MORIRE SENZA FAR RUMORE

Data 4/6/2004 5:31:05 | Categoria: news internazionali

MORIRE SENZA FAR RUMORE



04.06.05 - Mentre gli occhi del mondo sono tutti puntati sulle
vicende legate all’Iraq, non molto distante da quei luoghi si svolge
un’altra tragedia, coperta invece dal silenzio che tocca a tutti quei
popoli che non vivono su una terra ricca di petrolio.



E’ il caso degli agricoltori indiani, che sono vittime di una
siccità che ha colpito l’intero sub-continente (fino al Pakistan
orientale), e che ha ormai battuto da tempo tutti i record conosciuti.
Sono 8 anni consecutivi che non si registra in tutta la zona una sola
pioggia decente, e ci sono oggi circa 80 milioni di persone che
soffrono quotidianamente la sete. Il 90 per cento del bestiame è
morto. Dicono in Pakistan: “Quando un cammello muore di sete, vuol dire
che siamo davvero alla fine.” In particolare nelle regioni
sud-occidentali del Gujarat e del Rajasthan, e in quella 
sud-orientale dell’Ambar Pradesh, la disperazione dev’essere tale che
sono più di cento ormai gli agricoltori che si sono suicidati
negli ultimi mesi. Sì, suicidati. Chi ingoiando pesticida, chi
appendendosi ad un ramo, chi in altri mille modi di fortuna, ma tutti ...
... più o meno per
lo stesso motivo: coperti dai debiti fino al collo, sono stati
completamente abbandonati da un governo che fino a qualche tempo fa
passava loro almeno una specie di sussidio di emergenza. Ma da quando
quello è stato tolto, i prestasoldi sono piombati come avvoltoi
sulla zona, e ora, man mano che i loro crediti diventano esigibili,
molti degli agricoltori preferiscono togliersi la vita piuttosto che
affrontare la perdita di quel poco che ancora gli è rimasto: un
aratro senza buoi, e un campo secco e duro, martoriato ormai in modo
irrimediabile da incrostazioni e spaccature sempre più profonde.




Il problema è che si lasciano dietro anche tante famiglie, quasi
tutte con molti figli piccoli, che restano a combattere la fame di
prima, a cui si aggiunge anche la paura del poi.



Quante camicie pulite, fresche e profumate hanno Bush, Blair e
Berlusconi – i paladini dei diritti umani, i missionari del libero
mercato, gli esportatori di felicità in bustina sigillata - nei
cassetti di casa propria?



Massimo Mazzucco












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