Il ritorno del trattino

Data 22/10/2005 8:48:28 | Categoria: politica italiana

La notizia più importante di oggi riguarda un oggetto minuscolo, all'apparenza insignificante. Si tratta di quel misero, comunissimo trattino, lungo non più di qualche millimetro, che nelle lingue moderne è usato per unire (o per separare?) due termini associati. Leggiamo cosa ci dice l'ANSA di ieri:

"Unione: Mastella, con il proporzionale non c'e' piu'. Si torna al trattino centro-Ulivo."

Tutto questo accade, per chi non se ne fosse accorto, alla vigilia del funerale della nostra Costituzione. Approvata la riforma alla Camera, il procedimento attende ormai solo l'imprimatur da parte del Senato, e poi mille sforzi …
… fatti in oltre cento anni per unire l'Italia in qualcosa di riconoscibile verranno buttati alle ortiche dai nuovi pirati delle istituzioni, Bossi Fini e Berlusconi.

Ma fra loro si annida, non dimentichiamolo, anche il cosiddetto centro. Hanno fatto sorridere, negli ultimi mesi, i patetici tentativi di Follini per dissociarsi pubblicamente dalle scelte disastrose di un governo che di fatto ha appoggiato sin dall'inizio, senza mai uscirne per un solo minuto.

E chi proprio fesso non è, sa benissimo che dire "centro" e dire Democrazia Cristiana è la stessa cosa. Se è vero infatti che l'abito non fa il monaco, è anche vero che il partito che ha controllato fermamente l'Italia dal dopoguerra ad oggi, senza mai cedere per un solo giorno il ministero degli interni a nessuno, non poteva certo sparire con la semplice dissoluzione dell'organizzazione ufficiale. Diceva Tomasi di Lampedusa, "cambiare, affinchè tutto resti come prima".

Ed infatti della vecchia Democrazia Cristiana è rimasto, soprattutto, quel "dono divino" che già prima la caratterizzava in pieno: l'ubiquità, ovvero la capacità di controllare il paese da una posizione - quella del "centro" appunto - che le permette di fare il buono e il cattivo tempo, ricattando ogni volta gli alleati di destra con la possibilità di allearsi a quelli di sinistra, e viceversa.

Ed ecco infatti, col sorgere della buona stella di Prodi, che un Mastella recalcitrante posiziona il suo partito come "alleati, ma non organici", mente UDC scompare sott'acqua, pronta a riemergere all'ombra del trattino.

Starà agli italiani, con il referendum, salvare in extremis la nostra Costituzione. Chissà se anche questa volta Ruini ci inviterà a non partecipare?

Massimo Mazzucco



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