Arresti in Germania: bastone o carota?

Data 6/9/2007 6:40:00 | Categoria: terrorismo

di Giorgio Venzo

Il recente fermo di tre persone in Germania ed otto in Danimarca dietro l'accusa di progettare attentati terroristici ha scosso il dormiveglia della pigra Europa nella lotta al terrorismo. Il tam tam delle agenzie di stampa in queste ore è una staffetta d'aggiornamenti e commenti da parte di vari esponenti politici e portavoce d'intelligence tedeschi: grazie a loro alcuni particolari ormai sembrano assodati, altri invece restano ambigui.

Tra i primi svetta l'entità del pericolo scampato in Germania: il danno sarebbe stato maggiore di quelli a Londra e Madrid; l'attacco imminente era previsto verso l'11 settembre prossimo contro obiettivi quali l'aeroporto di Francoforte o la base militare USA di Ramstein. Anche il movente è stato svelato: l'odio profondo verso l'America. Inoltre, un'accurata indagine di controterrorismo ha reso possibile riconoscere negli arrestati non dei fanatici alle prime armi, ma addirittura dei professionisti molto pericolosi e ben addestrati: i Servizi Segreti tedeschi infatti li stavano spiando da sei mesi, in collaborazione con quelli americani, dopo il fermo d'uno di essi nel dicembre 2006.

A margine di queste certezze restano alcuni piccoli dettagli ancora poco chiari: i tre sono descritti dalla stampa come "sospetti terroristi", i loro obiettivi "possibili", l'affiliazione ad organizzazioni terroristiche è "presunta" in riferimento ad uno sfuggente "network internazionale" che li avrebbe manovrati. Lo stesso Ministro della Difesa tedesco parla ambiguamente ...
di "minacce alla sicurezza molto concrete", senza precisare quali. Ma se di professionisti si parla, perdippiù spiati da mesi e miranti ad obiettivi sensibili (soprattutto intorno all'anniversario dell'11/9/2001), come mai tanta incertezza a così pochi giorni dall'attentato?

Altro elemento contraddittorio è l'agente chimico usato: il famoso perossido, quello diluito al 3% nelle boccette d'acqua ossigenata per capelli. I tre ne avrebbero ammassati circa 700 kg e si stavano preparando a confezionare gli ordigni finali. Non è dato sapere i particolari tecnici del piano: il perossido resta dopotutto un elemento assai instabile, volatile e pericoloso da distillare.

E' noto però che non porti molta fortuna ai terroristi che lo adottano: siamo infatti già al IV attentato fallito dopo quelli del 21 luglio 2005, in cui i sospetti destarono attenzione facendone incetta selvaggia nei supermercati; quelli dell'estate 2006 in Inghilterra, coi famosi 10 aerei da far saltare in aria; quelli in Germania, sempre nell'estate 2006, dove due bombe nei treni rimasero inesplose. [*]

A completare la lista di clichè per il terrorista del XXI secolo stanno le due notizie del probabile supporto di al Qaeda e d'una affiliazione con moschee dietro i cui paraventi religiosi s'alimentano disegni criminali ai danni dell'occidente. Da qui a qualche settimana sapremo se trattasi di arresti fondati o del solito procurato allarme a scopi propagandistici. Certo è che le premesse depongono in favore del secondo, visti i precedenti ed anche la coincidenza con alcune dichiarazioni rilasciate oggi alla stampa, di cui riportiamo in seguito due esempi notevoli.

La prima emana dal Vice Presidente della Commissione Europea nonché responsabile del settore “Libertà, Sicurezza e Giustizia”, Franco Frattini, che ha marcato l'importanza di pareggiare le recenti misure adottate in USA per la schedatura dei passeggeri del traffico aereo, creando un database europeo che possa tracciarne gli spostamenti e le caratteristiche.
Proprio queste ultime avevano recentemente riscosso una certa eco quando il Governo USA ne annunciò l'inasprimento includendovi altri dati personali oltre a quelli ricavati dai server delle compagnie di volo tipo l'indirizzo e-mail od il numero di cellulare.
La decisione è ovviamente imposta dalla grave situazione presente in materia di lotta al terrorismo: la guardia non può essere mai abbassata ed i recenti arresti ne sono lampante dimostrazione!

Tristemente ironica è l'argomentazione avanzata dal Vice Presidente contro i dubbi di violazioni della privacy sollevati da alcuni colleghi: “I cittadini europei meritano lo stesso livello di sicurezza di quelli americani”.
Negli obiettivi di Frattini è cruciale la collaborazione tra i 27 Paesi europei per condividere le conoscenze e velocizzare lo scambio dati. Se ciò è vero, non si spiega come mai dal marzo 2007 l'Unione Europea abbia lasciato vacante il posto di coordinatore anti-terrorismo poiché ancora impegnata a “studiare il profilo” del candidato più adatto.

La seconda dichiarazione è stata quella del giudice di Corte d'Appello inglese, Sir Stephen Sedley, che auspica l'acquisizione del codice DNA di tutti coloro che varcano i confini del regno di Sua Maestà, attuali residenti inclusi. Ad essa si accompagnano le parole più prudenti della portavoce degli Interni: non vi è ad oggi l'intenzione d'ampliare a tanto il database, soprattutto per motivi organizzativi, ma la legge in materia d'acquisizione e trattamento di dati biometrici è ormai vecchia e giusto adesso sotto revisione:
”Le proposte finali saranno rese note nella primavera 2008 e terranno conto delle opinioni ricevute durante le consultazioni, incluse quelle del Giudice Sedley”.

Attualmente in Inghilterra la pratica di schedare il DNA è tanto in voga che già quattro milioni di persone ne sono incluse, coprendo il 5% circa della popolazione inglese, al ritmo di un DNA ogni 45 secondi... inclusi quelli dei bambini per cifre intorno ai 30.000 al mese. Ciò si applica non solo a sospetti o colpevoli ma anche a testimoni e presenti sulla scena del crimine: tra le maggiori ragioni di dissenso sta la tentazione del governo di creare database alle spalle di innocenti e inconsapevoli, oltre al fatto di ostacolarne la rimozione nonostante la richiesta del titolare.

A coronamento dell'evento, due opinioni in antitesi. Quelle rincuoranti del Presidente Bush:
”Gli arresti di oggi ci ricordano la minaccia che i terroristi rappresentano in tutto il mondo ed il bisogno di continuare a braccarli ovunque siano”.
E quelle meno note del rapporto Europol 2007, che addebita al terrorismo islamico un solo attentato, quello fallito dei treni in Germania, sui totali 500 compiuti nel 2006.

Giorgio Venzo (Abulafia)

[*] Nonostante sia falso che il reagente chimico utilizzato in tutti gli attentati qui elencati sia il perossido, appare curioso come per alcuni organi di stampa i fatti recenti l'abbiano reso il più famigerato tra tutti gli esplosivi terroristici

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Fonti:

1 - Arresto sospetti terroristi in Germania: AGI, RaiNews24, Reuters, BBC.

2 - Reazioni politiche: dichiarazioni Frattini, schedatura DNA in UK.

3 - Rapporto Europol: EU terrorism situation and trend report 2007.



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