A DIFESA DI BERLUSCONI

Data 13/6/2004 6:02:42 | Categoria: politica italiana

A DIFESA DI BERLUSCONI



13.06.04 - Da varie parti in queste ora si denuncia la flagrante
violazione da parte del Presidente del Consiglio della legge 212, che
all’art. 9 proibisce espressamente la propaganda politica ad urne
aperte (e prevede condanne fino ad un anno di reclusione).



Ma una volta tanto ci sembra giusto prendere le sue parti. Prima di
tutto, la costituzione italiana prevede chiaramente che le leggi, sia
penali che civili, debbano essere applicate alla lettera solo per i
cittadini italiani e per quelli extracomunitari, mentre già per
quelli degli altri paesi occidentali – notoriamente più avanzati
e civili – l’applicazione rimane a sola discrezione del giudice. Per i
cittadini americani poi – esportatori nel mondo della democrazia
medesima, e in ciò nostri fedelissimi alleati - c’è
addirittura la caduta in prescrizione del reato durante il compimento
dello stesso (ricordate la funivia?). Mentre per i cittadini del
Paradiso, appunto, le leggi non valgono proprio.



In secundis, anche volendo considerarlo un normale cittadino italiano,
Silvio Berlusconi non ha fatto nessuna propaganda politica, ma ha al
massimo tenuto un vero e proprio comizio di piazza, con tanto di
arringa popolare. Una volta si tenevano dal balcone, oggi lo si fa...
... dalle TV che ti sei accaparrato, cambia il mezzo ma la sostanza
rimane identica: a casa propria ognuno dice quello che vuole, come e
quando vuole. Ci mancherebbe!



Terzo: visto i precedenti - prima, durante e dopo Bruxelles – è
molto probabile che le parole di Berlusconi siano state prese “fuori
contesto” da qualcuno più malizioso degli altri. Oppure, in
alternativa, non si è capito che stava soltanto scherzando. E
poi comunque le parole lui le ha pronunciate una per una, e chi le ha
volute leggere tutte di fila è soltanto un mascalzone da
prendere a legnate sul coppino.



Quarto: Silvio Berlusconi vive, agisce, pensa e respira solo ed
esclusivamente per i bene dei suoi concittadini. A dimostrazione di
ciò si è disfatto sin dall'inizio di tutto ciò che
aveva, pur di non ingenerare il minimo sospetto di un qualsivoglia
conflitto di interessi, e quindi ogni sua azione, da quel momento in
poi, va  giudicata solo nel rigoroso contesto di cui sopra.



Quinto ed ultimo: se proprio qualche puntiglioso giudice sovversivo
volesse ostinarsi a considerare le parole di Berlusconi come propaganda
politica, gli si vuole ricordare che ciò è stato fatto
solo ed esclusivamente a favore della parte avversa, e quindi in totale
spirito bi-partisan: chi infatti già votava per lui, aveva ormai
deciso di perseguire i propri egoismi senza più guardare in
faccia da tempo la realtà delle cose, mentre chi magari aveva
avuto un qualche rigurgito di coscienza, avrà trovato in questo
episodio la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso, regalando il
voto ai temutissimi avversari giacobini.



Che non vedono l’ora di riprendere in mano le redini del governo, per
dimostrare a tutti come si può benissimo fare le stesse
identiche porcate senza per questo farsene accorgere. Ci sono tanti
bambini che crepano oggi di cancro, grazie alle bombe all’uranio
impoverito sganciate sulla Serbia con la complicità del governo
D’Alema, quanti ce ne sono in Iraq che sono morti, muoiono o moriranno
in conseguenza della guerra intrapresa da quello Berlusconi. La
differenza è che i primi riescono a farlo in dignitoso silenzio.
(Loro sì, sanno essere "compagni" fino in fondo).



Rischiando quindi davvero la galera – noi che siamo semplici cittadini
italiani – ricordiamo a tutti che anche la scheda bianca è un
voto pieno di significato, e tutt’altro che “perduto”, come vorrebbero
farvi credere (ovviamente) tutti quelli che ambiscono al vostro. E’
anzi, a ben pensare, un voto poderoso, poichè senza di quello
nessuno, nè da destra nè da sinistra, può rubare
più niente. Mentre un qualunque voto positivo, dato oggi in
Italia, equivale ad una vera e propria autorizzazione a delinquere (i
crimini di guerra, in questo momento, stanno venendo compiuti in nostro
nome).



“Certo, se lo facessero tutti, sarei io il primo, a votare scheda
bianca”, dice qualcuno. Perchè - gli domando - i voti che
prendono tutti gli altri vanno forse nell’urna a dieci alla volta? E
poi, ciascuno pensi a fare il proprio dovere, non solo civico, ma anche
morale. Saranno i risultati a dettare le conseguenze.



(Nel caso, le arance mi piacciono abbastanza mature).



Massimo Mazzucco



NOTA: Chiarisco, a scanso di equivoci: votare scheda bianca è
tutt'altra cosa che non andare alle urne. La scheda bianca conta
esattamente come ogni altro  voto, e va ad incidere direttamente
sulle percentuali globali dell'intera elezione. (Oltre che essere l'
assolvimento di un dovere civico, che viene invece trasgredito restando
a casa).











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