Che bello, andiamo su Giove!

Data 4/5/2012 23:30:00 | Categoria: Scienza e Tecnologia

Dopo aver conquistato la Luna, la NASA sta progettando i viaggi su Marte. Ma noi europei, che siamo molto più avanti di loro, abbiamo deciso di andare direttamente su Giove.

La ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha appena approvato un progetto da un miliardo di euro per costruire una sonda chiamata Juice, che sta per JUpiter ICy moon Explorer - e cioè Esploratore delle Lune ghiacciate di Giove. Juice in inglese significa "succo", ma in slang significa anche "forza", "grinta", "sprint". "To have juice" in inglese equivale più o meno a "dare la birra". Perchè noi europei siamo anche molto spiritosi.

Da questo articolo della BBC leggiamo:

Questo progetto è emerso da una competizione durata cinque anni per individuare la prossima grande avventura europea nello spazio.

Cioè, praticamente, ci hanno messo cinque anni per scoprire che dopo Marte, in ordine di distanza, viene Giove. E hanno pure dovuto fare una competizione per scoprirlo.

La sonda sarà costruita in tempo per essere lanciata nel 2022, anche se ci vorranno altri otto anni prima che possa raggiungere Giove.

Miiii ragazzi, alla faccia del "juice"! Cinque anni per decidere, dieci per costruirla e otto per arrivarci? Di questo passo ci arrivano prima i coreani che sono partiti a piedi. (Tanto loro consumano poco, con un sacchetto di riso fanno 80.000 km, e poi si riproducono lungo il percorso. Parte Jin-Kin-Lin 1° e arriva suo nipote Jin-Kin-Lin 14, e noi manco ce ne accorgiamo).

Ma poi, a parte tutto, nel 2030 rischia di non esserci nemmeno più l'Europa, ...
... e noi stiamo qui a preoccuparci di cosa c'è su Giove? (Ve la vedete la scenetta, nel 2030, con i due vecchietti che guardano la TV, e il marito che dice alla moglie: "Ma scusa, cara, te la ricordi quella sonda che era partita per Giove otto anni fa? Che fine avrà fatto? Non sarà che anche questa volta ci hanno ciulato i soldi?")

Perchè noi europei siamo lenti ad andare nello spazio, ma il miliardo di euro dobbiamo cacciarlo subito.

Non è stato ancora deciso quali strumenti di preciso saranno forniti da ciascuna nazione europea.

Allora sì che ci sarà da ridere: gli italiani porteranno panini e caffè caldo, gli spagnoli le nacchere per far suonare l'allarme, i greci qualche dracma bucata per fare da contrappeso, gli svizzeri la carta stagnola per respingere le radiazioni (è la stessa che usano per il cioccolato, girata dall'altra parte), i francesi un pò di camambert per sigillare le paratie, e come al solito toccherà ai tedeschi accollarsi tutto il resto della spedizione. (Tanto loro a Pinnamunda hanno ancora un sacco di roba avanzata, quindi non gli costa più di tanto).

L'idea è quella di mandare un satellite da 5 tonnellate verso il pianeta più grande del sistema solare per fare un'accurata indagine sulle sue tre lune più grosse, Callisto, Europa e Ganimede.

Cioè noi arriviamo fino a lì con 5 tonnellate di roba, e il "pianeta più grande del sistema solare" non lo caghiamo nemmeno? E' come se James Cameron riuscisse a scendere con il batiscafo fino al relitto del Titanic, e poi si mettesse a filmare i pesciolini sul fondale.

La ricerca sarà focalizzata sulla "abitabilità", cioè nel cercare di capire se queste lune possono ospitare una vita microbica.

Ah, ecco, c'era un motivo. Questo sì che è importante: invece di eliminare i microbi che infestano il Cardarelli, spendiamo i soldi per andarne a cercarne degli altri sulle lune di Giove.

Si sospetta che Callisto Europa e Ganimede abbiano degli oceani d'acqua sotto la superficie ghiacciata.

"Si sospetta"? Perchè cosa dovrebbe esserci secondo loro sotto il ghiaccio, una discoteca punk? O magari uno strato di lava incandescente?

In questo caso Callisto, Europa e Ganimede disporrebbero di un ambiente favorevole alle forme biologiche più semplici.

Certo. Come è noto basta un bicchier d'acqua, ed è subito vita. L'altro giorno mi sono dimenticato un secchiello pieno d'acqua in giardino, e il mattino dopo sembrava che avessero aperto le gabbie dello zoo comunale.

Ci sono quattro condizioni indispensabili per la formazione della vita: ci vuole dell'acqua, ci vuole una fonte di energia (in modo che il ghiaccio possa liquefarsi), ci vogliono i composti chimici giusti (nitrogeno, carbonio, idrogeno) e la quarta cosa necessaria è la stabilità: ci vuole un periodo di tempo sufficientemente lungo per permettere alla vita di formarsi.

Ah, ecco, la cosa è leggermente più complicata. Mica sono dei faciloni, i nostri scienziati di oggi.

Però scusate, se hai già l'acqua (requisito n. 1) perchè bisogna avere anche l'energia per sciogliere del ghiaccio (requisito n. 2)? Che poi fra l'altro mi fai pure evaporare l'acqua che già avevo. (Io ai quattro requisiti "per la vita" ci aggiungerei pure un bel termostato, che mi tenga tutto sotto controllo. Tanto di quelli nello spazio ne trovi quanti ne vuoi).

Comunque, i più furbi di tutti sono i carabinieri. Mentre quelli dell'ESA stanno lì a scervellarsi per arrivare su Giove, loro zitti zitti hanno già studiato il modo per andare direttamente sul sole, senza nemmeno bruciarsi: ci andranno di notte.

Massimo Mazzucco




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