Enigma di Augias sull'11 settembre

Data 14/7/2006 0:43:41 | Categoria: 11 settembre

Partenza al rallentatore per Augias, che rischia di aver perso nei primi minuti una buona parte dei potenziali benintenzionati, ammorbandoli con una serie ridondante di spezzoni di news originali, e con un lungo riferimento al film United 93 che di certo non ha aiutato il pubblico a focalizzarsi sul tema della serata, la mancanza dei rottami del Boeing del Pentagono

Poi fortunatamente la trasmissione ha preso il volo, ed è stata sostanzialmente corretta fino alla fine, con un Augias persino troppo "complottista" in certe sfumature, ma sempre attento a "far parlare le immagini", e a non infilare mai tutto il piede nella tagliola.

Si è visto comunque un Panella finalmente tenuto a freno da un presentatore che - a differenza di Enrico Vaime su La7 - conosce bene il suo mestiere, e che con rapidi tocchi ha saputo riportare subito il discorso sui binari prestabiliti, nonostante il classico tentativo, ...
... da parte di Panella, di "sforare" appena possibile su Israele e sull'antisemitismo.

Ottimo Blondet, calmo, preciso e soprattutto puntuale ai vari crocevia della discussione, dove ha saputo infilare al momento giusto riferimenti all'Operazione Northwoods piuttosto che al PNAC.

L'ossatura della trasmissione era costituita da un filmato, montato da Tommaso di Berti, che nonostante presentasse molte immagini nuove, aveva uno strano sapore di deja-vu.

Persino un nostro antico errore - quello che i carrelli di un 757 debbano scendere automaticamente, a una distanza minima dal suolo (errore da tempo corretto) - ha trovato spazio nel documento visivo presentato da Augias.

Altri errori (non nostri, fortunatamente) hanno denunciato una preparazione sommaria sull'argomento, come ad esempio la velocità di 500 Km/h (per l'aereo del Pentagono) dichiarata da Augias, che era in diretto contrasto con la velocità (corretta) di 850 km/h riportata dal filmato, o l'errore veniale di chiamare la base aerea di Washington "St. Andrews" (invece di Andrews), e quello invece molto più grave di aver detto che la Olson telefonò al marito "dal suo cellulare", quando il Procuratore stesso si è ben guardato dal pronunciare mai una tale stupidaggine, e ha sempre parlato di chiamate fatte "con la carta di credito" dal telefono alloggiato nello schienale del sedile anteriore.

Interessante la precisazione del Prof. Lecce, esperto aeronautico, che ha detto testualmente "a bassa quota non è possibile avere velocita cosi elevate", riferendosi all'approccio al bersaglio di AA77, notoriamente contestato anche proprio per quel motivo.

Ma la cosa più intrigante di tutte è la curiosa posizione che Panella ha deciso di prendere proprio sull'aereo del Pentagono. Tutt'altro che stupido, deve aver capito che la tesi del Boeing così com'è non è difendibile, e quindi ha optato per ammettere sì la presenza di un missile, ma non AL POSTO del Boeing, ma CHE COLPISCE il Boeing.

Senza accorgersene si è così ritrovato, tra una certa ilarità a malapena contenuta dai presenti, a dover ora presentare alla cassa i resti non di uno, ma di due velivoli!

Ha deciso allora di rifugiarsi in un "finchè non mi dicono dove sono finiti i corpi del passeggeri, non potete sostenere che l'aereo non ci fosse", senza accorgersi che a quel punto Blondet avrebbe potuto affondarlo con una singola cannonata: purtroppo non gli è venuto in mente, ma se solo Blondet avesse ricordato che il piano Northwoods prevedeva anche la fabbricazione di una lista di passeggeri "accuratamente falsa", Panella se ne sarebbe tornato a casa molto meno allegro di quanto possa averlo fatto questa sera.

In ogni caso, è interessante seguire la crescita del discorso mediatico, e di sicuro Augias ha saputo aggiungere un importante tassello a quello che appare ormai sempre più chiaramente come un quadro accusatorio ben difficile da ignorare, per chiunque voglia oggi essere preso seriamente nel trattare un argomento così delicato e importante .

Massimo Mazzucco




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