JIHAD E MARTELLO

Data 30/6/2004 7:40:17 | Categoria: media

JIHAD E MARTELLO



30.06.04 - Appena ho visto il titolo della BBC, “Venice puzzled by
hammer attacks” (Venezia sconcertata dagli attacchi col martello),
istintivamente ho pensato: sta a vedere che sono stati gli islamici.
Poi invece, leggendo l’articolo, ho visto che lo stesso sindaco Costa
dichiarava con tono sicuro “the attacks were the work of an isolated
lunatic”, gli attacchi sono opera di un pazzoide isolato, e allora mi sono rilassato.



Ma non avevo ancora finito di riprendermi dallo spavento, che subito
sotto ti trovo che invece “police are still unsure whether they are
dealing with a single attacker of a wave of anti-religious vandalism”,
la polizia non è ancore sicura di aver a che fare con un
delinquente isolato, e non con un’ondata di vandalismo religioso”.
Addirittura? Un’ondata? Qui mi vedo già scimitarre che
lampeggiano nella notte e mi tagliano la testa del mio adorato S.
Giovanni della Croce, oppure - ancora peggio - della grandissima Teresa
d’ Avila!



Ed infatti continuo a leggere, sempre più trepidante, e ti
scopro che ci hanno già fatto fuori: due statue di S. Francesco
e S. Marco ...
...sulla facciata della Chiesa del Redentore. Una scultura di S. Pietro
nella chiesa di S.Pietro in Castello. Una statuetta della Vergine,
nelle vicinanze della chiesa stessa.



Addio amici, è finita. Stanno arrivando. Prima però di
lanciare l’allarme definitivo, e dire alla famiglia di  raccattare
tutti i crocefissi e le statuette e nasconderli con cura in cantina,
faccio un ultimo tentativo sul Corriere della Sera, nell’estrema
illusione che magari la BBC sia stata tendenziosa, mentre “il giornale
più importante d’Italia”, com’è noto, è obbiettivo
per tradizione storica. Ma purtroppo, anche lì il titolo non
preannuncia niente di buono: “Scempio a Venezia: Martellate su un
capitello e due statue”. A quel punto trattengo il fiato, mi butto nel
testo e leggo: “Nella notte tra sabato e domenica sono state mozzate a
martellate le mani delle statue di San Francesco e San Marco,
all'esterno della Chiesa del Redentore eccetera eccetera...”



Avete visto, la conferma dei miei sospetti? “Mozzate le mani a
martellate!” Non, fracassate. Non, sbriciolate. Non, rotte. Non,
spappolate. Non, polverizzate. No, “mozzate a martellate”. Sarà
un caso infatti, ma è noto come in tutto l’Islam si usi mozzare
le mani ai criminali, e soprattutto è arcinoto come questa
operazione venga regolarmente svolta dal fabbro del paese, il quale si
presenta in piazza con la sua bella serie completa di martelli, dal n.2
(usato per le unghie e per le nocche più piccole), fino al n.
15, che si usa invece alla fine, per staccare quello che resta della
mano ridotta ad hamburger dagli altri tredici martelli intermedi. E’
lì che, con uno swing degno di un campione di golf, il boia
riesce finalmente a “mozzare” la mano del criminale, spedendola in un
volo traverso sopra la testa degli astanti in delirio, i quali cercano
in tutti i modi di ingoiare al volo uno dei mille coriandoli di carne
in cui la mano velocemente si frantuma.



(Nel frattempo gli assistenti del fabbro, che si sono accorti che due
assi del patibolo si erano un pò scostate, provvedono
immediatamente a ribatterne i chiodi con l’apposita “scimitarra a testa
quadra”, detta anche “la lama del carpentiere”).



Perchè un giornalista del Corriere – o una qualunque persona
normale, in realtà - arrivi a tirar fuori un “mozzare le mani a
martellate”, di male al cervello devono avergliene fatto parecchio, e
già dai tempi del catechismo direi. Non mi stupirei infatti che
l’errore l’avesse fatto senza nemmeno accorgersene. Il problema
è che se noi non ci stiamo più che attenti, questi
spifferi di bugia ci entano continuamente da tutte le parti, e alla
fine rischiano di fare ancora più danni di certe bugie molto
più grosse.



Quelli subliminali sono danni invisibili, ma permanenti.  



Massimo Mazzucco







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