I chemioterapici sono cancerogeni

Data 27/1/2013 22:20:00 | Categoria: Medicina



Gli scienziati stanno fingendo di scoprire ciò che in realtà sanno già da tempo (vedi filmato): che i chemioterapici sono cancerogeni.

Il Daily News titola: "Ricerca choc: la chemioterapia può agire al contrario, può peggiorare il cancro scatenando la crescita di tumori."

Dall'articolo leggiamo: "Da tempo considerata il trattamento più efficace contro il cancro, la chemioterapia potrebbe in realtà far peggiorare il cancro, secondo una sorprendente nuova ricerca. Una terapia estremamente aggressiva, che uccida indiscriminatamente sia le cellule cancerogene che quelle sane, può portare le cellule sane a secernere una proteina che contribuisce alla crescita del tumore, e ad una sua maggiore resistenza a trattamenti successivi. [...] Ricercatori negli Stati Uniti hanno fatto questa scoperta "completamente inaspettata" mentre cercavano di capire perché le cellule cancerogene siano così resistenti quando sono all'interno del corpo umano, mentre sono facili da uccidere in laboratorio. Gli scienziati hanno scoperto che le cellule sane colpite dalla chemioterapia secernono una maggiore quantità della proteina chiamata WNT16B, che aumenta la capacità di sopravvivenza delle cellule cancerogene."

"I nostri risultati
- ha detto un autore della ricerca - indicano che la reazione delle cellule benigne danneggiate … possa contribuire direttamente ad una accresciuta cinetica della crescita del tumore".

Come abbiamo detto, che i chemioterapici fossero cancerogeni lo sapevano già tutti, ...
... in ambito scientifico. Ma ora che la notizia inizia a circolare pubblicamente - viene da pensare - forse metteranno uno stop alla somministrazione forsennata dei chemioterapici, giusto?

Sbagliato. L'allopatia non prevede inversioni di marcia, una volta imboccata quella strada si può solo andare avanti.

L'articolo infatti conclude dicendo che "i risultati della ricerca aprono la strada ad un nuovo tipo di trattamento. Ad esempio, un anticorpo al WNT16B, somministrato insieme alla chemioterapia, potrebbe migliorare la risposta (uccidere più cellule tumorali)."

"Oppure - ha aggiunto l'autore della ricerca, in un raro lampo di chiaroveggenza - si potrebbero usare dosi minori e meno tossiche di terapie."

Così il malato muore un po' più lentamente.

Come dicevamo, "avanti tutta" o "avanti mezza", ma la direzione non cambia mai. E la destinazione, ovviamente, rimane sempre la stessa.

Massimo Mazzucco

[Grazie a libertà per la segnalazione].



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