MAQUILLAGE IMPERIALE

Data 2/12/2004 20:04:11 | Categoria: opinione



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src="http://www.luogocomune.net/lc/images/library/nap170o.jpg">style="font-weight: bold;">MAQUILLAGE IMPERIALE



di Domenico David

(Clandestino)



Gli imperi hanno certamente un fascino e, come tutte le cose vive,
prima o poi muoiono. Più una cosa viva e grande, più la
sua morte è clamorosa e suggestiva. La morte è per
definizione una catastrofe, ovvero un brusco cambiamento di stato. Se
è difficile da prevedere con esattezza per i comuni esseri
viventi, figuriamoci per gli imperi. Un impero è molto di
più di una somma di individui. Un impero è una vera e
propria Gestalt, un'entità olistica che ampiamente trascende la
somma degli individui che ne fanno parte e, addirittura, trascende
anche la somma dei popoli che ne fanno parte.



Apparentemente onnipotenti, gli imperi sono in realtà organismi
assai delicati. Virtualmente immortali, almeno nelle intenzioni, gli
imperi sono invece assai mortali e infatti, prima o poi muoiono tutti.
E quando muoiono, di solito si tratta di una morte rapida e
inaspettata. D'altra parte, se un impero avesse chiare avvisaglie della
sua prossima dipartita, ...

... quantomeno proverebbe a correre ai ripari. Di solito ciò non
avviene e, se anche avviene, quasi mai funziona.



I popoli sono organismi assai più stabili degli imperi. Un
popolo si forma nell'arco di migliaia di anni e, se nessuno lo
stermina, di solito da solo non muore. Gli imperi, invece, sorgono
assai più rapidamente e sono molto più effimeri. Non
andrebbero presi troppo sul serio, gli imperi. D'altra parte, è
proprio quando un impero non viene più preso sul serio che esso
collassa. La nostra domanda di oggi è: quando avverrà il
crollo dell'impero americano?



Non tutti sono consapevoli dell'esistenza dell'impero americano, anche
perché esso di solito non viene chiamato così. Viviamo in
un'epoca misteriosa e affascinante dove tutto muta in fretta e anche le
parole cambiano significato con una rapidità probabilmente mai
vista nella storia dell'umanità.



Sino a pochi decenni fa la parola impero non era pregna di particolari
connotazioni negative, anzi! Poi, lo scarso successo in termini di
immagine dell'esperienza nazista — l'ultimo serio tentativo esplicito
di creare un impero immortale — ha associato alla parola impero una
classe di significati poco onorevoli, così che dal dopoguerra in
poi i nuovi imperialisti — vittime di quello che si potrebbe chiamare
il complesso di Goebbels - recisamente negassero a parole di essere
tali.



L'impero americano si è quindi creato sotto — per così
dire — mentite spoglie. Non solo, ma anche la sua espansione non
è avvenuta alla luce del sole, con le tradizionali truppe armate
che invadono il paese da annettere all'impero, possibilmente
dichiarandogli anche guerra ufficialmente come era buon costume fare
una volta, bensì nel modo più occulto e ingegnoso
possibile, uccidendo di nascosto chi c'era da uccidere, corrompendo chi
c'era da corrompere eccetera, annegando tutto in un mare di fiction e
dollari, e tutto all'insegna dell'invisibilità e della
discrezione.



Certo, qua e là qualche fuoco d'artificio non esattamente
invisibile c'è scappato — dal 1945 in poi gli Stati Uniti hanno
occasionalmente bombardato circa 25 nazioni — ma ufficialmente non si
è mai trattato di guerra esplicita; il maquillage semantico ha
sempre dato a ogni operazione un titolo diverso e politically correct
(operazioni chirurgiche, desert storm, guerra al narcotraffico, polizia
internazionale ecc.), inconsciamente suggerendo ogni volta che si
trattasse di un nuovo film, anziché di una nuova impercettibile
variazione sullo stesso tema.



Ma la vera forza degli artefici dell'impero è sempre stata
l'azione dietro le quinte, gli invisibili flussi di denaro e la
poderosa arma della corruzione e del ricatto. C'è indubbiamente
stata molta intelligenza in tutto ciò, che va apprezzata in
quanto tale. Tuttavia, anche l'intelligenza raggiunge la sua efficienza
massima quando non si vede, quando riesce ad esercitare la propria
eccelsa arte dell'inganno nell'ombra di una sapiente opera di
invisibile mistificazione.



Quando però si inizia a confondere l'intelligenza con il mito
dell'intelligenza, e la parola intelligence arriva ad infarcire il 30%
di tutte le frasi pronunciate da qualsiasi portavoce del Pentagono di
qualsiasi cosa egli stia parlando, sorge legittimo il sospetto che
qualcosa non quadri.



Domenico David (Clandestino)








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