NON SCRIVERAI LA RIVENDICAZIONE ALTRUI

Data 13/7/2004 12:07:58 | Categoria: terrorismo

NON SCRIVERAI LA RIVENDICAZIONE ALTRUI



Analizzando la scrittura del comunicato "islamico"contro l'Italia,
scopriamo curiose analogie con il famoso caso delle lettere all’anthrax.



(Quando il sito è stato attaccato, stavo scrivendo questo
articolo. Nel frattempo la notizia pare essersi molto sgonfiata, ma
siccome per ora non ho altro...).



09.07.04 - E’ dai tempi delle Brigate Rosse che coloro che scrivono
comunicati “per conto terzi” – coloro che inventano il nemico - si
dannano come matti per riuscire ad immedesimarsi nella testa di persone
che non esistono, ma poi dimenticano clamorosamente la regola
fondamentale per un qualunque pezzo che si voglia ritenere genuino: il
rapporto forma-contenuto.

Nel nostro caso più recente, le minacce “arabiche” all’Italia,
abbiamo un comunicato che sarebbe stato tradotto dall’arabo in
italiano, da qualcuno che chiaramente italiano non lo è. I
frequenti errori di ortografia lo dimostrano, quanto i richiami ad
Allah suggeriscono...
... che sia egli stesso un arabo.



Ora, il meccanismo per un traduttore che parta dalla lingua madre, per
arrivare ad una lingua straniera, è più o meno uguale per
tutti: A) Il traduttore legge la frase nella sua lingua madre. B) Nella
sua mente si forma il concetto che viene “risvegliato” da quella frase.
C) Il traduttore lo congela momentaneamente, e “cambia stazione” –
cioè si sintonizza sulla lingua straniera, D) cerca di esprimere
al meglio quel concetto nella nuova lingua. Cioè, legge,
“capisce”, e poi riformula daccapo.



Il che significa ricreare ex-novo l'intera struttura della frase (l'ordine in cui mettere le parole). A meno infatti che si tratti di lingue dello stesso ceppo (italiano,
francese e spagnolo, ad esempio), che hanno una struttura della frase
molto simile, non è possibile “ripercorrere” semplicemente la
frase da tradurre e sostituire le parole una per una. Anzi, il problema
per chi traduce fra lingue di ceppo diverso, è proprio quello di
“dimenticare” al più presto l' "eco” della frase nel suo cervello, per
ritradurne il  concetto astratto senza più condizionamenti di alcun
tipo.



Altrimenti hai quelle penose traduzioni spalla-a-spalla, tipo Ulisse
2000 dell’Alitalia, dove “i guanti di velluto di mia nonna” diventano
“the gloves of velvet of my grandmother”, mentre è molto
più corretto dire “my grandmother’s velvet gloves”.



L’ho fatta un pò lunga perchè è necessario avere
ben chiaro come la diversa struttura della frase sia un problema
assolutamente fondamentale per qualunque traduttore. “Il” problema,
direi.



Veniamo ora al comunicato tradotto dall’arabo – lingua che non conosco
minimamente, ma che di certo non poggia su una struttura della frase
latina, nè tantomeno anglosassone. Vediamo la prima frase:



(A) questo e un messagio ai nostri vicini del nord del mediterraneo, (B) un messagio che contiene una initiativa di riconciliazione (C) come interazione di nostra parte alle reazioni positive (D) che si sono manifestate da voi.



Qui abbiamo una vera e propria partenza da Formula 1, con la primaria
(A) addirittura raddioppiata (B) grazie ad un verbo sottinteso
([è] un mesaggio), la quale regge una secondaria (C) a sua volta
supportata da una forma verbale inespressa ([intesa] come
interazione)che è seguita da una sub-secondaria (finalmente)
normale. Con quella chicca di “interazione”, che sa più di
brainstorming da agenzia pubblicitaria che non di puzzolente covo
islamico. L’insistito errore in “messagio”, poi, è un clamoroso
errore in sè, perchè rivela che non si sarebbe trattato
di una distrazione ortografica, ma che la stessa persona che conosce
benissimo il termine “interazione” non sappia poi che messaggio si
scrive con 2 “g”. (Notare “initiativa” con la “t”, ci serve dopo).



che allah sia lodato e che allah sia
lodato, che lodato sia allah colui che ha edificato i cieli e la terra
nella sua justizia e che ha permesso alle vittime dell'oppressione di
vendicarsi dei loro oppressori esattamente come sono alloro volta
trattati.




A parte che l’inizio del paragrafo sembra un ritornello dei Ricchi e
Poveri, ma poi non era “Allah il Misericordioso, il Compassionevole, il
Clemente?”  Da quando in qua si è messo a copiare Geova,
“che ha creato cielo e terra”? E poi trovatemi un solo musulmano che
scriva Allah in minuscolo. Uno.



allah procurera la pace a quelli che
seguiranno sentiero della salvezza , ho nelle mie mani la
responsabilita di ricordarvi che la justizia e un dovere verso quelli
che amiamo e quelli che detestiamo , la verita anche se svelata da un
nemico e sempre accettabile e rispettabile.




Togli “allah” e mettici “il Signore”, e hai la predica domenicale del
mio parocco di S.Nazaro. Il musulmano invece, a quel che mi risulta,
non ha nelle mani proprio un bel niente, mentre il catecumeno sì!

 

le regole fondamentali della
stabilita e della sicurezza sono : la justizia (nel suo senso globale)
e la fine dell'injustizia e dell'aggressione , e come hanno detto nei
tempi passati : l'iniquità si riversa sui suoi**********ei
risultati dell'injustizia sono funesti e nuisibili quello che succede
in palestina e una lezione per tutti , qello che e successo nel 11
settembre e dell'11 marzo( madrid) e la vostra mercanzia riconseniata
da voi .


Beh, qui evidentemente la candeggina
ha fatto effetto, perchè il nostro seminarista ha scritto
più errori che parole giuste. Nonostante questo, conserva uno
spettacolare livello strutturale, con addiritittura cinque o sei
secondarie consecutive, rette a cannocchiale ciascuna dalla precedente.
Considerando che la struttura della frase arabica di certo non è
così, direi che è un capolavoro di architettura verbale
costruito su un letamaio di ignoranza.




Come ormai avrete notato, “justizia” per questo signore si scrive
regolarmente con la J di Janfranco. Lo ha fatto
già tre o quattro volte, ed almeno altrettante lo farà
prima della fine. E bisogna ammettere che l’insinuare una matrice
romanica, o latina, nello scrivente, è stata un’ottima idea,
perchè confonde le acque non poco. Peccato che si siano poi
dimenticati di usare anche la “t” scrivendo justitia (e non justizia),
quando lo stesso autore si era perfettamente ricordato di farlo con
“initiativa”. (Ricordate?). Insomma,  l’hai studiato a fondo il
latino sì o no? O hai studiato soltanto la prima metà di
ogni parola?



in evidenza , la sicureza e una
necessita vitale per tutta l'humanita , e non accetteremo mai che la
monopolisiate solo per voi e per i vostri beni.




Ottimo il congiuntivo nella secondaria, di gran classe, peccato che sia
stato rovinato da quella scivolata in dialetto veneto che proprio non
ci voleva.



e evidente che tutti i popoli cocenti
e maturi non accetteranno mai di laciare i loro politicanti jocare con
la loro sicureza e la loro pace .




Qui di colpo sulle “s” devono aver messo una multa, mentre ricordiamo,
come dicono a Kabul, che “chi spera su lo jòco de lo lotto, nun
magna né crudo né cotto ... “



Quella che segue è invece un’osservazione seria: ho notato come
gli autori dei comunicati “altrui” incorrano spesso nella tentazione di
accusare sè stessi per gli esatti crimini che stanno
commettendo, ma lo fanno – per bocca del “terrorista” - in forma
maldestra e generalizzata. Come se potessero così scaricare sul
fantomatico accusatore i propri sensi di colpa irrisolti, rendendoli
nel frattempo innocui grazie alla poca credibilità con cui sono
presentati. Tipo (BR): “Per combattere il SIM, Sistema Internazionale
delle Multinazionali, nell’ambito di una lotta sistematica e senza
quartiere al capitalismo imperialista di cui Andreotti è il
servo più arrendevole e disgustoso...”  



Provate infatti a leggere l’intero pezzo che segue con questa ottica,
come se l’avesse scritto un qualche personaggio dei nostri servizi
segreti, o giù di lì (su di lì?): sembra mettere
in bocca all’arabo proprio quello che egli teme davvero di essere, per
cercare in qualche modo di "depenalizzarlo", screditandolo.



dopo quello che e stato detto , vi
indiciamo che la vostra designazione ai nostri atti con la parola
"terrorismo" non e in verita che la vostra propria condanna e la
designazione di voi stessi e dei vostri atti ,tenendo conto che la
reazione e proporzionale all'azione e del suo proprio tipo, e le nostre
azioni sono una reazione alle vostre azioni che sono la distruzione ei
massacri contro i nostri fratelli in afganistan , in iraq e in
palestina .


l'assasinio del vechio handicapato
sheikh Ahmed Yassine , qella carneficina che avrebbe dovuto disgustare
e provocarel'indignazione del mondo intero basterebe come testimonianza
delle vostre azioni .




Prommettiamo a Allah che chi vendiceremo dagli stati uniti per la sua morte , con il permesso di Allah.

diteci con quale diritto e in quale
credenza i vostri morti sono innocenti e i nostri non sono niente e in
qquale dottrina il vostro sangue e puro e precioso e il nostro non e
che aqua ???


E BENE TRATTARVI NELLA STESSA MANIERA NON E ALTRO CHE APPLIQUARE LA JUSTIZIA ? E QUELLO CHE HA COMINCIATO L'AGRESSIONE

HE L'INJUSTO.



per quanto rigarda i vostri politici
e quelli che segueno il loro cammino, quelli che ingnorano con
insistenza il vero problema che consiste nell'occupazione della
palestina , e quelli che esagerano nelle loro mensogne negandoci il
diritto alla difesa e alla resistenza , quelli la non si rispettono
loro stessi e prendono alla legera il sangue e le capacita mentali dei
loro popoli ,perche le loro mensogne aumentano il vostro sangue versato
invece di fermare il suo spargimento .




Sembra una confessione di primissimo ordine, letta così. E se
proseguite, trovate quello che sembra addirittura un’offerta di
pacificazione, se non un malcelato tentativo di auto-assoluzione.
Peccato che il “terrorista”, dal suo punto di vista, la pacificazione e
l’accordo dovrebbe pretenderli a suon di ricatti, non offrirli
così mansueto ed accomodante. (Oooops!)



se guardiamo i fatti : le stragi nei
nostri paesi rispettivi , una verita importante chi appare come
semplice e logica deduzione :l'injustizia esiste contro di noi e contro
di voi allo stesso tempo dalla partye dei vostri politicanti che
mandano i vostri figli da noi nella nostra terra pre uccidere e essere
uccisi .


dunque , e nel nostro interesse come
nel vostro di opporci a quelli che fanno spargere il sangue per i loro
interessi personali o peggio solo come allignamento sulla politica dei
banditi della casa bianca a chi la guerra rende milliardi di dollari
dalle società che fabicano le armi e quelle che hereditano i
contratti per la "ricostruzione" del iraq come halliburton e le sue
sorelle.




Il testo prosegue, ma ormai ci siamo capiti. Prendiamo invece ora le
famose lettere all’antrace, quelle spedite due anni fa a vari politici
e giornalisti di Washington. Eccone due, chiaramente attribuibili alla
stessa mano, nelle immagini rilasciate al tempo dall’ FBI.  



Qui c’è lo stesso squilibrio palese fra forma e contenuto, solo
che il ”papà” di questo terrorista ha deciso di farlo  al
contrario: ampiamente ignorante nel contenuto, esageratamente preciso
nella forma. Chi si scrive spesso con americani, avrà infatti
notato come solo loro abbiano l’abitudine di scrivere parole con la
maiuscola anche all’interno della frase, dove questo non sia
assolutamente necessario:








Nella lettera a destra abbiamo “Now”, e “To” due volte. In quella a
sinistra “You”, oltre a ricordarsi rigorosamentre in ambedue della maiuscola ad ogni
inizio di riga. Ci sono infine quei numeri scritti con una grafia
così tipica degli americani (gli “1” col “piedino”, e
soprattutto il “9” con la barra dritta) da non lasciare più
nessun dubbio sulla matrice culturale di questo terrorista “islamico”.
Ma se qualcuno non si fosse ancora convinto, abbiamo sempre quell’
“Allah is great” in chiusura, che sempra più un “Viva Shaquill
O’Neil” buttatolà alla fine dei play-off, che non una sacra
invocazione islamica.





Massimo Mazzucco







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