MOONWALKERS 2 - LA PROVA DEL FUOCO

Data 22/7/2004 11:50:00 | Categoria: storia & cultura

TRE DOMANDE SEMPLICI E PRECISE A CHI SOSTIENE CHE I VIAGGI SULLA LUNA SIANO AVVENUTI DAVVERO



Per evitare la confusione generata dalle troppe obiezioni sollevate dai cospirazionisti - che permette di solito al debunker di non rispondere a nessuna in maniera soddisfacente - abbiamo ridotto all'osso la questione, scelgliendo tre domande che riteniamo fondamentali. E quindi anche sufficienti, nel loro insieme, a minare la credibilità dei viaggi lunari, in mancanza di una risposta adeguata.
1) Nel caso tu riconoscessi che le foto sono false, ma volessi comunque sostenere che i viaggi sono avvenuti realmente, puoi suggerire un solo motivo valido per cui la NASA, a tutt'oggi, non avrebbe rivelato al mondo il motivo della loro fabbricazione? Visto che queste foto demoliscono, di anno in anno, la credibilità della NASA su quei viaggi, sarebbe nel loro totale interesse spiegare al più presto perchè mai le avrebbero falsificate, non credi? (Questo vale anche per una qualunque percentuale di foto false che si volesse riconoscere, poichè sarebbe stata comunque sufficiente a scardinare la credibilità dell'intero progetto Apollo).





Se invece accetti l'eventuale equivalenza foto false = viaggi mai realizzati, ti chiedo:






2) Sai spiegare, tecnicamente, la penombra progressiva che circonda il soggetto in moltissime foto simili a questa?











Oppure questa?











O questa?











Prendiamo l'ultima foto sopra: se sommiamo ciò che sta dietro al soggetto con ciò che si vede nel suo visore (campo e controcampo), abbiamo una zona di terreno che risulta illuminata più o meno così:











Come vedete sempre dalla foto sopra, il "cono di luce" inizia proprio alle spalle dell'astronauta, sotto il suo gomito sinistro. Ma in assenza di colline, od altre asperità a ridosso dei soggetti, la luce solare dovrebbe illuminare il terreno con pari intensità ovunque colpisca. Una pianura assolata è una pianura assolata, non è un cono di luce circondato dalla penombra. Mentre "un cono di luce circondato dalla penombra" è proprio ciò che ottieni se illumini un soggetto di notte, in esterni, con un potente spot da cinema. Ad esempio, così (questo è chiaramente un fotomontaggio):











Chi ha una risposta migliore al quesito si faccia avanti.









3) Sapresti spiegare, tecnicamente, da dove viene la luce riflessa che illumina così generosamente la zona in ombra del LEM (prossime 2 foto)?











Non c'era infatti nessun oggetto voluminoso in vicinanza del LEM, in nessuna delle 6 missioni, che potesse riflettere così tanta luce. E pur concedendo 2 o 3 stop di sovraesposizione per il controluce, non si otterrebbero mai nemmeno lontanamente nè la luminosità, nè il contrasto, nè soprattutto quei forti riflessi nella protezione di alluminio. Che si tratti infine del terreno stesso a riflettere non è nemmeno da prendere in considerazione: già la luce radente rimbalza lontano dal LEM (verso di noi), ma poi il terreno retrostante è in ombra lui stesso.





Mentre dei semplici pannelli riflettenti, dorati od argentati, di quelli usati comunemente nella moda come nel cinema, darebbero proprio quell'esatto risultato.





Anche qui, chi ha una risposta migliore al quesito si faccia avanti.





Massimo Mazzucco











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