Berlusconi Re d’Italia

Data 7/5/2009 8:00:00 | Categoria: politica italiana



In confronto al “ciarpame” che ultimamente lo circonda, bisogna dire che Berlusconi ormai è diventato un vero e proprio Re.

Quest’ultima messinscena mediatica sul suo divorzio ha rivelato fino in fondo il quadro devastante rappresentato oggi dalla società italiana: un torbido minestrone di sacro e profano, dove il profano è ormai diventato sacro, mentre il sacro non esiste più da tempo.

Un paese fatto da 50 milioni di protagonisti del nulla quotidiano, tutti identici nella loro convinzione di essere così diversi dagli altri. 50 milioni di macchiette tragicomiche, che non riescono più a liberarsi di quel sapore di tinello che ci portiamo addosso fin dai tempi del neorealismo. 50 milioni di non-vedenti, che si meritano in pieno di venire presi in giro dal mattino alla sera dai loro governanti, perchè oltre a non vedere si credono anche i più furbi di tutti.

Quando giornali come Repubblica e Corriere danno l’importanza che hanno dato al caso di Veronica Lario – caso che hanno creato loro stessi, ...
... ospitando le esternazioni di una signora come tante contro un marito che le mette le corna come tanti - e nessuno si lamenta, si meritano di essere presi in giro dal mattino alla sera.

Anche perchè dimenticano che quel marito è il proprietario di uno dei due giornali, che grazie a questi finti scandali riesce ormai da tempo immemorabile a nascondere quelli veri. Mentre l’altro giornale gli tiene bordone, fingendo di fare la parte del cattivo.

Gli italiani sono stati messi in gabbia da un genio della comunicazione, che ha capito che per soggiogare un popolo non basta intossicargli il cervello di stupidaggini, ma bisogna anche fargli credere di essere i più astuti dell’universo. Quando si dice “ogni popolo ha i politici che si merita” non si dice affatto una stupidaggine, ma la cosa non è semplice come sembra.

Quando infatti Berlusconi cercò di “trapiantare” la sua strategia in Francia – con la infelice avventura di “La Cinq” - si prese due belle dita negli occhi. Convinto che bastasse sostituire Barbera con Beujolais, Milan con Paris St.Germain, e “bel culo” con “belle fesse”, si trovò di fronte un popolo che lo guardò schifato per un paio di minuti, poi spense il televisore e ce lo rimandò a casa impacchettato per le feste.

Berlusconi non sapeva che in Francia il sesso arriva dopo la cena, non è la cena stessa. Lui invece è uno che si siede a tavola mentre già si sbottona i pantaloni.

Il caciaroso intrattenitore da crociera, che parla alla gente da trenta centimetri di distanza con lo stesso tono di un imbonitore di paese, in Francia era stato percepito esattamente per quello che era: un caciaroso intrattenitore da crociera, che parla alla gente da trenta centimetri di distanza con lo stesso tono di un imbonitore di paese. Non era una equazione particolarmente difficile da formulare: basta usare gli occhi per guardare.

Nel paese dei ciechi invece chi è orbo è re. Nel nostro paese Berlusconi funziona a meraviglia perchè è italiano, e solo fra gli italiani può trarre il massimo vantaggio dal suo impareggiabile istinto animale, che gli permette di essere un “diverso fra gli uguali”, e quindi di distinguersi fra loro senza mai arrivare a contraddire la loro natura.

Lui è semplicemente uno a cui piacciono le donne e ci prova con tutte, e scopa un pò più di tutti noi. Lui è semplicemente un arrivista che non bada troppo alle leggi vigenti, ed è arrivato un pò più in là di tutti noi. Lui è semplicemente un vanitoso megalomane pieno di sè, che può permettersi di vantarsi un pò più di tutti noi. Ma donnaioli, arrivisti e megalomani lo siamo tutti, e giustamete lui è il nostro re.

Smettiamola quindi di fingere di indignarci, perchè tanto lui ci batte anche in quello: finge di rimanerci male, ci fa sentire in colpa, e alla fine ci resta pure simpatico.

Quando hai un presidente che riesce a svenire a comando, e la gente torna a votarlo, non sembra che resti molto da discutere.

Massimo Mazzucco




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