Basta porre la domanda sbagliata

Data 20/10/2013 15:10:00 | Categoria: media

E’ stato disgustoso seguire, negli ultimi giorni, le infinite discussioni televisive sul caso Priebke.

Ha o non ha diritto ad una normale sepoltura? Era o non era un mostro? Doveva uccidere, o poteva rifiutarsi di farlo? Che differenza c’è fra “civili” e “partigiani”? Chi ha ucciso i 33 tedeschi sapeva cosa sarebbe successo in seguito? Sulle ordinanze di Kesselring appariva o non appariva la parola “rappresaglia”?

Una volta indirizzata la discussione sul falso sentiero, i rivoli collaterali che si aprono sono praticamente infiniti, e la grande macchina mediatica può tranquillamente macinare intere giornate di discussioni inutili, ben sapendo che nessuna di queste porterà mai alla radice del problema.

Perchè invece i nostri giornalisti non si chiedono come mai ci si venne a trovare nella assurda situazione in cui i nostri stessi alleati diventavano improvvisamente nemici in casa nostra? Come ha potuto un intero paese iniziare una guerra da una parte e finirla dall’altra? […]


Che cosa avvenne, dietro le quinte, per dare inizio alla situazione assurda e paradossale in cui i tedeschi diventavano i nostri nemici? Quale fu il ruolo di Pio XII nello storico voltagabbana che valse all’intera nazione il titolo di “traditori”, e costò agli italiani migliaia di vite innocenti - come appunto quelle di via Rasella?

Purtroppo, la macchina mediatica non si occuperà mai seriamente di questioni importanti come questa. Non lo farà mai, perchè sa bene che è sufficiente tenere il popolo occupato con questioni di basso livello, come appunto il "caso Priebke", che lo faranno sentire falsamente appagato, mentre rimangono assolutamente innocue nella sostanza.

Come nel caso dell’IVA vs. IMU, con il quale ci hanno letteralmente massacrato le orecchie la scorsa estate: mentre ci accanivamo fra di noi a fare i conti della serva, per scovare qualche miliardo in più fra le briciole, l’intera nazione veniva tenuta prudentemente lontana dal vero problema, che è quello della schiavitù del debito verso i banchieri internazionali.

La creazione del falso problema è forse la tecnica più diffusa ed efficace a cui i media ricorrono sistematicamente, per svolgere al meglio il loro ruolo di cani da guardia del potere.

Come disse il saggio, “basta fare la domanda sbagliata, e puoi stare certo che non troveranno mai la risposta giusta”.

Massimo Mazzucco



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