IL CASO CASCIOLI E IL CRISTO STORICO

Data 29/4/2005 11:23:50 | Categoria: chiesa e religione

IL CASO CASCIOLI E IL CRISTO STORICO

Sarà il can-can mediatico sulla morte del Papa, sarà l'incertezza dei tempi in cui viviamo, ma di certo l'argomento religioso, in questo periodo, è spesso in primo piano. All'interno di questo fenomeno si inserisce, come la ciliegina sulla torta, il caso di Luigi Cascioli, che sta faticosamente tornando alla ribalta dopo che la giustizia italiana aveva respinto, per infondati motivi, la sua denuncia iniziale contro la Chiesa di Roma.

Che cosa sostiene, Cascioli, in soldoni? Egli si dice in grado di dimostrare che "Gesù Cristo non è mai esistito", e quindi denuncia la Chiesa cattolica ...
... per "abuso di credulità popolare", poichè i suoi preti baserebbero i loro sermoni domenicali su una "bugia" comprovata. In realtà, non potendo portare in tribunale un'entità astratta come "la chiesa", Cascioli ha dovuto denunciare un preciso individuo fisico. Ha quindi scelto - melodramma all'interno del dramma - un proprio amico di infanzia, il parroco del paese Don Righi, accusando lui di tale abuso in nome di tutti gli altri preti del mondo. (Pagherei per aver visto la faccia di questo Don Camillo, nell'aprire la busta con la denuncia dell'amico Peppone).

A questo punto è necessaria una precisazione, perchè rischiamo di cadere nel "trabocchetto" linguistico su cui lo stesso Cascioli costruisce il suo teorema. In realtà, è impossibile "dimostrare" la non-esistenza di qualcosa ("dimostrare" qui è inteso nel senso letterale, e quindi anche legale): sfido chiunque a dimostrare, ad esempio, che lo gnuzurk non esiste. Voi ne siete capaci? Oppure, per restare fra le persone, provate a dimostrare che un certo Pierfranco Baldisseri non è mai esistito. Solo avendo in mano le liste anagrafiche complete, accurate e certificate, di tutti gli esseri umani mai nati nel mondo lo si potrebbe fare. (E nemmeno in quel caso, in realtà, poichè la persona potrebbe sempre aver acquisito quel nome dopo la nascita).

Quello che in realtà Cascioli sostiene, al di là della frase ad effetto, e che "quel" Gesù Cristo, cosi come lo descrivono i Vangeli canonici, non può essere esistito, per una serie di motivi storici che Cascioli documenta adeguatamente.

Ma una cosa è dire che Cristo "non può essere esistito" nel senso di "come lo descrivono i Vangeli", ben altra è dire che non può essere esistito del tutto, nemmeno in una versione diversa da quella tramandata. E questo bagna in partenza le polveri alla causa di Cascioli, poichè la questione legale si trasforma di colpo in una "banale" questione accademica, simile alle mille diatribe che consumano da sempre gli esegeti di mezzo mondo. Si tratta infatti di decidere, a quel punto, che cosa esattamente il Cristo "dei Vangeli" possa aver detto o fatto, e cosa no, ma nel frattempo si è implicitamente ammesso che un "qualche" Cristo, da qualche parte, è comunque esistito.

Ed è ben diverso accusare Don Righi di abuso di credulità popolare, sostenendo che i suoi sermoni poggiano su affermazioni storiche inesatte, piuttosto che farlo sostenendo che poggiano su una figura completamente inventata.

Ma anche se la causa di Cascioli non dovesse cambiare il corso della storia, a lui resterà sicuramente il merito di aver portato a conoscenza di un vasto numero di persone un problema, quello del "Cristo storico", che certo esiste, e che non è affatto di importanza secondaria. Il lavoro di Cascioli infatti, nella sua essenza, ripercorre una ricerca già affrontata da una folta schiera di studiosi come Renè Guenòn, Jean Dominique Crossan, John Ingersoll, Joseph Wheless, John Remsburg, e altri, che mosse i primi passi con la Scuola di Tubinga del secolo XIX. Nella stessa misura, grazie a questo tipo di studi, noi oggi possiamo affermare, ad esempio, che in tutta probabilità Pietro a Roma non venne mai, oppure che almeno quattro delle tredici lettere paoline non possono essere state scritte dall'apostolo Paolo, eccetera eccetera. Ma rilevamenti storici di questo genere, a loro volta, non significano che l'intero cristianesimo sia una "menzogna storica", o che il suo messaggio sia necessariamente privo di valori spirituali.

Forse il fascino vero di questo enigma sta nel mettere ciascuno di noi di fronte alla necessità di sfoltire, di separare, di valutare, per cercare di capire cosa sia attribuibile alla pura invenzione umana e cosa, nel caso, non lo sia.

Al di là poi di quanto possa essere autentico, bisogna riconoscere che oggi un cristianesimo esiste, e che con quello abbiamo a che fare tutti, che lo vogliamo o meno. Ma la strada per un giusto equilibrio di forze non è certo quella di negarlo storicamente, nè tantomeno di cercare di abolirlo, bensì di cercare un serio accordo fra le parti, poi rispettato, su quanto esso abbia il diritto di interferire a livello sociale. Non dimentichiamo infatti che viviamo in una nazione che scelse, in sede costituente, una chiara "separazione fra Stato e Chiesa".

Massimo Mazzucco


PER CHI È INTERESSATO AL CRISTO STORICO

Quello del Cristo storico è davvero un universo a parte. Per avere un'idea della vastità della materia, provate a digitare su Google "Cristo storico" (comprese le virgolette), o addirittura "historical Jesus", in inglese, e guardate quanti hits escono. Oppure date un'occhiata a questa pagina, dove sono riassunte le teorie più diffuse e sono elencati i testi piu importanti (molti dei quali disponibili on-line, ma sempre in inglese) dei principali riceratori storici sul'argomento.

In italiano esiste un ottimo lavoro, oltre a quello di Cascioli, di cui potete scaricare una vasta sintesi dal nostro server. L'autore è David Donnini, e questa è l'introduzione del suo libro "Nuove ipotesi su Gesù":

"La nascita del racconto evangelico fu motivata dalla necessità di comporre le basi per una catechesi religiosa. Ragioni di carattere teologico, dottrinario e politico, spinsero prima San Paolo e poi i redattori dei testi evangelici a forzare l'immagine storica del Messia dei Giudei, del suo ruolo e della sua azione nel contesto della Palestina sottomessa al dominio imperiale di Roma. Così, attraverso una manipolazione dei fatti storici, fu costruito il Figlio di Dio: Gesù, nato da una vergine e resuscitato dai morti. A questa composizione teologica contribuirono certamente i modelli offerti da molte preesistenti divinità elleniche ed orientali, come il Soter dei Greci, il Saoshyant dei Persiani e il Buddha degli Indiani."

Scarica il file Donnini.zip, in cui trovi i documenti Donnini1.doc (TERRA DI GIUDA - Appunti di viaggio fra i drammi e i misteri storici di Israele) e Donnini2.doc (Estratto/sunto da NUOVE IPOTESI SU GESU', Macro Edizioni (Fo), 1993. - CRISTO, UNA VICENDA STORICA DA RISCOPRIRE, Erre Emme Edizioni - Roma, 1994) già formattati per un'eventuale stampa destra/sinistra (r.v.) su fogli A4.

Segnaliamo inoltre il sito Dal mito alla Storia, in cui sono raccolti i più recenti lavori, davvero interessanti, di David Donnini.








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