - sembra fare tanto male al suo costato quanto ne fa al nostro vedere un Cheney che mente spudoratamente sapendo di mentire, sulla pelle di chi in quel momento sta crepando per le sue menzogne. I suoi soldati primi fra tutti.

Secondo me quindi l'assurdità apparente di certe posizioni sostenute da Paolo, nel corso delle mille discussioni, si può spiegare, almeno in parte, con un diverso intento all'interno delle stesse.

Ciò non toglie in ogni caso - anzi lo spiega ancora meglio - che d'ora in poi non potremo più accettare una qualunque discussione specifica sull'argomento, che non stia all'interno della premessa di cui sopra.

Sorry Paolo, ma non puoi dire che non ci abbiamo provato.

DIFFERENZA FRA POSIZIONE UFFICIALE E LIVELLO PERSONALE

Sia chiaro a tutti che quando dico non "potremo piu accettare", parlo solamente a livello "ufficiale", come sito che si è pubblicamente impegnato a condurre una certa battaglia sull'undici settembre. Ma qualunque discussione, di qualunque tipo, e a qualunqe livello, rimane perfettente aperta a chiunque voglia farla in qualunque momento, senza limitazioni di nessun tipo. Ben compreso, perchè no, un ennesimo braccio di ferro fra Paolo e il sottoscritto, su uno qualunque dei mille argomenti a disposizione (ad esempio il WTC7?), ma strettamente a livello personale, per il sano piacere di discutere, e non per un dovere oggettivo di farlo.

E' solo "come sito", per rispetto al lavoro svolto e ai risultati ottenuti da tutti, che non ci riteniamo più in dovere di rispondere ad approcci semplicistici di quel tipo. Come dire, su quel fronte "abbiamo già dato".

Da oggi, per noi, parla il nostro film.

Restiamo invece a piena disposizione di tutti quelli che vogliono capire, una cosa alla volta, senza bisogno che costoro si debbano profondere in ammissioni di alcun tipo. Non è certo al singolo utente "pellegrino" che ci siamo rivolti, con questo chiarimento.

Anzi, stiamo proprio ristrutturando la Sezione 11 Settembre in luce di tutta l'esperienza fatta finora, per facilitare al meglio l'approccio, da parte di chiunque, ad una questione complessa e delicata come gli attentati di quel giorno.

Mentre ora l'argomento va incontro ad un necessario calo di attenzione (al di là dell'ombrellone che incombe, dopo ogni botta l'assestamento è necessario), noi ridaremo lo spazio che si meritano anche ad altri problemi finora trattati, come le scie chimiche, il signoraggio, la medicina, o altro.

Possiamo invece già anticipare che il mese di settembre, grazie anche alla scadenza dell'anniversario, promette sull'argomento fuochi artificiali non da poco, sia a livello mediatico che pubblico. Noi quindi per quella data sapremo presentarci in campo con tutte le credenziali per affrontare un serio dibattito, a qualunque livello, con chiunque intenda proporlo.

Massimo Mazzucco / luogocomune.net



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