La trappola per topi da laboratorio

Data 4/4/2007 9:10:00 | Categoria: opinione

di Gianni Elvezia

Spesso si ascoltano, al bar come alla TV e persino sui forum di Internet, discorsi sulla vera natura dell’uomo.

Dagli anni ’80 in poi, almeno in Europa, è divenuta opinione corrente che l’uomo sia fondamentalmente egoista e che, lasciato a se stesso, senza le costrizioni dell’autorità costituita e delle convenzioni sociali stabilite da una classe dirigente, si comporterebbe come una bestia selvaggia, o ancor peggio, entrando in competizione senza esclusione di colpi col resto dell’umanità al fine di soddisfare i propri desideri edonistici.

Dagli anni ’80 si è inoltre verificata una perdita di interesse per gli ideali politici, al principio con lo slogan Il Personale è Politico, arrivando da qui al punto per cui la politica non è altro che una lotta fra lobbies particolariste (pensionati, omosessuali, ecologisti e paladini delle cosiddette libertà personali, che significano sempre più libertà di conseguire la soddisfazione personale di un gruppo particolare di persone) e idealista o ideologo è diventato un insulto paragonabile a quello che fascista era negli anni ’70.

In concomitanza con questi sviluppi della politica si è lasciata la nostra vita sempre più alla mercè di tecnici e professionisti che, ...
... tramite l’uso di paradigmi oggettivamente quantificabili e numerabili, sono non solo gli ispiratori delle nuove tendenze della Classe Politica risultato della disaffezione popolare per la politica dei massimi sistemi, ma anche gli esecutori materiali delle organizzazioni che preposte ad attuare quelle nuove tendenze.

Da dove sia originato questo modo di pensare e, soprattutto, se esista una entità sociale che ce lo ha fornito in un piatto d’argento per i propri fini, mascherandolo come un sistema per l’ottenimento di una tanto agognata libertà personale è il tema della serie in tre parti: La Trappola: Cosa è successo ai nostri Sogni di Libertà la cui prima puntata èandata in onda su BBC 2 l’undici marzo scorso.

La serie del regista inglese Adam Curtis (già autore de Il Potere degli Incubi in cui si ipotizza che Al-Quaeda non sia nient’altro che un’invenzione mediatica per terrorizzare i cittadini occidentali e convincerli a resignare le loro libertà) esamina come sia potuto accadere che un modello semplicistico dell’essere umano rappresentato come creatura egoista e quasi-robotica guidi il concetto odierno di libertà.

La storia della nostra resa, dalla prigione delle strutture e convenzioni tradizionali ad una prigione ancor più angusta, prende le fila dalla Teoria dei Giochi e del Comportamento Economico, sviluppata per conto della RAND Corporation per analizzare strategie nucleari vincenti.

Nonostante in giochi come Il Dilemma del Prigioniero l’egoismo venga a rivelarsi uno svantaggio per tutti i giocatori, John Nash (il personaggio protagonista di Beautiful Mind e principale responsabile della teoria) era convinto che tutti gli uomini fossero creature sospettose, egoiste e calcolatrici e usò questa sua convinzione quale premessa principale sulla quale costruire un modello matematico verificabile, per cui vinse un premio Nobel. Tra i vari giochi che riflettono la sua filosofia il più famoso diventò Fotti il tuo Miglior Amico, nel quale l’unico modo di vincere è tradire il proprio socio nel gioco.

Peccato che quando la RAND Corporation lo provò sui propri dipendenti le cose non andarono nel modo previsto, ma i risultati di questo studio furono occultati per anni [particolare che risulterà importante più avanti].

Naturalmente ora, dopo il famoso film, tutti quanti sanno come Nash fosse in preda a Schizofrenia Paranoica, ma anche questa informazione all'epoca non fu resa pubblica: la teoria dei giochi doveva avere una parte importante nella strategia del confronto nucleare (che ora sappiamo essere stato fittizio) con l’Orso Russo.

Dal momento che siamo sopravvissuti alla Guerra Fredda e non siamo morti in una catastrofe nucleare, gli analisti supposero che la teoria dei giochi e soprattutto le sue premesse fossero state verificate sul campo.
La teoria dei Giochi prese così d’assalto e conquistò tutte le scienze sociali e biologiche, nonchè la filosofia e la medicina.

La battaglia delle asce, il famoso studio antropologico dei Yaomani del Venezuela fu riesamimato ed interpretato con l’approccio genetico-deterministico della la teoria del gene egoista secondo la quale uomini ed animali non sono altro che macchine il cui scopo è la preservazione dei geni (con buona pace dell’evoluzionismo) e che agiscono a tale scopo su diretto controllo in ogni aspetto della loro vita da parte dei geni stessi.

Dati numerici statistici estrapolati da checklists per autodiagnosticare malattie mentali cominciarono ad essere considerati prassi normale, come prassi normale diventò il considerare la maggior parte della popolazione – sulla base di quei dati che dovevano essere esatti in quanto risultati numerici elaborati da computers sulla base di una teoria matematica – malata di mente e bisognosa di psicofarmaci. Gente con sentimenti assolutamente normali derivati da situazioni oggettivamente difficili fu spinta dagli psichiatri a compilare moduli autodiagnostici ed a vedersi prescrivere Prozac ed altre SSRI senza che ce ne fosse un reale bisogno.

La teoria fece di economisti quali Friedrich von Hayek e James Buchanan delle superstar che negavano le nozioni di dovere e bene pubblico a cui i funzionari statali si erano sempre ispirati o avevano sempre sostenuto d’ispirarsi.

Buchanan perorò la prassi di impiegare dirigenti che fossero motivati unicamente da incentivi economici, bollando coloro non motivati esclusivamente dal guadagno come pericolosi zeloti.

Per calcolare l’entità degli incentivi erano però necessari dati precisi e quantità numeriche e l’intera società cominciò, grazie a governi che sposavano queste teorie come quello della Tatcher in Gran Bretagna, ad essere governata da statistiche, quote, performance targets, numeri insomma, e questi numeri combinati con la fede cieca nell’esattezza della descrizione dell’uomo di Nash portò allo sviluppo della odierna società capitalistica del cosiddetto Mercato Libero (cosiddetto perchè non è per niente tale), che si trasformò in un articolo di Fede, un Dogma indiscutibile a livello mondiale.

L’amministrazione Clinton sucessivamente sposò queste teorie come pure, più tardi e di rimando, il New Labour Party in Gran Bretagna, che decise (al fine di apportare miglioramenti alla struttura sociale, dicevano) di misurare tutto, ma proprio tutto, intruducendo indici numerici su fenomeni non misurabili e su obiettivi fumosi quali la riduzione della fame in Africa del 18% (venne poi “ristretta” all’Africa Sub-Sahariana), la riduzione dei conflitti globali del 6%, e i famosi indici di comunità vibrante (sic!) come ad esempio l’indice percentuale della presenza di uccelli canterini (!!!).

L’iniziativa dei dipendenti pubblici venne lasciata “libera” di trovare il sistema migliore per soddisfare gli obbiettivi imposti dall’alto. Peccato che i cervelloni che applicavano questi giochi alla vita reale non avessero contemplata l’eventualità che i “giocatori”, messi di fronte a compiti impossibili, barassero per tirare avanti fino al prossimo questionario.

Così la Polizia inglese, per tenere bassi i dati riguardanti i crimini e mostrare di avere avuto successo nella loro prevenzione, riclassificò atti criminali sotto il nome di fatti sospetti; i reparti di Pronto Soccorso inventarono la figura della Infermiera Benvenuto, figura introdotta per poter catalogare pazienti salutati come pazienti trattati in tempi rapidissimi; le barelle furono riclassificate come letti e i corridoi come reparti.

La teoria venne anche applicata alle scuole, rendendo pubblici gli indici di promozione agli esami: si ottenne così che i ricchi emigrarono nelle zone dove le scuole apparivano migliori e, alzando il prezzo degli immobili circostanti, scacciarono le famiglie meno abbienti che furono forzate verso le scuole peggiori.

Questo significò La Morte della Mobilità Sociale. Infatti in America i redditi dei più poveri sono in caduta libera dagli anni ’70, quelli della classe media non sono aumentati di molto e quelli dei ricchi sono almeno quadruplicati.
In Inghilterra vi sono casistiche di mortalità infantile degna del Bangladesh, ma solo tra i più poveri che sono destinati a morire nell’infanzia con probabilità almeno doppie di quelle dei figli dei meno poveri.

Adam Curtis chiude la serie informandoci che studi recenti hanno cominciato a criticare queste teorie. Infatti, in esperimenti condotti formalmente in tempi recenti, solo due categorie di individui si sono comportati esattamante secondo le previsioni dei modelli matematici creati dalla teoria dei giochi: gli economisti e gli psicopatici.

Curtis sembra nella serie esprimere il parere che tutta questa vicenda sia solamente il prodotto di una teoria errata nelle sue premesse.

Quel che invece il sottoscritto si domanda è perchè RAND Corporation abbia nascosto la verità sulle verifiche alla teoria dei giochi applicata a gruppi umani, che poco aveva a che fare con la sua validità come strategia nucleare, e chi aveva interesse a propagandare questa visione dell’uomo e della società per farne un Dogma, che al giorno d’oggi è Anatema criticare e propagandarla tenacemente per anni, senza risparmiare denari e pressioni accademiche e politiche pur di conseguire il risultato voluto.

Potrebbe essere stato un piano preciso, ideato ed eseguito dalle stesse persone che ci hanno “venduto” la favola della Guerra Fredda?

Gianni Elvezia (Pike Bishop)


The trap (BBC)




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