I FURBI DI CASA NOSTRA

Data 26/8/2005 0:00:05 | Categoria: Iraq

Evidentemente nessun amore dura in eterno. Già notoriamente sensibile alle luci della ribalta, Maurizio Scelli non ha saputo resistere alla tentazione di uscire di scena con un grande coùp de teatre, anche se questo si rivolta direttamente contro il suo mentore e protettore, Silvio Berlusconi.

Scelli ha fatto sapere al quotidiano "la Stampa" di aver nascosto e curato, come Croce Rossa, quattro "terroristi" ricercati dagli americani, durante il sequestro di Simona & Simona, in cambio proprio della salvezza delle due italiane, di cui rivendica con grande orgoglio l'intera paternità.

Scelli si è anche vantato di aver fatto passare i quattri ricercati sotto il naso degli americani …
... in due diversi checkpoint, con una jeep e un'ambulanza, nascondendoli con delle coperte fra le scatole di medicine ("in a jeep and an ambulance, smuggling them through two U.S. checkpoints under blankets and boxes of medicines")[*].

Peccato che Scelli abbia voluto anche aggiungere che il governo, nella persona di Gianni Letta, "era perfettamemte al corrente delle mie scelte", il che pone ora un problema non da poco a livello istituzionale.

Immediata infatti la smentita ufficiale, che appare però molto vaga ed ambigua, mentre si dimentica di colorarsi di quella sincera indignazione che è riscontrabile quando davvero si venga implicati ingiustamente in faccende come questa.

Da quando in qua, ci si domanda inoltre, la Croce Rossa, che dovrebbe essere un organismo super partes, si mette a trattare con dei ricattatori, nascondendoli oltretutto ai nostri stessi alleati?

Ma ecco che da Ginevra giunge una notizia per molti di noi sorprendente:

"The International Red Cross said it was not involved in or informed of Scelli's activities. It said the Italian Red Cross is an independent organization that doesn't answer to the Geneva-based International Committee of the Red Cross" [*]. "La Croce Rossa internazionale ha detto di non aver avuto nulla a che fare, nè di essere al corrente, delle attività di Scelli. Ha detto che la CR italiana è un'organizzazione indipendente, che non risponde al Comitato Internazionale della Croce Cossa con sede a Ginevra."

Scelli avrebbe quindi doppiamente abusato del nome della storica organizzazione, sia a livello personale che a livello nazionale.

Ma c'è una cosa ben più grave, che l'intera stampa italiana pare dimenticarsi di prendere in considerazione.

Se è vero che abbiamo preso in giro gli americani, facendogli addirittura passare sotto il naso gente da loro ricercata, come si fa a questo punto a non leggere l'assassinio di Nicola Calipari - se non "l'attentato" a Nicola Calipari - come una sorta di regolamento dei conti, visto che anche qui ci era stato raccontato, da Luciana Sgrena in persona, che "bisognava fare tutto senza dire niente agli americani"?

Quante volte si può sperare di prenderli in giro, irascibili come sono (specialmente da quelle parti), in un territorio non più largo del comune di Vigevano, dove loro esigono di tenere tutto sotto controllo?

Si sente davvero così furbo, alla luce di questi ragionamenti, il Signor Maurizio Scelli?

Massimo Mazzucco

[*] Fonte: Associated Press, Thu. Aug. 25 2005 4:25 PM ET






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