Petrolio e democrazia

Data 21/10/2005 7:57:37 | Categoria: Iraq

(in coda i link al filmato)

E' difficile assumere una posizione precisa, su certe questioni di fondo, se non si hanno prima le idee chiare su tutto ciò che vi sta intorno. E purtroppo in questo i media ufficiali non ci aiutano affatto, anzi, dobbiamo guardarcene quotidianamente, perchè tendono casomai a confonderci le idee. Altri direbbero che ci mentono spudoratamente.

Questo accade, ad esempio, con la nostra presenza militare in Iraq. L'Italia infatti si ritrova alleata di una nazione che ha brutalmente tradito i principi fondamentali della propria costituzione (noi stessi abbiamo calpestato la nostra, scegliendo l'invasione armata), che ha platealmente mentito al mondo sui motivi della guerra stessa, ed il cui esercito continua a macchiarsi di crimini tali da rendere molto difficile, per chi gli sta accanto, continare ad apparire - e a sentirsi - a posto con la coscienza. I morti passano, ma la Storia rimane.

Abbiamo un bel dire che siamo in missione di pace, che l'italiano è buono e non farebbe mai male a una mosca, …
… che in Iraq siamo i più amati dalla popolazione locale - è tutto verissimo, tutto e di più - ma è proprio per quello che la nostra posizione risulta sempre più stonata, accanto ad un esercito che invece affama e ricatta sistematicamente le popolazioni, tortura civili innocenti, tratta i prigionieri di guerra peggio di cani rabbiosi, e calpesta con l'arroganza del più forte interi capitoli della Convenzione di Ginevra. Salvo poi appellarsi ad essa - vedi il caso dello "status" legale di Saddam catturato - quando invece le torna comodo.

Tutti sappiamo, bene o male, che il petrolio non è estraneo alla scelta fatta dal nostro governo, ma forse è venuto il momento di domandarsi fino a che punto c'entrino i cosiddetti "interessi nazionali", per capire se sia giusto o meno insistere sulla strada intrapresa.

Quanti morti civili vale, ogni goccia di petrolio portata faticosamente a casa?

E' verissimo che un impegno con gli Stati Uniti ormai lo abbiamo preso, ed è quindi anche giusto sostenere che vada rispettato, anche se ci fossimo resi conto in ritardo dell'errore commesso. Ma questo non signifca che si debba continuare a tacere - chiaro segno di servilismo, questo, e non certo di "alleanza" - di fronte alle continue atrocità, commesse dagli americani, che con noi, con la nostra natura e con la nostra storia non hanno nulla a che fare.

Il filmato che presentiamo sembra offrire sufficienti elementi oggettivi da trarre un giudizio realistico sulla nostra vera funzione in Iraq.

Così magari potremmo pure permetterci il lusso, fra qualche mese, di pretendere dai nostri futuri rappresentanti in parlamento un impegno preciso in un senso o nell'altro, se davvero vorranno avere il nostro voto.

Massimo Mazzucco


Petrolio (media definizione, 50 Mb)

Petrolio (bassa definizione, per i modem 56k - 6 Mb)

A proposito del primo segmento del filmato - l'intervista alla vedova di uno dei dicciannove carabinieri morti a Nassirya - segnaliamo l'articolo IL BUIO DEGLI EROI, pubblicato in seguito all'attentato stesso.


Benito Li Vigni

Le Guerre del Petrolio

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