Grecia: gli ultimi saranno i primi?

Data 25/1/2015 19:10:00 | Categoria: news internazionali

Durante le presidenziali americane del 2004, si arrivò ad un testa a testa fra Bush e Kerry nello Stato dell'Ohio, con gli exit polls davano Kerry in vantaggio per 52 a 48. Ma questo non era accettabile: i repubblicani infatti non si potevano permettere di perdere la Casa Bianca proprio nel momento in cui la loro spinta bellica in Afghanistan e Iraq era arrivata al punto massimo. Intervenne così la famosa "manina" (come avremmo saputo in seguito, erano i repubblicani stessi a controllare il sistema elettronico di voto Diebold), e così magicamente, nelle ultime ore della notte, Bush passò in vantaggio e vinse l'Ohio con il 51% dei voti.

Nelle elezioni europee del 2014 gli exit polls davano un Movimento Cinque Stelle che aveva addirittura superato il PD di Matteo Renzi. Ma questo non era accettabile. [...]
Una clamorosa vittoria dei Cinque Stelle avrebbe letteralmente sconquassato il Parlamento europeo, con conseguenze, in Italia e nell'Europa stessa, inimmaginabili. Accadde però che, nelle ultimissime ore dello spoglio, il PD iniziò a recuperare voti, mentre il Cinque Stelle crollava drammaticamente dal 29% degli exit polls ad un misero 20%, che si tradusse per il movimento di Beppe Grillo nella più sonora bastonata della sua breve storia.

Ieri sera, verso le 19:30, gli exit poll della Grecia davano il partito gli Syriza fra i 36,5 e il 38,5%. Questo avrebbe significato la maggioranza assoluta per Tsipras (151 seggi). Ma questo, evidentemente, non era accettabile, e con il passare delle ore il divario fra Syriza e il partito di goverrno ha iniziato a calare, finché Tsipras ha dovuto accontentarsi di una vittoria - che rimane comunque storica - ma che non gli concede la maggioranza in Parlamento.

E così il buon Tsipras potrà svolgere il suo splendido ruolo di gatekeeper, senza peraltro doversi addossare delle precise responsabilità per un suo eventuale (e prevedibilissimo) fallimento nel "portare la Grecia fuori dalla crisi". Se avesse vinto con la maggioranza assoluta, Tsipras sarebbe stato obbligato a fare la voce forte a Bruxelles, minacciando di uscire dall'Euro se le sue richieste non fossero state accettate. Invece così potrà limitarsi ad abbaiare un po' più forte degli altri (cosa che anche Renzi sa fare molto bene, peraltro) ma la Grecia resterà nell'Euro, rimanendo così intrappolata, insieme a tutti gli altri, nella spirale del debito infinito. Esattamente quello che serviva a Bruxelles.

Guardate a volte cosa può significare un seggio in meno in parlamento.

Massimo Mazzucco




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