L’AIDS non e’ una malattia, è una FORCA LOGICA

Data 3/3/2012 8:50:00 | Categoria: Medicina

di Gianni Elvezia

Premetto che quanto segue è una discussione fondata sulla logica e delle notizie facilmente reperibili su giornali a proposito dell’AIDS. Non vuole essere niente di più (o di meno).

Cosa è una malattia? La causa di sintomi che ci “fanno stare male”. Se mi fa male la pancia dirò di avere il “mal di pancia”. I medici hanno inventato una desinenza, “ite” che da un nome ad un male che si possa riscontrare in una specifica parte del corpo: se mi fa male la pancia e ad un esame medico si appura che l’unica cosa nella pancia che sia diversa dal suo stato normale è l’appendice, avrò l’appendicite. Se la malattia mi viene “passata” da altri, uomini o animali che siano, è infettiva e ci dicono che in effetti è procurata da microorganismi parassiti come germi o batteri o da elementi non-vivi (terminologia che ricorda Nosferatu, ma tant’è, alla fine della fiera, visto che non sono biologici) che si chiamano virus. Anche malattie non provatamente infettive possono avere la stessa origine, ci viene detto. Chiamiamole “malattie non degenerative”, per usare una etichetta di comodo, che cioè non hanno a che vedere con la normale od anormale usura dell’organismo.

Chi ci “difende” dalle malattie infettive? I sapienti ci dicono che a difenderci dalle malattie è il Sistema Immunitario. Quando ci ammaliamo, infatti ci dicono, è perchè il sistema immunitario ha fallito nel difenderci da una specifica malattia.

Alcune persone si ammalano facile.

Alcune di queste però guariscono svariate volte, ...
prima di morire inevitabilmente come tutti gli altri, anche quelli che erano il ritratto della salute, forti come tori, anzi spesso questi ultimi muoiono prima dei malaticci.

Altre guariscono meno volte.

Altre non guariscono granchè e muoiono presto.

Ad un certo punto degli anni ’70, gli omosessuali di San Francisco hanno cominciato a guarire poco, e perciò morivano molto. Come per TUTTI gli altri esseri umani che si sono ammalati facile e non sono guariti tanto, non erano difesi molto bene dal loro Sistema Immunitario e si disse che il loro sistema immunitario era un deficiente perchè non era capace di fare il suo lavoro. Il nome per il fenomeno era Sindrome di Deficienza Immunitaria.

Questo accadeva ad una categoria particolare di persone molto curata nei riguardi del proprio corpo, esteticamente ed igienicamente, e perciò seguita e testata costantemente. Anche I calvi sono una categoria, ma non vengono mai testati in massa perchè calvi a meno che non sia in relazione alla crescita dei capelli e non sono particolarmente orgogliosi di essere calvi, preoccupati per la loro salute in generale - una preoccupazione dovuta alla predisposizione alle malattie veneree dovuta alla promiscuità accentuata. Gli omosessuali invece lo sono.

E siccome erano una categoria di persone che in quel periodo si ammalavano facile (dei calvi però non si hanno notizie), si pensò che, come per altre cose, anche questo fosse portato dalla elevata promiscuità sessuale.

Si fece l’ipotesi del tutto arbitraria ma affascinante che il sistema immunitario diventasse deficiente, in qualche modo, a causa dei loro costumi sessuali (i calvi continuavano ad essere ignorati), che già avevano provocato loro alcune noie sul piano della salute.

Chiamarono perciò questo fatto statistico (che come tutte le statistiche è principalmente una rappresentazione della realtà, non la realtà, come la fotografia non ci dice cosa capitava al di fuori dell’inquadratura) Sindrome di Deficienza Immunitaria Acquisita (AIDS).

Si fecero analisi di soggetti facenti parte di quella particolare categoria, in particolare di quelli che si ammalavano facile.

Qualcuno scoprì che avevano in comune la presenza di un retrovirus (qualsiasi cosa sia) nuovo di zecca e chiamato per l’occasione Virus di Immunodeficienza Umana (HIV).

Si disse anche che si avevano le prove che il virus potesse essere “passato” soprattutto attraverso i rapporti sessuali, ma parecchi non ne erano così sicuri e restò il dubbio che lo si dicesse perchè le persone che erano state testate facevano parte di una particolare categoria che si dice abbia parecchi rapporti sessuali occasionali e promiscui. I calvi non furono testati, ma gli omosessuali calvi si.

Si sparse il panico. E se gli eterosessuali non fossero tutti così etero? Se anche loro grazie alle quinte colonne degli omosessuali che chiamano bisessuali facesse in modo che anche gli eterosessuali si infettassero fra di loro?

Orribile. Panico. Bisogna fare qualcosa. Propaganda. Mettetevi un preservativo. TUTTI. Problema risolto.

Nel frattempo a San Francisco, che era sempre stata una città depravata che ci si aspetta che dopo la prima stangata all’inizio dello scorso secolo venga prima o poi definitivamente distrutta come Sodoma & Gomorra, si pensò di sottoporre al test un’altra categoria che aveva avuto noie con la trasmissione di malattie: i tossicomani.

Si trovò(guarda che caso) che tantissimi tra di loro risultavano positivi al test per l’HIV. Si disse che era perchè si scambiavano le siringhe.

Si scatenò la bagarre. I peccatori erano perseguitati dalla nuova Piaga d’Egitto. è una punizione divina. I giornali dicevano: il 92% di……entro il 1992…….dopo il 92. Il numero novantadue in relazione alla peste del 2000 diventò così comune che se chiedevi a qualcuno, alla meta' degli anni ’80, in che anno scoppiò la Rivoluzione Francese, potevi essere sicuro che ti avrebbe risposto 1792. 9+1+1. 911. Emergenza.

Nel frattempo alcuni, sempre alla ricerca di gente promiscua per constatare se Dio li avesse puniti, pensò agli Africani Neri. E si scoprì che le percentuali di positivi al test per HIV tra gli Africani Neri (detti comunemente e correttamente Negri, nei paesi di lingua neolatina) erano simili a quelle riscontrate per le altre categorie di promiscui. I negri non solo erano promiscui, ma non avevano i soldi per i preservativi, un bel problema. Inoltre quel cattivone del papa non voleva proprio che si mettessero quel palloncino attorno al loro creapopoli. Vergogna! Vaticano Assassino! Torquemada Boia!

Venne perciò coniata la nuova categoria multicomprensiva: le famose "categorie a rischio". Si invitarono le categorie a rischio a sottoporsi al test, così si sarebbe saputo chi era l’untore.

I calvi non vennero invitati.

I negri africani in breve tempo non vennero più invitati, tanto sono impestati in quanto negri, e così si risparmiano soldi che vengono invece spesi in propaganda.

Qualcuno disse: testiamo tutta la popolazione mondiale.

L’OPPOSIZIONE FU VEEMENTE.

Da una parte era una interferenza insopportabile dei diritti umani della popolazione. Da un’altra uno spreco di denaro, tanto si sapeva oramai che solo le categorie a rischio potevano essere a rischio, visto che, grazie alla propaganda, la pandemia trasmessa dagli omosessuali agli eterosessuali dei paesi sviluppati (e non, ma non negri africani) era stata evitata.

I calvi se la cavarono ancora.

Infatti i calvi non moriranno di AIDS, se non fanno anche allo stesso tempo parte di una categoria a rischio. Perchè?

Ricapitoliamo. Se ti ammali facile e non guarisci spessissimo c’è il rischio che debba morire presto, per una “malattia” o per l’altra:

E qui scattano le forche logiche.

a) Non fai parte di una categoria a rischio, non hai fatto il test per l’HIV. Perciò quando muori, sei morto per una o più delle malattie che ti affliggevano perchè il sistema immunitario non ha fatto il suo dovere in quella occasione, e magari anche in molte altre.

b) Fai parte di una categoria a rischio, perciò con tutta probabilità hai fatto il test per l’HIV. Se risulti positivo NON sei morto per una o più delle malattie che ti affliggevano, ma sei morto di AIDS, perchè HIV ha aspettato pazientemente anche per una ventina o più di anni, ma poi ti ha reso immunodeficiente e questo ha fatto in modo che non potessi difenderti.

Alternativamente:

a) Non fai parte di una categoria a rischio, non hai fatto il test per l’HIV. Ti sei ammalato perchè il sistema immunitario non ha fatto il suo dovere in quelle particolari occasioni. Quando grazie alle cure specifiche per quelle malattie guarisci, sei guarito da una o più delle malattie che ti affliggevano, e magari il tuo sistema immunitario farà il suo dovere in futuro. Se non guarisci sei morto per via di una particolare malattia.

b) Fai parte di una categoria a rischio, perciò con tutta probabilità hai fatto il test per l’HIV. Se risulti positivo e guarisci, NON sei guarito per una o più delle malattie che ti affliggevano che erano solo "opportuniste", ma se non ti sottoponi a cure costosissime (che ti avveleneranno e comprometteranno il sistema immunitario che si voleva far funzionare in primo luogo e che dovrai prendere per tutta la tua non-vita) morirai comunque di AIDS, perchè HIV ha aspetterà pazientemente anche per una ventina o piùdi anni, ma poi ti renderà immunodeficiente e questo farà in modo che tu non possa difenderti. Quando dovessi anche morire a 150 anni, sarà l’AIDS a stroncarti, a meno a che tu non sia morto per un incidente stradale o roba simile.

Capito l’inghippo?

Come si fa, senza testare altre categorie o addirittura tutta la popolazione, a capire se le percentuali di positività al test dell’HIV non siano costanti più o meno per tutti quanti e se il nostro deceduto categoria “a)” non sia (Dio non voglia) caduto preda del retrovirus maledetto?

Non si può.

L’AIDS è una forca logica e non una malattia.

Gianni Elvezia (Pike Bishop)

Fonte Il Portico Dipinto



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