TV, verità e informazione

Data 20/5/2010 8:55:38 | Categoria: media

Con il passaggio di “I padroni del mondo” in TV, è tornata a proporsi la questione dell’utilità o meno di “arrivare” in televisione con un certo tipo di messaggio. Alcuni si domandano addirittura se per caso questo genere di diffusione, fatto all’interno di contenitori “frullatutto” - come appunto la trasmissione “Mistero” - possa arrivare a nuocere il messaggio stesso.

Molti sintetizzano questo problema nella classica domanda “la verità verrà mai a galla?”

Innanzitutto bisogna ricordare che non è saggio credersi detentori di una qualunque verità “assoluta”, che sia poi da diffondere alla cosiddetta “massa” di persone che ne sarebbe all’oscuro. Al massimo possiamo affermare di essere a conoscenza di uno strato ulteriore di verità, rispetto a quella ufficiale, che dimostra come quest’ultima sia in realtà una bugia.

Ma da lì a parlare di “verità assoluta” ce ne corre, e bisogna fare molta attenzione ...
... a non cascare in questa forma di autoinganno, perchè sarebbe proprio quell’errore ad impedirci di fare ulteriori passi avanti nel nostro percorso di conoscenza.

Una cosa è svelare una bugia, ben altra è affermare di conoscere la verità che si nasconde dietro a quella bugia. Ecco perchè nell’11 settembre noi ci limitiamo a sostenere, dati alla mano, che la versione ufficiale è falsa, senza per questo pretendere di rivelare quale sia la verità su quegli attentati.

Il processo di conoscenza, quindi, si può paragonare al “denudamento” di una cipolla: si tolgono gli strati successivi di bugia, uno dopo l’altro, senza per questo sapere con certezza cosa contenga il cuore della cipolla. (E quando si arriva al cuore, di solito gli occhi sono così velati dalle lacrime che la verità non si vede comunque).

Una volta stabilito questo, diventa evidente che l’utilità di un passaggio televisivo si può misurare non dalla “verità” che riuscirà a rivelare, ma dal potenziale dubbio che riuscisse ad instillare nello spettatore, su uno qualunque degli argomenti trattati. Sta poi comunque a lui compiere il percorso di ricerca, se vuole riuscire ad andare oltre la bugia che gli è appena stata rivelata.

Nessuna verità può essere servita su un piatto d’argento, nè può essere recepita in modo passivo, senza un processo critico che deve per forza avvenire all’interno dell’individuo. L’unico tipo di informazione che può essere recepito in modo passivo è proprio la bugia, che guarda caso riesce a trovare spazio nella mente di chi abbia rinunciato a mantenere un atteggiamento critico nei confronti dell’informazione.

In conclusione, si può affermare che di per sè il televisore non sia nè uno strumento positivo nè negativo. E’ semplicemente un contenitore di informazioni, alcune vere e alcune no, che a seconda dell’atteggiamento critico dello spettatore potranno trasformarsi in bugie oppure in nuove, piccole verità.

Massimo Mazzucco



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