INTERNET E 11 SETTEMBRE

Data 14/9/2005 11:43:59 | Categoria: 11 settembre

Esattamente come sosteniamo che vadano discusse le idee, ma non le persone che se ne fanno portatrici, noi non desideriamo entrare in polemica con nessun sito in particolare, ma riteniamo importante discuterne alcune idee, specialmente se riguardano l'11 Settembre.

Accade così che in questa quarta ricorrenza degli attentati "che hanno cambiato la nostra vita", ci sia stata, sul fronte "ufficialista", la prevedibile valanga di retorica da un lato, quello dei media ufficiali, e un tentativo di conferma spudorata della menzogna dall'altro, quello dei blogghisti di parte avversa.

Alla base di questo conflitto, fra "complottisti" e "debunkers", sta purtoppo, da una parte, la convinzione che negando la bugia si possano "mantenere intatte le istituzioni", si protegga la "reputazione dell'occidente", ...
...e si riaffermi "il nostro impegno con l'alleato americano", con tutto ciò che ne consegue. Dall'altra invece si sostiene che proprio per avere delle istituzioni sane, ed essere davvero "rispettabili", oltre che rispettati (quando hai i missili con testate all'uranio, e l'altro ha solo dei vecchi cammelli con la gotta, non è che ci voglia poi molto a farsi rispettare), sia necessario far piazza pulita di quei criminali che con le democratiche istituzioni hanno ben poco a che fare. Questione di punti di vista, naturalmente.

La cosa si fa però divertente quando il debunker è costretto ad arrampicarsi sugli specchi, per difendere una versione ufficiale che, nel caso particolare dell'11 Settembre, fa letteralmente acqua da tutte le parti.

Basta mostrare la foto del Pentagono scattata da Ingersoll, e chiedere dove di grazia pensino che sia finito il famoso Boeing del volo AA77, che la strada per loro si fa impervia. Talmente difficile infatti è la loro posizione - e questo gli va riconosciuto - che sono perennemente costretti a cercare di spostare la battaglia sul piano metodologico: sei tu che sostieni la cospirazione - ti dice il debunker - quindi sei tu che mi devi dimostrare che è avvenuta.

Dimenticano, ovviamente, che nel momento stesso in cui si dimostri che contro il Pentagono un Boeing non c'è mai stato, la cospirazione è bell'e che dimostrata. Cos'altro può averlo colpito, che non sia partito da una base militare americana? Un missile lanciato direttamente dall'Afghanistan? Il deltaplano di uno che stava consegnando della dinamite a suo cugino? O un gatto con gravi problemi di ritenzione dei gas intestinali?

Eccoli allora inventarsi le "robustissime finestre in kevlar del Pentagono", capaci di far rimbalzare un motore Rolls Royce fino al pendìo opposto della collina di Arlington, piuttosto che i nuovissimi Boeing superleggeri della serie "usa e getta", tutti in alluminio traforato, col timone di coda soffiato direttamente dalle vetrerie di Burano sulla carlinga fatta di carta stagnola. Se non ci sono almeno 50 passeggeri non partono neanche, perchè una volta in aria non riescono più a scendere finchè non è finita tutta la benzina.

Oppure, per i crolli delle Torri, abbiamo dei pavimenti in puro marmo di Carrara con doppia rivestitura in piombo, e delle scrivanie in ematite fuse direttamente nella base di ghisa, che se solo colpiscono un trave d'acciaio della struttura esterna, nella loro "caduta inarrestabile verso il basso" (ma chi le reggeva, prima? S. Antonio Muratore?) lo fanno schizzare via in orizzontale almeno fino al New Jersey.

Abbiamo poi l'acciaio che fonde alla sola vista di un fornello del Camping-Gas, mentre i passaporti in carta arabica resistono a temperature vicine ai mille gradi centigradi, una squadra di controllori di volo che comunica via radio con l'alfabeto muto, e un enorme sfera di vetro, al posto dei megacomputer, piazzata nello stanzone centrale dell'FBI. Eccetera eccetera eccetera.

Eppure, loro non fanno una piega. Una dopo l'altra, i debunker si autoinfliggono queste pubbliche umiliazioni, preoccupati soltanto di trovare una mezza scappatoia per ogni singola obiezione, ed incuranti del fatto che le mille improbabilità vadano poi moltiplicate per se stesse (così almeno vorrebbe la scienza statistica), e non semplicemente accantonate l'una dopo l'altra, come l'involucro di tante caramelle mangiate.

Questo almeno accade, finchè non si ritrovino davanti ad una domanda multipla, in cui una qualunque loro risposta finisca per ritorcersi contro se stessi.

Ecco l'esempio pratico, avvenuto nelle ultime ore su uno dei blog di cui sopra, e del quale appunto non riteniamo neccessario fare il nome. Quello che conta è il "percorso mentale".

Il blog si presenta molto chiaramente, con citazioni di Teddy Roosevelt e link che portano dritti al sito di Daniel Pipes. Chi ha orecchie…

Nel riferirsi alle posizioni dei cospirazionisti, l'articolo introduttivo parla con grande saccenza di "teorie che [sono nate nei paesi arabi e] hanno rapidamente attecchito anche in Occidente, dove peraltro alcune di esse sono state create, e che sono entrate a far parte del bagaglio culturale della sinistra antagonista e cospirazionista, soprattutto di quella italiana, che si accinge ad arrivare al governo del paese".

Nè manca di certo il solito pietismo di tipo patologico: "parlando in termini di psicologia sociale, ho l’impressione che ogni volta che la complessità del mondo aumenta, con tutto quello che ne consegue in termini di venir meno delle certezze, le teorie cospirazioniste trovano rinnovato slancio…"

Insomma, qualunque strada è buona, pur di evitare di confrontarsi con i fatti reali.

Io normalmente ho già abbastanza da fare qui su Luogocomune, ma in questo caso mi sono lasciato prendere dalla tentazione (di "vedere cosa succede"), ed ho postato questo commento:

Citazione:
Salve, mi chiamo Massimo Mazzucco, e sono responsabile del sito luogocomune.net. Sono quindi il “cospirazionista” per eccellenza, ed il personaggio meno amato, a quanto pare, da tutti coloro che hanno postato prima di me sull’argomento 9/11.

Come potrete immaginare, ho già discusso la faccenda milioni di volte nella mia vita, e non vengo certo qui per fare a cazzotti con nessuno.

Vi chiedo semplicemente di dare uno sguardo disincantato alle fotografie del Pentagono che sono state scattate, dal tenente dei marines Jason Ingersoll, pochi minuti dopo l’impatto dell’aereo, e dirmi secondo voi dove è finito.

Facendo poi tesoro delle mille discussioni già affrontate, vi presento anche le controdomande alle vostre eventuali risposte (a meno che non ne abbiate di diverse, naturalmente):

Se sosterrete che l’aereo è scomparso all’interno dell’edificio, vi chiedo di dirmi da dove potrebbe essere passato.

Se invece sosterrete che si è praticamente “disintegrato” all’esterno dell’edificio (”perchè aveva le finestre in kevlar, i muri rinforzati ecc.”, vi chiedo

a) che cosa può aver provocato il foro all’interno del terzo anello, di dimensioni uguali, se non maggiori, di quello di entrata (ci sono di mezzo ca. 150 colonne di cemento armato), e

b) Come è stato possibile, in quel caso, recuperare ed identificare i resti di praticamente tutte le vittime (meno 5, per la precisione).

Se poi vorrete continuare ad informarvi, vi chiedo di dare anche un’occhiata alla lista riassuntiva della cose che bisognerebbe accettare, dalla versione ufficiale dei fatti, per evitare di pensare ad un complotto:

Seguiva link, poi rimosso per motivi tecnici.

Scusatemi, ma qui non è più questione di destra o sinistra, è semplicemente che a me non è mai piaciuto sentirmi dare del cretino, e chi ti chiede di credere alla versione ufficiale lo fa.

A voi forse piace? A leggervi, direi di no: mi sembrate sì di parte, ma non certo dei deficienti.

Forse è tutta questione di informarsi a fondo, prima di prendere posizione in merito. Io, in tutta onestà, credo di averlo fatto.



Questa la risposta, da parte del responsabile del sito.

Citazione:
Editor said:

Caro Mazzucco, mi duole comunicarti che i link troppo lunghi mi mandano fuori allineamento grafico il sito, quindi dovrò tagliarli. Ti prego di credere che questa non è una cospirazione. A tutti gli altri gentili visitatori provenienti dal sito luogocomune.net, desidero comunicare che da questo momento tutti i commenti vengono posti in moderazione, grazie.

P.S. Questa non è censura, solo buon senso. Tutti i visitatori di questo sito che desiderassero documentarsi su quanto sostenuto in questi commenti, possono farlo all’indirizzo segnalato: http://www.luogocomune.net



Nel frattempo ho notato che in effetti la possibilità di postare commenti era sparita. Ho usufruito allora dei messaggi al responsabile, scrivendo che conoscevo molto bene il problema dei link, e me ne scusavo, ma speravo anche che ciò non comportasse la fine del dibattito. Chiedevo come fare a postare in futuro, e dove.

Non ho avuto risposta. Sono allora tornato ieri, ed ho lasciato questo commento:

Citazione:
Caro Editor, è un vero peccato che non si possa più postare, sul tuo sito (ti avevo chiesto come fare, ma non ho avuto risposta). Non mi sembrava di esser stato nè maleducato nè scorretto. Non vorrei illudermi che siano state le mie domande a crearti/vi delle difficoltà, ma la tentazione a questo punto diventa forte. Puoi fare ancora qualcosa per aiutarmi a scacciarla, o devo iniziare a trarre le mie conclusioni sul caso?


La risposta è arrivata poco dopo:

Citazione:
Caro Mazzucco, il post su questo sito e' libero, sia pure dopo il passaggio attraverso la moderation queue. I commenti al post sul cospirazionismo sono stati chiusi perche' non intendiamo alimentare ridondanze che rappresentano solo una perdita di tempo, per noi e per I lettori. La risposta c'e' stata, e' quella di Pinocchio, altro da aggiungere non c'e'. Personalmente, credo che tu intenda utilizzare un approccio "maieutico", che magari ti appaga molto sul piano intellettuale, ma che sfortunatamente di maieutico ha assai poco. Se vuoi un consiglio, fai un giro su Tocqueville. Troverai/troverete una molteplicita' di blog che trattano temi simili ai nostri. Alcuni di loro
sono tuttavia assai meno tolleranti di noi.


Al che ho replicato:

Citazione:
Certo, come no? Ma ti capisco, non preoccuparti, ti capisco molto bene. E' difficile trovare una risposta a quelle domande, e tu me lo hai confermato in pieno. Maieutico, propedeutico o terapeutico, quando un Boeing non c'è non c'è e basta, è inutile girarci intorno. (Scocciano anche a me le conseguenze che bisogna trarne, non credere...). Nel caso facessi un articolo su di voi, sappi che i commenti da noi non vengono MAI chiusi, e che siete ovviamente sempre i benvenuti. Salutami Pinocchio, visto che io non posso farlo.


(Inutile dire che la famosa "risposta di Pinocchio" saltava a gambe larghe le mie domande, mentre sosteneva che "stesse al cospirazionista dimostrare che c'è stata una cospirazione").

Questi i fatti. Lascio a voi ogni eventuale commento.

Massimo Mazzucco



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