Guantanamo ultimo atto

Data 7/5/2012 7:00:00 | Categoria: 11 settembre

E' iniziato a Guantanamo il processo contro Abdulrahman A. al-Ghamdi, Mukhtar, Khalid Adbul Wadood, Salem Ali, Ashraf Refaat Nabith Henin, Mohmad, Abdul Majid, Abdullah al-Fak'asi al-Ghamdior, Abdul Majid, Khalid Sheikh, Khalid Shaikh, Fahd bin Adballah bin Khalid, Abu Khalid, Khalid Shaikh Mohammed Ali Dustin al-Balushi. No, no è un battaglione completo di AlQaeda, sono tutti gli alias di Khalid Sheikh Mohammed - noto come KSM - il famoso "genio operativo" che avrebbe organizzato gli attentati dell'11 settembre 2001. Oltre a lui, sono accusati altri 4 presunti collaboratori.

Secondo la storiografia ufficiale, negli anni '80 KSM ha combattuto in Afghanistan al soldo di Abdul Rasul Sayyaf, uno dei reclutatori dei mujaheddin finanziati dalla CIA per combattere i sovietici.

Negli anni '90 KSM ha partecipato a diversi attentati - alcuni falliti, altri andati a segno - in diverse parti del mondo. Ha combattuto anche in Bosnia, al servizio di un benefattore egiziano legato alla Fratellanza Musulmana, altamente sospettata di essere infiltrata già da allora dalla CIA. In Bosnia hanno combattuto anche altri due dirottatori del 9/11: Khalid Almihdhar e Nawaf Alhazmi.

KSM è sempre stato amico di Ramzi Binalshibh, ...
... che oggi compare con lui sul banco degli imputati.

Nel 1995 Ramzi Binalshibh frequentava la moschea di AlQuds di Amburgo, dove conobbe Mohamed Atta. Anche Atta è stato in Bosnia.

Ramzi Binalshibh non va confuso con Ramzi Yousef, l'uomo accusato di aver messo la bomba al WTC del '93. In realtà la bomba a Yousef la fornì l'FBI, ma queste sono cose di secondaria importanza. Ciò che conta è che Ramzi Yousef risulta essere nipote di KSM, ovvero figlio di suo fratello Zahid Shaikh Mohammed. Zahid Shaikh Mohammed lavorarava per una organizzazione umanitaria pakistana, che in realtà si occupava di mandare fondi neri in Bosnia per conto della CIA .

I due fratelli sono fra gli ideatori principali del famoso "Progetto Bojinka", un'idea nata nel 1995 che prevedeva il sequestro di aerei passeggeri americani da far esplodere in volo, oppure da lanciare contro edifici pubblici negli Stati Uniti. Questo la FBI e la CIA lo hanno sempre saputo, ma hanno pensato bene di non ricordarselo quando, nell'estate del 2001, gli avvisi di un attacco imminente di quel tipo si potevano trovare dappertutto.

Sia KSM che Zahid avevano diversi collegamenti con l'ISI, i servizi segreti pakistani, i quali a loro volta sono legati a filo doppio con i servizi sauditi e con la CIA, ma anche questo non ha molta importanza. Anche le foto in cui KSM e Zahid compaiono sorridenti accanto al ministro pakistano Nawaz Sharif non hanno mai destato sospetti. Nel 1993 KSM e Zahid infatti progettarono un attentato, fallito, per cercare di uccidere Benazir Bhutto, di cui casualmente Sharif e l'ISI (= CIA) erano nemici giurati.

Già dal l993 gli USA sapevano che KSM - zio di Yousef - fosse implicato nel primo attentato al WTC, ma il pericoloso criminale potè continuare a vivere alla luce del sole nel Qatar fino al 1996, senza che nessuno lo disturbasse, perchè protetto da alti personaggi pakistani.

Di tutto però questo i media mainstream non vi parleranno mai. Altrimenti qualcuno rischia di fare 2+2. Invece sulle prime pagine dei giornali leggiamo che KSM è rifiutato di rispondere alle domande del giudice, che si è tolto sdegnato le cuffie con la traduzione dall'arabo, che ha letto il Corano in aula (altre fonti dicono che fosse l'"Economist"), che ha pregato interrompendo la seduta, e che i suoi avvocati hanno accusato la corte di "censurare le informazioni sulla tortura". Come contorno al melodramma, aleggia dappertutto la figura irrisolta di Barak Obama, che aveva promesso di chiudere Guantanamo appena entrato alla Casa Bianca, e voleva che gli imputati fossero giudicati in un processo civile a New York. Invece di chiudere Guantanamo non se ne parla nemmeno, mentre il processo sarà condotto - come era previsto fin dall'inizio - dai militari.

Come vedete, ce n'è abbastanza per nutrire il solito falso dibattito per un mese intero: "E' legale il waterboarding oppure no?" "Quanto può valere una testimonianza resa sotto tortura?" "E' giusto che sia un tribunale militare a giudicare gli imputati, e non uno civile?" E poi, per quelli leggermente più sofisticati, c'è sempre la domanda di riserva: "Quale sarà il vero motivo per cui Obama non è riuscito a chiudere Guantanamo?" Con quella, da sola, riesci ad accalappiare 300 intellettuali in una volta.

Come diceva il saggio, se riescono a farti fare le domande sbagliate, non dovranno mai preoccuparsi di dare le risposte giuste.

Massimo Mazzucco

NOTA: Chi vuole divertirsi a scoprire altri "legami oscuri" che stanno da sempre sotto gli occhi di tutti può visitare la preziosa Timeline di Paul Thompson, lo strumento più utile in tutta la ricerca sul 9/11. Partite da uno qualunque di questi personaggi, e presto vi accorgerete come siano sempre gli stessi 20 nomi a costruire questa ragnatela apparentemente infinita chiamata "terrorismo islamico".




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