La piattaforma elettorale di Ron Paul

Data 29/9/2011 3:10:00 | Categoria: news internazionali

Per la terza volta – e probabilmente per l’ultima, visto che ha 76 anni – il parlamentare del Texas Ron Paul si è candidato per la nomination del partito repubblicano. Lo ha fatto pur ritrovandosi completamente isolato, rispetto a tutti gli altri candidati, su quasi tutti i temi principali che caratterizzano oggi il pensiero mainstream dell’elettorato conservatore in America.

Quando gli chiedono “che cosa ci fa lei in mezzo ai repubblicani?”, Ron Paul risponde con un sorriso e dice: “Veramente sono gli altri che dovrebbero uscire dal partito. Io sono rimasto l’unico a sostenere la filosofia originale dei repubblicani”. Ron Paul fa coincidere questa filosofia con le posizioni che oggi vengono definite genericamente “libertarian”. Fra queste troneggia ovviamente il ritorno ad una moneta libera, legata al valore dell’oro, oltre alla la necessità di restituire ai singoli stati l’indipendenza originale da Washington. Ma è soprattutto la libertà individuale, intesa anche come assunzione dei rischi personali – che secondo Paul non andrebbero addossati alla società – a caratterizzare il filo comune che lega i diversi aspetti del suo pensiero politico.

Questa è una sintesi della piattaforma elettorale di Ron Paul, come è stata presentata di recente dall’ Huffington Post. (Per ciascun punto segue un mio breve commento).

INDIPENDENZA ENERGETICA. Eliminare le tasse federali sul carburante ed eliminare la EPA (l’agenzia federale per la protezione ambientale), permettendo che siano direttamente i cittadini, e non Washington, a portare in tribunale eventuali inquinatori dell’ambiente. Permettere che vengano esplorati in modo sicuro carbone, petrolio, nucleare e altre forme di energia.

COMMENTO: Di certo agenzie come l’EPA, che sono notoriamente controllate dalla lobby degli industriali, portano più danni che benefici al regolare cittadino. L’esempio dell’11 settembre, nel quale l’EPA dichiarò “non pericolose” le polveri tossiche di Ground Zero (per favorire la riapertura di Wall Street), basta e avanza. D’altro canto resta da vedere ...
... con quanta facilità un semplice cittadino, o anche una “class action”, sarebbero efficaci nel denunciare gli odierni colossi dell’inquinamento industriale.

EDUCAZIONE. Il ministero dell’educazione (federale) dovrebbe restituire i suoi poteri ai singoli stati e ai genitori [leggi: dovrebbe venire abolito]. Paul propone uno sconto fiscale di 5.000 $ per ogni famiglia che abbia un figlio in età scolastica K-12 (dall’asilo alla fine delle secondarie), per aiutarli ad affrontare i costi dell’educazione.

COMMENTO: Anche qui, l’ambiguità è innegabile. Da una parte si vuole favorire l’educazione privata senza dirlo apertamente, dall’altra resta da vedere come un semplice “sconto fiscale” di 5.000 dollari risolverebbe un problema ingente come quello dell’educazione della middle class americana. Sembra più che altro un contentino dato al popolo per ingraziarsi le simpatie del voto conservatore.

DIRITTI DEI LAVORATORI. Ron Paul è contrario ad obbligare i lavoratori ad entrare nei sindacati e a pagare le relative quote, se non vogliono farlo. A supporto di questa sua posizione cita il fatto che gli otto miliardi di dollari che i leader sindacali incassano mediamente ogni anno finiscono spesso nelle tasche dei candidati politici. Paul non vuole che i lavoratori siano obbligati ad entrare nei sindacati nè che siano sottoposti al loro controllo contro la propria volontà.

COMMENTO: In realtà, questa presa di posizione appare inutile, se non viene inserita nel più ampio contesto di una profonda revisione del sistema economico. Nel momento in cui si sostiene una applicazione reale del libero mercato – come fa Ron Paul - il ruolo del lavoratore cambia completamente. Il lavoratore non è più uno “schiavo dei padroni”, dai quali deve difendersi con associazioni varie, ma diventa un elemento completamante libero ed indipendente, per cui la logica sindacale di oggi verebbe a cadere in ogni caso.

DIRITTO ALLE ARMI. Paul intende proteggere il diritto di ogni americano di possedere e portare armi [Secondo Emendamento]. Paul presenta l’esempio di una cittadina americana che ha imposto ad ogni famiglia di possedere un’arma, sottolineando che in questa città c’è stata una sostanziale diminuzione del crimine.

COMMENTO: Dichiarazione superflua e apparentemente contraddittoria. Mentre la protezione del Secondo Emendamento non dovrebbe nemmeno essere messa in discussione, nel caso di Ron Paul, il fatto di citare una caso in cui il possesso di un arma è stato “imposto” a livello legislativo a tutte le famiglie sembra andare contro i principi di libertà individuale professati da Ron Paul. Sembra quindi una strizzatina d’occhio alla potentissima NRA, l’associazione dei produttori di armi da fuoco, in barba ai proprio “principi inderogabili”. Resta comunque l'unico punto apparentemente contraddittorio in tutta la piattaforma di Ron Paul.

SANITA'. Paul intende revocare la riforma sanitaria di Obama [“Obamacare”], vuole introdurre sgravi fiscali e deduzioni per tutte le spese mediche, e non permetterà comunque che i fondi del servizio sanitario nazionale [Medicare] siano usati per altri scopi. Paul intende proteggere la privacy delle cartelle mediche del cittadino dal governo federale, vuole rimuovere gli ostacoli che impediscono al cittadino di avere un “libretto di risparmio sanitario” [HSA, Health Savings Account], e vuole tenere la FDA [Food and Drug Administration] lontana dalle vitamine e dalle cure alternative.

COMMENTO: “Rimuovere ostacoli” non significa garantire al cittadino una effettiva protezione sanitaria. Si possono anche rimuovere tutti gli ostacoli che mi impediscono di entrare al casinò, ma se io non ho i soldi per giocare della mia “libertà” me ne faccio poco. Anche in questo caso, comunque, la posizione del cittadino rispetto alla protezione sanitaria andrebbe analizzata nel più ampio quadro di un reale “libero mercato”. Per quel che riguarda la FDA.... tanti auguri Ron, siamo tutti con te!

ABORTO. Paul è l’unico candidato repubblicano ad aver detto che sia “Roe vs. Wade” [la storica sentenza che ha reso legittimo l’aborto] sia una eventuale legge federale che lo proibisse in tutti i 50 stati sono incostituzionali. Per quanto sia personalmente contrario all’aborto, Paul ha detto che porrebbe il veto a qualunque legge del parlamento che cercasse di proibire l’aborto a livello federale.

COMMENTO: In altre parole, Paul lascerebbe ai singoli stati di decidere liberamente, indipendentemente da quello che fanno gli altri. Questo dimostra una piena coerenza con la sua filosofia di fondo, anche se ovviamente gli costa il voto potenziale di quasi tutto il Bible Belt.

IMMIGRAZIONE: Secondo Ron Paul la riforma dell’immigrazione deve iniziare da una migliore protezione dei confini nazionali, mentre – dice Paul - abbiamo appena saputo che Washingron ha approvato il reclutamento di 120 delle nostre migliori guardie di confine per mandarle in Iraq ad insegnare agli iracheni a difendere i propri confini. Dobbiamo anche prendere misure - dice Paul - che impediscano ai terroristi di accedere al territorio nazionale. Per quanto si sappia che almeno 15 dei 19 terroristi dell’11 settembre venissero dall’Arabia Saudita, i visti per studenti da tutti questi paesi che sponsorizzano il terrorismo sono ancora troppo facili da ottenere.

COMMENTO: La xenofobia post 11-settembre è diventata un elemento trainante per qualunque campagna politica americana, specialmente negli stati del sud. A mio parere Ron Paul approfitta in modo vergognoso di questa xenofobia, per evitare di perdere voti nel sud, mentre in altri casi ha fatto chiaramente capire di sapere molto bene quali siano le cause reali del terrorismo.

DIFESA: Paul sostiene una forte difesa nazionale, mentre è contrario al militarismo estero degli USA, che spesso ha anche definito “imperialismo”. Secondo Paul bisogna tornare ad imporre una approvazione parlamentare prima di dichiarare una qualunque guerra. L’ultima volta che gli Stati Uniti hanno formalmente dichiarato guerra è stato nel 1941. Ron Paul ha detto che riporterebbe immediatamente a casa tutti militari americani all’estero, ed ha ricordato di essere lui quello che riceve la cifra maggiore in donazioni da parte dei militari. Paul dice di ricevere il 71% di tutte le donazioni fatte da parte dei soldati USA nel mondo, e questo significa che vogliono tornare a casa al più presto.

COMMENTO: Paul cavalca con successo il crescente sentimento nazionale che vuole porre fine alle guerre in Iraq e Afghanistan, ora che i soldi non bastano più nemmeno per fare la spesa.


TASSE: Paul è favorevole ad un emendamento alla costituzione che abolisca le tasse sul reddito e le tasse sulla morte. Se si potesse chiuderebbe del tutto la IRS (l’ente che raccoglie le tasse federali), vorrebbe togliere le tasse sul “capital gain”, e ridurre, per poi abolire, le tasse sulle pensioni. Prima di introdurre una tassa unificata, Paul vorrebbe assicurarsi che il sedicesimo emendamento, che ha reso legale le tasse federali negli Stati Uniti, venga abolito.

COMMENTO: Nuovamente, ogni decisione che riguardi il sistema di tassazione non può essere valutata senza inserirla nel più ampio quadro di un reale libero mercato. Sarebbe come voler ridurre la larghezza dei pneumatici in Formula Uno, quando non è ancora chiaro se in pista potranno correre anche le macchine di serie.

CHIUSURA DELLA FED:Un pò come il Patriot Act – dice Ron Paul – la Federal Reserve è stata creata in un momento di confusione e di panico, e non è stata il risultato di un processo logico e razionale. Ron Paul paragona la Fed ad una coppia di genitori indebitati fino al collo che mandino in giro i propri figli con carte di credito e con assegni in bianco. Per quanto lo scopo ultimo è di chiudere definitivamente la Fed, Paul non agirebbe in modo affrettato. Bisognerebbe prima di tutto fare una revisione completa dei conti della Fed, cosa che oggi è impossibile. Se eletto, Paul promette una legislazione che permetta la revisione immediata dei conti della Fed.

COMMENTO: Paul sa molto bene con quale bestia abbia a che fare, e quindi si muove con molta delicatezza, sfruttando da una parte la crescente consapevolezza del cittadino sull’inganno monetario, ma stando attento a non allarmare eccessivamente i mastini dei grandi banchieri.

ECONOMIA: Ron Paul prevede di sottoporre a revisione i conti della Fed, vuole porre il veto a qualunque budget non bilanciato, e si opporrà ad ogni nuovo aumento del tetto del debito pubblico. Paul si impegna anche a combattere la autorefrenzialità del potere di Washington, e a porre fine alla corruzione. Vuole eliminare tutte le spese governative superflue, per mettere una maggiore quantità di denaro nelle mani del cittadino. Cita ripetutamente come esempio le spese militari, che da sole comportano una spesa annua di circa 3 trilioni (trillion) di dollari.

COMMENTO: Ron Paul si è semplicemente dimenticato di spiegare agli americani perchè il normale cittadino si troverebbe a vivere molto meglio in una reale situazione di libero mercato. Senza questa premessa fondamentale – che lui invece sembra dare per scontata - tutte le sue proposte rischiano di apparire disorganiche e velleitarie, e quindi in ultima analisi inefficaci.

Massimo Mazzucco



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