SCAPPATI COME LADRI DI POLLI

Data 29/6/2004 9:51:14 | Categoria: Iraq

SCAPPATI COME LADRI DI POLLI



29.06.04 - Doveva essere la cerimonia che avrebbe dovuto finalmente
risollevare l’immagine di Bush, e con essa quella altrettanto miseranda
di tutta la “coalizione” dei ladri di petrolio: signori e signore,
l’occupazione è finita (a parole, ovviamente), il paese è
nelle vostre mani (sempre a parole), ora saprete finalmente cosa vuol
dire vivere in libertà (si fa sempre per dire). Auguri e figli
maschi.



Invece è sembrata più che altro la frettolosa consegna di
chi ha venduto una macchina a un altro come semi-nuova, mentre sa
benissimo che entro venti chilometri i pistoni si apriranno in due come
noci di cocco seccate al sole.



Ecco, tenete, queste sono le chiavi della democrazia, ne ho fatte due
copie, una per voi, una per i sunniti, così ci andate in giro un
pò per uno senza litigare. Ai curdi ho già fatto
consegnare le pelli di daino per lavorare ai semafori. Così
appena arrivano i semafori si potranno godere anche loro un pò
di democrazia. Ricordatevi di cambiare spesso il filtro dell’olio, e
tenete d’occhio l’usura dei copertoni, mi raccomando. E poi, qualunque
cosa, il telefono ve l’ho lasciato (quello del bar)... e via che non
hai finito di parlare e sei già col piede sulla scaletta
dell’aereo. Tempo che quello decolla....
.... ed è la macchina intera ad aprirsi in due come una noce di cocco essiccata al sole.



Ma com’è che liberiamo questi paesi, gli portiamo democrazia e
di felicità, e poi ci tocca sempre muoverci come se fossimo
ricercati dalla mondialpol di tutte le galassie? Bush era andato a
tagliare il tacchino per i suoi soldati, lo scorso novembre, ed
è addiritura dovuto partire nel mezzo della notte, decollando da
Washington ed atterrando a Baghdad (letteralmente) a luci spente, senza
che lo sapessero nemmeno mamma e papà. E solo a cose fatte, dopo
una vergognosa toccata e fuga di un paio d’ore, la Casa Bianca
annunciava al mondo che il presidente era “sulla via del ritorno
dall’Iraq”.  



Berlusconi, quando era toccato a lui andare a rincuorare i nostri -
dopo Nassirya -  aveva addirittura passato la mano per “motivi di
sicurezza” (per giustificare il proprio coraggio, si era fatto
addirittura scrivere la velina azzurra ad hoc (link in coda), per poi
farla “trapelare” ai media, che immediatamente diffondevano lo
“scoop”). E quando si fu finalmente reso conto (ci mette sempre un bel
pò, il nostro presidente, a capire le cose serie) che invece non
si poteva non andare, fece anche lui il suo penoso blitz da osteria,
ennesima imitazione in re minore del suo grande amico presidente
americano.



E ora che Bremer e compagni avevano quest’ultima opportunità per
risollevare l’immagine generale con un’uscita di scena almeno decorosa,
questi addirittura non hanno retto alla tensione, e sono letteralmenti
scivolati fuori dalla classe prima che suonasse la campanella. Un
rapida stretta di mano per la storia (qualche studente prima o poi si
chiederà bene, in futuro, “ma com’è che un giorno li
prendevamo a cannonate, questi iracheni, e il giorno dopo eravamo tutti
pappa e ciccia?”), e poi, chiusi in una stanza blindata, hanno mollato
la patata bollente al Karzai di turno, con tante belle raccomandazioni
per la NATO (eh, sì, perchè talmente abbiamo “pacificato”
il paese che manco l’ONU ci vuole ancora andare, in Iraq) di fare bene
nell’insegnare ai poliziotti locali come si fa a reprimere una
popolazione che è ormai una vera e propria bomba a orologeria.



Se c’è però una cosa che le vicende di questi ultimi mesi
ci suggeriscono, è che la legge del boomerang con questa gente
sembra esser diventata inflessibile. Cosa succederà di preciso,
da domani in poi, è difficile saperlo, ma vi voglio almeno
citare un’intervista di Bill Clinton, data proprio due sere fa a Larry
King della CNN:



King: Presidente, se fosse lei oggi al comando della situazione, se ne andrebbe in questo momento dall’Iraq?



Clinton: Me ne andrei solo se sapessi che la situazione nel paese non collassa due giorni dopo.



King: E secondo lei collasserà?



Clinton: Di sicuro.





Massimo Mazzucco





VEDI ANCHE: "SILVIO, NON ANDARE A NASSIRYA!"







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