Le due metà d’Italia

Data 26/4/2008 6:30:00 | Categoria: politica italiana

Ormai l’Italia è spaccata in due, e la doppia “liberazione” che molti ieri hanno incontrato nelle nostre piazze lo ha ben rappresentato.

Da una parte abbiamo un’Italia - purtroppo minoritaria - che è andata “oltre“. E’ gente che, grazie alla libera informazione della rete, e all’uso indipendente del proprio cervello, ha potuto superare in qualche modo la falsa dicotomia destra-sinistra che per cinquant’anni ha tenuto banco nel nostro paese, e si è resa conto che quello politico non è che un gioco fra potenti, giocato sulla pelle e sul sudore dei cittadini. Di tutti i cittadini.

Dall’altra c’è un’ Italia - purtroppo maggioritaria - che è ancora sottomessa al gioco della finta politica e che, in buona fede o meno, continua ad alimentarlo proprio nel momento in cui si illude, votando, di riuscire a condizionarlo.

A costoro bisognerebbe mostrare per milioni di volte – come al protagonista di Arancia Meccanica - Gasparri e Riotta che dicono sprezzanti al rappresentante dei grillini: “Voi comunisti avete perso, tacete e portate a casa”, come nel video che mostriamo in coda.

Non esiste prova più lampante dell’arido disegno di spartizione di potere che non sentir dire al vincitore “avete perso stronzi ora tacete”. Questo era il senso - nemmeno tanto velato – di quelle frasi, nelle quali dovrebbe leggersi quanto poco sia l’interesse di queste persone nel portare un qualunque miglioramento al nostro paese, ...
... e quanto totale e pervasiva sia invece in loro la smania di potere, che li porta a disprezzare lo sconfitto come se fosse un escremento incontrato per sbaglio sul marciapiede.

Ma anche la sinistra politica non si salva da questa critica: leggere sull’Unità che “Grillo straparla” fa male, e la dice lunga sullo stato delle cose anche su quel fronte dello schieramento.

A tutto questo si aggiunga un presidente della repubblica che, invece di riconoscere che la rete non è altro che l’espressione più sana e genuina del suo popolo, mette in guardia (chissà chi, se non la casta stessa) “contro i pericoli della rete”, come se si trattasse di un’organizzazione di marziani venuti sulla terra per impossessarsi del nostro paese.

La tristezza nel vedere una presidenza così poco lucida e rappresentativa, accanto alle meschinità dei politici, si somma alla tristezza nel vedere la cecità di coloro che hanno alimentato tutto ciò tornando a votare queste persone.

Ma nel disprezzo di Gasparri abbiamo notato anche una sfumatura di paura, quando dice “avevate invitato tutti a non votare, ma avete perso”.

Questo significa, come molti di noi già hanno capito, che il terrore della perdita di legittimazione è vero, reale e concreto, e non potrà che aumentare man mano che ne aumenterà la consapevolezza negli italiani.

Come già detto in precedenza, in una situazione triste come questa non resta, per chi ha già capito certe cose, che mettersi pazientemente a cercare di spiegarle anche a chi gli sta intorno.

Piagnucolare serve a poco, deprimersi fa felici gli avversari, e rinunciare del tutto alla lotta significa fare il più grande regalo di questo mondo proprio a gente come Gasparri e Riotta. Solo questo dovrebbe bastare, a mio parere, a non mollare mai, ma anzi a raddoppiare l’impegno per riuscire a far aprire gli occhi a più gente possibile, nel minor tempo possibile.

Ci siamo riusciti con l’undici settembre, e possiamo riuscirci tranquillamente con qualunque altro argomento. Basta volerlo davvero. Ciascuno di noi, senza aspettare “gli altri”.

Massimo Mazzucco






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