NEL NOME DEL FIGLIO

Data 28/1/2005 23:47:14 | Categoria: dagli Usa

NEL NOME DEL FIGLIO

L'America di oggi nacque il giorno in cui la Dea Libertà, stanca di vagare da sola nel mondo inutile degli ideali, si invaghi del Dio Denaro, e finì per sposarlo. Dopo un pò di tempo ebbero un figlio, ma non riuscivano a mettersi d'accordo sul nome. Lei insisteva per nomi come Puro, Luminoso, Giusto o Limpido, lui preferiva invece qualcosa di più concreto, come Miliardo, Surplus, oppure Tesoro. Finirono per mettersi d'accordo su Ipocrisia. E fu così che il quel paese, nel nome di questa trinità intoccabile, certe porcherie le puoi fare tranquillamente alla luce del sole.

Lo "scandalo" scoppiato oggi, e riportato da USA Today, è che alcuni giornalisti "syndacated" (quelli che scrivono per varie testate collegate in un network) avrebbero accettato soldi dall'amministrazione Bush ...
... per scrivere in un certo modo su certi argomenti che a tale amministrazione stanno particolarmente a cuore. Ohibò - diremmo noi - e che c'è di così strano? Di banalissima corruzione si tratta, no? Macchè! All'americano medio, grazie al divino figliolo che tutto copre e tutto cancella, non deve nemmeno passare per la testa che il fatto che un giornalista prenda soldi con una mano, e che scriva a tuo favore con l'altra, siano in qualche modo da collegare. Anche perchè i soldi mica te li danno per quello: te li danno, ad esempio, per mettere su dei corsi di consulenza familiare per persone che non riescano ad avere figli. Oppure per finanziare attività a livello cittadino che promuovamo l'unità e la santità della famiglia. Cosa c'entra questo con il giornalismo, andiamo!

Lo scandalo sta, caso mai, nel non dirlo apertamente ai propri lettori. E' questo che non hanno fatto i tre columnists Mike McManus, Maggie Gallagher e Armstrong Williams (foto), ed è per questo che sono stati violentemente criticati… indovinate un pò da chi? Ma dal nuovo segretario del Ministero per la Salute e le Relazioni Umane, Dipartimento Bambini e Famiglia, certo Wade Horn, il quale ha fatto sapere che da oggi è severamente proibito per qualsiasi entità federale assumere per qualunque incarico giornalisti che si occupino nel frattempo di argomenti che riguardano il governo stesso. Ce n'è voluta per fare due più due, ma ci sono arrivati.

La conferma delle loro buone intenzioni ce la dà lo stesso Horn, motivando così la drastica decisione: "It is important to avoid even the appearance of a conflict of interest, and to maintain an arms-length relationship with members of the media" ("è importante evitare anche solo la parvenza di un conflitto di interessi, e di mantenere [da parte degli organi federali] una debita distanza da chi lavora nei media").

Nel nome del Figlio, appunto.

Massimo Mazzucco




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