COME NACQUE LA FESTA DELLA DONNA

Data 9/3/2004 13:04:56 | Categoria: donna

COME NACQUE LA FESTA DELLA DONNA 



Los Angeles 8.3.2004 - Oggi è la festa delle donne e qui nel Campus, per quanto la cosa passi
abbastanza inosservata, è da un paio di giorni che si vedono ragazze
con grossi fiori bianchi infilati accuratamente tra i capelli (la
mimosa è più una tradizione nostrana).





Oggi, care donne, è il vostro giorno di libera uscita. Già me lo
immagino. Ristoranti di classe, pizze collettive tra amiche, locali
trasgressivi con allegato spogliarellista che si struscia su ogni
signora per evitare che qualcuna ci rimanga male. Insomma. Per oggi i
ruoli si invertono. Giocate a fare gli uomini, amate il branco, la
comitiva, il sesso fine a se stesso. Godetevi queste ventiquattro ore
di uguaglianza, anzi di disuguaglianza al contrario, che poi domani si
torna a casa a servire e riverire il vostro bel maritino che è stato
tanto carino da concedervi questo strappo alla regola, ma che starà lì
ad aspettarvi e a ricordare con un semplice sguardo che siete e
resterete cittadine di serie B.





È veramente questo che intendete per parità? Allora sentite questa
storiella e meditate. Marzo 1908, New York, le operaie dell’industria
tessile...
... Cotton organizzano uno sciopero per protestare contro le
terribili condizioni di lavoro in cui sono costrette a lavorare. La
protesta si protrae per alcuni giorni, finché il proprietario Mr.
Johnson decide di bloccare tutte le uscite per evitare che possano
uscire. Qualcuno appicca il fuoco e 129 operaie rimaste prigioniere
muoiono asfissiate o arse dalle fiamme. Era l’ottavo giorno del mese.
Successivamente, una socialista rivoluzionaria di nome Rosa Luxemburg,
avrebbe proposto proprio quella data, in memoria della tragedia, come
giornata di lotta internazionale per i diritti delle donne e dei
lavoratori.





Inizialmente le celebrazioni per l’8 Marzo rimasero circoscritte agli
Stati Uniti ma presto si diffusero in tutto il mondo come giorno di
lotta e di rivendicazioni. Non so cosa questo giorno significhi oggi in
America, ma da noi simboleggia la liberazione delle donne dalla
condizione di subalternità a cui erano state relegate dalla religione,
dalle tradizioni, dalla politica, di sinistra e di destra. Da noi
questo giorno rappresenta il referendum sull’aborto, sul divorzio, la
legge contro la violenza sessuale, l’obbligo del rispetto delle quote
nelle candidature agli uffici pubblici. Questo rappresenta.





Ricordate che se serve un giorno per festeggiare qualcosa, vuol dire
che questo qualcosa è talmente raro e importante nella sua soggettività
da meritare l’attenzione e il rispetto di tutti. Care donne, dunque,
non imitate gli uomini, non rinunciate a questa soggettività, non
sperate in una uguaglianza elargita. Rivendicate la vostra diversità e
ricominciate a lottare.



Fabio de Nardis



VAI A:  di Fabio De Nardis



Professore di Sociologia Politica all’Università di
Lecce, e professore di Scienze Politiche all’Orientale di Napoli,
Fabio de Nardis è attualmente alla UCLA (University of
California Los
Angeles), per un periodo di ricerca scientifica. Fabio de Nardis
è anche direttore della rivista (cartacea e on-line)  “il Dubbio”, una pubblicazione internazionale di analisi politica e sociale.





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