SCELTI I PROTAGONISTI PER LO SCENEGGIATO DI MEZZ' ESTATE

Data 1/6/2004 13:23:21 | Categoria: Iraq



june30
SCELTI I PROTAGONISTI PER LO SCENEGGIATO DI MEZZ'ESTATE





Ma cosa succede, esattamente, dal 30 Giugno?






Dopo lunghe trattative, hanno finalmente firmato i protagonisti della
mega-commedia a puntate che andrà in onda sugli schermi di tutto il
mondo a partire dal 30 Giugno prossimo.





Nel ruolo del presidente ad interim (nel senso che appena sgarra lo
tirano giù senza neanche avvisarlo) avremo il popolarissimo
Ghazi Yawer (nella foto, chiaramente felice dopo la firma), noto businessman e leader tribale sunnita (nota il
sottile messaggio subliminale: “dollaro e Islam possono anche andare
d’accordo”), che si è distinto ultimamente per aver criticato la
condotta americana in Iraq. Uomo quindi tutto d’un pezzo, a garanzia
che gli Stati Uniti non hanno voluto mettere mano in questa scelta
“tutta irachena”. A completare il cast dei saltimbanchi, avremo un
primo ministro che risponde al nome di Iyad Allawi - ovvero un noto
espatriato, che ha quindi tutte le prerogative...




... per farsi amare immediatamente dal grande pubblico: l’ultima volta che
è stato in Iraq risale a una decina di anni fa. Fra gli attori
non protagonisti, Ibrahim Jaafari e Rowsch Shaways impersoneranno i
due vicepresidenti: il primo è il noto leader del potente
partitio sciita Shawa, quindi un attore consumato, mentre il secondo
è un kurdo esordiente, “per la prima volta su questi schermi”.





Un kurdo, un sunnita e uno sciita, quindi. Ma mentre la miscela del trio ufficiale pare perfetta – anzi,
diciamo proprio “esplosiva” - manca clamorosamente un nome per il ruolo
femminile. Ma sembra che qui nessuna attrice voglia recitare a viso
scoperto, per cui l’oggetto del desiderio finirà probabilmente per essere  impersonato direttamente da un pozzo di petrolio.





Già, perchè la vera domanda è questa: alla fine della fiera, chi sarà a controllare i rubinetti?





Ecco un sunto della sceneggiatura prevista per le prime quattro puntate
(il resto della storia pare sia ancora tutto da decidere):





Il 30 Giugno il CPA (Coalition Provisional Authority) trasferisce
formalmente i poteri agli iracheni, e cessa di esistere. Paul Bremer può
finalmente togliere le Clarks, smettere di fingere di
essere un civile, e tornare a calzare i suoi scarponi preferiti.





Il governo ad interim – sorpresa! sorpresa! - avrà poteri
limitati, e controllerà sì la gestione del petrolio, ma solo
formalmente. Nel senso che il budget che gli americani gli passano
è talmente smilzo che dovranno chiedere l’autorizzazione anche
per comprarsi la carta igienica. Altro piccolo limite del governo,
ma questo trascurabile, è che non potrà apportare nessuna modifica alle leggi
vigenti. Ufficialmente, la cosa è spiegata dal fatto che “tanto
in Gennaio ci sarà la costituente. (Ma metti caso che le
cose vadano diversamente....  e questi rimangono più o meno
col potere che ho io sulle decisioni di Putin al Cremlino).





Il governo potrà però - questo sì - pesare sulle decisioni militari
dell’Iraq, attraverso il Consiglio Nazionale di Sicurezza. Che
vedrà nel suo esecutivo – appunto, “per sicurezza” – anche dei noti generali USA.




La forza militare USA, che rimane compatta sul luogo, non si
chiamerà più esercito di invasione, ma forza
multinazionale.
Ci saranno anche, infatti, alcuni soldati dell’ONU, anche se per
qualche motivo gli americani hanno detto che a fare la guardia al
personale delle Nazioni Unite loro non ci pensano nemmeno. 
Ovvero, l’ONU ci serve per salvare la faccia, ma a proteggersi si
arrangino da soli.





C’è poi la ciliegina, che avremo la possibilità di
gustare addirittura in anteprima: verso metà
Giugno il nuovo governo voterà, democraticamente e
liberamente, se tenersi o meno in casa le truppe americane. Ma
gli alti comandi USA dicono di confidare in un esito positivo di tale
voto, e in realtà non si vede cosa abbiano potuto mai fare di male per meritarsi di essere cacciati in malo modo.





Il buon Blair comunque, per non saper nè leggere nè
scrivere, ha voluto una clausola precauzionale, che gli concede il
diritto di veto immediato su qualunque azione militare americana si
svolga da adesso in avanti in territorio iracheno.





Chissà cosa gli è mai passato per la testa, a quell’uomo?





Massimo Mazzucco



P.S. Dimenticavo: gli italiani tutti in cucina a fare ragù,
tortellini e tiramisù per l'intera forza multinazionale. Grazie,
Signor Primo Ministro, per aver permesso anche a noi di far parte di
questa grande famiglia del mondo dello spettacolo.












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