INTIFADA ALLA PUMMAROLA

Data 23/1/2005 11:09:13 | Categoria: politica italiana

INTIFADA ALLA PUMMAROLA

Mentre tutti cercano di tirare acqua al proprio mulino, cavalcando in maniera ignobile la morte dell'elicotterista italiano in Iraq, ci si dimentica che nel solo mese di Gennaio i morti nel napoletano, a causa della faida camorristica, sono arrivati al doppio dei soldati italiani uccisi in Iraq nei quasi due anni di guerra: una quarantina, contro venti.

Ma forse, appunto, ai morti di malavita noi siamo molto più abituati. Quello a cui non eravamo abituati ad assistere è una vera e propria rivolta popolare contro le forze dell'ordine, come è accaduto ieri a Secondigliano, in occasione dell'arresto del figlio del boss Di Lauro. Qualcosa del genere era già successo un mese fa, sempre lì vicino.

Che cosa significa questo? Perchè mai dei cittadini di una repubblica democratica dovrebbero improvvisamente rivoltarsi ...
... per quello che appare essere un semplice tentativo di applicazione della legge? Forse, viene da suggerire, perchè quella legge prima non era mai stata applicata? E chi ha ragione, in quel caso? Lo stato che vuole di colpo imporla, o il cittadino che pretende una continuità dalle istituzioni stesse che da sempre gli hanno permesso di ignorarla?

La società è come un organismo compatto, complesso ed intricato insieme, che tende per natura a raggiungere un suo equilibrio stabile, nel male come nel bene. Chi ha la gotta impara a camminare di sghimbescio, chi perde la mano destra impara a scrivere con la sinistra. Ogni variazione comporta automaticamente una reazione uguale e contaria, come nelle piu basilari leggi della fisica dinamica.

Ecco perchè non si può abolire la camorra dall'oggi al domani, esattamemte come non si può estirpare chirurgicamente un tumore che sia ampiamente diffuso nei tessuti dell'organismo. Anzi, intervenendo con il bisturi, si provoca soltanto un ulteriore trauma, che comunque non libera dal male, mentre comporta inutili sofferenze aggiuntive.

La nostra medicina allopatica, che mira a combattere il sintomo ma non si preoccupa minimamente di rimuovere la causa, si riflette con grande precisione anche nel sociale. Solo che questo cancro in particolare, la malavita organizzata, non è un male passeggero - grave finchè vuoi, ma di origine recente. E' insito nel sistema stesso, fa parte della nostro patrimonio genetico, e le sue origini risalgono a quelle della nazione stessa, intesa come Sacro Romano Impero.

E' infatti nell'alleanza fra Stato e Chiesa che nasce quel sistema poderoso di oppressione e di controllo totale delle masse, che le ha obbligate, nel corso dei secoli, a cercare man mano vie alternative, arrangiamenti e "inciuci" di ogni tipo, per riuscire ad ottenere in qualche modo ciò che le sarebbe stato dovuto già per legge.

Chissà perchè, per vedere muoversi una normalissima pratica di rimborso di qualunque tipo, bisogna per forza "conoscere qualcuno al ministero", altrimenti prima che venga evasa fai in tempo a morire tre volte? Ecco allora che l'individuo è costretto ad arrangiarsi come può, e - dove c'è - a rivolgersi ad una fonte alternativa di "servizi sociali".

Lo stesso stato soffocante, repressivo ed antiprogressista, che nei secoli ha obbligato i suoi cittadini ad inventarsi metodi di sopravvivenza impensabili, da una parte ci ha reso uno dei popoli più inventivi e fantasiosi della Terra, ma dall'altra ha contribuito al fiorire di quello stesso male parallelo che oggi finge così pacchianamente di voler combattere.

Ma stato e malavita organizzata, qui da noi come negli Stati Uniti - e come in moltissimi altri paesi al mondo - sono facce della stessa medaglia, e non potrebbero vivere l'uno senza l'altra. La malavita ha bisogno dello stato che imponga divieti e restrizioni, per poter lucrare con il traffico illegittimo delle merci sottoposte a quei divieti, e lo stato ha bisogno della malavita per ricavare, partecipando agli stessi traffici illegittimi, i denari "in nero" che gli sono necessari per finanziare tutte quelle operazioni che non potrebbe svolgere ufficialmente alla luce del sole.

Uno dei casi storici più recenti è il cosiddetto caso Iran-Contras, dove con i soldi ricavati dalla vendita in nero di armi agli iraniani si finanziarono le più luride - ma sempre costosissime - operazioni di controguerriglia in Centroamerica. (Perchè pensate che la CIA avesse tutta quella premura di togliere di mezzo i Talebani, che casualmente avevano appena bloccato la fiorente produzione di oppio in Afghanistan? Mentre oggi, guarda caso, la produzione è addirittura schizzata a livelli mai visti in precedenza).

Chi ci rimette, in questa maledetta alleanza perversa, è come al solito il normale cittadino, che paga il pizzo ad ambedue i sistemi: alla malavita, in forma diretta, perchè gli risolva i problemi creatigli dallo Stato, ed allo Stato, in forma di tasse, perchè lo protegga dalle angherie della malavita.

E non sa che invece sono amici.

Massimo Mazzucco

VEDI ANCHE: "STATO IPOCRITA" Dall'elezione di John Kennedy alla liberazione di Ciro Cirillo, una storia infinita di collusione fra Stato e poteri malavitosi.



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