ROMA, 11 SETTEMBRE 2005: UNA SERATA DIVERSA

Data 13/9/2005 6:55:08 | Categoria: 11 settembre

di Massimiliano Cantagallo

Domenica scorsa ho assistito, come "inviato speciale" di Luogocomune, alla conferenza sull’11 Settembre organizzata da Nexus /Radio Spazio Aperto all’Auditorium di San Domenico, a Roma.

L'evento prevedeva la presenza di tre personaggi noti, almeno a chi si intende di queste cose: Tom Bosco per la rivista Nexus, da tempo impegnato su questo fronte (e non solo), Maurizio Blondet, giornalista e scrittore che tutti conosciamo (ultimamente è stato protagonista, insieme a Jimmy Walter, di un faccia a faccia in Tv, nel programma Omnibus de La7, proprio sull'11 Settembre), e Davide Gramiccioli, giornalista di Radio Spazio Aperto (nello specifico per il programma mattutino Overture), anch’essa impegnata in prima linea per fare luce sulle vicende che hanno sconvolto l’inizio di questo secolo.

In sala , oltre al normale pubblico desideroso di capire, ...

... ci sono anche altre anime di Internet che, oltre Luogocomune, Effedieffe, RSA e Nexus, si battono contro la disinformazione e la bugia; tra questi anche alcuni rappresentanti del blog di Beppegrillo.it

Apre le “danze" Davide Gramiccioli, che dopo aver sedato gli ultimi brusii con la sua voce ben impostata, ci riporta tutti alla drammaticità degli eventi di quel tragico giorno.

Dopo le opportune premesse, Gramiccioli introduce il primo segmento del film-documentario "911 - In Plane Site" di Dave Von Kleist, nella versione "director's cut" (cioè con inserti speciali, materiali inediti, ecc.)

Molti di noi conoscono già questo lavoro per averne visto degli spezzoni qua e là in Internet. Il film infatti rappresenta un punto fisso di riferimento per chi in rete si dedica all'argomento 11 Settembre, ma l'altra sera lo si è potuto finalmente apprezzare anche in lingua italiana, grazie ad un lavoro di doppiaggio assolutamente professionale fatto eseguire da Nexus Italia, che distribuisce anche il DVD.

Inizialmente viene trattato il tema Pentagono, con tutti i contibuti video-fotografici già noti ai ricercatori, come le foto del maggiore Ingersoll, i video della CNN o altre tv americane che, appena dopo lo schianto del presunto 757, cominciano ad avanzare i primi dubbi sulla presenza di un aereo di tali dimensioni: molte anche le testimonianze prese a caldo, fra le quali c'è chi afferma di aver visto un veivolo che non può ricondursi ad un "heavy", affermando che per dimensioni e velocità poteva trattarsi al massimo di un "regional" (gli aerei passeggeri più piccoli, per i trasporti locali di corto e medio raggio). Altri addirittura sono sicuri aver visto un "missile con le ali" (un "Cruise", o altre diavolerie volanti, "con gli emblemi della American Airlines").

Tornati alla "realtà" della sala, intervengono anche Tom Bosco e Maurizio Blondet, i quali aggiungono altri particolari su quella giornata, stranezze, controsensi, contraddizioni che certo dovrebbero far riflettere anche i più ostinati sostenitori della versione ufficiale sul 9/11.

Terminati gli interventi congiunti tra Bosco, Blondet ed il "moderatore" Gramiccioli, si passa al documentario di Massimo Mazzucco, che chiude la serata.

Il film, che dura 30 minuti, è diviso in capitoli, e nonostante il fai da te si presenta già interessante dalle prime battute, soprattutto per l'ottima qualità del commento. Si inizia con il Pentagono, snocciolando dati tecnici riguardanti sia l'aereo che la porzione di edificio colpito da qualche oggetto volante.

Si evince immediatamente come il 757 sia incompatibile con l'unico foro di entrata presente sulla facciata e, ancora più strano, con il foro d'uscita all'interno del terzo anello (ricordo che la versione ufficiale vuole che il 757 si sia "gassificato" per l'alta velocità e l'impatto all'esterno del Pentagono).

Via via si affrontano altre tematiche, ma il documento più straordinario e che sicuramente ha suscitato le reazioni della sala è stato il capitolo sulle Torri Gemelle.

La lunga sequenza di palazzi demoliti, montata accanto alle tristi immagini del crollo delle Torri che tutti ricordiamo, rivela una possibilità per alcuni assodata, ma per i più assolutamente nuova e raccapricciante: la demolizione controllata.

Le esplosioni nei sotterranei delle Torri, testimoniate da chi quel giorno ha visto la morte in faccia, le voci disperate dei pompieri (veri eroi di quel giorno) che rimasero imprigionati nelle Torri, ma che ebbero il tempo di riferire via radio delle forti esplosioni, prima di restare vittime del crollo, le testimonianze di quelli che si salvarono miracolosamente, e che raccontano di aver visto le esplosioni della demolizione "floor-by- floor", sono tutti frammenti che quel giorno scorsero davanti ai nostri occhi, ma che la mente aveva accomunato in un unico ricordo di terrore indistinto. Oggi invece, col senno di poi, possono essere analizzati e discussi in una luce completamente differente, senza venier tacciati di sciacallaggio come spesso fa chi non vuole affrontare la verità troncando sul nascere ogni discussione.

Il documentario si conclude con un pezzo molto toccante, le testimonianze dei parenti delle vittime, e si scopre fra le altre cose che molti di loro sono stati pagati fior di soldi per essere messi a tacere. Ma altri hanno preferito conservare la libertà di dire quello che vogliono, come il fratello di una delle vittime, che protesta davanti alla commissione indipendente, accusando il governo americano di aver addestrato e finanziato i terroristi dell'11 Settembre.

Il film di Mazzucco è stato accolto con un caloroso applauso, secondo me del tutto giustificato, e credo che anche i più scettici gli debbano almeno riconoscere l'abnegazione e la testardaggine con cui conduce questa sana battaglia contro tutte le disinformazioni e le bugie disseminate dai media ufficiali.

Come a mio avviso è stato importante il suo messaggio finale, collegato "live" via telefono dagli Stati Uniti, in cui ha esortato tutti quelli che operano in una specie di "rete" di informazione parallela in Internet (ma non solo) ad unirsi in un unico intento, che è quello di far venire a galla queste conoscenze, non solo in iniziative lodevoli come questa, ma presentandosi uniti davanti all'opinione pubblica a qualsiasi livello. Una esortazione, più che un invito, ad abbandonare i protagonismi personali, e a collaborare attivamente, perchè i frammenti di verità da soli non possono competere contro il macigno compatto della bugia mediatica globale.

Riassumendo, la serata per me è stata davvero diversa dalle solite, specialmente in questa data particolare. Mentre le trasmissioni televisive ricordavano distrattamente l'11 settembre, con la solita retorica vuota e ipocrita, si percepiva in quella sala la sensazione di un allarme per ciò che è stato e per ciò che sarà, se l'uomo non si sveglierà al più presto dal torpore di cui è rimasto vittima a partire da quel giorno.

Mentre mi inerpicavo stancamente lungo la "cordigliera appenninica", sulla via del ritorno (abito in Abruzzo), mi chiedevo per quanto tempo sarà ancora necessario celebrare questo triste anniversario, prima che si smettano di avallare i crimini contro l'umanità che stanno venendo compiuti quotidianamente nel suo nome.

Massimiliano Cantagallo (maxcantagallo)



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