Sventato attentato, giorno fortunato

Data 23/6/2006 22:44:18 | Categoria: terrorismo

Proprio ieri si chiacchierava con un paio di amici sulle possibilità effettive del cosiddetto "second big one", il temutissimo "secondo 11 Settembre" - che molti paventano proprio in occasione dei mondiali di calcio - che farebbe ripiombare il mondo nell'oscurità di uno stato di polizia permanente, dall'Italia all'Inghilterra, dalla Spagna agli Stati Uniti.

E di sicuro in certi ambienti di Washington la tentazione deve essere forte, poichè lo spettro dell'Iraq ormai incombe sul futuro dell'amministrazione come un secondo Vietnam, mentre le imminenti elezioni di mid-term non possono che portare cattive notizie (in Ottobre si rinnova un terzo del parlamento USA, con il rischio per i repubblicani di perdere la maggioranza assoluta, e di andare così ad uno stallo effettivo del potere legislativo).

Ma oggi non basta più "schiacciare un bottone" per prendersi quattro giri di vantaggio su tutti gli altri, …
… e anzi bisogna stare attenti cher il giocattolo non ti dia un doloroso ritorno di fiamma: se oggi accadesse un qualunque attentato di grosse dimensioni, negli Stati Uniti, i democratici avrebbero gioco facile nel dire alla squadra di Bush "in cinque anni non siete stati capaci di fare niente, siamo esposti al pericolo esattamente come prima, ora fatevi da parte che tocca a noi". Non dimentichiamo infatti che Bush è stato rieletto, nel 2004, proprio sulla chiave della paura, che Cheney è riuscito a far sopravvivere nel subconscio americano abbastanza a lungo, dopo l'11 settembre, da poterne sfruttare ancora gli effetti miracolosi tre anni dopo.

L'alternativa sarebbe quindi quella di un grosso attentato all'estero, possibilmente in Europa (nel terzo mondo non vale, perchè a noi "non ci fa paura"), in modo da far sentire la gente comunque minacciata abbastanza da accettare supina un ennesimo giro di vite "patriotico".

Ma chi si offre, a questo punto? Spagna e Inghilterra hanno già dato in abbondanza, ed è anzi probabile che il ritorno dì fiamma subìto - che ha carbonizzato d'un colpo Aznar, mentre ha sbruciacchiato non poco le chiappine del tenero Blair - abbia fatto passare la voglia alla nostra destra, quando ancora era al governo, di "starci" per fare contenti i loro padroni americani. Ora - mani fra le gambe, ovviamente - dovrebbe essere tardi, e sembra proprio che per noi il "magic moment" sia sfumato.

Di Francia non se ne parla nemmeno, ovviamente.

Resterebbe ancora - guardacaso - proprio la Germania. Ma "il terrorismo" trae la sua forza dalla totale sorpresa, dal gesto imprevedibile, ardito e impensabile, che ti spiazza e ti sconvolge allo stesso tempo. E' quello che ti dà insicurezza, è quello che ti fa guardare chiunque con sospetto assoluto, è quello che non ti permette più nemmeno di scendere in cantina a prendere una valigia, senza sospettare per un attimo che sia imbottita di dinamite.

Il terrorismo "telefonato" invece - come lo sarebbe ormai un gesto simile ai mondiali in corso - non terrorizza affatto, fa soltanto girare i coglioni alla gente, che se la prende con il governo dicendo "dovevate aspettarvelo".

Che cosa resta, allora? Visto che la regola sembra ormai chiara - se lo fanno non lo dicono, se lo dicono non lo fanno - restano solo due possibilità. Continuare a spaventare la gente all'infinito, tenendola sulla corda in qualunque modo, parlando continuamente di trame, di rischio, di pericolo, di uomo nero insomma, oppure "sventare" miracolosamente qualcosa di "pericoloso", in modo da indurre inconsciamente il pensiero che "se ne hanno sventato uno, probabilmente ce ne sono almeno altri dieci in preparazione".

Sarà un caso, ma proprio oggi a Miami hanno appena "sventato" un ardito complotto per buttare giù nientepopodimeno che la Sears Tower di Chicago, che è il più alto edificio esistente oggi in America.

Il problema è che a questo "sventato attentato" manca proprio la fantasia che dovrebbe caratterizzarlo, se avvenisse davvero: non solo l'idea di buttare giù la torre è, come dire, un filino abusata, ma guardate bene le faccia del ringleader, il capo dei presunti terroristi.

Mentre costui è esattamente quello che si aspetta il cittadino beota, vi sembra davvero che con una faccia del genere uno possa illudersi, in America oggi, anche solo di andare a comperare una scatoletta di fiammiferi, senza venire arrestato e perquisito almeno sette volte? E tu invece - che saresti poi il più furbo dei sette, visto che sei il capo - con una faccia così volevi davvero programmare di tirar già la Sears Tower di Chicago? Dài, fai il bravo, perfavore…


Massimo Mazzucco







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